Intervista alla Valle Milo, neo promossa al Campionato Italiano per Società

Conosciamo meglio la squadra della Valle Milo, medaglia d’argento nel Trofeo di Serie A/2 2015. La squadra è composta da cinque elementi Andrea Tescaroli, Simone Casiraghi Luciano Lanza Stefano Gemelli e Simone Bonini capitanati dal presidente Alessandro Tescaroli a cui abbiamo rivolto qualche domanda

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Presidente, complimenti il secondo posto nel Trofeo di A/2. Un risultato ancora più bello visto la giovane età della squadra, che pesca insieme da diversi anni! Ci vuole raccontare il percorso che vi ha portati fino a qui?

Come giustamente ha fatto notare, la squadra è composta da cinque elementi ed il mio primo elogio va a Luciano Lanza, che ha saputo inserirsi e giocare con questi quattro ragazzi la cui età media è di venticinque anni, dimostrando quanto di può essere giovani e carichi di entusiasmo anche dopo i famosi “anta”.

Casiraghi, Tescaroli, Gemelli e Bonini praticamente sono cresciuti insieme, maturando la formazione agonistica nei vari club azzurro giovanili, approdando anche alle competizioni mondiali di categoria. L’avventura della formazione è iniziata nel campionato regionale veneto, dove i ragazzi hanno iniziato a farsi le ossa e soprattutto hanno iniziato ad imparare il concetto di squadra. Allora l’obiettivo era la promozione in serie A2, che puntualmente è arrivata. Naturalmente sono arrivata anche tante bastonate, che personalmente ritengo non sempre facciano male, ma contribuiscano a temprare il carattere e la mentalità agonistica, insegnano a rispettare gli avversari e vivere sempre con grande umiltà. Arrivano anche i risultati con la promozione al campionato di eccellenza del 2013. Nel 2014 si ritorna a competere in serie A2 sfiorando al promozione al CIS, promozione che arriva quest’anno con un fantastico secondo posto.

Ho visto chiaramente questi ragazzi crescere anno dopo anno, lasciandosi alle spalle dubbi e paure, quest’anno in particolare li ho visti particolarmente determinati, con un approccio alla gara studiato nei minimi dettagli, degli obiettivi ben prefissati prova per prova.

Questa promozione al massimo campionato italiano è un traguardo, un sogno raggiunto con le sole forze si questo gruppo, mi devo solo congratulare con loro! Grazie ragazzi!

 

Aveva un po’ sperato di vincere questo campionato, visto i pochissimi punti di distacco dalla prima società  classificata, ovvero l’Amo Santarcangiolese Colmic?

La nostra è una società piccola, con poche risorse e questo secondo posto vale come una vittoria. È un traguardo che resterà scolpito nella storia della Società. I ragazzi hanno fatto quattro prove strepitose, solo nella prima prova di Adria si poteva fare qualche punto in meno. I “se” ed i “ma” non sono più nella mentalità di questo gruppo, quindi onore e complimenti a chi è davanti a noi.

 

 Cosa vorrebbe dire a questi ragazzi dopo questo bel risultato, raggiunto con tanti sacrifici?

Si i dice giustamente con tanti sacrifici, tutti in Società hanno aiutato questi ragazzi meravigliosi sin da piccoli quando li si accompagnava alle loro prime gare. La Società ha sempre creduto in loro, il mio grazie va a tutti i soci, amici e accompagnatori che hanno sempre supportato questi ragazzi. Adesso è arrivato il loro momento, in questo torneo hanno messo tanto del loro, in termini di tempo e denaro ripagato con tante soddisfazioni. Un grazie particolare al nostro sponsor Milo, che da sempre affianca la nostra società e ha dimostrato fiducia in questa giovane squadra, sostenendola anche in questa avventura che la attende nel prossimo campionato del CIS 2016.

