ITALIANO INDIVIDUALE FEEDER NORD – CENTRO – SUD: I RISULTATI DELLA TERZA PROVA
Domenica 15 luglio è stata una giornata moto calda per i feederisti di tutta Italia non solo per il clima africano che ha fatto registrare temperature sopra i 35 gradi ma anche per il responso delle classifiche che per molti hanno sancito l’accesso alla finale con le prime due prove di Ostellato in calendario.
Tre i gironi impegnati in queste qualificazioni :
Nel girone Nord hanno partecipato 246 concorrenti:
Nel girone centro i concorrenti impegnati sono stati 66;
Nel girone Sud invece i feederisti complessivamente sono stati 25
Complessivamente i concorrenti che hanno preso parte a questa edizione del campionato italiano individuale sono stati sono stati 337.
Numeri importanti, in forte crescita soprattutto al nord, dove la presenza di acque tra fiumi e canali è notevole, attira ogni anno nuovi pescatori da feeder.
Nel girone NORD la terza prova di domenica 15 luglio si è disputata sul canale Parmigiana Moglia a San Siro, situato come posizione tra il canale Fissero Tartaro (Garolda e Ca Vecchia) e il Cavo Lama (Moglia) a questa gara hanno preso parte 196 concorrenti.
Molto interessante questo campo gara ben curato e gestito dalla sezione di Mantova e non sarebbe male utilizzarlo anche per gare di carattere nazionale di pesca al colpo, in particolare i GIOVANI, vista la comodità auto sul picchetto e per la ottima pescosità rappresentata da tanti carassi di piccola e media taglia, carpette, plachette, avole e pesci gatti.
Il canale di San Siro, così lo chiameremo d’ora in poi per semplicità, ben si presta per pescare con la tecnica della roubaisienne, canne fisse, inglese e feeder.
La terza prova del girone nord si è disputata nei tratti della seconda e terza zona con inversione di sponda per i concorrenti capitati in seconda zona.
Infatti, per problemi insorti tra pescatori e il proprietario del terreno in sponda sud, solo pochi giorni prima la Fipsas è riuscita a far trovare il campo gara molto accogliente con la sponda perfettamente pulita da canne e rovi.
Il pesce ha collaborato in alcuni tratti della terza zona molto di più che in seconda zona e la media del pescato è stata di 3,063 kg. con il peso massimo individuale fatto registrare da Luca Pera Lanza A.D.P.S. (Fishingitalia) che ha fatto fermare l’ago della bilancia a 8,690 kg.
Il canale largo 30 metri e profondo nel mezzo circa 3,5 metri, offre sostanzialmente quattro linee di pesca che risultano essere quella corta compresa tra i 4 e i 9 metri, quella centrale sui 20 metri dove il fondo è più importante, la terza linea è dove inizia a degradare il fondale sui 22 – 25 metri e la quarta linea è a ridosso dall’argine opposto sui 30 metri appunto.
La pastura più utilizzata in queste acque sono quelle chiare (gialla o marrone) dall’aroma dolce e con grana molto fine adatta per insidiare i piccoli pesci e le esche maggiormente utilizzate sono state i classici bigattini e i vermi.
Per questa gara era consentito l’uso del fouille e del ver de vase ma non credo sia stato utilizzato per evitare il disturbo dei piccoli gatti e soprattutto dei gamberi che come in altri canali della zona sono presenti.
Il vero segreto per riuscire a fare peso è quello di fare la taglia nei pesci catturati e sicuramente l’utilizzo del verme o un innesco generoso può dare una grande mano.
Diego Bruina con un super carassio catturato durante le prove del sabato
L’importante è non esagerare con la pasturazione dei bigattini perchè i gamberi e i pesci gatto non tarderebbero ad entrare e disturbare la pescata.
Sulle canne montate sulle rastrelliere si sono visti montati feeder diversi, black up, open end, cage, bullet e perfino dei long distance di grammature comprese tra i 10 grammi e i 30 grammi.
Non è facile affrontare questo canale se non si ha nelle braccia e nella testa la capacità di fare una pesca di velocità sui piccoli pesciolotti e uno come Domenico Salvatori del Lenza Club Riccione Artico è difficile che possa sbagliare gare come queste.
Il romagnolo di Riccione ha vinto il suo settore catturando tante avole circa 250 pezzi
Per pescare in questo canale serve una canna da 11 – 12 piedi con cimini molto sensibili e l’approccio giusto, per chi ne è capace, era quello di pescare con la canna in mano al tocco per sentire la toccata del pesce ed essere pronti alla ferrata.
Un metodo di pesca completamente diverso dal classico approccio di pesca alle breme con canna sul feeder arm ma sicuramente molto avvincente.
