LE VECCHIE RIVISTE DI PESCA

Se c’è una cosa che oggi mi manca della pesca è la vecchia carta…l’emozione di sfogliare una rivista degli anni ‘80 ad esempio, il frusciare della carta con lo scorrere delle foto e dei racconti, quando ero a casa sostituiva la mancanza dello scorrere dell’acqua; d’altra parte si invecchia e i ricordi di gioventù hanno sempre un colore più rosa degli attuali; è quasi scontato che a 65 anni le riviste odierne non mi affascinano più come quelle di quando ero agli inizi, sono cambiato io, ma principalmente è cambiata la società e le sue linee guida.

Con l’avvento del web e delle piattaforme social il cambiamento nel mondo dell’informazione è stato epocale, anzi quasi rivoluzionario, in tutti i settori la carta stampata ha perso il suo dominio, e lentamente si è incamminata verso un inesorabile declino.

Anche la qualità dei contenuti ha perso il suo appeal , ad esempio la cura con cui si imbastiva un articolo di una rivista era maniacale e a volte ci consegnavano chicche di letteratura mentre oggi grazie alla diffusione planetaria della comunicazione tramite il web si sa tutto e di tutti e forse anche troppo e le fake ne sono un cattivo esempio.

Tempi che cambiano, nuove modalità di raccontare, ma quello che rimane uguale, quello che lo scorrere del tempo non cambierà mai, sono i racconti di una emozione, perché la cattura di uno splendido pesce oggi come trent’anni fa sarà sempre la stessa, come sempre uguali saranno le albe o i tramonti.

Ma una cosa è giusto sottolineare, se oggi siamo qua, pieni di malinconia a raccontare la storia delle riviste che ci hanno fatto strada e insegnato a crescere e a coltivare la nostra passione è solo grazie e merito loro.

Senza le “nonne” riviste non ci sarebbero forse mai potuti essere i “nipotini” social del web a dare continuità ai racconti di pesca, dei pescatori, dei fiumi, dei laghi, dei canali e dei mari.

Anche nello scorrere degli anni che ho preso in esame si assiste a mutamenti importanti, se nelle riviste fino agli anni 40 l’accelleratore sull’autarchia è tutto premuto e si guarda alla pesca principalmente come ad una fonte alimentare, e vi si trovano articoli riguardanti la pesca professionale, specialmente quella marina, ma anche e soprattutto articoli che riguardano l’ittiocoltura di acqua dolce, anche quella ritenuta importante ai fini alimentari, mentre è scarsa la parte tecnico sportiva, anche se ci si trovano articoli con le basi e tanti espedienti che a volte tutt’oggi riemergono sembrando novità. In questa prima fascia di riviste i collaboratori sono quasi nella totalità professori universitari sia ordinari che Rettori delle medesime, oppure Direttori di enti statali inerenti la pesca, come Consorzi o Stazioni ittiogeniche

Quando si arriva a varcare la soglia degli anni ‘50 invece la cosa muta, si espandono gli articoli sulla pesca per diletto e agonistica, si menzionano sempre con puntualità i risultati in Ittiocoltura ma questa volta con l’occhio rivolto più a ripopolare i fiumi per trarne divertimento, che non per uno scopo alimentare autarchico.Anche i collaboratori cambiano, si assiste all’entrata a pieno regime dei giornalisti/pescatori magari accreditati già sui quotidiani, appaiono scrittori, Biologi, romanzieri e comunque personalità più varie anche se di alto livello della società.

Un punto in comune fra questa seconda epoca è l’odierna è almeno nella parte iniziale anni ‘50-60 la difficoltà di reperire finanziamenti tramite inserzioni pubblicitarie, all’epoca perchè ancora le aziende commerciali del settore non avendo dimestichezza con quello che avrebbe potuto rendere una pubblicità su carta ( cosa che poi si affermò in modo importante) erano un poco riluttanti a partecipare. Oggi giorno invece perchè la strada del web raggiunge prima e più persone di quella cartacea.