Ho visto cinque ragazzi divertirsi tantissimo, solo nel stare insieme e sognare un risultato come questo. Non si sono mai dimenticati di chi li ha aiutati, dei loro compagni, degli accompagnatori e delle loro fidanzate portate spesso ad “annoiarsi” un po’ sui campi gara. Un gruppo corale in tutto e per tutto, come una grande famiglia. Ecco cosa voglio dire loro: continuate a sognare, siete belli come il sole.

Grazie mille e buon lavoro, visto che ha il compito di far crescere agonisticamente questi ragazzi! Andiamo a conoscerli meglio

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Ragazzi che dire avete fatto un campionato strepitoso. Come prima cosa, vorrei farvi conoscere agli amici di Match Fishing, quindi intanto presentatevi e raccontateci un po’ di ognuno di voi.

Mi chiamo Stefano Gemelli, ho 26 anni e abito a Pegognaga, un paesino del basso mantovano. Ho iniziato a pescare all’età di 5 anni grazie alla passione di mio padre per questo sport. Ricordo tantissime domeniche passate vicino a lui durante le sue gare, cercando di raccogliere più segreti possibili per poi metterli in pratica. Ho militato per 11 anni nella società Pado Patri di Pegognaga, squadra che mi ha cresciuto e con la quale sono riuscito a conquistare una medaglia di bronzo ai Campionati Italiani under 22 nel 2008. Nel 2009 sono approdato alla Valle Milo, una squadra fantastica che crede tantissimo nei giovani ed è grazie al merito di tutti se oggi abbiamo raggiunto questo straordinario traguardo.

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Io sono Simone Bonini classe 1988, ormai calpesto i campi di gara da un po’… la mia prima volta è stata nel 1998 a Castenaso (BO) ad un campionato Italiano giovanile quando avevo 10 anni. Ricordo con quale ammirazione guardavo i ragazzi più grandi di me che facevano parte del club azzurro, per non parlare dei tre che sono saliti sul podio. Per me ragazzino di 10 anni era un sogno! Ero convintissimo che ce l’avrei fatta. Non ho mai avuto una società importante alle spalle (per importante intendo, Lenza Emiliana, Oltrarno Colmic, Longobardi Milo,…) ho dovuto “farmi le ossa” da solo e affidandomi solo alle mie forze e dei miei genitori sono arrivato al club azzurro, ad una partecipazione al campionato del mondo giovani ed ad un titolo italiano individuale giovanile nel 2002. Poi è arrivata la Valle e finalmente non ero più da solo, il club azzurro è stata l’occasione per conoscere questi grandi ragazzi con cui pesco dal 2003. Insieme abbiamo fatto le prime esperienze nei campionati seniores, partendo dal regionale veneto a 17 anni fino ad oggi.

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Sono Luciano Lanza, classe 1953, il “bambino” della squadra. Ho iniziato a pescare sin da piccolo e all’ età di 18 anni mi sono avvicinato all’ agonismo. Con la Società – Cà Vecchia  Milo – (una borgata di 300 abitanti nel Mantovano) siamo riusciti a raggiungere l’ eccellenza in A1. Nel 2005 mi trasferisco alla Società La Valle, dove ho trovato persone squisite e grandi Amici, raggiungendo tutti assieme questo magnifico traguardo. Sapevamo che era difficile, ci siamo andati vicino nelle ultime due stagioni : adesso non è più un sogno, ma una realtà! Divertirci, crescere, rispettarci e condividere assieme il percorso agonistico con la speranza di avere anche…..soddisfazioni. Poi sul campo abbiamo adottato un motto : ” NON MOLLARE MAI “.

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Io mi chiamo Simone Casiraghi e sono veramente il piccolo del gruppo, classe 1992, lavoro come verniciatore responsabile di turno in un’ azienda di verniciatura per pezzi di cosmetica, la mia esperienza nella Valle comincia nel 2005 ho fatto parte della nazionale italiana giovani negli anni: 2010 in Fissero, 2014 Olanda, 2015 Serbia con un quarto posto di squadra.