Ad avere la meglio al termine del campionato, sono stati tre agonisti Alessandro Cappoia, Cristiano Barbaro e Alessandro Borgonzoni, bravi a interpretare al meglio i tre campi di gara molto diversi tra loro come Ostellato, Peschiera e San Siro appunto.
A guidare la classifica, dopo due prove, era Umberto Mazzolini del team LBFItalia il quale però ha ceduto il passo proprio nella terza prova ad un suo compagno di società Alessandro Cappoia bravo a vincere con una pescata che gli consente di vincere anche la classifica finale individuale.
Dopo Cappoia come detto al secondo posto si piazza Cristano Barbaro della Lenza Emiliana Tubertini e terzo Alessandro Borgonzoni della Cannisti Castelmaggiore Maver .
Sul fiume Arno a Firenze, nel tratto Terrapieno, invece si sono affrontati i concorrenti del girone centro e ad aggiudicarsi il podio sono stati i concorrenti Alessandro Gargini della Lomcer Montecatinese (Colmic), Alfonso Armirante e Stefano Pacciani.
Alessandro Gargini al termine del suo percorso vincente sul suo profilo FB ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Chiudo al primo posto queste selettive dei Camp. Italiano Feeder girone Centro. Una grande soddisfazione, soprattutto grazie al supporto di diverse persone della mia Squadra che mi hanno aiutato a fruttare al meglio il posto assegnato nel settore A2 di un fiume Arno Terrapieno. Adesso cercherò di limitare i danni in un campo gara altrettanto ostico come Ostellato i primi di Settembre. Forza e GRAZIE a A.S.D LOMCER Montecatinese COLMIC”.
Alessandro nella foto è il primo a sinistra
Ad avere la meglio su questo campo gara è stato il toscano di Siena Sor Marcello Corbelli bravo a realizzare l’assoluto di giornata con 11,600 kg di pescato ma frutto di una bella carpa da 6 chili circa e una cinquina di chili di pesci gatto parenti stretti di quelli residenti a valle nel tratto pisano.
Il fiume toscano, regno incontrastato dell’agonismo qualche decennio fa, torna a far parlare di se grazie ad alcuni campionati come il regionale toscano e tante gare sociali che abitualmente si svolgono su questo tratto.
Il fiume grazie alla notevole mole di lavoro messa in campo da alcuni amanti del fiume come Checco Casini e Stefano Falciani su tutti sta tornando disponibile per le gare di pesca e anche gli specialisti del feeder lo stanno frequentando per cercare di riportarlo se non ai fasti di un tempo, quanto meno ad un livello di attenzione sufficiente per trofei di livello nazionale.
Firenze e l’Arno fiorentino in passato hanno dato tanto all’agonismo ed è giusto che gli agonisti ora tornino sul fiume per riportarlo al centro delle attenzioni.
I problemi legati alla pescosità ci sono ancora tutti ma i segnali di una lenta ma soddisfacente ripresa ci sono tutti e lo dimostrano le catture che si realizzano. A parte i siluri che sono ancora u grosso problema per l’ecosistema del fiume, presenti in maniera massiccia, si notano catture di carassi, carpe da qualche etto, clarius, cavedani e qualche barbo. Il fiume sta rinascendo e saperlo affrontare per il verso giusto può dare anche soddisfazione.
La pescata di Marcello Corbelli, protagonista assoluto nella terza prova dell’Italiano individuale feeder, è stata impostata sulla linea della RBS a 15 metri circa cercando di prendere i catti ma anche altre specie che potevano gradire come innesco il verme tagliato.
Marcello ha utilizzato una pastura gialla specifica per la carpa-carassio della Colmic e così pescando ha catturato anche una bella carpa che gli dato la vittoria di giornata.
Bella anche la pescata da 11,120 di Modesto Niccolai della Pieve a Nievole A.S.D. capace di insidiare la prova di Corbelli.
Sull’Arno a Firenze il Campo Gara designato ad ospitare l’evento è stato quello del Terrapieno inferiore nel tratto compreso tra il nuovo ponte della tranvia e la passerella pedonale dell’Isolotto.
I concorrenti della zona sud, invece, si sono dati battaglia sul fiume Tevere a Ponzano. A punteggio pieno viaggia un solo concorrente di nome Andrea Balduini della società Grizzly A.S.D. (Anglers) bravissimo ad ottenere anche il peso assoluto di giornata grazie agli 11,300 kg di pescato.
Sul fiume laziale oltre alle classiche breme sono usciti cavedani e barbi e qualche siluro come quello catturato da Lorenzo Sinibaldi che ci mostra nella foto.
A tutti i concorrenti finalisti un arrivederci al primo fine settimana di settembre sul canale Circondariale vallette di Ostellato e per chi volesse fare una gara di prova domenica 19 agosto alle Vallette viene organizzato il trofeo “Matchfishing cup feeder” menyre ad Ostellato vecchio si disputerà la gara “matchfishing cup colpo”.