L’ALBA DELL’AGONISMO DI PESCA IN TOSCANA LA COPPA di PESCA CONTE DELLA GHERARDESCA

La Coppa di Pesca Conte della Gherardesca, competizione agonistica di Pesca in acque Dolci in Toscana, si svolse per la prima volta nella primavera   del 1936  e risulta essere la prima storica gara di pesca per diletto a livello regionale

Come in altre regioni chi organizza le gare di pesca in acque dolci prima della nascita della F.I.P.S. (1942) sono i Consorzi Obbligatori Regionali per la tutela della di Pesca; nel caso di quello Toscano, la decisione e i  relativi premi sono dunque a carico del Consorzio Toscano, ma anche elargiti personalmente dal Presidente di tale ente:  il Conte ( Senatore del Regno d’Italia) Giuseppe Maria Della Gherardesca (Firenze 1876- 1968) “Uno dei primi presidenti della fabbrica F.I.L.A. di Firenze ( questa nota è per l’amico Massimo Gigli )

La Coppa della Gherardesca  subì agli inizi diverse modifiche al regolamento, si era agli albori dell’agonismo, e le “imperfezioni” furono un male necessario per pervenire a delle regole più consone a questa nuova attività.

Il primo commento scritto che ho trovato per quella del 1936 recita:

“Nel primo anno le gare di Pesca, furono accolte, come tutte le grandi novità, con un po di diffidenza, e si ebbe solo una ventina di partecipanti, quasi compassionati dal pubblico, che casualmente si imbatteva in questa squadra di pionieri.”

Lasciando perdere i commenti popolari che deridevano il fatto della “Sportività”, essendo la Pesca notoriamente influenzata dalla Dea bendata…le critiche numerose andavano dalla constatazione della povertà delle acque toscane, alla loro morfologia che non permetteva lunghe schiere di pescatori in fila, e anche all’inquinamento della medesime, vedi Arno.

Ma non anticipiamo i tempi…rispettando la cronologia storica si ritrova in ordine temporale:

 

Il PRIMO ANNUNCIO

 Il primo annuncio lo si ritrova sulla rivista Diana nel fascicolo del 31 Marzo 1936 era il 31° anno che Diana andava in stampa, e sin dai  primi numeri aveva trattato ( anche se con articoli radi e succinti ) la pesca, anche quella con la canna per diletto.

Così il 31 Marzo con 4 righe  in una delle prime pagine interne annunciava:

 

– Domenica 1° Aprile 1936 -XIV sul fiume Sieve.

Riunione dei pescatori ad ore 6,30 a Pontassieve ( Firenze) Piazza stazione.

Vedasi il programma della gara nell’interno della rivista.-

 Balza agli occhi…la data: proprio il 1° di Aprile!!! Dai!

 Per fortuna nelle pagine interne dove si danno le specifiche della gara, la data è intelligentemente spostata alla Domenica 19-Aprile 1936-XIV.

“Il Consorzio Obbligatorio per la Tutela della Pesca in Toscana”, indice un torneo di gare di pesca sportiva con la lenza ponendo in palio una magnifica “Coppa”, gentilmente donata dal Presidente del Consorzio: Conte Senatore Giuseppe Della Gherardesca

Il Comitato ha disposto che la prima gara di pesca venga effettuata Domenica 19 aprile 1936-XIV nel fiume Sieve nel tratto Pontassieve-Rufina col seguente programma:

 Riunione dei Pescatori e della Giuria a Pontassieve ( Piazza Stazione) ore 6,30, ora di arrivo del primo treno.

Inizio della gara ore 7

Termine della gara ore 13

 -Perciò 5 ore di gara –

 Operazioni di pesatura e  conteggio del pescato ore 13,30

Assegnazione della classifica ore 14

Le Iscrizioni alla gara sono completamente gratuite.

I Pescatori toscani comprenderanno l’importanza grandiosa di questi raduni-gare.

E’ ora che il nobile sport della lenza raggruppi i suoi cultori per dimostrare quanto sia utile alla nostra attività sportiva.

Occorre che l’Italia, tanto ricca di acque interne, non sia seconda alle altre nazioni che contano a milioni i dilettanti della lenza.