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Ultimo ma non ultimo, io sono Andrea Tescaroli ho 26 anni, pesco da sempre nella società “La Valle”. Ho iniziato all’età di 3 anni, porto con me tanti bellissimi ricordi! Mi sono avvicinato alle competizioni nel 2000 all’età di 11 anni quando sono andato a fare il mio primo campionato italiano nell’Arno a Fornacette! È stata un’esperienza terribile ma allo stesso tempo molto importante per il mio futuro da agonista! Ricordo che feci malissimo e piansi un sacco, ma allo stesso tempo sentivo dentro di me una forte rabbia, (agonistica si intende) che mi spinse a continuare! L’anno successivo dal campionato italiano mi qualificai per il club azzurro e nel 2002 riuscii ad entrare in nazionale, un sogno che si avverava, sperato e voluto cosi tanto che neanche ci credevo  quando hanno chiamato il mio nome! Lo stesso anno mi classificai terzo all’italiano nell’Arno a San Lorenzo! Nel 2003 di nuovo terzo all’Italiano nel cavo lama, sfiorando poi la nazionale! Nel 2004 rientro in nazionale e con la squadra arriviamo secondi ed io tredicesimo assoluto! Nel campionato italiano mi classifico secondo vedendo sfumare il titolo x solo mezzo punto! L’anno scorso mi sono classificato 27° al campionato italiano senior arrivando vicinissimo all’accesso al club azzurro. Nel 2003 inizia anche l’avventura di squadra attraverso le prime gare nei regionali per poi passare nel 2006 in A2. Inizialmente lottavamo per la salvezza poi pian piano il gruppo ha preso forma arrivando sempre più in alto in classifica fino a conquistare nel 2013 l’accesso al campionato di Eccellenza Nord, nel 2014 il sesto posto in classifica e nell’appena concluso 2015 la promozione al CIS con il secondo posto.

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Vi sareste mai aspettati di raggiungere un traguardo così importante?

Simone Bonini: Devo essere sincero sì! Perché da qualche anno stiamo lavorando molto bene, stiamo cercando di superare i nostri limiti e ogni stagione miglioriamo qualcosa, sia dal punto tecnico ma soprattutto dal punto di vista mentale. Prima o poi mi aspettavo un risultato importante come questo. Quest’anno è stato l’anno giusto, perché c’è stato anche quel  pizzico di fortuna che serve, o come preferisco definirlo io “pizzico di non sfortuna”.

Andrea Tescaroli: Sinceramente dopo l’avvio di Adria ero un po’ scettico sull’andamento del nostro campionato e credevo di fare una stagione a rincorrere e stare nel mazzo, però poi sono uscite delle belle gare e dopo Ostellato abbiamo iniziato a credere alla rincorsa e siamo andati a prenderci quel podio che tanto volevamo! Ti dico solo questo, il mercoledì prima della gara di Peschiera chiamo Simone Bonini, mi sente che sono un po’ agitato perché finalmente stavamo lottando per una medaglia… prima di finire la telefonata mi dice “Andrea forza! Andiamo a prenderci quel podio!”  Sono da 12 anni che pesco con Simone ed è sempre stato molto diplomatico sulle strategie d gara, sentirlo dire una cosa simile con una tale forza, credimi mi ha dato una carica incredibile!

Simone Casiraghi: Si direi di si è due stagioni che ci andiamo molto vicino e durante quest’anno la consapevolezza che potevamo farcela cresceva ogni gara sempre di più.

