ORIGINI dei FABBRICANTI e GROSSISTI di ATTREZZI SPORTIVI per la PESCA: DALLE ORIGINI AL 1961
Eccomi quà, dopo la “faticata” sulla ricerca delle origini delle riviste di pesca, ho preso in esame la storia dei fabbricanti e grossisti degli oggetti da pesca con l’inizio della loro commercializzazione e distribuzione ai negozi in Italia.
Anche in questo lavoro non ho la pretesa di esporre nella sua esattezza tutta la cronologia dell’evolversi di questo commercio, non nè ho le competenze professionali, ma spero di riuscire a rendere una buona idea di quali siano stati gli inizi e di come si sia arrivati all’oggi.
Nell’analizzare le notizie sui costruttori, è risultato spesso che medesimi fossero fusi con la distribuzione diretta ai negozi, fornendo così una doppia funzione di Fabbricanti/Commercianti all’Ingrosso, perciò mi sono visto costretto, per essere comprensibile nella cronologia, a non dividere le due strade, visto che è avvenuto spesso che le due sfumature: da Fabbricanti a Grossisti o da Grossisti a piccoli fabbricanti all’inizio della storia si fondessero in una unica entità. Entrerò nello specifico ( di chi ho reperito notizie) della loro storia singola, che è sempre comunque molto interessante perchè è una lente sulle epoche che andremo a visitare, ma per necessità di fluidità e linea del tema, nell’elencarle darò comunque priorità quando logico alla data di nascita secca.
1750 – SPEM _Milano –
Si avete letto bene 1750 siamo al cospetto, probabilmente, del più vecchio costruttore di articoli da pesca della nostra nazione, vi scrivo per curiosità, cosa era la Milano di allora e vi renderete conto di cosa stiamo parlando: Milano all’epoca era parte del Gran Ducato di Milano sotto gli Asburgo d’Austria ed aveva un’estensione molto inferiore alla attuale Lombardia, ancora non era nato Napoleone Bonaparte, ancora non c’era stata la rivoluzione Francese, penso basti.
La ditta nasce a Milano in via Adua n°20 interno che cambierà poi nello scorrere dei decenni nome divenendo Via Larga la sede comunque rimarrà invariata al n°20 interno
La “fabbrica” nasce come costruttore di strumenti musicali, ma sembra per quello che si legge che sin dai sui inizi abbia prodotto anche attrezzi da pesca, probabilmente anche i primi mulinelli made in Italy che siano apparsi.
I primi cataloghi di pesca, di cui io abbia notizie tramite i collezionisti (M.Norbiato di Vicenza) risalgono al 1927 e durano perlomeno fino agli anni ‘60 in foto il catalogo degli anni ‘39-40.
1844 – SIGISMONDI Torino
La Sigismondi apre la sua attività di commercio nel 1844 come rilevato da un catalogo non datato che si presume dei primi decenni del ‘900 ( Anche lo stabilimento grafico Vogliotti che lo ha stampato nasce nel 1844 e non serve molto per la sua datazione esatta)
Sul libro – I Pesci del Mare e delle acque Interne – redatto da LUIGI SCOTTI nell’Ottobre del 1908 si nomina la ditta Sigismondi come fabbricante ed esportatore di fili da pesca ( Crini di seta) in varie parti del mondo, fili anche già trafilati.
Non semplice la datazione del catalogo SIGISMONDI di cui ho ricevuto foto da FORADINI ALBERTO sulla copertina è scritto Eredi di Sigismondi Vittorio e tutto lascia presagire di essere davanti ad un catalogo anni ‘30
Ripeto datarlo non è semplice, anche se cercarne una logica è molto interessante, ad esempio lo stemma che appare sul catalogo ( Eredi di…che non si sa se sia una copertina aggiunta dopo) non è quello che il Vittorio Sigismondi fece certificare alla camera di commercio di Milano nel 1937) come si evince dalla foto sotto. Sempre che vista l’usanza del tempo quel Vittorio Sigismondi non fosse un parente omonimo del primo creatore dell’azienda.
