AUTUNNO: BASS ED ESCHE PICCOLE

Se l’estate i bass sono attivissimi, non dobbiamo snobbare l’inizio dell’autunno, loro sono consapevoli che il freddo comporterà un notevole calo dell’alimentazione dovuto a tanti fattori e quindi è assai facile trovarli in attività.

Non sarà però un’attività frenetica, gli attacchi, molto spesso, saranno più delicati, meno irruenti di quelli che il bass sa effettuare con il caldo.

Con le esche siliconiche si usano artificiali di una certa dimensione; la scelta è dovuta essenzialmente alla grande bocca di cui il nostro pesce è dotato e per l’aggressività che lo contraddistingue quando va in caccia.

In piena attività anche un pesciotto di un paio di etti non fa alcuna difficoltà a prendere in bocca un gambero finto di dieci o quindici centimetri.

Esche più piccole o montature finesse, che garantiscono risultati su pesci apatici o lenti causa il freddo sono generalmente impiegate con l’acqua a bassa temperatura e poco in estate o inizio autunno quando il nostro Bass si dimostra particolarmente attivo.

Ma non è tutto oro ciò che luccica; vi sono acque che, se pur ricche del nostro ricercato persico trota, essendo sottoposte ad una alta o altissima pressione di pesca, vedono le esche piuttosto grandi dare risultati mediocri se non addirittura pessimi.

In questi luoghi, pescando nei momenti giusti, vedremo spesso pesci di taglia uscire, inseguire l’esca fino a riva senza toccarla, altri, addirittura, ignorare il nostro simulacro come se non esistesse.

In altri casi il bass prende in bocca solo parzialmente l’artificiale, lo trascina senza minimamente provare ad ingoiarlo col risultato che, dopo la nostra ferrata, non rimane allamato e fugge rintanandosi dietro qualche riparo.

In questo caso sarà molto difficile invogliarlo ad abboccare usando un altro artificiale, anche passato parecchio tempo dalla “ciccata” iniziale.

Tentiamo questi pesci particolarmente smaliziati con tecniche finesse, i risultati potranno arrivare con montature Split shot, Drop shot e, soprattutto, pescano Wacky rig.

Un altro accorgimento che può modificare sostanzialmente il risultato della nostra uscita di pesca consiste nell’utilizzare artificiali piuttosto piccoli.

Con le gomme di ridotte dimensioni, molto spesso nei momenti di buona attività del nostro predatore, non è neanche necessario ricorrere a montature finesse.

Spesso basterà una montatura Texas o un jig e relativo trailer per avere abboccate franche e belle e ripetute catture.

In acque non certo ricche di persici trota ed in altre dove i boccaloni hanno fatto un paio di corsi universitari e sanno persino dirti la marca dei nostri simulacri, ho fatto delle belle pescate, sia dalla barca che dalla riva usando le soft baits di Tubertini.

Per chi vuole qualche dettaglio dirò che si tratta di gomme della Seika particolarmente morbide imitanti fedelmente un gambero (soft bait TB45 di 60mm) oppure meno fedelmente(soft bait TB51 di 70 mm e soft bait TB74 di 80mm) che hanno avuto un’ottima resa sia con il jig usate come trailer, sia pescando Texas, sia finesse.

Con le tecniche finesse, soprattutto pescano Wacky, hanno dato ottimi risultati due creature che fanno pensare al lizard (soft bait TB54 e TB94 lunghe 90mm) e udite, udite! Alcuni piccoli artificiali nati per il light rock fishing che si sono dimostrati veramente catturanti sia col bass sia in montagna con trote fario e salmerini.

Si tratta di gommine che arrivano a misurare 50mm contando anche la lunga o le lunghe codine; la soft bait TB22 e fornita di doppia coda, mentre la TB23 di coda singola.

Il bianco ed il nero l‘hanno fatta da padroni col bass, mentre i salmerini e le fario si sono dimostrati attratti anche dal verde e dal giallo.

LUCIANO INNOCENTI

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