Luciano Lanza: Purtroppo la partenza è stata segnata da alcuni imprevisti : gli impegni nazionali di Casiraghi e l’ infortunio all’ occhio del sottoscritto che ha condizionato non poco la mia stagione agonistica . Se solo penso a come ho sofferto nelle due gare di Ostellato…… Quindi partenza un po’ in affanno anche se i ragazzi hanno fatto del loro meglio in un momento difficile. Come già detto il nostro motto è “NON MOLLARE MAI”

Stefano Gemelli: Siamo partiti da lontano (era il 2009) cercando di salvarci in un difficile campionato come l’A2. Per molti di noi era la prima esperienza in un campionato del genere e non è stato facile, anche perché la nostra età media era davvero bassa, togliendo Luciano che di anni ne ha un po’ di più la nostra media era di soli 19 anni. Puoi ben capire che per noi anche solo la salvezza era un traguardo esagerato!!! Anno dopo anno siamo cresciuti, abbiamo fatto esperienza e dopo averla sfiorata per 2 anni consecutivi (2013-2014) oggi l’abbiamo raggiunta!!

 

Qual’ era il vostro obiettivo ad inizio stagione?

L’obiettivo  era vincere il campionato. Un qualsiasi altro obiettivo avrebbe significato iniziare il campionato da sconfitti, da perdenti. L’unico modo per vincere è avere una mentalità vincente. Eravamo consapevoli che questo era un obiettivo ambizioso, difficile da raggiungere, l’obiettivo minimo era comunque quello di disputare un bel campionato e riconfermarci nelle prime dieci squadre. Forse ancor più importante avevamo un altro obiettivo, quello di divertirci! Quest’anno durante le prove ci siamo divertiti tantissimo, sia sul campo che fuori. Sono stati importanti sia gli aspetti tecnici, dell’impostazione della gara, ma anche e soprattutto l’aspetto umano delle persone!

 

Parliamo delle gare: purtroppo andate male la prima prova, dopo di che dei risultati fantastici! Non avete mollato nonostante quel brutto risultato?

Stefano Gemelli: Si purtroppo la prima prova è stata un mezzo disastro. Non l’abbiamo impostata come si doveva e siamo usciti da Adria con 27 punti sul groppone. Quella è stata la scossa che ci è servita per far bene il resto del campionato!! Del resto il nostro motto è NON MOLLARE MAI!! Dalla seconda prova in poi è stata una cavalcata!

Simone Bonini: non ti nascondo che dopo la prima gara il morale non era altissimo. Sono ancora convinto che la gara di Adria non fosse impostata così male e che il nostro potenziale fosse qualcosa di più dei 27 punti che abbiamo fatto. Non capisco ancora cosa sia andato storto e questo è un chiaro segno che abbiamo ancora molto lavoro da fare. Ci siamo presentati al doppio appuntamento di Ostellato con la voglia di fare bene, di fare la nostra gara senza pensare alla classifica finale.  Facciamo poco di 20 punti in due gare e raggiungiamo il sesto posto generale… a quel punto il podio era un obiettivo realistico le squadre alle nostre spalle non esistevano più, guardavamo solo quelle davanti a noi.

Andrea Tescaroli: avevamo impostato Adria per fare una la gara media, circa 20 punti ma sfortunatamente non ci è riuscita! Ed abbiamo portato a casa 27 punti. Però il nostro motto è “NON MOLLARE MAI”!!! (Grande Luciano). Poi a luglio arriva Ostellato ed c’è da fare quella peschina che adoro! Ci mettiamo a bolla ed escono due gare formidabili! Ed è proprio da lì che abbiamo iniziato a credere che fosse possibile raggiungere quel tanto sperato obbiettivo! In Brian ci superiamo perché una gara così non pensavo mai di farla! Io sono primo di campo e faccio una pescata pazzesca con oltre 11 kg ed il resto è tutto merito dei miei compagni che non hanno mai mollato un cm a nessuno! Infine arriva la gara che aspettavo! Il  Mincio che per me è una seconda casa,  sapevo che potevamo far bene! E così è stato portandoci al traguardo che speravamo!

Luciano Lanza e Simone Casiraghi: cosa aggiungere… NON MOLLARE  MAI!