Sta di fatto che sin dagli inizi della storia delle riviste, per un motivo o l’altro – considerate anche la presenza nell’arco temporale preso in esame delle due guerre mondiali -ne nacquero e ne morirono tante di testate sulla pesca , anche in archi di tempo brevissimi, finchè non si arrivò ad una stabilizzazione, e poi nel periodo del boom che va dagli anni ‘70 ai ‘90 ad una massiccia presenza di testate in edicola, in quel ventennio furono presenti anche più di 20 testate di pesca, con riviste mensili e a turatura nazionale.

La passione per le vecchie riviste, con i loro racconti, le proposte di tecniche allora veramente sconosciute, con articoli in cui trovavi spesso “chicche catturanti”, mi ha spinto a ricercarne le origini… spero vi faccia piacere leggerne.

Zaccaria Australi

LE PRIME RIVISTE DI PESCA

In Itaia sin dai primi anni del ‘900 si assiste ad un moltiplicarsi di riviste principalmente a tiratura locale sono così rintracciabili in Internet numerose pubblicazioni che spesso sono più dei “notiziari” settimanali che non vere riviste mensili o quindicinali sul tema, con pubblicazione su tutto il territorio;

inoltre quasi tutte nascono trattando in modo principale di CACCIA, magari aggiungendoci PESCA – SUBACQUEA – CINOFILIA- TIRO AL VOLO e il TEMPO LIBERO, la Pesca in questi Opuscoli /Notiziari è trattata marginalmente perchè in quegli anni sicuramente meno seguita e praticata, della Caccia a livello Sociale.

Ricordatevi sempre che la pesca per diletto/sport nella visione popolare non ha mai avuto gran credito,e non è mai stata considerata un “passatempo intelligente”, ed ha dovuto combattere per decenni contro questa sua immagine prima di sdoganarsi agli occhi anche di chi non la praticava, ( se c’è riuscita…) cosa fra l’altro molto provinciale, e tutta Italiana, visto che in molti paesi Centro e Nord Europei e anche in altri continenti vedi America, o in Asia ad es.il Giappone ha da sempre avuto una immagine più rispetatta, e più aderente alla realtà dei fatti.

Ma vediamola una carrellata di questi fogli, riviste, notiziari, senza la pretesa di nominarli tutti, ma con l’intento di scorrere la penisola, perchè ovviamente ne nacquero su tutto il territorio, di quelli più importanti e delle riviste mensili vere e proprie entreremo anche nei dettagli storici.

LE “RIVISTE” che ho preso in esame vanno dal 1906 al 1963 anno di edizione della prima rivista moderna: PESCARE

Iniziamo

DIANA Maggio 1906

Diana è senza dubbio la prima rivista -mensile italiana – che si occupa ( anche di Pesca) seppure la Caccia vi sia trattata in modo “invadente” e la Pesca probabilmente- non ho avuto modo di certificarlo – credo vi appaia dal 1930 in poi, quando entra in possesso dell’editore Vallecchi..

Questa rivista nasce in Toscana a Firenze, appunto nel Maggio del 1906 per merito di un appassionato Italo-Francese Arturo Renault che si era trasferito all’epoca a Firenze a seguito dei Savoia.

Rivista poi acquistata nel 1930 dall’Editore fiorentino Vallecchi ( già editore dal 1912) e resa da allora rivista di Caccia e Pesca a tiratura nazionale prima come mensile poi anche come quindicinale.

Rivista che sarà per molto tempo la rivista ufficiale della Federcaccia.

Rivista che detiene anche il record italiano( di tutti i tipi di riviste) di uscita in edicola con la stessa testata, al momento attuale siamo prossimi ai 116 anni con un paio di fermi dovuti alle due guerre mondiali, e una storia complessa per i numerosi cambi di editore. Vi metto la foto della prima copertina, non vi sfugga il costo (tondo) 1 Lira!

E quella della prima che ho trovato con scritto in testata anche la Pesca.