Aggiungo che dela palazzina che appare in foto nella pagina sotto la copertina del catalogo, ho trovato il nome: “Casa Sigismondi” -sede sicura della ditta- palazzina che fu costruita da Giuseppe Momo all’alba della prima guerra mondiale nel 1915 ( la via di Torino dove risiede è nata invece nel 1864) Nemmeno il n°61 sul catalogo può essere un indizio certo, perchè non sappiamo quando la Sigismondi ha iniziato a pubblicare il suo catalogo e se il medesimo fosse annuale o che ne so trimestrale, o se in alcuni anni fu sospeso…
Insomma tanti indizi ma nessuna certezza di data, siamo davanti ad un catalogo che di poco successivo al 1915 come uno di fine anni ‘30
Certifico la confusione che si può ingenerare nel ricercare le date di reperti così vecchi, visto che all’epoca era in uso non mettere la data sui cataloghi, ma solo la nascita della ditta.
il Sigismondi ne è un’esempio: dai libri di un collezionista di mulinelli antichi: Silvano Baraldi ho tratto una foto che è apparsa nel 2020 sul sito Antipes di Renzo Di Paolo (sito di collezionisti di oggetti antichi da pesca) dove si vede un marchio Sigismondi datato 1939-40 già diverso dal depositato nel 1937
Insomma la Sigismondi è sicuramente una ditta attiva principalmente come grossista, ma in piccolo anche come produttore (fili da pesca e successivamente anche un paio di mulinelli da pesca tanto per ricordare qualche oggetto) almeno dal 1844 al 1940 e probabilmente anche successivamente; cosa che ne fa una delle nostre nonne del settore.
1871 – BELOTTI – RAVIZZA Milano
In realtà la Ravizza nasce come nuova ragione sociale nel settore pesca nel 1910 dalla cessione della BELOTTI armi (1871) al suo ragioniere: Rag.Ravizza per tanti anni le armi e la caccia rimangono le attività prevalenti del gruppo il primo catalogo che ho trovato con immagini di Pesca è il n°189 ma non sono riuscito a risalire all’anno. Il collezionista Matteo Norbiato di Caldogno (Vi) che mi ha inviato le foto, dice di avere avuto cataloghi Ravizza che trattano pesca circa dal 1939 ,vi metto oltre a quello anche le foto del “Catacatalogo” uscito nel 1971 per il centenario dell’azienda.
1909 – MORELLI Firenze
Morelli come grossista di Firenze ha già un suo catalogo per la pesca del 1909 che figura fra gli oggetti ormai dispersi di proprietà di Mario Albertarelli nominato in un suo libro ( A Pesca con il Professore) e fra quelli in vendita di proprietà di Norbiato.
Dell’edizione del 1914 (stampabile in PDF dal sito ANTIPES grazie a Sandro Cantini che ne ha scaricato uno di suo possesso) è reale come data in quanto il Vallecchi (1880-1946 )che appare come editore lo diventa nel 1912 Via Nazionale n°25 quando edita Lacerta, e la cosa coincide. Il Vallecchi inizia il suo percorso in una tipografia in via Pietrapiana dove entra come dipendente nel 1901 e poi subentra come titolare intorno al 1904 prima ancora era apprendista senza stipendio in via Anguillara fra le note si legge che perde i figli deportati dai nazisti e si ritrova la fabbrica messa su nel 1927 nel V.le dei Mille ( con centinaia di dipendenti) bombardata dagli alleati. Muore si può dire di “crepacuore “ nel 1946 prima che nel v.le dei mille la sede è stata in via Ricasoli dove veniva già stampato il quotidiano La Nazione il Vallecchi muta orientamento politico nel 1906 passando da Socialista a Liberale.
Ma abbandoniamo la storia dell’editore Vallecchi che ritroveremo anche alla fine dell’articolo per un’altra rivista di pesca e torniamo al catalogo:
IL Morelli ha come attività principale molto probabilmente la Chincaglieria e gli oggetti da calzolaio visto che nel 1909 pubblica anche un catalogo solo per quegli artigiani, ma nonostante io sia di Firenze non sono riuscito a trovare altro sulla effettiva data di nascita di questa attività quasi esclusivamente di grossista Fanno impressione le note riferite alle importazioni/esportazioni
IL CATALOGO ILLUSTRATO Di Articoli da PESCA di T. Morelli (FI) fu dunque edito dal Vallecchi almeno dal 1909
Da notare che il catalogo in questione propone già allora anche articoli stranieri Inglesi-Francesi-Spagnoli, ma anche Greci e pure Giapponesi, e che sono previste spedizioni della merce in tutto il Regno Continentale!!