Pertanto pubblicheremo il regolamento delle gare del “ Consorzio Toscano” , fiduciosi che a questa iniziativa, verrà spontanea ed entusiastica l’adesione di tutti i Pescatori toscani:

 Segue il REGOLAMENTO DELLA GARA

 Art. 1  – allo scopo di sviluppare e divulgare lo Sport della pesca con la lenza, il Consorzio Toscano per la Tutela della Pesca istituisce delle competizioni sportive di pesca a canna fra tutti I suoi iscritti.Tali gare sono disciplinate dal seguente regolamento.

 Art 2  -Queste gare si propongono di interessare il pubblico alla pesca sportiva, si da invogliarlo a questo suo esercizio, e di porre a confrontio le diverse scuole della pesca, che son innumerevoli nella Toscana, al fine di poter individuare le migliori e più proficue nella cattura delle diverse specie di pesce.

 Art 3  -Sarà cura del Consorzio Toscano pubblicare di volta in volta, il Programma delle gare con una minuziosa descrizione del luogo, del giornoi , dell’ora, e delle modalità di pesca per il raduno dei pescatori. Quindici giorni prima che avvenga la gara.

 Art 4  – Possono partecipare alla competizione tutti i  pescatori toscani, si intende perciò obbligatoria la licenza governativa di pesca.

 Art 5  -Le domande di iscrizione saranno presentate da ciascun concorrente  alla sede del Consorzio Toscano per la Tutela della Pesca: via de Saponai, 1 ; oppure mezzora prima dell’inizio della gara sul luogo indicato per il raduno ad un membro della Giuria, appositamente designato dal Consorzio. In ogni caso vìè l’obbligo di presentare all’atto dell’iscrizione la licenza di pesca.

 Art 6  -La competizione si svolgerà su tre gare.

 Art 7  – Per ogni gara sono stabilite tre distinte categorie, cioè:

 

  1. a) Maggior peso complessivo:

 

  1. b) Maggior numero;

 

  1. c) Esemplare di maggior peso, non inferiore a Gr. 250

 

Ad ogni categoria viene assegnata una classifica, nella categoria

 

  1. a) A parità peso ha prevalenza il minor numero

 

  1. b) A parità di numero a prevalenza il maggior peso

 

Art 8  -Le classifiche vengono stabilite per punti come segue:

 

5 Punti al primo Classificato

4 Punti al secondo Classificato

3     “     al Terzo

2     “     al Quarto

1     “   al  Quinto

 

Art 9  -Il Consorzio Toscano Per la Tutela della Pesca mette in palio una Coppa denominata : Coppa del Consorzio Toscano Per La Tutela della Pesca. La Coppa verrà aggiudicata al primo classificato nelle tre gare di pesca che saranno indette per ogni torneo.

 

 

Art 10  -La classifica finale dei concorrenti sarà fatta addizionando il numero dei punti conseguiti in ciascuna gara. In caso di parità si avrà riguardo al numero delle vittorie.

 

Art 11  – Ai concorrenti classificati in ciascuna gara, saranno assegnati per ciascuna categoria I seguenti premi:

 

1° Classificato    Medaglia d’Argento

2° Classificato   Medaglia  di Brinzo Grande

3° Classificato   Medaglia  di Bronzo Media

 

N.B. Le Medaglie  – per deliberazione presa dal Comitato – Saranno sostituite da attrezzi per la pesca, che verranno assegnati ai vincitori in proporzione alla classifica.

In ogni gara dal 4° Classificato fino a un numero da designarsi di volta in volta, saranno assegnati dalla Giuria, a suo giudizio insindacabile, altri premi in diplomi o oggetti vari.

 

Art 12  -E’ permessa la pesca con una sola canna e lenza senza limitazione di ami.

Sono permessi come strumenti ausiliari, un retino ( o presacchio) e l’arpione

Tutte le esche sono ammesse

Solo nelle gare di pesca alla Trota sarà tenuto conto della razza dei pesci catturati, per le altre gare il solo numero e peso sarà valido al valore della classifica.

 

 

Art 13  -Le gare avranno la durata massima di 8 ore ciascuna.