1908 – IL CACCIATORE ITALIANO – Milano – Edito dal 2 Gennaio 1908 al 1969 anche quì la – caccia domina, come settimanale di “Cinegetica”( cioè caccia con cani) era già presente – dal 1885/86 e fu organo della Caccia e del Tiro al volo

1925 – LA SETTIMANA DI CACCIA E PESCA – Roma –

1929 – LA CACCIA (trattava anche pesca) -Torino –

1936 – IL PESCATORE DILETTANTE ( Fiume) Edito dallo stabilimento tipografico: – La vedetta – d’Italia- probabilmente tratta solo pesca in mare, comunque anche con la canna, lo si ritrova – citato anche in un catalogo del 1939 della SPEM di Milano e in un articolo di Sergio Di Marco – sul sito Antipes dove si rileva su questa rivista la pubblicità di un mulinello Italiano.

1940 – LA PESCA ITALIANA – Firenze – Prima edizione 9 Maggio 1940 ultima Marzo 1949
– Editore OLIMPIA costola per il tempo libero appena nata dal gruppo VALLECCHI
– Questa è la prima vera rivista mensile dedicata tutta alla PESCA, sia professionale che per – diletto,edita in piena autarchia politico/economica, ad 1 mese e 1 giorno dal discorso – sull’entrata in guerra dell’Italia (10-Giugno-1940) Dentro si trova una bellissima rubrica a – firma LIVIO TOFANELLI intitolata “L’arte di Insidiare il Pesce” e molte notizie anche di – Ittiociltura dell’epoca. Sul Primo numero in Copertina Mussolini e all’interno la foto del – Commissario Generale per la Pesca Antonio Ricci che sarà il promotore per la creazione della – F.I.P.S. La sua nomina a Commissario la si ritrova sulla Gazzetta ufficiale n°28del Regno d’Italia
– dattata 8 Gennaio 1940
– n.b. Conto sulla maturità dei lettori nel risparmiarmi eventuali “ note politiche” alle quali – in ogni caso non darò risposta, la mia è solo una ricerca storica e come tale APOLITICA

1945 – CACCIA PESCA e CINOFILIA – Edito a Cuneo di cui non ritrovo foto.-

1947 – NOTIZIARIO SETTIMANALE CACCIA e PESCA NELL’EMILIA Bologna 13-Febbraio ‘47

1949/50 – Il precedente notiziario diviene – NOT.CACCIA e PESCA e TIRO AL VOLO diventando
– come lo fu a suo tempo DIANA la rivista ufficiale della Federcaccia.

1950 – GAZZETTA DI PESCA -Milano –

1951 – IL TEMPO DI PESCA– Firenze Edito a Ottobre ( casa editrice Palazzo Vecchio)
– Per questa rivista mensile a tiratura nazionale siamo davanti alla prima rivista che tratta di
– SOLA PESCA PER DILETTO con molte notizie sulle gare e quant’altro, quì si trovano – numerosi racconti di pesca oltre alle spiegazioni sulle tecniche di pesca di allora, molto trattata – anche la Ittiocoltura per ripopolamento dei fiumi.Poco trattata la pesca professionale – Questa rivista è strutturata in modo moderno, con la pagina per la posta dei lettori con la pagina – delle catture, siamo al cospetto della PRIMA RIVISTA MENSILE DI PESCA per come le – abbiamo conosciute noi nel dopoguerra, qui gli articoli o le risposte ai quesiti tecnico/pratici – sono moderi e attuali (foto ) tanto da dover prendere atto e non dimenticare mai questi – insegnamenti, che si ripetono con ciclicità nell’editoria già dai primi libri del 1933

1952 – PESCASPORT – Genova – Edito da Gennaio 1952 a Dicembre 1969 Tratta molto di Subaqua e – Mare visto le origini di Genova, ma c’è anche pesca di acqua dolce.