 

Quale campo di gara vi è piaciuto di piu’?

Simone Casiraghi:  i campi gara in generale mi hanno sorpreso molto quest’anno, sulla carta dovevano essere poco pescosi ma si sono sempre rivelati una piacevole sorpresa, Ostellato è uscita una bellissima peschetta, nel Brian uguale, tante pesche da saper adottare in momenti diversi. Io ad esempio faccio la prima parte di gara fra ruba a 13 mt e 6 pz e la seconda a fare l’alborella e poi Peschiera è sempre Peschiera!!!

Andrea Tescaroli: è vero, quest’anno i campi gara mi sono piaciuti un po’ tutti, visto le pesche che sono uscite, ma nel mio cuore al primo posto c’è sempre e solo il Mincio! Credo sia il più bel campo di gara del mondo, perche è un’emozione unica pescare in quel fiume! È così bello che ti toglie il fiato!

Simone Bonini: Peschiera. Penso che non esista un campo al mondo più bello di questo. Aspettavo Peschiera in una gara ufficiale da qualche anno ormai, in più il mio picchetto è a metà terza zona dove c’è la pesca del cavedano che è quella che preferisco perché la più emozionante e più difficile. Vinco il mio settore con 7,5 Kg, credo di non aver mai fatto una gara così

Luciano Lanza: personalmente mi piace il Brian e Ostellato. Peschiera poi è la nostra….seconda casa.

Stefano Gemelli:  dico Peschiera e il Brian, perché entrambi forniscono molte pesche alternative e c’è da essere davvero bravi per fare risultato. A differenza di altre volte, quest’anno tutti i campi gara sono stati all’altezza. Hanno garantito tante catture, vedi le placchette ad Ostellato o i carassiotti e le scardoline in Brian. Per passare alle breme di Adria e i cavedani e le scardole a Peschiera.


Riuscite ad allenarvi tutti insieme?

Purtroppo troppo poco… quest’anno siamo riusciti a pescare insieme solo 6 7 volte inclusi i giorni di prove ufficiali. Per questo dobbiamo arrivare sul campo con le idee chiare sapendo cosa dobbiamo trasmettere agli altri. Facciamo il possibile, ma purtroppo siamo tutti ragazzi che lavorano e riuscire a incastrare le ferie e i giorni per le prove non è facile, se aggiungiamo le fidanzate che, giustamente ci vorrebbero con loro il sabato e la domenica e non su un campo gara il tutto è ancora più difficile ma  la nostra grande forza è il confronto. Ci alleniamo assieme anche fuori dal campo gara, ci confrontiamo seduti attorno ad un tavolo con l’ unico obbiettivo di riuscire a far crescere il potenziale di squadra.

Luciano Lanza: questa è la cosa più bella che apprezzo tantissimo. Nonostante io sia il più vecchio e possa  portare l’ esperienza di tanti anni, quante cose imparo, con immensa gioia da questi meravigliosi ragazzi!

 

Ma c’è un leader tra di voi?

Direi proprio di no, siamo tutti sullo stesso livello, ognuno di noi ha delle caratteristiche ed è più o meno forte in alcune tecniche. Noi lo sappiamo bene e in ogni circostanza ci facciamo guidare da chi ha più esperienza ed è più bravo in quella determinata circostanza. Ti faccio degli esempi, se c’è da impostare la pesca all’alborella ci guida Stefano, se c’è la pesca a sei pezzi seguiamo quello che dice Andrea, se ci sono i cavedani a bolognese il capo e Simone B. La nostra forza è saperci completare con i nostri diversi caratteri il leader è la squadra. È la nostra forza! Negli ultimi due anni abbiamo fatto un percorso dove si è lavorato più sull’aspetto mentale che su quello pratico ed è stato quello ad unirci maggiormente, ma sopratutto a far si che potessimo fidarci ciecamente gli uni degli altri, senza paura di cambiare e mettere in discussione le convinzioni che ognuno aveva da sempre! Portiamo un grande rispetto in squadra e ci parliamo a viso aperto e anche questo crediamo sia un valore aggiunto…

 

Chi vi suggerisce l’impostazioni delle gare?