Tantissime le cose “moderne” presenti in questo catalogo/prezzario illustrato, molti gli oggetti che poi sono stati riproposti come novità nell’arco dello scorrere del secolo, la memoria è corta, e c’è sempre chi ci vede “un affare”, ma va sottolineato che spesso fra gli oggetti che appaiono qui e quelli che vengono rispolverati e riadattati dal 1950 in poi, intercorrono 2 Guerre Mondiali, ed è naturale che nella memoria collettiva tante cose precedenti queste due tragedie dell’umanità si perdano…le prove scritte e le ricerche sulle medesime servono a questo: a riportarle alla luce
E beninteso, non sono certo io il primo…
Nelle pagine iniziali di questo catalogo/Prezzario, del 1914 è presente il primo articolo sulla pesca per diletto che sono riuscito a trovare nella mia ricerca. Sconosciuto l’autore
Vi metto le foto dell’articolo e di alcune pagine significative, osservate ad esempio la grande varietà della “lenza”… quando si parla di “filo da pesca” antecedente il nailon e derivati, si fa da sempre riferimento al famoso Crine di cavallo, nello specifico maschio, perchè si è tramandato che quelli di femmina non erano utilizzabili perchè si rovinavano con l’urina. Io onestamente mai mi sarei aspettato che invece le tipologie di collegamento fra canna e amo avessero una così alta varietà e qualità: canapa, lino, seta, oltre al già citato Crine di cavallo, hanno accompagnato con la loro presenza e qualità un percorso non breve di questa arte, ma ne ho già trattato perciò la finisco quì.
Come non citare le mosche finte, gli artificiali (pesciolini finti) e ancora l’innesco per il pesciolino morto da manovrare ad arte, in questo caso per la traina in mare.
Anche sulle canne c’era una grande varietà, e erano quotate molto le Inglesi per la loro stagionatura.
C’erano anche i primi “Molinelli” inglesi e ovviamente le canne con gli anelli per utilizzarli…
1923 – LONDI Firenze – Questo “grossista” è in realtà oggi un fornitissimo negozio – di pesca, giunto ormai nella sua gestione alla 4° – generazione, credo di non inciampare a considerarlo il più – vecchio negozio d’Italia ancora in attività sempre con – titolare la stessa famiglia. Lo elenco quì fra i “grossisti”, – perchè fine anni ‘20 primi anni ‘30 quando realmente gli – attrezzi da pesca iniziarono ad essere distributori – negozio come recita la foto del depliant in bacheca nel – laboratorio di Andrea, la Londi prese a distribuire anche – canne assemblate in proprio ad altri rivenditori; avrò – modo in seguito in altri Post di farvi conoscere a fondo la – storia di questa azienda fiorentina.
1929 – ZUCCHETTI Torino – Fabbrica di mulinelli ed altro materiale per la pesca probabilmente una – delle prime ad usare il metallo per la costruzione dei medesimi che fino – ad allora erano quasi sempre costituiti da recuperi a rocchetto in legno, – di questa azienda non ho foto, ne altre notizie che il nome, e il fatto che – nel ‘29 produsse dei mulinelli, perciò la sua origine esatta può essere – anche antecedente
1932 – IL PERFETTO PESCATORE Torino
– Di questa azienda ho solo la foto del catalogo gentilmente – inviatami da M. Norbiato – Caldogno -VI
1939/40 SIMPLEX Milano Un’altra storica azienda Milanese, tra le prime in Italia a costruire anch’essa Attrezzature da Pesca, la SIMPLEX di Pozzi & Canegrati, aveva la sede in Via Cadore 36.
Inizio la produzione di mulinelli da pesca, nel periodo pre bellico.