L’ora di inizio e quella di chiusura della gara verranno communicate di volta in volta all’atto dell’appello nominale dei concorrenti

 

Art 14  – Il controllo del pescato deve essere effettuato entro 30 minuti da l’ora di chiusura  della gara

scaduto tale termine nessun concorrente può venire  classificato.

Tutti I cincorrenti devono presentarsi al controllo del pescato.

 

Art 15  – Ciascun concorrente nella manovra dei propri attrezzi non dovrà ostacolare l’esercizio della pesca agli altri concorrenti.

A tali effetti la distanza minima da attrezzo d attrezzo, considerata dalla parte in effettivo esercizio di pesca, non potrà essefre inferiore ai 10 metri, se non sia tollerata in misura minore dal concorrente interessato.

 

Art 16  – la pesca dovrà essere esercitata individualmente.

Qualunque concorrente che, dall’inizio della gara al controllo effettivo del pescato, detenga pesce non da esso catturato, o catturato con attrezzi non consentiti, è escluso definitivamente dalla gara.

Alla stessa sanzione è soggetto il concorrente che contribuisca comunque alla violazione.

 

 

Art 17  – le Gare sono presiedute da una Giuria nominata dal Presidente del Consorzio Toscano per la Tutela della Pesca.

 

Art 18  – Il Presidente della Giuria, nomina di volta in volta I Commissari di gara.

 

Art 19  – Ai Commissari di gara è demandato il controllo dell’esercizio della Pesca effettuato dai concorrenti all’osservanza del regolamento e debbono trasmettere I loro rapporti alla Giuria.

 

Art 20  -Qualsiasi violazione al presente Regolamento e qualunque atto di indisciplina contro la Giuria od I Commisari di gara, è passibile di penalizzazione.

Le penalizzazioni sono stabilite dalla Giuria, mediante sottrazioni di punti a quelli conseguiti nel corso della competizione. Le penalizzazioni non possono superare il massimo di 2 punti per ciascuna gara, a carico di ogni sigolo concorrente.

Nei casi di particolare gravità il concorrente può essere escluso dalla gara o dalla comperizione.

 

Art 21  -I casi no previsti dal presente Regolamento sono risolti dalla Giuria

 

Art 22  – E’ in facoltà dei concorrenti presentare eventuali reclami, sia verbalmente che per iscritto, ai Commissari o alla Giuria, e ciò non oltre il termine di 45 minuti dalla chiusura della gara.

Detti reclami saranno giudicati dalla Giuria, le cui deliberazioni sono inappellabili.

 

Oltrfe al regolamento vi metto pure la tabella delle misure minime in vigore ad Aprile del 1936  almeno di quei pesci pescabili in quella gara in Sieve:

 

 

Anguilla 25 cm

Carpa    30 cm

Tinca     20 cm

Trota     18  cm

 

Le rimanenti, e più comuni specie  dei pesci presenti in Sieve non avevano misura minima…

 

 

LA  PRIMA  GARA

 

La GARA in realtà fu ancora posticipata al 26- Aprile 1936 cioè alla Domenica successiva.

 Ma affidiamoci alla cronaca di questa prima gara dell’inviato dell’epoca: il giornalista LIVIO TOFANELLI  che negli anni ‘30  scriveva di pesca, sia sulla rivista  Diana, che poi sul  “Il Pescatore Dilettante” sin dal primo numero  ( Marzo  1935) e successivamente anche sulla rivista “ La Pesca Italiana” che vide il suo battesimo il 9 Maggio del 1940 ( Firenze) Insomma IL giornalista alieutico per eccellenza!

“A Pontassieve convennero le migliori lenze della Toscana. Un gruppo abbastanza numeroso, e ben invogliato ( –  in realtà come ho accennato all’inizio non fu proprio così numerosa la partecipazione, si parla di una VENTINA di pescatori, oltretutto nella prima  classifica appariranno solo 6 pescatori, ci saranno stati diversi cappotti… –  )  Non mancavano, prosegue Livio, le rappresentanze delle più lontane zone; i  pescatori di Montelupo, quelli di Empoli e del Basso Arno.

Magnifica la giornata piena di sole e senza vento.

