DAL SETALE AI PRIMI NYLON IN ITALIA

Prima di addentrarmi nella “Storia del Nylon in Italia” vi metto ancora un mini-riepilogo e qualche nota aggiuntiva a completamento di quello che vi ho scritto sul SETALE.

1) Il Crine della coda del Cavallo usato, nella pesca con canna, era utilizzato spesso intrecciando più crini: si partiva da 14 crini per finire a 4.( questo almeno si legge nella preparazione per la tecnica “Valsesiana”)

2) In un testo del 1908 si legge che la bagnatura della bava del baco da seta, dopo che si era estratto il “cordone” dal bozzolo macerato in aceto, (cordone che inizialmente non superava i 10 cm e che poi veniva sicuramente appezzato per raggiungere misure intorno ai 40 cm) avveniva ponendo il cordone non in acqua pura, ma in un bagno ad infusione bollente di the, questo lo fortificava rallentandone la sfioccatura prematura durante l’uso e una volta lasciato seccare di nuovo all’aria gli conferiva pure un caratteristico colore verdastro oltre a renderlo impermeabile.

3) In Italia ( sempre dal testo del 1908) si legge che la ditta Sigismondi di Torino (nata nel 1844) fabbricava ed esportava all’epoca(1908) – e successivamente anche negli anni ‘30 ( come si legge nel libro -La Lenza_ di Eugenio Barisoni) le bave di seta; nel 1908 la Sigismondi Vittorio aveva già i macchinari per la loro trafilatura e produceva dal “cordone del baco da seta” delle buonissime “ Racines anglaises” con il loro caratteristico colore Bleu che facevano felici anche molti pescatori stranieri, ad esempio quelli degli Stati Uniti d’America che le usavano per la pesca nei grandi laghi, perchè queste “bave” trafilate avevano oltre che una regolare sezione anche un’alta resistenza che permetteva di salpare pesci sui 3kg in sicurezza. Ma per i nostri primi Industriali/Grossisti/ di pesca scriverò un capitolo a parte.

4) Infine, come vi avevo scritto, negli anni successivi fecero la loro comparsa sul mercato, generando una vera e propria industria le “fibre artificiali” che poi erano “artificiali” solo nella lavorazione…si chiamavano Gut, ed erano quelle tratte dai cascami della seta (ricoperti con un procedimento a pressione in bagno caldo di un’apposita soluzione)- in modo da ottenere una particolare cementatura superficiale che le rendeva impermeabili e una volta ribagnate anche molto malleabili per i nodi. Le Gut erano vendute in bustine da 5 mt.

IL NYLON IN ITALIA

Abbiamo visto che il Nylon viene scoperto il 28 febbraio del 1935 da Wallace Hume Carothers; ma quando arriva per la prima volta in Italia ?

Stando a quello che mi ha raccontato l’amico Roberto Generali (classe ‘44) suo padre nell’estate del ‘44 accompagnò (come componente del ricostituito esercito italiano) gli americani nella risalita dello stivale, e vide personalmente che nel loro equipaggiamento avevano già un rotolino di NYLON con piombi e amo, oltre a carte militari del territorio, dove erano marcati torrenti e indicati con il simbolo di un pesciolino, i punti dove era più probabile potersi procacciare cibo in caso di necessità.

E’ altamente probabile che questi spezzoni di nylon siano rimasti in Italia e magari regalati a qualche connazionale finirono sicuramente per essere utilizzati a pesca in quei primi anni del dopoguerra…1945- 46 – 47 etc.

NYLON IN COMMERCIO

Se andiamo però a ricercarne il commercio, si arriva sicuramente ai primi anni ‘50 dove apparve fra la merce distribuita dai nostri negozi specializzati; prima dentro delle bustine che contenevano spezzoni da 5 mt (come le Gut) e successivamente in “rotolini”

Nei dieci anni successivi cioè il decennio che va dal ‘50 al ‘60 i “rotolini” con le loro bobine da 25-50-100 metri presero il sopravvento sugli spezzoni da 5mt. vi metto le foto di alcune reclame che apparvero sui mensili di pesca di allora “IL TEMPO DI PESCA” e “PESCASPORT

Nel decennio invece che va dagli anni ‘60 a gli anni’70 si moltiplicarono marche e misure.
Io ho fermato la mia ricerca artigianale al catalogo Ravizza del 1971 con le marche di Nylon di quell’epoca, perchè i successivi 50 anni presentano marche di nylon ancora in possesso di molti di noi.

A. Z.

Un pensiero riguardo “DAL SETALE AI PRIMI NYLON IN ITALIA

  • 22 Febbraio 2022 in 20:06
    Permalink

    Zaccaria interessante è dire poco, per noi anziani. Posso aggiungere che personalmente ricordo, fine anni 1960 in poi, fino ai fili da finali anni 2000, diciamo anche se non troppa precisione, che si trovavano le bobine da 100 mt. Diciamo forse che erano le più proposte perché più convenienti, penso…ma vado a naso…Dei fili menzionati, fra gli altri, ho un Canon con la plastica della confezione nera ed il filo mi sembra, a mente, scuro uguale. Anno Domini 1972, lo ricordo perché ero tornato dove sto ora..Ma un filo che penso tanti, forse tutti, compravano, era il Triple Fish, personalmente da me mai acquistato anche se lo ho in una vecchia cassetta data da un ex pescatorello, nel senso buono, chiaramente.

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