Canna da Riva a Genova – IV° ED ULTIMA PROVA DEL TROFEO DEL GOLFO

NELL’INDIVIDUALE MATTEO MARULLO DELLA LNI SPOTORNO VINCE LA GARA E SALE SUL GRADINO PIU’ ALTO DEL PODIO DELLA CLASSIFICA FINALE. LA LNI TUBERTINI/ELLEVI COGOLETO CONQUISTA IL PALIO RISERVATO ALLE SOCIETA’.

Domenica 3 aprile quarta ed ultima prova del Trofeo del Golfo, valida anche per l’assegnazione del titolo individuale Regionale Ligure (per i concorrenti Liguri) e Trofeo FIPSAS Torino (per i concorrenti Piemontesi).

Si è quindi arrivati alla fine di questa “sofferta” manifestazione invernale che ha visto la partecipazione di una cinquantina di concorrenti e di undici società. L’organizzazione è stata curata dall’Amo d’Oro Trabucco di Torino e dalla CPSD Multedo di Genova.

Il trofeo del Golfo è stato creato nel 2018 per impiegare al meglio la stagione fredda, cercando di avvicinare nuove leve, di non interrompere l’attività, ma soprattutto per far divertire e soddisfare, per fascia di bravura, tutti i partecipanti.

Infatti dalla seconda gara in avanti la composizione dei settori viene fatta sulla base della classifica individuale e le penalità date in base alla difficoltà dei vari settori. E’ quindi chiaro che la lotta per la vittoria finale si restringe ai migliori, ma che anche i meno bravi hanno la possibilità di emergere nei loro raggruppamenti.

Ottimo successo dal punto di vista della partecipazione perché, praticamente, le quattro prove in programma, sono state disputate su campi di gara assolutamente non all’altezza di quello che avrebbe meritato la manifestazione, motivo per il quale in molti hanno preferito starsene tranquillamente a casa. Credo che se le stesse gare si fossero svolte sui campi di gara tradizionali Genovesi la partecipazione sarebbe stata decisamente più massiccia.

Comunque, dopo tre anni, perchè nel 2020 causa pandemia non si è disputato, il Trofeo del Golfo, purtroppo, sembra essere giunto al capolinea. Infatti Massimo Boerio della società Amo d’Oro Trabucco nonché nella veste di responsabile mare FIPSAS di Torino, ha annunciato l’intenzione di non organizzare più manifestazioni a Genova. Una vera e propria doccia fredda per tutti gli agonisti Genovesi.

Quanto sopra per dovere di cronaca e per non distorcere il significato delle sue parole, a margine, lunedi dopo la gara, ho raccolto le sue dichiarazioni.

Questo è la conseguenza di quanto sta accadendo da anni nel capoluogo Ligure, dove i campi di gara storici non vengono più concessi dalle Autorità competenti e dove le gare di canna da riva ormai, vengono disputate dalle spiagge, senza campo di riserva e spesso con mare mosso. Condizioni che in questa stagione vogliono dire catture ridotte al lumicino e classifiche dove il fattore “C” incide pesantemente.

Concedetemi di fare una breve parentesi personale, poiché sono stato accusato di essere un cospiratore da parte di qualcuno, quindi desidero chiarire a tutti la mia posizione ed il mio pensiero: “Intanto il mio ruolo è quello di gareggiare e, per diletto, di fare la cronaca delle manifestazioni a cui partecipo, lo faccio da cinquant’anni: nel contesto degli articoli è chiaro che vengano a galla le mie riflessioni. Non ho nulla da rimproverare alla FIPSAS, sia a livello locale che Nazionale, in fatto di impegno, ma dal punto di vista dei risultati mi sembra che le varie strategie messe in campo non abbiano sortito altro effetto se non quello di perdere ulteriore terreno.

Non ho la ricetta magica e non mi reputo in grado di risolvere la situazione, anche perché a questo punto è diventata troppo complicata, dico solo che i risultati non sono arrivati e questo è un dato di fatto. In tutto il mondo, quando nelle aziende non vengono raggiunti gli obiettivi prefissati, i responsabili o danno le dimissioni di iniziativa oppure vengono rimossi ! A scanso di equivoci, chiarisco infine, di non essere interessato a poltrone a livello Nazionale né soprattutto a livello locale ”

Veniamo alla gara disputata sulle spiaggette di Genova Pegli, naturalmente il mare era al limite della pescabilità e di conseguenza la pescosità è stata molto bassa con addirittura diverse buste bianche.

Pesce da fondo, qualche muggine e qualche sarago, hanno determinato le classifiche decisamente “strette” con distacchi risicati.

Alla fine la vittoria di giornata è andata a Matteo Marullo della LNI Spotorno Daiwa Stonfo, con 2.448 punti.

Per effetto di questo piazzamento Marullo si è aggiudicato meritatamente con tre primi al netto dello scarto, oltre al Trofeo del Golfo individuale anche il titolo di campione Regionale.

Un’ottima performance per questo agonista che, negli ultimi anni, grazie ad un impegno costante, sta cogliendo successi sempre più importanti.