1957 – GAZZETTA DI PESCA -Milano -edito quindicinale dal 1957 al Nov. 1970

1958 – ALIEUTICA – Milano – Edita da Dicembre 1958 a Dic. 1969 con la partecipazione di – Mario Albertarelli nel ‘61 e di G.D. Bocchi sin dal ‘58 tanto per citare due collaboratori che – ricordo

1960 – IL PESCATORE SPORTIVO VERCELLESE

1960 – IL GIORNALE DEL PESCATORE Settimanale di Antonio Del Campana. Di cui non ho foto

1960 – IL NUOVO TEMPO DI PESCA – Firenze- riedizione del precedente (Il TEMPO DI PESCA) – che riprende le edizioni da Giugno 1960 a Ottobre 1960

1962 – PESCARE -Firenze – Edito per la prima volta alla fine del 1962 con il n°0 rivista leader – negli anni del boom della pesca che finirà le sue edizioni nel 2012
1963 – Inizia la sua vera tiratura con numero 1 che esce a Maggio 1963 di questa rivista – visto l’importanza e la longevità ( 50 anni che hanno accompagnato veramente tanti di noi ) – metto le foto dei primi mensili usciti perchè le copertine erano disegnate da un certo – Roberto Lemmi uno dei migliori pittori grafici della sua epoca, che giàdal 1936 disegnava – sulle pagine della rivista Diana in un’epoca in cui gli artisti grafici ancora contendevano le – pagine delle copertine delle ,maggiori riviste ai fotografi; sul Corriere della Sera disegnava un – certo Walter Molino che poi aveva
– sostituito il Vecchio Beltrame uno dei primi disegnatori artisti del ‘900.

1963 – IN BOCCA AL LUPO – Perugia- con cui chiudo la carrellata –

Questo è un breve riassunto di una impegnativa ricerca che iniziai nel 2019 presso la Biblioteca Marucelliana di FIRENZE quando c’erano i primi sentori del Covid 19 a Wuhan in Cina, ed è proseguita poi in questi anni sia su Internet che acquistando qualche rivista e parlando con I pescatori più anziani che conosco, la ricerca riguardava la storicità di tutta la pesca a 360° perciò comprendeva anche Ittiologia-Ittiocoltura- Attrezzatura etc. etc. Quì su MF non trovo logico postare un lavoro così complesso che finirebbe solo per annnoiare la maggioranza dei lettori, perciò ho preferito partire con un “capitolo” interessante impostandolo in modo shematico e riassuntivo.

Spero di aver colto nel segno del gusto maggioritario.

Prossimamente ( devo prima riordinarlo) metterò anche un capitolo che riguarda i costruttori e i Grossisti.

4 pensieri riguardo “LE VECCHIE RIVISTE DI PESCA

  • 28 Febbraio 2022 in 20:00
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    Io ho pesca in e pescare dal1990 al 2005 vedete voi quanti sono costavano 5mila lire al tempo

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    • 1 Marzo 2022 in 19:12
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      Chicche di una ricerca minuziosa e certosina. Lavoro, per chi interessa, davvero pregevole e senza stancare con dati su dati o nomi su nomi di tantissime Grandi Firme che hanno “aiutato” a crescere tante di queste riviste. P.s. Il tiratore accanto al tiratore effettivo, su Caccia e Pesca 1972, per chi lo desiderasse sapere, è Silvano Basagni, medaglia di bronzo all’Olimpiade di Monaco 1972 nel Trap. Allora c’era solo il Trap come specialità Olimpica. Venuto a gareggiare anche a Poggibonsi quando c’era il campo di Tiro a Volo, Ma sono fuori tema e questa poi sarebbe un’altra storia, questa volta di affetto ed amicizia, che non c’entra niente con la pesca. Anche nella pesca, comunque, ci sono le storie di affetto e amicizia…Buona serata a tutti.

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  • 1 Marzo 2022 in 13:35
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    Lo ho solo scorso velocemente l’articolo. Ma quella foto di copertina di Pescare 1968 mi ha quasi “commosso”. Il retino di ferro con pochi pesciotti, la contentezza, credo, del pescatore con gli stivali nella melma. Sono anziano, lo ammetto….ma é una memoria per i pescatori di ora, non tutti per fortuna. La pesca è una passione al di là del record al pesce sempre più grosso, qualunque specie sia, magari anche un pesce che viene dall’Amazzonia, per dire una cavolata….Non mi biasimate e sopportatemi. P.s. Zaccaria lo leggo con calma, ci vuole per godere davvero il tutto. Grazie.

    Risposta

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