LENZA EMILIANA TUBERTINI B CAMPIONE D’ITALIA: LE VOCI DI MARCO, MARCELLO E LORENZO
Diamo voce a tre dei protagonisti vincenti di questa edizione 2017 del CIS Colpo: Marco Genovesi, Marcello Corradi e Lorenzo Bruscia.
Marco, in qualità di Capitano eletto or ora da me sul campo, in virtù della tua età ed esperienza agonistica, vogliamo parlare un po’ di questa squadra di giovani talenti che ha sbaragliato il campo e conquistato un bellissimo Scudetto nella specialità regina della Pesca Sportiva?
“Guarda, per l’anzianità loro mi possono fare da badanti! Scherzi a parte, innanzitutto voglio ricordare che oggi mancano Andrea Giambrone, che é già a Peschiera per il prossimo impegno di Club Azzurro, ed Andrea Polesi che ha pescato con noi in Lama ed ha contribuito fattivamente a questo Scudetto.
Venendo alla squadra, io ritengo che la componente fondamentale per conseguire certi risultati, oltre alle qualità tecniche, é la fame di vittoria che si possiede, la fame di arrivare. Personalmente io non avevo vinto molto in precedenza, nonostante tanti anni ad alto livello; in quest’ambiente, in Tubertini, alla Lenza Emiliana, dove si respira agonismo puro 365 giorni all’anno e ci si confronta quotidianamente con agonisti fortissimi, la fame di vittoria e la voglia di dare il massimo ti crescono dentro alla massima potenza. Voglio farti un esempio di questo per tutti: sabato pomeriggio, nel dopo gara, a risultato conseguito, ossia con il Titolo matematicamente nostro, pur festeggiando, abbiamo iniziato subito a confrontarci su come prepararci per una prossima gara, non solo l’indomani ma già un prossimo anno, in un’ottica già volta al futuro per evitare certi errori. Direi che questa é l’essenza della Lenza Emiliana Tubertini”
Come hai detto, oggi manca il Giambro. Vorrei da te due annotazioni per definire questo ragazzo, tecnicamente ed umanamente e poi il tuo parere come talent scout su Lorenzo e Marcello…
“Come gli ho detto personalmente domenica a Corbara, prima della premiazione, la mia quota di felicità per questa vittoria la voglio condividere e dedicare innanzitutto con lui e a lui, perché quest’anno é stato un anno difficile per Andrea, a livello personale.
Le prime gare non ha potuto disputarle per gravissimi motivi personali che hanno colpito indirettamente anche tutti noi. Io mi sento, prima ancora che amico, quasi un fratello maggiore di Andrea e lo sento molto vicino; quando ad Ostellato ha portato alla squadra un risultato importantissimo come una vittoria, in una gara che sembrava segnata in negativo dopo le prime tre ore, gli ho detto che la nostra vittoria di tappa era tutto merito suo, per la reazione che aveva saputo dimostrare in un frangente così difficile per lui. Andrea tecnicamente è molto bravo ed ha la grande qualità di sapersi concentrare moltissimo, quando si siede sul panchetto, e sa anche inventare qualcosa al momento giusto per dare il massimo.
Venendo a Marcello, lui sa benissimo come lo chiamiamo in Lenza: l’Estremista! Lui é un attaccante puro, un vincente, uno che cerca sempre l’estremo per vincere, per trovare il massimo rendimento in una gara, con delle scelte che a volte si potrebbero definire ‘stravaganti’. Ha una attitudine particolare a cercare delle soluzioni anche fuori dagli schemi, una dote molto importante che, ad esempio, io non ho perché mi considero più difensivista come approccio ad una gara a squadre. Questa sua dote può essere un grande pregio ma ha in se una quota di pericolosità e lui lo sa.
Lorenzo lo conosco da alcuni anni, perché avevamo già pescato assieme in passato. Lo avevo lasciato molto bravo, l’ho ritrovato fortissimo. La sua vittoria schiacciante nella classifica individuale del CIS e la sua posizione attuale in Club Azzurro lo dimostrano. Quando siamo andati a Szeged, dove abbiamo vinto il Walterland Master, ha sfiorato il podio individuale. Ho trovato un agonista con una capacità di concentrazione ed analisi della gara altissime.
Questi tre ragazzi, con le loro inevitabili differenze, hanno assieme un potenziale altissimo, che può far ottenere loro molte soddisfazioni. Poi sono ragazzi estremamente semplici, modesti, con i piedi per terra, che collaborano e condividono la vita di squadra e di Società. Come analizzavamo in questi giorni con Glauco e Ferruccio, il mix delle nostre caratteristiche nella squadra ha creato un cocktail che si é dimostrato vincente.”
