CAMPIONATO ITALIANO INDIVIDUALE FEEDER: QUARTETTO AL COMANDO DOPO LO SCOLMATORE, CASILLI, COSTANTINI, PIZZI, E ….SCARPONI!

Lo Scolmatore dell’Arno ha ospitato la seconda prova del campionato italiano individuale di feeder alla quale hanno partecipato 80 concorrenti promossi dopo la prima selettiva della Fiuma.

Alla vigilia di questa gara tra i concorrenti non erano poche le preoccupazioni sul rischio di incappare in una giornata storta perché questo canale ci ha abituati a giornate ricche di soddisfazioni e altre davvero difficili.

Pescare dunque con la spada di Damocle sopra la testa, con l’incubo dell’eliminazione, non faceva piacere a nessuno.

Poteva succedere a chiunque e qualcuno alla fine ha dovuto fare i conti con un canale davvero difficile fin dalle prime battute di gara con la cima della canna che non voleva saperne di vibrare.

A rendere ancora più ostica la gara ci ha pensato la corrente dell’acqua che tendeva a defluire verso il mare e poi a seguire con acqua ferma.

Queste sono le condizioni più ostiche per l’attività del pesce in questo canale.

Un canale che però tra un’insidia e l’altra sa mostrare anche qualche lato positivo nel senso che può offrire anche più di una opportunità in fatto di strategia di pesca.

Partendo dal presupposto che prima di ogni pescata occorrerebbe conoscere le dinamiche della marea di quel giorno, e non è un fattore di poco conto,  da li si può decidere che strategia di gara e che pescata approcciare.

Insidiare i grossi clarius sotto canna in sponda sinistra oppure sull’altra sponda? questa solitamente è la prima opzione perchè basta un pesce che l’ago della bilancia si può spostare subito di qualche chilo. Oppure c’è la pesca del carassio a tre quarti di canale che se fatta bene può dare qualche soddisfazione come nel caso di Alberto Neri, che in gara ottiene un bel terzo di settore grazie a 21 carassi.

Oppure c’è la terza scelta, quella che un certo Marco Volpi preferirebbe fare ogni volta in questo posto. Lui abita a due passi dal canale e quindi sa meglio di chiunque altro che grazie ai tanti cefali pescati con la tremolina si potrebbero fare anche fino a due decine di chili di cefali.

Nella gara dello Scolmatore di domenica scorsa il pesce è stato troppo condizionato dalla marea tant’è che solo nel finale si sono viste alcune mangiate sufficienti per mettere al riparo da una eliminazione diverse persone.

C’è stato anche chi dopo quattro ore di cappotto ha iniziato a vedere qualche pesce pescando sotto canna dall’altra sponda dando bachi in colla come nel caso di Domenico Salvatori della Lenza Club Riccione che è arrivato secondo (dietro Andrea Canaccini) proprio grazie ad un pesce preso sul finale di gara.

Oppure altri pescatori che grazie alla cattura di un solo pesce hanno aggiustato una classifica che fino a quel momento sembrava perduta.

Ho sentito commenti negativi su questo canale, adducendo al fatto che una gara dovrebbe essere fatta sempre su una pescosità più attiva, altri invece che sono tornati a casa soddisfatti promuovendo a pieni voti questo “fosso” livornese.

Io dico che una gara di pesca è  gara anche se si dovesse prendere anche un pesce solo e vince chi prende un pesce in più dell’avversario.

All’estero ci sono campi gara difficili e gli agonisti lo sanno e se ne fanno una ragione perché pescare e fare agonismo non è solo velocità e chili di pescato ma a volte ha il suo valore anche la lunga attesa, la concentrazione applicata fino all’ultimo minuto di gara.

Si sono visti concorrenti che sono stati in cappotto per oltre quattro ore ma la loro costanza, senza innervosirsi e iniziare a fare i tanti cambiamenti, alla fine ha pagato.

Forse per un campionato italiano dove ti giochi una stagione in molti avrebbero voluto un altro tipo di canale, ad esempio Ostellato che in questo periodo sta continuando a dare segni molto buoni ovviamente fino a quando non arriva il primo freddo a bloccare il pesce.

Ma non si può avere sempre tanti Ostellato o Corbara, la pesca è bella perchè è varia  e ogni posto va interpretato e gestito sempre con i giusti approcci.

E adesso sentiamo il commento del capo classifica Alessio Casilli del Grizzly Roma Tubertini, che si presenta a Corbara con due primi

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GALLERIA FOTOGRAFICA DI NATASCIA BARONI

Alessio Casilli

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Dalla Fiuma allo Scolmatore due campi di gara completamente diversi, anche qui hai messo dentro un altro primo. Come hai affrontato questo difficile campo di gara?
L’ho impostata tutta a pesci grossi, pesci gatto e clarius. Da quando sono venuto in prova ogni giorno ho aumentato il diametro del filo 0.26/0.28 ed alla fine ho pescato con lo 0.30.

Perché nylon in bobina e non il trecciato?
Nylon in bobina perche’ secondo me con la treccia si faceva piu’ fatica a tirarli, ed ho pescato sempre attaccato alle cannuccie dell’altra sponda, facendo comunque sotto degli scarichi di pastura, guardando se le cannuccie si muovevano, anche se non ci ho preso neanche un pesce.
Invece di la’ ho preso 8/9 pesci, perdendone 2, pero’ questo ci sta.

Che peso ottieni e porti in nassa solo pesci gatto?
Domenica totalizzo oltre 16000 punti, ed ho portato in nassa prevalentemente tutti pesci gatto tranne una carpotta da 3 kg. ed un siluro da un paio di kili.

Hai pescato solo con i bigattini oppure anche con la pastura?
Ho utilizzato pochissima pastura, solo per scaricare il mais, utilizzandola come tappino, poi il resto tutto a bigatti in colla nella quantità che in quel momento pensavo potesse andare bene.

Lunghe attese, ogni quanto recuperavi e lanciavi?
Circa ogni 10/15 minuti. All’inizio ho fatto 4/5 scarichi poi, come ripeto, dopo circa un quarto d’ora, fortunatamente perche’ mangiavano.

Ora sei in testa alla classifica provvisoria, a Corbara avrai tutti gli occhi puntati addosso. Hai avuto altre opportunita’ di pescare nel lago umbro?
Ci ho fatto diverse gare all’inglese, a feeder invece neanche una fino ad oggi. Sono andato a vedere la prova degli italiani del CIS FEEDER, credo che ad ottobre non ci sara’ tantissima pesca, pero’ il campo di gara è molto bello e ci si divertira’ sicuramente.

Vuoi ringraziare qualcuno che magari ti ha dato qualche dritta qui allo Scolmatore?
Sicuramente devo ringraziare Mario Casale, che mi ha aiutato tantissimo qui e sulla Fiuma. Poi l’azienda Tubertini, per la quale lavoro come rappresentante del Lazio e mi fornisce tutta l’attrezzatura, sempre al top.

Arrivederci a Corbara e in bocca al lupo.

Crepi, e tanti saluti alla redazione e a tutti i miei amici.

2016-09-25-15-24-27

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