Il P.C. TERAMO MILO si conferma sull’Ufente nella quarta prova della serie A5 del 3.9.17.
Alla fine della gara, i pareri erano decisamente contrastanti. C’era chi voleva tramutare l’Ufente in un campo di pattinaggio, chi in una pista di atterraggio e chi invece, forte di un buon risultato, ne era decisamente entusiasta e ne tesseva le lodi.
Ufente fiume fetente, allora, come si diceva già prima della gara? Per chi, come il sottoscritto, non c’era stato mai, è decisamente difficile dare una risposta, in qualunque senso.
Tuttavia non me la sento di declassare l’Ufente a fiume fetente (espressione, peraltro, di dubbio gusto e che non condivido assolutamente) e la classifica di giornata lo prova.
Inutile dire che le compagini più accreditate per la vittoria finale sono nei primi posti della classifica di giornata, in primis il P.C. Teramo Milo e la Blue Marlin Ggianty Colmic e questo dimostra che una buona impostazione di gara, unita alla conoscenza del fiume, alla fine premia sempre.
E’ anche vero, però, che alcuni settori sono stati decisamente avari di catture (portare alla pesa poche centinaia di grammi di pesce, dopo 4 ore di gara, non fa piacere a nessuno, né costituisce un ottimo spot per un campo gara di serie A) e che la pescosità è stata diversa, anche in maniera rilevante, nell’ambito dello stesso settore.
Ma quello che mi è parso maggiormente evidente è che le carpe, anche di misura extra large, sono in grado di stravolgere la classifica e magari di assegnare la vittoria a chi, fino a quel momento, aveva pochi pesci in nassa.
Questo non vuol dire, però, che chi ha vinto con una grossa carpa non abbia meritato la vittoria, essendo sicuramente il frutto di un’attenta ricerca del pesce di taglia.
Ricordiamoci, infatti, l’antico brocardo fortuna audaces iuvat!, per cui è giusto che la vittoria abbia arriso a chi ci ha provato fino in fondo.
Purtroppo, però, non tutti hanno vista premiata la loro costanza e, probabilmente, almeno a parere di chi scrive, questo è il lato maggiormente negativo del fiume Ufente.
Forse ha ragione l’amico Sergio Procacci, secondo il quale l’Ufente non è un campo gara meraviglioso, ma è quanto di meglio abbiamo al Centro-Sud Italia, anche in fatto di comodità, se paragonato agli altri campi, ma non ai canali del Nord Italia.
Tuttavia, l’intervista che leggerete a breve chiarirà il concetto.
Venendo alla classifica, già svelata nella precedente anticipazione della Redazione di Match Fishing, come non sottolineare la prova maiuscola del P.C. Teramo, già primo in classifica e vincitore della quarta prova con sole 7 penalità, frutto di un primo e 3 secondi?
Evidentemente l’impostazione di gara ha ripagato ampiamente, favorendo un club di altissimo livello.
Probabilmente la stessa impostazione deve essere stata adottata dai bravissimi ragazzi della Blue Marlin che si aggiudicano il secondo gradino con 10 penalità, ritornando secondi in classifica generale e dai ragazzi dell’Amo d’Oro, terzi con 13 penalità.
Mi fa piacere, però, fare i complimenti ai Gabbiani Colmic, per l’ottima gara disputata.
Dopo un inizio decisamente in salita, gli amici salernitani stanno risalendo la china ed occupando postazioni decisamente più consone al loro valore.
La classifica progressiva, dopo la quarta prova, vede sempre al comando il P.C. Teramo Milo con 45 penalità, seguita dalla Blue Marlin Ggainty Colmic con 58, i Grizzly Anglers con 69,5, i Cannisti Smal’s Tubertini con 70 ed il Team Fishmakers Tubertini con 74,00.
I giochi sembrerebbero già fatti, ma nulla si può dire nella pesca, specialmente in vista della difficile doppia trasferta di Corbara.
Ultima, doverosa, considerazione il tributo alla società organizzatrice, la Fishmakers Team Tubertini, che non ha lesinato impegno ed aiuto a tutti gli agonisti.
Per Match Fishing Italia
Michele Lozupone