Lorenzo, direi che parole migliori dette da un esperto anche nel valorizzare i giovani come Genovesi, sono un buon viatico…
“Sicuramente apprezzo quello che ha detto Marco e mi fa molto piacere. Questa é la mia passione e cerco di farla al meglio; non mi sembra di fare nulla di eccezionale, faccio quello in cui credo e cerco di migliorarmi sempre. Sono alla mia quarta esperienza nel CIS e vincerlo é stata una cosa fantastica. Certamente questi miei risultati sono anche la conseguenza di aver trovato un gruppo molto unito, senza invidie reciproche, dove si ragiona tutti assieme e tutti mettono sul piatto le loro sensazioni di pesca, a disposizione di tutti. Alle spalle abbiamo un’Azienda che non ci fa mancare nulla e anche questa é una sicurezza e da sicurezza. Poi sul panchetto ci va ognuno di noi, naturalmente, ma le condizioni generali sono ottimali.”
Marcello, anche per te Marco ha avuto parole molto incoraggianti. Ma a vederti non mi sembri un ‘estremista’…
“Come ha detto Lorenzo, non posso che ringraziare anch’io per tutto quello che ho trovato in Tubertini e alla Lenza Emiliana. Non posso che confermare anche l’analisi di Marco su di me, io mi riconosco nelle sue parole per come affronto le gare, per come cerco la soluzione di una pescata per vincere. Una soluzione che mi possa portare a fare al massimo il secondo non riesco a seguirla. Mi rendo conto che questo é un potenziale difetto e quest’anno, nelle gare in Fissero, un po’ ho peccato per questo. Quello non é proprio il campo di gara dove magari si deve cercare di osare di più per cercare il pesce decisivo. Mi sento di confermare le parole di Marco anche in merito alle potenzialità che questa squadra ha per il futuro; dico questo in virtù del fatto che ci sono degli agonisti che innanzitutto lavorano per il gruppo e non per l’individualità e con una spiccata voglia di arrivare. Sono contentissimo di questo risultato nel CIS, risultato che avevamo già sfiorato nel 2015 come squadra B. Quest’anno é andata ancora meglio…”
Tu e Lorenzo vi conoscevate già…
“Si, abbiamo pescato assieme nelle Nazionali giovanili e ho avuto il piacere di aver disputato con lui il Mondiale a Pisa. E oggi sono molto contento di averlo qui alla Lenza!”
Lorenzo, a Corbara hai realizzato i risultati migliori tra tutti gli agonisti della Lenza. Come hai trovato il campo gara e come lo hai affrontato?
“Come lo scorso anno, ho pescato in quarta zona, forse la più bella. Ho trovato un campo gara molto bello e pescoso, sulla falsa riga dello scorso anno. Quest’anno ho pescato su di una linea più corta rispetto a quella tenuta nelle prove, sui 27 metri. Ho montato dei galleggianti PRO 130 da 22 grammi con circa 2 grammi in lenza. Come terminali avevo preparato degli spezzoni di Next dello 0.14 per legare degli ami della serie 26 del n°14. Come pasturazione abbiamo usato la Secret e la Turbo di Van den Eynde,piuttosto dura a sciogliersi, mescolata con della terra e bentonite. Rispetto allo scorso anno, questa volta l’innesco migliore é stato quello con il ver de vase.”
Marco, vogliamo fare un’analisi tecnica delle gare di Corbara?
“La gara del sabato, innanzitutto, a causa del vento è stata veramente una gara molto difficile per tutti; e in quest’occasione i picchetti meno favorevoli sono diventati veramente i peggiori, soprattutto in prima e seconda zona, a causa dell’erba sul fondo. A causa del movimento d’acqua dovuto al vento, pescare in questi tratti era veramente causa di continui incagli e abbastanza penalizzante. La nostra prestazione é stata con luci e ombre e non abbiamo spiccato. Nella gara di domenica mi è mancata un po’ la taglia, nonostante avessi tantissimo pesce sotto e alla fine, con circa 20 chili faccio 6. A posteriori, probabilmente la taglia modesta é stata causata da un mio errore di pasturazione, forse troppo abbondante e dispersiva che faceva entrare troppo in competizione i pesci e probabilmente anche dei pesci di taglia più piccola.”
Marcello, vogliamo ricordare il percorso agonistico che vi ha portato a vestire la maglia di squadra campione d’Italia, domenica pomeriggio a Corbara?