La costruiamo noi in base alle informazioni che ricaviamo e all’esperienza che abbiamo maturato, escono da tante informazioni prese qua e là, dai giorni di prova e soprattutto dal confronto finale la sera prima della gara con atleti della squadra e sponde. Praticamente il nostro gruppo è formato da 8-9 persone e dopo le prove il sabato sera ci sediamo attorno ad un tavolo e discutiamo finché non siamo tutti d’accordo su cosa e come utilizzare per affrontare la gara! Abbiamo poi a disposizione il confronto con il nostro sponsor Milo, che negli anni è sempre stato molto disponibile a condividere con noi l’esperienza della sua squadra. Poi è chiaro che non tutti i picchetti sono uguali e quindi ognuno di noi ha libera iniziativa se le impostazioni decise al sabato non dovessero andare.

 

Qual è la vostra forza?

Secondo me sono fondamentali due aspetti del percorso che da qualche anno stiamo portando avanti. Il primo è l’approccio mentale alla gara che stiamo cercando di curare forse più dell’aspetto tecnico, capire quali sono i nostri limiti e cercare di superarli per dare nella gara sempre il 110 %. Il secondo aspetto vincente è il lavoro che facciamo in preparazione alle gare. Ci sentiamo molto spesso e ci confrontiamo continuamente sugli aspetti tecnici delle competizioni, fidandoci e affidandoci a quello che i nostri compagni dicono, sempre pronti a cambiare le nostre convinzioni.

Simone Bonini: giusto per farti un esempio nella gara del Brian io ho pescato a 6 pezzi facendo un’ottima gara senza mai aver provato quella pesca in prova. Ma non ne avevo bisogno perché l’avevano già messa a punto i miei compagni. Per il Brian io avevo a disposizione un solo giorno di prove il sabato prima della gara ed ho provato altro pur sapendo che la pesca a 6 pezzi era tra le più papabili.

Non da meno avere delle sponde (i nostri papà) preparate e capaci di fare le sponde, che è una cosa diversa dal sapere pescare. Durante la gara restano in contatto e ci sanno aggiornare sull’andamento dei compagni e soprattutto sui cambiamenti in corso d’opera. Mentre peschiamo soffrono e vivono la gara anche più di noi che la stiamo affrontando! Quando peschiamo sentiamo la loro carica, sentiamo che vorrebbe essere lì anche loro con la canna in mano ad aiutarci a prendere un pesce in più!

 

Il vostro sogno?

Ritrovarci tra qualche anno ancora a pescare insieme uniti come adesso, altri sogni è meglio tenerli nel cassetto per scaramanzia

Avete ancora tanta esperienza da fare, ma quali sono i pescatori che stimate di più e che ammirate?

Andrea Tescaroli: Quello che stimo di più è mio padre perché ha smesso di pescare per seguire le mie gare, mi ha trasmesso questa grande passione, tutto quello che conosceva e soprattutto il senso dell’acqua che è quello che a volte ti fa fare la differenza! Per tutto questo trovo che sia il più forte pescatore che abbia mai conosciuto! Se poi mi chiedi chi mi piace osservare tra i big ti dico Gabba e Falsini, perché ho avuto il piacere di vederli pescare e sono delle macchine.

Simone Bonini: Per me sono i miei compagni di squadra perché riescono ad insegnarmi qualcosa ogni volta che andiamo a pescare insieme

Stefano Gemelli: ti faccio due nomi che spero di incontrare il prossimo anno sui campi gara, magari a spalla! Ferruccio Gabba e Rudy Frigeri.