1945/46 ALCEDO – Torino -( Via Tempio Pausania) La Alcedo è la prima fabbrica ( o meglio la più – conosciuta) di mulinelli Italiani fondata dal Dott. Ingegnere E. Rolandi – nei mesi successivi alla fine della seconda guerra mondiale a Torino in – Corso Re Umberto al n°60 così risulta da una pubblicità del ‘47 – ritrovata da un collezionista di mulinelli (Lino Galeotti) – La fabbrica rimase in produzione fino al ‘75 acquisita poi dalla ditta – ( Cop-Tes di Giovanni Coppola che aveva già rilevato nel 1972 un’altra – piccola fabbrica di Torino : La Zangi) che ne continuo la – commercializzazione del marchio fino al 1982 Tratto da un bellissimo – articolo di Silvano Baraldi su ANTIPES dove si ritrova che la Alcedo – aveva clienti americani ed esponeva un cartellone pubblicitario a – NewYork dove apparivano Eisenhower e Krusciov con un mulinello – Alcedo in mano con sotto scritto: “Finalmente d’accordo”! – Ci vorrebbe oggi…
1946 – CARGEM – Gemonio – To – Creatore Carnevalli, da cui il nome unendo cognome e paese – Attivissimo produttore di mulinelli fino al 1975
1948/49 – ZANGI Torino– via Challant altra fabbrica produttrice di mulinelli da pesca, di buone – dimensioni che aveva per cliente la ORVIS americana
Essendo questo lavoro impostato su di un più ampio respiro fermo quì la ricerca delle fabbriche di mulinelli, sperando di aver colto quelle più note e operative all’epoca.
P.s. Buona parte delle note sui mulinelli sono tratte dal sito Antipes ( sito di collezionisti di antiche attrezzature da pesca) Presidente – Renzo di Paolo –
1949 – FASSA – Milano il più grande distributore moderno di attrezzatura Jap ad iniziare dal Marchio – Daiwa di cui vi metto le foto di un catalogo del 1991
1954 – FUSI Milano foto inviatami da Alberto Feradini di Antipes. Piccolo costruttore di canne in canna dolce e mulinelli
1954 – PAIOLI – Bologna
Sicuramente in evidenza la famiglia PAIOLI anche se il Ricciotti Paioli avvia l’azienda nel Gennaio del 1911 l’ho collocata alla prima data in cui l’azienda diversifica nel 1954 investendo sulla pesca e il suo commercio, rispetto appunto alla sua prima vocazione del 1911 cioè ricambi meccanici. La famiglia proprietaria dell’azienda da vita poi con le nuove generazioni, nel 1961 alla REGLASS per tanti anni fabbrica leader nella produzione delle canne in carbonio, e nel 1978 alla azienda MAVER distributrice di articoli per la pesca. Metto le foto dei loro loghi ormai conosciuti da tutti.
1960 – SOCREP SPORTS – Torino
1961 – Ditta FORTUNA
P.s. Per poco rimangono fuori dalla ricerca aziende distributrici come ad esempio la MILO che nasce nel 1964 ma quì su MF per fortuna, per chi vuole su questa azienda c’è già un reportage del 2014.
Per eventuali mancanze chiedo venia, anzi se le nominate nei commenti definiamo ancora meglio il quadro storico
A.Z.
Grande articolo!!!!
BELLO BELLO! Le parole toscane come l’ombrico per lombrico, altre…esempio la lasca(non nel disegno col ?)ma dove parla di un esca per la lasca leggi cavedano, per un non toscano. I vecchi mulinelli e le vecchie penne non solo d’istrice, ma similari….con cui io ho pescato…che fra l’altro reggevano troppo piombo per pescare come ora…io mi ricordo che venivano adoperate con lenza appoggiata al fondo che si sollevava al momento dell’approccio all’esca del pesce…parlo di fine anni ’60 nella Staggia, torrente affluente dell’Elsa dove allora c’era acqua e pesce…e dopo averle viste adoperare da uno bravo le acquistai e forse, credo, ce l’ho ancora…nate tanti anni prima e rieditate, come dici tu di tanti altri accessori.