“Abbiamo iniziato il campionato con il week end in Cavo Lama, dove credo abbiamo fatto una bella figura. Abbiamo vinto la prima prova con 8 penalità e siamo finiti secondi la domenica con 10 punti: Dopo la Lama eravamo in testa; siamo poi andati ad Ostellato per un altro week end in cui abbiamo fatto una bella figura con il quarto posto assoluto il sabato con 10 punti e la vittoria di giornata domenica con 6. Dopo quattro prove eravamo in testa. Nel Fissero, a settembre, abbiamo incontrato le difficoltà maggiori, infatti qui abbiamo disputato la gara peggiore, la quinta, con 19 penalità complessive. Domenica abbiamo migliorato un po’ facendo 13 penalità ma la squadra A ci ha sorpassato grazie a due gare molto belle. Qui abbiamo avuto uno sbandamento e, ti confesso, ho creduto che avessimo gettato al vento le nostre chances di vittoria. Sapevamo di avere come antagonisti innanzitutto la nostra squadra A, di cui conosciamo benissimo il valore e la pericolosità; se poi ci aggiungi che sapevamo che le gare di Corbara erano all’inglese, una tecnica con cui sono molto forti, capisci che i pensieri negativi si sono materializzati prepotentemente. Siamo scesi a Corbara molto agguerriti, decisi a giocarci il tutto per tutto per tornare in testa. Fortunatamente ci ha girato bene ed il sabato abbiamo concluso le quattro ore al quarto posto assoluto, un risultato che ha significato lo Scudetto. E’ stato un risultato ottenuto con le unghie e con i denti perchè abbiamo incontrato non poche difficoltà nello scegliere le impostazioni corrette sul ritmo di pasturazione e sulla quantità di esche da mettere in pastura.”
Lorenzo, sei in partenza per Peschiera dove disputerai le ultime due prove di Club Azzurro, nella quale sei in testa alla Provvisoria. Affrontare un appuntamento così importante dopo aver vinto il CIS a squadre ed individuale da più tranquillità o l’adrenalina é già a mille ugualmente?
“Sicuramente no! Quello é un altro obiettiva da raggiungere, a cui ambisco da tempo. Quest’anno sta girando bene e la tipologia di pesca che mi dicono esserci ora a Peschiera mi é molto congeniale. Anche lì i picchetti saranno importanti e si dovrà capire ogni volta cosa possono offrire. Farò le mie due gare a testa alta e andrà come deve andare.”
Come diceva Marco prima, a Peschiera, ancora prima che l’agonista deve uscire il pescatore che é dentro ad ognuno di noi, la capacità di leggere l’acqua…
“Si, ci sono diverse pesche da fare e diverse sfumature da considerare, tutte potenzialmente vincenti. Le gare saranno tecniche a mulinello, quindi questo ci toglierà qualche chances. Certo, se fosse stata libera credo l’avrei affrontata a roubaisienne cercando i pesci a galla. In prova voglio affinare la pesca all’inglese sulle scardole a centro fiume ma anche la bolognese sotto la gronda delle erbe sarà molto importante per cercare i cavedani, un pesce che mi piace molto pescare e che nelle gare che faccio nei miei fiumi di casa, l’Elsa e il Chiascio, trovo spesso. Ma a Peschiera sarà molto diverso!”
Marcello, una domanda già proiettata al futuro: in Ungheria, al Mondiale per Club, si pescherà in cinque e qualcuno dovrà guardare…
“Come ognuno di noi, anche io disputerei quel Mondiale con grande piacere ma mi adeguerò fin da ora alle scelte della Società. Personalmente ho un conto aperto con questa manifestazione per rifarmi della delusione di Ostellato di due anni fa, dove non ho fatto due belle gare. Poi vedremo chi pescherà; l’augurio, naturalmente, é che vada com’é andata ad aprile di quest’anno per gioire nuovamente!”
Lorenzo, tu un pensierino al Mondiale lo stai già facendo?
“E chi non lo vorrebbe disputare? Per me, comunque, già fare parte di questo gruppo ed aver fatto quello che abbiamo concretizzato in questi mesi, alla mia prima stagione, é già una grande soddisfazione. Sarà la Società a decidere per il meglio.”
Marco, é certamente ancora molto presto parlarne ma pensi che partirete tutti quanti per l’Ungheria?
“Non lo sappiamo ancora ma inizieremo presto a lavorare su quella trasferta che sarà molto impegnativa. Sicuramente sarà un gruppo giallo/nero molto nutrito quello presente sulle sponde di Szeged, anche perché un evento del genere richiede una logistica al seguito di prim’ordine anche numericamente, perché le cose da fare e da preparare ogni giorno sono tantissime e gli agonisti devono essere sollevati dalle questioni pratiche della quotidianità per concentrarsi al meglio sulle prove e sulle gare. Noi partiremo certamente, come sempre, per il massimo obiettivo, per raggiungere il quale siamo tutti a disposizione, così come lo sarà la macchina logistica ed umana della Lenza Emiliana.”
Come concludiamo, Marco?
“Concludiamo innanzitutto con un ringraziamento alla Tubertini e alla Lenza Emiliana per quello che ha fatto in questi anni per farci arrivare a questo bellissimo risultato; ringrazio i miei compagni di percorso per la bellissima gioia che mi hanno fatto vivere domenica scorsa dopo il Titolo individuale del Brian e voglio fare un ringraziamento personale a Marzio Fornari, la mia sponda in ogni gara importante ma soprattutto un amico ed un grandissimo aiuto, fisico e psicologico, in ogni momento. Senza di lui una parte dei miei risultati non ci sarebbero stati.”
Angelo Borgatti