Le acque limpide e cristalline del fiume ebbero un solo difetto, quello di avere una temperatura assai rigida, ranto che il pesce dimostrò subito svogliato e pigro ad abboccare alle esche.

Se simile fatto, contrariò, non poco, I pescatori in gara, dall’altra parte, servì egregiamente dal punto tecnico, per far emergere l’abilità dei migliori che seppero davvero far prodigi per costringere ad invogliare  il pesce a rispondere agli all’ettamenti dell’esca.

La pesca a fondo, eseguita anche sulle rapide, ( – Come si legge all’epoca la gara non aveva restrinzioni tecniche fra pesca a fondo e pesca con il galleggiante -) non offrì quei risultati preveduti, e si che non mancavano gli espertissimi in simile campo, molti di questi anzi abbandonarono dopo prove non soddisfacenti questo metodo per iniziare la pesca alla superficie.

Fu fra  “i frustatori” che si decisero le sorti della gara.

Buona la tecnica di quelli del Basso Arno, che, con canne leggerissime e flessibili, lanciavano l’insetto, oltre i  venti-venticinque metri di distanza, così perfettamente da sembrare una goccia che cadesse casulamente dal cielo e facendolo muovere sull’acqua con movimenti tanto perfetti da imitare il dibattito dell’animaluccio alato che lotta per la vita sullo specchio dell’acqua.

Le esche che ottennero i  migliori risultati furono quelle vive : piccoli grilli, cavallette, lucciole, mosche comuni e mosche gialle.

La pesca iniziatasi alle ore 7 ebbe termine alle 13 in punto.

I pescatori convennero nuovamente a Pontassieve al controllo del pescato che si svolse in perfetto ordine”

Alle 13,30 la Giuria assegnò la classifica della “Coppa Della Gherardesca”  che dopo questa prima gara è così stabilita:

 

-SALVESTRINI   EUGENIO   Punti 10 ( 1° al peso e 1° come numero Pesci )

 

2° – MARTINI  ILDEBRANDO     Punti 7  ( 2° al peso e 3° nel numero Pesci)

 

3°  – PUCCI  GINO                         Punti 5  ( 2° maggior numero e 5° magg. Peso)

 

4°  -CAPPELLETTI  UGO             Punti 5  ( 3° m.p.     4° m.n. )

 

5°  -MARMORELLI  UGO            Punti  2  ( 4° m.p. )

 

6°  -PALAI  SPARTACO                Punti  1  ( 5° m.n.)

 

La Giuria distribuì subito i premi ai vincitori.

 

E’ desiderio espresso da tutti i  partecipanti alla gara che quanto prima sia indetta la seconda competizione possibilmente in una località del fiume Arno.

Il Comitato, che già sta lavorando, cercherà di soddisfare le aspirazioni dei pescatori.

 

A Pontassieve furono molti gli spettatori della gara e questo inteeressamento del pubblico non potrà che portare un benefico contributo alla Pesca Sportiva.

 

Quando I nostrui fiumi saranno popolati da un numero cospicuo di pescatori di lenza, la vigilanza contro I barbari distruttori sarà assicurata.

 

Tutto consiste nell’interesse che i  pescatori toscani presteranno alle loro “gare” , e siccome in essi è grande e vivo l’amore e la passione per questo sport noi siamo pur certi che queste svilupperanno la tecnica e la propaganda.

 

Livio Tofanelli

 

C’era come sempre all’inizio delle cose, tanto entusiasmo e buoni propositi, quello che è successivamente  avvenuto è sotto gli occhi di tutti…

 

Ma non ci facciamo rapire dalla polemica, la storia incombe…il buon Tofanelli prenderà anche una tirata di orecchi dalla direzione di DIANA , per aver “taciuto” in questa cronaca le varie specie di pesci catturate e anche i pesi conseguiti dagli “atleti”, compreso quello del pesce più grande;  ma come vedremo in seguito, probabilmente lo fece per non “spengere gli entusiasmi” …

 

 

 

LA  SECONDA  GARA

 

Domenica 12 Luglio del 1936

 

Seguiamo lo scritto del Tofanelli  che questo giro chiosa ben 2 articoli, uno per la rivista Diana e l’altro per la neonata rivista “ Il Pescatore Dilettante”; ve ne presento un sunto unico:

La prima cosa che va scritta però è la monetizzazione dei premi, così stabilì la Commissione:

 

Primi     Classificati nelle varie categorie Lire 50

Secondi Cl.                          “       “           Lire 30

Terzi      Cl.                          “       “           Lire 20

 

Diplomi a chi riuscirà ad entrare in Calssifica.

