A CORBARA CON CRISTIAN E COLMIC
Era da moltissimo tempo che desideravo tornare a pescare insieme ad amici che vedo spesso ma con i quali, per impegni agonistici diversi, non ho mai modo di confrontarti in una sezione di pesca.
Il periodo feriale è sicuramente un’ottima opportunità per poterlo fare. Così, con un occhio ai vari impegni familiari, dopo un paglio di telefonate e qualche messaggio su Whatsapp riesco ad organizzare una pescata insieme ai miei amici Cristian Gabbarrini e Luca Serpilli. Spot prescelto: il bacino di Corbara.
Per Cristian, agonista della Valdera Lenza Pontederese Colmic, è stata una prova prospettica al prossimo campionato italiano a squadre, in programma proprio su questo campo gara il 22 e 23 settembre. Per me e Luca è stata invece una grande opportunità di divertimento e pesca come molte altre.
Il lago è un campo gara meraviglioso, che regala moltissimo pesce con qualsiasi tecnica. La scarsa profondità dell’acqua in prossimità delle sponde consiglia tecniche con il mulinello per raggiungere livelli di profondità accettabili, pescare meglio e divertirsi.
Questo entusiasmante campo gara ha “rivitalizzato“ la pesca all’inglese in molti campionati e soprattutto nel CIS, dove è entrato a pieno titolo nel calendario gare e ha regalato negli ultimi anni stupende manifestazioni con la tecnica fissa di pesca con le match road.
La zona prescelta per la nostra sezione di pesca è quella denominata “Le vigne“, ovvero dove verranno picchettate la 1^ e la 2^ zona.
La caratteristica che differenzia queste due zone, con una profondità sotto sponda minore dalla 3^ e 4^ zona site sul versante opposto, è quella di consentire il posizionamento della postazione e delle attrezzature in acqua, per agevolare l’azione di pesca.
Questa occasione ci dà anche l’opportunità di testare e conoscere meglio i prodotti di casa COLMIC, che Cristian utilizza in quanto agonista e atleta della società sponsorizzata dal marchio Fiorentino.
Prima di posizionare le postazioni di pesca iniziamo la preparazione della pastura, molto importante e determinante nella pesca delle breme, specie predominante in questo lago.
La scelta della pastura fatta da Cristian è un mix ottimo per le breme, molto usate in questo campo gara dove godono di molti consensi: la Wonder Black della Champion Feed e la Impressive Mix della linea Master Series. Un mix fantastico di due composti studiati e messi a punto dopo moltissimi anni di esperienza e molte prove su tanti campi gara europei nella pesca della breme.
Le breme mangiano ferme sul fondo. Perciò, essendo il lago molto grande e soggetto per vari momenti a forti correnti, la pastura va appesantita con della terra di fiume.
Pastura e terra vanno compattate con un ulteriore composto di terra con un grande potere legante. Nel caso specifico abbiamo usato la Grey Dry Leam, una terra grigia disidratata, utilizzabile anche per incollare il fouilles.
Terminate le operazioni di preparazione della pastura, la fase più complessa è sistemare la postazione del panchetto con tutta l’attrezzatura. In questa zona ciò è particolarmente faticoso per il continuo entrare e uscire dall’acqua. Una volta terminato il fenomeno pescare in acqua con l’inglese si rivela un vero piacere.
La scelta della linea di pesca è determinata dalla profondità che abbiamo davanti. In questo campo gara non è mai oltre i 35 mt e mai inferiore alla misura dei 20 mt. Sulla linea dei 32 mt troviamo una profondità sull’ 1,40 mt che riteniamo ottima, sia per la precisione della pasturazione che per l’azione di pesca.
Le canne utilizzate da Cristian, della lunghezza di mt 4,50, sono le collaudatissime e affidabilissime REAL XT Professional 15 con il casting 2-16 e le nuovissime SUPERIOR CLASS action Light con casting 6-20.
La scelta del mulinello non poteva che ricadere sul nuovissimo e performante AMUNK nella misura 3500 e rapporto 5,1:1:un vero gioiello di casa Colmic. Perfetto in tutte le sue caratteristiche per precisione nell’avvolgere il filo e per la leggerezza, è dotato di bobine match a bassa capacità.