Simone Casiraghi: Il primo che mi viene in mente è il mio babbo Angelo che ha saputo trasmettermi la passione per questo sport, poi Andrea Mantovani, un ragazzo della nostra società che fin da subito mi ha preso sotto la sua ala e mi ha cresciuto, il Guic e Defendi che in questi due anni di nazionale hanno saputo trasmettermi moltissime nozioni date dalla loro grande esperienza. Io sono convinto che un grande pescatore si veda non solo dai risultati ma anche dalla propensione che ha a far crescere i giovani e alla disponibilità nel “passare” il proprio bagaglio d’esperienza, questi sono i pescatori che stimo perché sono convinto lo facciano col cuore e in nome della passione che hanno per la pesca.

 

Cosa rappresenta per voi la pesca?

Simone Casiraghi: Per me la pesca è praticamente tutto. All’interno del “mondo pesca” ho una buona parte dei miei amici, conosciuti sul campo gara ovviamente, la pesca mi ha visto crescere, mi ha insegnato a vincere e a perdere, a sapermi rapportare con gli avversari a saper pormi degli obiettivi e perseverare per riuscire ad arrivare a essi e soprattutto a saper stare in un gruppo e lavorare insieme a altre persone per raggiungere scopi comuni.

Simone Bonini: Noi siamo una società dilettantistica e come dice la parola il nostro scopo è il diletto. La pesca è un hobby, un divertimento un momento di fuga dalla realtà e poi l’agonismo dà quel qualcosa in più: la voglia di competere di primeggiare, ma sempre con i piedi per terra e mai facendone un ossessione, consapevoli che prima di tutto dobbiamo divertirci.

Luciano Lanza: La pesca per me è un completamento dei miei interessi nella vita. A tutt’ oggi meraviglioso che mi trasmette tanta passione e una gioia immensa : spero che tutto ciò duri ancora a lungo.

Andrea Tescaroli: La pesca è una passione che mi permette di evadere dalla routine quotidiana, aggiungendoci l’agonismo entri in un mondo che dà quel tocco in più ad una semplice passione! E poi diciamocelo vincere piace a tutti!

Stefano Gemelli: è un hobby, uno svago dalla routine quotidiana che ti rilassa e ti fa divertire.

 

Non vi pesa andare a letto il sabato sera presto, invece magari di andare a ballare come fanno i vostri coetanei?

Stefano Gemelli qui si tocca un tasto dolente. Dovresti fare questa domanda alla mia fidanzata! A me non pesa andare a letto presto il sabato sera ma a qualcun’altro pesa non vedermi il weekend!! O comunque vedermi distrutto la domenica sera dopo due giorni estenuanti. Comunque scherzi a parte non mi pesa andare a letto presto quei 5-6 sabati all’anno.

Luciano Lanza: Non ci andavo a ballare nemmeno da ragazzo, figuriamoci oggi a 62 anni… magari al sabato sera in attesa dell’ ora del sonno , mi lego l’ultima stecca di ami!

Andrea Tescaroli Sinceramente non faccio quasi mai l’alba e se capita è fuori stagione, per il resto non mi pesa assolutamente perché come in tutti gli sport per rendere al massimo bisogna essere anche riposati e poi ultimamente c’è la mia ragazza che mi segue durante le gare e quindi prima si va a letto e meno traumatico è il risveglio.

Simone Casiraghi Lo facevo raramente quando avevo 15 anni quindi ci sono abituato e non mi pesa, a ballare si può andare quando da Novembre ad Aprile si “fermano” le gare

Simone Bonini: mi piacerebbe davvero tanto andare a letto presto il sabato sera… il giorno prima della gara di Peschiera ero invitato al matrimonio di un caro amico, torniamo dalla festa alle 3 di notte e mi presento al raduno con 2 ore di sonno… poi è arrivata l’adrenalina della gara

 

Vi ringrazio per questa intervista e Vi rinnovo i miei complimenti per il bel risultato raggiunto. In bocca al lupo per il prossimo anno!

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