 

Poi  i  suggerimenti della Commissione per raggiungere Limite dalle altre località  es:

 

Per i  Fiorentini: Treno dalla Stazione di S.M.Npvella ( Centrale ) alle ore 3,03  con arrivo ad

EMPOLI  alle ore 3,55  da Empoli a Limite sono 3 Km durante I quali si possono trovare “locomozioni” a breve spesa… alle 3,55  mi chiedo io chi c’era a giro…Barrocciai? Si portavano le Biciclette in Treno? Resta la domanda…

Comunque il Comitatao in base al numero delle iscrizioni si riservava l’affitto di un Autobus per trasportare gli Iscritti da Empoli a Limite con pochi centesimi.

Il biglietto del treno Firenze Empoli comunque aveva un costo di 9 Lire ma per I viaggi di gruppo superiori alle 5 persone erano previsti biglietti abbondantemente ridotti cioè del 70%!

 

C’era anche un’annuncio Ittiologico:

 

Nel fiume Arno, recita il testo, sono state immesse a cura del Consorzio Obbligatorio per la Tutela della Pesca in Toscana, un certo numero di Carpe della Galizia ( conosciute succesivamente come : “Specchio” ) marcate alcune nel dorso con una placchetta di alluminio numerata, altre con un anellino di alluminio sulla pinna dorsale. Chi catturerà tali Carpe è pregato di inviare l’anello o la placchetta, al Consorzio Toscano Pesca Via dei Saponai n°1 Firenze. Indicando Luogo e data della cattura del pesce ed il suo peso.

Ma veniamo alla cronaca del Tofanelli:

 

“ Limite sull’Arno, sorridente paese della piana empolese vide, domecica 12 Luglio 1936 radunati i pescatori dilettanti della Toscana, ivi convenuti per disputare, sul suo magnifico specchio d’acqua, la seconda “gara di pesca” con la lenza indetta dal Consorzio Toscano per l’assegnazione della “ Coppa della Gherardesca”

 

Dopo tutti gli elogi e le speranze…il Tofanelli entra nel merito…alla gara  si iscrissero ben 66 Pescatori  confluendo a LIMITE da i  più distanti centri della Toscana, con tutti i  mezzi, dal  Cavallo di S.Francesco, alla  biciletta,  alla automobile, alla ferrovia; e tutti erano armati di seri intendimenti di movimentare la gara per tutte le 6 ore della sua durata.

 

Terminate le iscrizioni, verificate le licenze, ( – apro un inciso: in Toscana nel 1936 risultano censite 3696 Licenze di Pesca – dopo 4 anni  per farvi comprendere il percorso se ne rilevavano 3573 solo a FIRENZE -)  e preceduto all’appello dei concorrenti, dopo brevi consigli per i  nuovi del luogo, si raccomandava a tutti al massima disciplina.

 

Il Comitato e la Giuria erano assistiti dai dirigenti del Dopolavoro di Empoli e dal RR.CC. Di Limite sull’Arno.

 

I pescatori toscani sono maestri nell’arte dell’insidia del pesce e la loro tecnica perfetta trova ben pochi competitori nelle altre regioni d’Italia.