Il filo scelto per imbobinare il mulinello è il Blade della linea NXGEN nella misura 0,21: un filo affondante, molto resistente e con una bassissima percentuale di allungamento. Per i terminali abbiamo usato lo Stream, affidabilissimo filo morbido, leggero e molto resistente al nodo nelle misure 0,12 e 0,14.
La scelta dell’amo ha spaziato in vari modelli di casa Hayabusa. Abbiamo scelto ami in acciaio con diametri sottilissimi, affilatissimi e che non alterano l’innesco, come i più usati HKAJ157 oltre ai HCHN122 e HCHK128 nelle misure del 12 e 14.
Non c’è pesca all’inglese se non si utilizzano galleggianti inglesi, e nella pesca delle breme la lettura della mangiata risulta molto importante per i tempi di ferrata. Le caratteristiche richieste a un galleggiante per questa pesca sono quindi: sensibilità, visibilità e stabilità nel lancio. Caratteristiche che abbiamo riscontrato nei modelli Sinflex Garolda, Aero Blindo Canal e nel nuovissimo Sinflex Corbara nelle misure di gr 18 e 20. Questi galleggianti hanno il corpo in balsa, asta in sinflex e antenne intercambiabili a seconda delle nostre esigenze: fischione e antenna più o meno sottili in base alla visibilità richiesta.
Non ci resta che pescare. La sezione di pesca è preceduta da un fondo iniziale fatto con circa 3 lt. del nostro composto, arricchito con pochi caster e pochi vermi tritati, in attesa di capire bene se aumentare o meno la dose. Nel caso specifico abbiamo evitato di mettere bachi stirati e mais, per paura di richiamare in pastura i gardon e selezionare così le breme più grandi. La precisione con la fionda in questa pesca è importantissima, e lanciare le palle di pastura nel posto prescelto sarà determinante ai fini del risultato.
Iniziamo con una forte corrente verso monte che ci obbliga subito ad utilizzare le lenze più pesanti, abbassando il baricentro della piombatura il più possibile vicino al fondo per contrastare il movimento indotto.
Passare sulla zona pasturata è fondamentale, le breme sono lì ed iniziano subito le prime catture. L’innesco del verme è pure determinante, e con il passare del tempo ed il susseguirsi delle catture lo diventa anche nella pastura, che arricchiamo ad ogni lancio con aggiunta di lombrichi tagliuzzati.
La taglia delle breme è decisamente bella, sono cresciute moltissimo rispetto lo scorso anno, al pari dei tanti aspi che stanno popolando questo lago. La presenza degli aspi è in notevole aumento. Sono un’ottima alternativa in gara in assenza di altre mangiate. Non è comunque il nostro caso, perchè le breme stanno gradendo la nostra “proposta“ e rispondono ad ogni “tonfo“ che segue il lancio della nostra fionda.
L’alternanza della corrente più o meno forte ci obbliga al cambio delle lenze più spesso, ma se pasturiamo e passiamo con precisione sul punto scelto le mangiate ci sono sempre.
Catturiamo anche qualche piccola carpa, che per la sua forza suscita sempre un’emozione diversa.
Alla fine della sezione di pesca ci sentiamo molto soddisfatti e divertiti, solo che non possiamo mostrare i risultati della pescata perchè saggiamente fuori gara è stato vietato l’utilizzo della nassa. Decisione presa a scopo tutelativo per combattere il bracconaggio e la salvaguardia del pesce che qui, con sponde con poca acqua e temperature calde, mettevano a rischio la vita dei pesci.
In gara la nassa va posizionata con molta attenzione e allungata il più possibile, cosa che in prova non tutti facevano. Grande decisione della Federazione Regionale, alla quale facciamo i complimenti così come alla associazioni locali e alla Federazione Provinciale, che gestiscono con molte difficoltà ma con tanta passione e competenza questo bellissimo ed entusiasmante campo gara.
Per Match Fishing, da Corbara, Luigi Belli.