ADOZIONE DEFIBRILLATORI: LE SOCIETA’ DI PESCA NON SONO TENUTE!
Ieri lunedì 15 febbraio a Barletta un ragazzino di 13 anni è morto dopo la partita di calcetto: nella struttura mancavano i defibrillatori.
Si è sentito male mentre, alla fine della partita, lasciava il campetto e raggiungeva gli spogliatoi, dopo aver salutato mamma e papà che erano andati a prenderlo: “cinque minuti e arrivo” ha detto ai genitori, invece Pio Molinaro, 13 anni, di Trinitapoli, è morto accanto alle docce, disteso su una panca, assistito in un primo momento solo dai suoi compagni di pallone perchè in quella stanza non c’era un adulto e, soprattutto, in quel luogo, un campo di calcio di proprietà comunale dato in gestione ad un privato, non c’era un defibrillatore.
Questo grave episodio ha messo in allarme alcuni Presidenti di società di pesca non bene informati sugli obblighi previsti dal Decreto Balduzzi “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e le linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri salvavita” , pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 Luglio 2013, .
L’adozione del decreto era prevista dall’articolo 7 comma 11 del decreto Salute e sviluppo del 2012.
Il testo raccoglie le indicazioni del gruppo di lavoro istituito dal Ministro Balduzzi e del corrispondente gruppo di lavoro del Consiglio Superiore di Sanità.
Per legge le società sportive dilettantistiche e quelle sportive professionistiche dovranno dotarsi di defibrillatori semiautomatici.
Sono escluse le società dilettantistiche che svolgono attività a ridotto impegno cardiocircolatorio quali bocce ( escluso bocce in volo), biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, giochi da tavolo e sport assimilati.
Le società dilettantistiche hanno 30 mesi di tempo per adeguarsi, e 6 mesi per quelle professionistiche. La scadenza compreso il termine della proroga è quindi prevista tra poche settimane.
Gli oneri sono a carico delle società, ma queste possono associarsi se operano nello stesso impianto sportivo, oppure possono accordarsi con i gestori degli impianti perché siano questi a farsene carico.
Il decreto ministeriale nell’Allegato E contiene linee guida dettagliate sulla dotazione e l’utilizzo dei defibrillatori.
Dovrà essere presente personale formato e pronto a intervenire e il defibrillatore deve essere facilmente accessibile, adeguatamente segnalato e sempre perfettamente funzionante.
I corsi di formazione sono effettuati dai Centri di formazione accreditati dalle singole Regioni.
Fonte: Gazzetta Ufficiale del 20 Luglio 2013 “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri salvavita”