Se le cifre raggiunte nella gara diLimite, possono in un primo e superficiale esame, sembrare quasi una cosa irrisoria, rispetti alle gare del dell’Alta  Italia, occore però tener ben presente che la pescosità delle acque toscane è lontana da quella dai grandi fiumi e dai grandi laghi del Settentrione; l’Arno poi, che rappresenta la maggior arteria fluviale della regione, è, da gran tempo, fortemente danneggiato nella sua fauna ittica dagli inquinamenti chimici industriali, che senza nessun riguardo vi si immettono in tutto il suo corso, e come se ciò non fosse abbastanza per creare un ambiente non tanto benigno per la pesca, quest’anno per un disgraziatissimo e prolungato periodo di maltempo, caratterizzato da pioggie torrenziali a sistema temporalesco, (- l’ultima di queste la quale causò gravi danni nella zona dell’Antella  -Fi- ) avvenne solo una settimana antecedente la gara …

INCISO…sono andato a verificare, d’altra parte mai fidarsi, uno storico è uno storico che diamine…

Bene la pioggia torrenziale della settimana prima della gara è vero che ci fu, come è vero che ci furono danni nel paese dell’Antella, solo che l’Arno non ne fu la causa…l’esondazione fu del torrente che passa nell’interno del paese il torrente ISONE che il 3 di Luglio antecedente la competizione in Arno, irruppe nel cimitero, non ci furono morti, scusate l’ironia…ma è la storia, era notte e il cimitero era chiuso. –

Volendo fare ancora il Maigret  potrei dirvi che le scuse del Livio Tofanelli riguardo al Nord più pescoso, non sempre erano plausibili … ho ritrovato  una competizione indetta dal Dopolavoro Comunale di Monza il 7 di Luglio del 1935 spostata poi al 9 Luglio ed effettuata sul lago Pusiano la cui classifica recita:

 

1- Brani Cesarino con 2,760Kg

2- Montanari Anacleto 2,700 Kg

3- Bernareggi Pasquale 1,350 Kg

 

Come si vede non è che la resa fosse sempre molto diversa.

 

Ma andiamo avanti con la  cronaca, abbiamo divagato abbastanza…

 

Sew come dicevamo i Pescatori furono ben 66, gli spettatori furono un vero esercito, tanto che in amcuni momenti intralciarono le operazioni di pesca.

 

L’Atno a Limite offre un luogo ideale  per il pescatore sportivo.

In faccia alla “Tinaia” , sulla riva sinistra si trovano delle profondità superiori ai 10 metri, mentre a destra sullo specchio prospicente Limite, le mezze correnti e le rapide offrono tutte le possibilità di effettuare la pesca alla superficie e al mezzofondo.

Il gtratto scelto per la gara, fu in precedenza, e per interessamento del Comitato, abbondantemente pasturato per tutta la sua estensione, questa misura precauzionale era necessaria per non creare favoritismi ai pescatori del paese I quali avrebbero potuto, a tutto danno degli altri, “prepararsi” posti di pesca di gran lunga migliori.

 

A scapito va detto che comunque sia gli inquinamenti chimici, che  la anormale metereologia portando in zona acque sporche e lente ha favorito un deposito di melma sul fondo che rende impossibile a causa della distruzione della vita del plancton la sopravvivenza del pesce in zona.

 

Il Tofanelli non ferma il “piagnisteo” …

 

Altro fatto che intralciò assai la gara di pesca a Limite, fu la presenza del più deprecato nemico del pescatore dilenza: il vento!

Fin dalle 8 del mattino una leggera ventilazione proveniente dalla foce del mare, increspava le acque dell’Arno, ma sempre più aumentando di forza, lo specchio tranquillo del fiume, prese ben presto l’aspetto di una piccola tempesta di onde fluttuanti.

Questa circostanza contrariò I concorrenti, ma servi d’altra parte, ad accrescere il loro valore.

Passando ad un’esame singolo dei pescatori in gara diciamo subito che la maestria e l’abilità del CIARDI  si dimostrò lampante nella sua pienezza.

Il CIARDI è pescatore perfetto e completo: intuisce il momento, e passa, con rapidità sorprendente, dall’uno all’altro sistema di pesca.

Ha scatto sicuro nell0inferrare il pesce, e mantiene, sa conservare  la più perfetta calma al momento dell’estrazione dall’acqua, manovrando con accortezza e precisione, e pur adoperando setali sottilissimi o capillari, evita i  dolorosi  strappi; le rive più accidentate e pericolose non costituiscono nessun intralcio al suo rapido e sicuro spostarsi di posto in posto.

Il CIARDI ha ben meritato la vittoria riportata a Limite.