Sempre nella classifica finale al secondo posto si piazza Luca Torazza della LNI Sestri Ponente con 4 penalità, terzo Fernando Valvassura della LNI Tubertini/Ellevi di Cogoleto con 5 penalità, quarto Andrea Moscetti della LNI Spotorno e quinto Gianfranco Debilio della LNI Tubertini/Ellevi di Cogoleto con 6 penalità.

Il Trofeo FIPSAS Torino è andato a Luca Iacovino dell’Amo d’Oro Trabucco di Torino.

Per quanto riguarda invece le società, il Palio del Trofeo del Golfo (opera dell’artista Gianni Boerio) è andato, con un arrivo allo sprint, alla LNI Tubertini Ellevi Cogoleto.

Alla sontuosa premiazione, di quelle che per intenderci: “bisogna avere il carretto per portare a casa i premi” ha contribuito in maniera importante la ditta Trabucco, la FIPSAS Torino, la FIPSAS di Genova ed il Comitato Regionale Ligure.

Premiati tutti i concorrenti……se ce ne fosse bisogno, ancora un esempio di come con l’impegno, la volontà e soprattutto con la passione e lo “sbattimento”, le cose si possono fare ed anche bene.

A Massimo Boerio della società Amo d’Oro Trabucco di Torino ho chiesto i motivi che ieri lo hanno spinto a dire che la sua Società non organizzerà più manifestazioni a Genova, ha risposto così:

“Grazie Nando, mi dai modo di esprimere il mio pensiero sulla incredibile situazione dei campi di gara genovesi, ebbene, ieri prima della premiazione, ho avuto modo di dirlo chiaramente, a tutti i partecipanti al Trofeo del Golfo, ma al fine di chiarire fino in fondo quello che la mia Società ed io pensiamo, cercherò di sintetizzare di seguito i fatti, che poi sono quelli che contano, soprattutto come risultato finale sia per il pescatore agonista che non agonista,

I fatti ci dicono che da ben prima dell’8 marzo 2020, data della chiusura Covid, gli Enti preposti alle concessioni delle autorizzazioni alle gare di Canna da Riva, Capitaneria di Porto e Autorità Portuale, hanno iniziato a non concedere i campi gara storici genovesi. Ricordo la chiusura della diga di Sampierdarena, ricordo il triplo diniego per la scogliera di Vesima, un campo gara di 500 mt che tutta Italia ci invidiava, faticoso ma bellissimo e pescoso, poi a seguire il Canale di Calma lato mare perché la gestione è ormai tutta affidata al canottaggio, infine la chiusura della diga di Prà con un Campionato Italiano che è saltato.

A questo punto ci hanno “relegato” a pescare da una ringhiera, a ridosso delle barche, ora, addirittura ed incredibilmente, questo campo, non viene più concesso neppure come campo di riserva (due i dinieghi consecutivi).

Altro non rimane che le spiagge, fino a fine aprile però, perché poi c’è la balneazione e non le concedono più. Sottolineo però che la nostra specialità è la canna da riva e non il surf casting… la nostra specialità si nutre di moli, dighe, manufatti, scogliere…….

Sappiamo tutti chi sono i “colpevoli” e che qualsiasi tentativo di arrivare ad un accordo da parte della Regione Liguria, del Comune di Genova, della Fipsas Genova e Nazionale, compresa la manifestazione dei pescatori in piazza De Ferrari, è caduto nel vuoto, anzi la situazione è andata progressivamente peggiorando, allora mi pare evidente che qualcosa nella strategia finora adottata non funzioni. Mi pare evidente che si debbano far intervenire i livelli alti, altissimi, della Federazione che ci rappresenta.

Quando individuo la responsabilità della strategia adottata, nella Federazione, non mi riferisco alla Sezione Provinciale, che sicuramente ha fatto tutto il possibile, ma alla Federazione Italiana Pesca Sportiva che deve farsi carico, a partire dal suo Presidente Matteoli, che deve coinvolgere il Coni, il Ministero delle Infrastrutture e tutti gli Enti in qualche modo toccati da questa incredibile vicenda.

E’ chiaro a tutti che Genova sta subendo un periodo buio per la canna da riva, che gli enti preposti si palleggiano le varie responsabilità a partire naturalmente dalla sicurezza, come se fosse più pericoloso andare a pesca che fare passeggiate sui sentieri di montagna. Ci siamo sentiti dire che in scogliera non si può gareggiare perchè non ci sono le ringhiere… non aggiungo altro.

Il problema è che nel resto d’Italia tutti questi insormontabili problemi sono in qualche modo risolti e superati. Il problema è che organizzare le manifestazioni di pesca è diventato praticamente impossibile, per incredibili eccessi burocratici, perché nasce sempre un nuovo problema, perché non ci si sente mai rassicurati che tutto possa procedere fino alla fine normalmente, perché alle nostre gare gli agonisti arrivano da tutta Italia e chi organizza sente forte la responsabilità di non rimandare tutti a casa all’ultimo momento.

Ecco, il desiderio è la NORMALITA’, di questo ci piacerebbe godere, ma è forse ormai diventato troppo per poter coltivare serenamente il nostro sport, con la tranquillità e la giusta programmazione.”

CLASSIFICA FINALE INDIVIDUALE

CLASSIFICA FINALE SOCIETA’

 

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