CLUB AZZURRO CANNA DA RIVA: CIVITAVECCHIA INCORONA DAVIDE MORA
La ritrovata banchina dell’antemurale di Civitavecchia, teatro, nella parte vecchia, di epiche sfide negli anni ’80, ha ospitato i 30 membri del Club Azzurro ed i 6 stoppers per la disputa delle selezioni per stabilire le due nazionali che rappresenteranno i nostri colori agli europei 2023 che si disputeranno in Italia.
Prima degli aspetti tecnici va però rimarcato l’impegno profuso dallo staff organizzativo, guidati da un grande Mauro Campidonico, che in tre giorni tutt’altro che semplici sotto l’aspetto climatico, con vento forte e mare mosso, ha saputo gestire in modo egregio le varie difficoltà, compreso i tempi strettissimi concessi dalla luce del sole per lo svolgimento delle due gare del sabato.
Molto apprezzabile anche le soluzioni approntate per evitare ai concorrenti una lunga scarpinata nell’area portuale, con un camion incaricato del trasporto dei carrelli con le attrezzature ed un comodo pullman per quello dei partecipanti.
Dopo questa doverosa premessa e senza dimenticare la prestigiosa partecipazione di un mito dell’agonismo marittimo del passato come Mariano Sonno, che è stato presente in tutte e tre le giornate, e quella del responsabile federale Giannino Marconi, passiamo alla cronaca di questo Club Azzurro, che quest’anno, per la prima volta, non vedeva esche e pasture uguali per tutti e fornite dall’organizzazione, ma erano totalmente libere.
Al venerdì si è gareggiato nella parte terminale dell’antemurale: dopo poco tutti si rendono conto che quanto descritto dagli agonisti locali, quanto ad abbondanza di catture, rispondeva a sacrosanta verità!
Per tutto il campo gara è un susseguirsi di canne piegate…ed a finire nelle nasse sono lecce stella, grosse occhiate, sugarelli, saraghi, ecc.
Sembra una gara di altri tempi, ma a rovinare la festa è il vento che dapprima moderato, poi fortissimo, rende pericoloso proseguire la manche e pertanto giustamente, dopo aver passato la canonica ora e mezza necessaria per convalidare la prova, si decide di interrompere le ostilità.
Al sabato, visto che le condizioni non accennano a migliorare si decide di gareggiare, in entrambe le sessioni, nella zona un po’ più riparata, posta poche centinaia di metri prima.
Questa volta il pesce è più difficile e così assistiamo a concorrenti che fanno buone pescate di saraghi, grossi sugarelli, occhiate nonché orate, ad altri che faticano a mettere assieme alcuni pesci di fondo (per chi non lo sapesse in queste gare vige la regolamentazione internazionale del “float fishing”, solo galleggiante ed 1 amo con apertura minima 5 mm), con addirittura alcuni che non riescono a scappottare.
Si arriva così alla quarta ed ultima prova, ancora nel sito del giorno prima e sempre sotto l’attenta visione del ct Ravaioli Redamo e di Alessandro Pecorini ,ma per fortuna con vento sopportabile, dove si registrano un numero maggiori di catture, anche se non paragonabili alla manche del venerdì.
Alla fine, nonostante le difficoltà, nelle primissime posizioni si ritrovano i più meritevoli, plurititolati agonisti nazionali: in vetta Davide Mora con 8 penalità, incalzato dell’esperto compagno di squadra Massimo Bacchiani, con 9; bronzo per Andrea Moscetti, ritornato ai livelli dei tempi migliori, con 12 penalità, le stesse, ma con piazzamenti peggiori, di Iacopo Collavoli ed Alex Sottilotta.
Questi cinque, assieme a Paolo Lacerenza, staccano il biglietto diretto per la nazionale.
Tra gli stoppers la vittoria è l’accesso alle prossime selezioni sono per il padrone di casa Claudio Mattiuzzo.
Concludendo un campo gara con enormi potenzialità e che considerando l’abbondanza di pesce di grossa taglia, sempre più raro, si candida prepotentemente, magari in stagioni più calde e stabili, per altre manifestazioni di Club Azzurro e perché no di Campionato Europeo.
Alessio Alessiani