Ottimi gli altri: Maestrelli-Picchiotti – Cappelli che contesero al Ciardi la vittoria; buon pescatore di Findo il Nutarelli che con due pesci si classificò 1° e 3° nella categoria maggior peso singolo pesce.

 

CLASSIFICA   DI  GARA

 

1°  – CIARDI CORRADO  Punti 13 ( 1° m.n. con 47 pesci 1° peso Totale 2,880 Kg  3° a parimerito Nutarelli come maggior peso singo Gr 260 )

 

2°  – NUTARELLI  UGO     Punti 8    ( 1° e 3° maggior peso singolo  Gr 420 e 260 )

 

3°  – ANTONINI  ROMEO   Punti  7   ( 2°  Mag. Peso singolo  Gr. 360 e 3° peso comples. Gr 0,980

 

4°  – CAPPELLI  LELIO      Punti  6    (  2° Mag Peso Compl Kg 1,180 e 4° numero pesci 33 )

 

5°  – PICCHIOTTI  LUIGI   Punti 5     ( 2° mag. Num. 44   5° peso complessivo Gr. 700 )

 

6°  – BUCCIANTINI  AMLETO Punti 1 ( 5° mag Num. Pesci  18)

 

 

Diciamo pure che il Livio Tofanelli è migliorato come cronista ( amche lui in rodaggio…) , dando questa volta i  pesi fatti dai pescatori e non solo il punteggio, manca ancora comunque in ambo gli articoli sia quelo per Diana che quello per Il pescatore Dilettante,mle specie di pesci che furono catturate, ma visti i  pesi propendo per : Cavedani e Rovelle

 

LA CLASSIFICA GENERALE DOPO LA SECONDA  GARA

 

1°  CIARDI CORRADO                              Punti 13

 

2°  SALVESTRINI EUGENIO                    Punti 10

 

3°  NUTARELLI  UGO                                Punti 8

 

4°  MARTINI ILDEBRANDO                       Punti 7

 

5°  ANTONINI  ROMEO                               Punti 7

 

6°  CAPPELLI  LELIO                                  Punti 6

 

7°  PICCHIOTTI  UIGI                                  Punti 5

 

8°  MAESTRELLI PIETRO                           Punti 5

 

9°  PUCCI GINO                                            Punti 5

 

10°CAPPELLETTI  UGO                              Punti 5

 

11°MARMORELLI UGO                              Punti 2

 

12°PALAI SPARTACO                                  Punti 1

 

13°BUCCIANTINI AMLETO                       Punti 1

 

 

 

 

 LA  TERZA   GARA:  LA  FINALE

 

 

La terza ed ultima gara si svolse in ARNO in località S. ELLERO il 25 Ottobre 1936

 

Ci scrive il Tofanelli

 

La giornata splendidissima, in considerazione della stagione inoltrata, richiamò un buon numero di contendenti.

Cadendo però la gara in piena stagione venatoria, fu constatata l’assenza di qualche buon cannista, che preferì dedicare la giornata a Sant. Umberto, anzichè a Sant.Andrea; non per questo la gara perdette d’attrazione , anzi, data la presenza delle miglior lenze, la finale per l’aggiudicazione della “Coppa della Gherardesca “ fu assai movimentata, dall’inizio al termine per tutte le 5 ore di gara.

Il Comitato Organizzatore volle scegliere una località dell’Arno Superiore ove far svolgere la III Gara , allo scopo di saggiare lo stato attuale della pescosità delle zone maggiormente colpite dall’inquinamento industriale .

Un tempo non tanto remoto, il corso dell’Arno che va da S. Giovanni allo sbocco della Sieve, rimase completamente depauperato dal patrimonio ittico per un grave e costante inquinamento.

Notizie fornite dai pescatori dilettanti confermavano che le condizioni dell’Arno erano molto migliorate e la fauna ittica cominciava  a riprendervi dimora.

Un precipuo scopo delle gare di pesca sportiva è saggiare la pescaosità dei vari punti della Regione Toscana, in considerazione di questo il Comitato accolse ben volentieri la proposta avanzata da alcuni membri di svolgere la finale a S.ELLERO di RIGNANO sull’ARNO.

