FEEDER: I PASTURATORI DA BIGATTINI a cura di Francesco Di Veronica e Fernando Carnevale
I Maggot Feeder
Maggot significa bigattino, feeder pasturatore, un maggot feeder è un pasturatore per l’uso con i bigattini, né di più, né di meno. Un contenitore di plastica forato con un coperchio che si apre per inserire le larve con l’altra estremità chiusa (chiamati per questo block end), piombo integrato nella struttura e dei fori per l’uscita dei bigattini. Idea che da noi è associata automaticamente a quei pasturatori a forma di saponetta da lanciare e poi attendere. Ma ci siamo mai soffermati ad analizzare ogni singolo elemento di un pasturatore? Perché un pasturatore “a saponetta” è fatto esattamente così? Perché ha quel preciso numero di fori e posizionati in un determinato modo? Perché il piombo è sotto anziché di lato? Sono veramente tante le domande che potremmo farci guardando un feeder, ma ce le facciamo veramente? Se ce le facessimo davvero i negozi di pesca italiani sarebbero pieni di modelli diversi di pasturatori di ogni marca e scopriremmo che ognuno è studiato per un apposito scopo che con un piccolo sforzo ci apparirebbe immediatamente chiaro. Un solo feeder non può andar bene ovunque, grandi laghi, piccoli stagni, carpodromi, cave profonde, canali, morte e lanche, piccoli fiumi, grandi fiumi con corrente veloce, porti, spiagge e scogliere.
La forma
Per capire la funzione che la forma di un feeder svolge pensiamo a due situazioni estreme: un lago e un grande fiume veloce. In fiume ciò che si richiede a un feeder è di stare fermo sul fondo, evitare che la corrente lo porti a valle. In lago, in cui la corrente è assente, gli si richiede di raggiungere la giusta distanza e rilasciare i bigattini con facilità. Per tenere il fondo in fiume quindi la sua forma deve essere larga e appiattita, in questo modo il flusso dell’acqua colpisce una superficie sempre piccola e bassa rispetto a quella totale del pasturatore, defluendo dolcemente. Al contrario, se noi esponessimo una superficie molto alta al flusso dell’acqua il rotolamento sarebbe inevitabile. Abbiamo scoperto che i pasturatori dalla forma appiattita sono adatti alle correnti come la nostra saponetta. Man mano che ci si sposta verso acque calme o in lago, questa necessità scompare a vantaggio di forme cilindriche e più alte, in modo da tagliare meglio l’aria senza scomporsi in volo. Si passa così dalla forma piatta a quella cilindrica e a quella a proiettile, nel caso estremo in cui si richiede ad un feeder la distanza e il superamento dell’ostacolo vento, altro elemento che influisce sulla forma dei feeder da lago. Queste sono le considerazioni base relative alla forma, ma se osserviamo feeder di vari produttori noteremo delle piccole varianti che accentuano e portano al limite le loro peculiarità, cose da vera e propria “galleria del vento”.
Il piombo
Strettamente correlato alla forma e più importante rispetto a quanto non lo sia per i groundbait feeder, è il piombo. I piombi seguono la forma del feeder, niente di più facile. In un pasturatore da corrente dovranno anch’essi resistere il più possibile al flusso dell’acqua, saranno quindi piatti ed espansi lungo l’intera base del pasturatore, così da contribuire a non creare spessore per l’acqua. La forma ideale è quella di un rettangolo dell’esatta dimensione della base plastica del feeder o leggermente trapezoidale, poiché in realtà un feeder in corrente non porge mai a quest’ultima un solo lato, ci verrebbe da dire quello lungo, ma entrambi con in prevalenza quello corto, mettendosi appena di spigolo; a proposito di forma e piombo, ed andando leggermente avanti, basta notare la curvatura posteriore e la scanalatura laterale unita alla forma del piombo dei Drennan Oval Blockend Feeder per avere riprova di queste dinamiche. Ogni piombo dalla forma molto allungata e spessa o posizionato su un lato corto crea una diseconomia funzionale in acque veloci ma è utile in lago. Infatti, più si vuole affrontare distanza e vento, più il piombo va messo nel lato corto e deve essere raggruppato, meglio se tendente ad assumere una forma ad ogiva per avere maggiore aerodinamicità. L’ogiva di un proiettile ed il proiettile stesso sono il modello dei feeder da lago; peso raggruppato e taglio migliore dell’aria significano stabilità e direzionalità e quindi il raggiungimento preciso dello stesso punto, o se preferite del bersaglio, lancio dopo lancio.
I fori
Come per i groundbait feeder, i fori influiscono sui tempi di rilascio del contenuto: i bigattini, nel nostro caso. Più fori ci sono e più sono grossi, più bigattini vengono rilasciati in fretta. In lago, dove la corrente non agevola la fuoriuscita delle larve, i fori saranno di più e più grossi; in corrente, meno e più piccoli. Nei feeder da corrente meno posizionati sui lati corti da cui arriva il flusso di acqua che li rilascia in coda e ai lati. Nel caso dei maggot feeder, però, queste considerazioni possono essere soggette ad eccezione, ci sono situazioni di acqua ferma in cui possiamo avere bisogno di una lenta fuoriuscita dei bigattini, come anche acque veloci dov’è necessario avere fori ampi per aumentare il potere di rilascio, come in inverno con le basse temperature che bloccano il movimento dei bigattini. Non dimentichiamo comunque che i fori possono essere allargati (sebbene sconsigliabile perché operazione irreversibile e soprattutto perché a lungo andare i fori sono l’innesco per la rottura del feeder), o chiusi secondo le esigenze del momento, scegliendo di chiuderne alcuni piuttosto che altri utilizzando del nastro isolante, sebbene ci siano anche altri sistemi per rallentare la fuoriuscita delle larve.
I materiali
I materiali come sempre contano molto. I feeder sono soggetti a molti stress, l’apertura e chiusura dei tappi per il caricamento, l’impatto con l’acqua, quello con gli ostacoli del fondo, il peso del piombo, tutti elementi che influiscono negativamente sulla durata dei pasturatori. Fortunatamente oggi i principali produttori utilizzano materiali plastici molto resistenti e duraturi. Oggi sono sempre più di colori mimetici, dal marrone al verde e sempre meno i classici trasparenti. Occhio ai meccanismi di chiusura del tappo, a volte con i tappi duri la chiusura non è perfetta o l’apertura molto difficoltosa. Può altresì accadere che il dentino che tiene il tappo di chiusura si laceri col tempo, tutto ciò che non desideriamo è un feeder che si apre in volo o prima di essere arrivato sul fondo. Per evitare questi problemi alcuni feeder oltre ai dentini plastici hanno il sistema di bloccaggio del coperchio rafforzato da piccoli travi in powergum, la cui elasticità contribuisce a tenere serrato il tappo, powergum che ha la prerogativa anche di poter essere cambiato periodicamente. Spesso ne abbiamo l’esigenza qualora la girella cui sono collegati per l’applicazione alla lenza madre sia troppo piccola in proporzione al peso del feeder, eventualità tutt’altro che rara, o se abbiamo necessità di fare lanci molto lunghi, il powergum è uno shock absorber.
Le tipologie di maggot feeder
1 – Un Drennan Oval Blockend, il più antico e miglior pasturatore in assoluto per acque veloci, di recente rinnovato. La forma appiattita, la curvatura posteriore e le scanalature laterali permettono un rapido deflusso dell’acqua minimizzando la resistenza della struttura. Il piombo, piatto ed esteso con micro dentini, serve ad ancorare il feeder sul fondo. E’ inoltre in plastica dura per resistere agli inevitabili urti contro pietre ed ostacoli. Disponibile in tre taglie coi rispettivi pesi in due colori, verde e marrone, fino a 70 gr di peso.
2 – Un Fox Rotary, un Kamasan Black Cap e un Preston Quick Load. Pasturatori da acque ferme fino a medio veloci, la struttura è più cilindrica e rialzata rispetto agli Oval Blockend, inoltre il numero e la dimensione dei fori è studiata per uno svuotamento più veloce. Si può notare come il Rotary dia la possibilità di chiudere i fori sul coperchio rallentando la fuoriuscita dei bigattini. Il Black Cap è uno dei migliori feeder “all round”, unico feeder che ha il tappo di chiusura morbido a prova di apertura, mentre i Quick Load hanno un dentino sul coperchio che ne consente l’apertura veloce con un solo dito, un ottimo feeder da gara.
3 – In ordine i Drennan Feederbomb e Carp Feeder, un Fox Finned, i Nisa Long Range vecchio e nuovo modello e un Drennan Feederlink. Tutti col piombo in coda, sono i feeder studiati per le acque ferme o molto lente e la pesca a distanza di precisione. Dotati di fori molto grossi per uno svuotamento rapido, salvo il Feederbomb e i Nisa Long Range, sono inadatti alla pesca in acque profonde. Da notare come sul fondo assumano una posizione obliqua, specialmente il Feederlink, seppur non resistentissimo, è ottimo su fondali melmosi.
4 – Un Drennan Oval Blockend Bolt. Di recente apparsi sul mercato, gli Oval Blockend Bolt, pur mantenendo tutte le caratteristiche costruttive dei fratelli da corrente, sono pasturatori studiati per un utilizzo diametralmente opposto. Sono feeder in-line semifissi, ovvero dotati di una sede dove fissare la girella cui va legato il finale. La loro funzionalità principale è nel potere auto ferrante, in tutto e per tutto pari ai method feeder, ma per l’uso con i bigattini e finali molto corti. Uno dei pasturatori più utilizzati in lago per tinche e breme, il lungo tubo ha una funzione antigroviglio.