P.s. Aggiungo un altro produttore italiano di mulinelli, oltre a Cargem e Alcedo che aveva un mio amico andatosene troppo presto, quello con cui ho condiviso le prime esperienze di pesca “serie” in trasferta sulla Merse ecc. ecc.. Alla sua scomparsa, dopo vari anni, per tatto, ho parlato con sua moglie che peraltro lo aveva conosciuto già cieco e mi ha detto che pensava che la attrezzatura da pesca fosse stata distrutta tutta dai figli, di cui una ragazza se ne è andata per la stessa malattia del babbo, quando erano piccoli. Ma non ne aveva piena certezza visto che lui non praticava più la pesca e l’attrezzatura era “ospite” della casa di lui di sempre, di prima di sposarsi…Alla fine svelo il nome OFMER…Officina Meccanica dove R forse sta per Romagnola.
Mario la OFMER è registrata alla camera di Commercio di Bologna dal 1964 per questo è rimasta esclusa dal lavoro che si chiude nel 1961 Probabile che già producesse da qualche anno ma non ho dati. Grazie della partecipazione.
A Milano c’era la Pozzi e Canegrate via Cadore ,produttrice di timbri e datari e poi grossista di materiale da pesca e produttrice dei cucchiaini Martin (ideatore Stanislao Kuchievic,poi maestro nella pesca a mosca, con museo a Lui dedicato a Castel di Sangro )e con il marchio Simplex tutta una serie di cucchiaini con lo splendex fatto fare da mio padre Carlo Leguti,loro amico,per il torrente Avisio della val di cembra, prima della diga di Stramentizzo, perché serviva un cucchiaino pesante,ma con una paletta che non facesse troppa resistenza,alla forza dell’acqua dell’ Avisio,in quegli anni,popolato da trote meravigliose.(è ancora bello ad oggi,fino a quando resiste il ghiacciaio della Marmolada)Cordiali saluti Enrico Leguti(ho avuto la fortuna di pescare nell’ ‘Avisio a sei anni nel 1954,anno dell’entrata in funzione della diga di Stramentizzo,con riduzione della portata d’acqua, quindi tutto praticabile e guadabile prima delle buche)
Alcedo negli anni di fine del secolo scorso, l’anno preciso non ricordo, aveva ricominciato a vendere prodotti di importazione col marchio Alcedo. Trovati in un Punto Alcedo presso il Caccia e Pesca Tanzini di Siena. Purtroppo il depliant coi prodotti cestinato l’estate scorsa assieme all’ultimo libriccino di regolamento della provincia di Siena del 2014…. Dissi che era l’ora di buttare il libriccino, non essendo le regole, perlomeno per il n° di barbi da detenere in nassa(5) adeguato a quello regionale a cui è passata tutta la pesca provinciale. Anche se il direttore regionale, non so a che titolo, mi disse che se uno dei due è più restrittivo va tenuto conto di quello. Poi si parlava di barbi, genericamente, ma riferendosi ai “nostrali”…. ora se vado in Elsa e ne pesco qualcuno(molto rarefatti), a maggior ragione faccio come prima e lo libero immediatamente. Prima lo facevo anche in Merse e Ombrone. Ora sarebbe una lotteria pescare un tiberino o un plebejus lì…
Spero con questi commenti di essere SOPPORTATO da Zaccaria ed anche dai lettori di Match Fishing…Se potete soprassedete al mio essere logorroico ed al mio volere partecipare. Quando vedete me … passate oltre…per non dirlo alla maniera di Dante Alighieri.
Ciao, la R di Ofmer, sta per Rossetti dal nome del fondatore, Officine Meccaniche Rossetti appunto!E’una delle aziende storiche per quanto riguarda la produzione italiana di mulinelli,che aveva sede a Bologna
Ricostruzione ben dettagliata e particolarmente interessante nella parte iniziale.
Chiedo se è possibile riportare questo articolo nel sito dell’Associazione ANTIPES.it da cui sono tratti alcuni riferimenti .
Resto in attesa di sapere.
Saluti e complimenti.
Sergio Di Marco
Segretario Ass. ANTIPES
Certo ci mancherebbe, visto quanto ho appreso dal vs. Sito e dalla disponibilità dei collezionisti nominati.