 

Il fiume, in questo tratto, ha un corso pittoresco, frastagliato, con aspetti sempre diversi; ghiaieti ampi e piani, o massete irte e difficoltose, rive sconnesse, o svolte lente e tranquille, tratti di corrente impetuosa o insenature profonde .

 

I concorrenti si posero in gara alle 7,30

 

Alle 12,30 la Gara si concluse e i concorrenti si radunarono nel piazzale della Stazione di S. Ellero

 

CLASSIFICA  DELLA  III  GARA

 

1°  – TERENZI  TERENZIO      Punti     10  ( 1° m.p. 1,570 Kg  1° mag. N° 72 )

 

2°  – CECCHI  PIETRO              Punti        9   (  1° mag peso sing. gr 380  2° mag. Peso  0,890 Kg

 

3° – MERLINI  PIRRO                Punti       7   ( 2° mag. N. 42    3° mag Peso 0,760 Kg)

 

4°  – MARCHI  MARIO              Punti       4   ( 2°  mag. Peso  sing.   0,260 )

 

5°  – PATTARINO  ERNESTO    Punti        3  ( 3° mag num. 29 )

 

 

Le constatazioni tecniche che il Comitato potè raccogliere dopo la gara di S. Ellero  furono le seguenti:

 

su più di 500 pesci catturati durante la gara non vi era nemmeno 1 Barbo o  1 Carpa ; escloso 6 o 7 Lasche ( Leggi Cavedani) il rimanete dei pesci furono tutte “ Bobe” ( altra nota interessante, quelle che successivamente tutti noi avremmo conosciuto come “ Boghe” alias Rovelle, all’epoca erano volgarmente chiamate “ bobe” ) , eppure il letto del fiume, scoglioso e ben levigato per molti tratti, e a fondo melmoso nelle insenature , avrebbe tutte le caratteristiche ambientali per ospitare le più svariate razze di pesci.

Non trovando invece vita che solo due razze, e queste due proprio quelle che non sono abituali pesci di fondo: la lasca e la boba.

Risulta quindi che il plancton del fondo deve trovarsi in condizioni ancora sfavorevoli all’esistenza dei pesci di fondo: Barbo, Carpa, Tinca.

 

Vi è da propendere per due conclusioni:

1)  – Che l’inquinazione , con i rifiuti chimici più pesanti dell’acqua, abbia apportato più grandi danni alle razze di fondo, le quali dopo il miglioramento delle acque non siano comunque potute ricomparire a popolare I tratti di fiume rimasti per del tempo deserti.

2)  – Che nella profondità l’inquinamento sussista e sia ancora presente e che il Plancton non si sia ancora ricostituito, e che ci voglia ancora del tempo.

 

Fatto interessante, sopra tutto è che nel Valdarno il pesce va riprendendo comunque dimora, in seguito, con l’osservazione continua degli interessati forse arriveremo  anche a renderci conto delle vere cause che ancora impediscono l’ambientazione degli altri pesci fra I nostri più comuni.

 

Dopo tante critiche e anche un po di ironia per dare verve ad uno scritto storico, a questa ultima cronaca del Tofanelli devo con sincerità dare un bel 10!

 

CLASSIFICA   FINALE    COPPA    DELLA   GHERARDESCA   1936

 

VINCITORE   CIARDI CORRADO  P. 13

 

SECONDO       SALVESTRINI  EUGENIO   P. 10

 

TERZO            TERENZI   TERENZIO            P.10

 

ETC.

 

 

Questa è stata l’alba dell’agonismo toscano, LA  COPPA  DELLA GHERARDESCA   continuerà per molti anni, ne ho ritrovato tracce anche nella prima metà degli anni ‘50

 

La competizione subirà  modifiche a molte delle sue regole iniziali, ad esempio le gare diverranno 4  e sarà un po l’antenata del torneo PEGASO che si svilupperà in 10 gare

 

Il CIARDI  ci riproverà nel 1937  ma nonostante le grandi capacità  da tutti riconosciute,  a causa di una sfortunata disavventura con una grande Carpa persa al guadino dopo ore di lotta, si dovrà accontentare del 5° Posto assoluto.

 

 

A.Z.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *