Profili e Personaggi: i campioni della pesca al colpo sotto la lente di Natascia Baroni…. MARCO SOLFANELLI
Perugino, per la precisione di Bastia Umbra, è cresciuto lungo il fiume Chiascio e la prima volta che ando’ a pescare fu’ in un laghetto dove catturo’ tantissime trote. Da li’ è stato letteralmente “preso” da questo sport, anzi lui si definisce un “drogato” di pesca. Ha militato per 17 anni nel club azzurro e con la sua squadra: il PC Bastia, vinse il campionato italiano nel 2003 insieme a: Bernabei, Mercanti e Rossetti. Ha indossato anche la maglia azzurra proprio nel campionato del mondo ad Ostellato, dove l’Italia vinse tutto. Conosce alla perfezione il fiume Tevere ad Umbertide, dove ha vinto tantissime competizioni importanti e credo che sia uno dei pochi pescatori che si sia sposato di lunedi’ per i troppi impegni agonistici. Cari lettori questa volta vi presento, senza togliere nulla a nessuno, il piu’ forte pescatore umbro di sempre, che continuera’ a far parlare di se ancora per parecchi anni.
Marco, quanti anni hai e che lavoro svolgi? Ho 48 anni ed ho sempre lavorato fino a 5 anni fa’ nel mondo della pesca, prima in Colmic come agente e poi in Italica Casini come venditore e responsabile commerciale. Negli ultimi anni ho affiancato un’ attività nel settore degli animali da compagnia, che attualmente e’ il mio unico e primario lavoro.
Sei sposato con figli? Sono sposato da 18 anni ed ho due figli: Alessandro di 17 e Silvia di 8 anni.
Pratichi solo la pesca sportiva, oppure riesci anche ad avere un po’ di tempo per un altro hobby? Fortunatamente ho abbastanza tempo libero e quindi oltre a tanti giorni di pesca, mi resta anche del tempo per fare delle lunghe camminate.
Quanti anni avevi la prima volta che sei andato a pescare e chi ti ha trasmesso questa passione? Se ricordo bene la prima volta che sono andato a pescare avevo 5/6 anni e questa passione mi e’ stata trasmessa da mio padre pescatore saltuario.
Ci racconti come andò questa tua prima uscita e che catture avevi fatto? Presi tante trote in un laghetto di pesca sportiva e da lì la passione per questo sport mi ha coinvolto in maniera totale.
Da ragazzino dove andavi a pescare quando avevi un po’ di tempo libero? Andavo a pesca tutti i giorni sul Chiascio, un fiume vicino a casa.
La prima canna da pesca che ti è stata regalata? Dai miei genitori.
Cos’è che ti ha innamorato di questo sport? E’ difficile dire cosa mi ha innamorato, quando una passione del genere diventa come una “droga”, diciamo che della pesca mi piace tutto: dalla preparazione alla fase pratica, anche perché da noi si dice: “è sempre meglio una brutta giornata di pesca che una bella giornata di lavoro”.
La prima attrezzatura che hai comprato con i tuoi soldi qual’ è stata? Un mulinello che ricordo ancora come si chiamava: Ranger.
Ti ricordi la tua prima gara di pesca? Sì, è stata quando avevo 8 anni sulla darsena delle barche a Passignano sul Trasimeno; era una gara dei pierini e lì vinsi la mia prima coppa, che conservo ancora gelosamente.
Con quali società sei stato tesserato? Inizialmente con l’APS Bastia, poi ci fù la scissione e fondammo il Pesca Club Bastia.
Qual’ è la forza del PC Bastia? La vera forza e’ stata quella di avere una squadra composta da tutte persone amiche e che provenivano da Bastia stessa, quindi sempre molto uniti ed in contatto tra loro.
Questa forte unione vi ha portato anche a vincere il campionato italiano di societa’ nel 2003, con i tuoi compagni: Bernabei, Mercanti e Rossetti, un’esperienza che ti è rimasta nel cuore? Si moltissimo, soprattutto perché è stato raggiunto un traguardo che per noi era considerato solo un sogno.
Se ti parlo di questo anno….…la prima cosa che ti viene in mente? La domenica della finale dove ci giocavamo il titolo di Campioni d’Italia; dalla mattina alle sei in albergo dove la tensione era veramente alta, tutta la preparazione e tutta la gara con tantissimo pubblico dietro nelle sponde dell’Arno a Firenze e l’incredulità e la felicità quando ci eravamo resi conto che avevamo vinto.
Curiosando in giro, ho trovato la classifica del tuo rendimento anno per anno, una media da far paura!! Specialmente negli anni 2002 e 2004, forse il tuo periodo migliore agonisticamente? Sicuramente sì, ero molto preparato e mentalmente concentrato su ogni tecnica di pesca.
Da piu’ di 15 anni sei nel giro del club azzurro di pesca al colpo, quanto incide in un pescatore avere la possibilita’ di confrontarsi con tanti campioni? Incide moltissimo, poiché pescare con dei garisti di alto livello oltre che ad obbligarti a dare sempre il massimo, ti permette di rubare con gli occhi tanti piccoli segreti, che da solo non avresti potuto svelare o capire.
Secondo te, qual’ è il piu’ bel campo di gara che abbiamo in Italia e perche’? Sia a livello estetico che di tipo di pesca e’ sicuramente Peschiera, insieme ad Umbertide.
Ed all’estero, visto che hai indossato anche la maglia azzurra? Purtroppo all’estero ho pescato una sola volta con la nazionale e 5/6 volte in altre occasioni, quindi non posso esprimere un giudizio in merito vista la mia poca esperienza.
Hai avuto la fortuna di far parte della squadra che ha partecipato al campionato del mondo per nazioni nel 2011 ad Ostellato, dove avete vinto tutto, com’è stata per te questa esperienza che sogna ogni garista? Penso che sia stata l’esperienza piu’ incredibile ed appassionante della mia carriera da garista, perche’ far parte della Nazionale Italiana di pesca al colpo ti riempie di orgoglio e ti appaga di tutti i sacrifici fatti per arrivare fin lì.
Ammiravi un pescatore in particolare? Uno in particolare no, secondo me in Italia ci sono 6/7 garisti che sono veramente dei professionisti con qualità altissime e non hanno nulla da invidiare ai pescatori più blasonati del mondo.
La gara piu’ bella e quella piu’ difficile che hai fatto fino ad oggi? Sicuramente l’ultima prova del club azzurro sul Fissero Tartaro, che mi ha permesso di far parte della nazionale. Poiche’ nell’ ultima ora di gara cambiando completamente modo di pescare, sono riuscito a vincere il settore ed arrivare secondo nella classifica finale del club azzurro.
La sfida piu’ avvincente che hai avuto, con chi era e come è andata a finire? Ne ho avute molte, ma nessuna in particolare piu’ dell’altra.
Il pesce piu’ grande che hai catturato? Dove e con quali attrezzature? Il pesce piu’ grande che ho catturato è stato un siluro di 60 kg., nel lago Oasi di Perugia, con canne e mulinelli adeguati e come innesco mezza trota.
Inglese, roubaisienne, bolognese, quale tecnica ti si addice di piu’? Mi piacciono tutte e tre allo stesso modo, sicuramente la tecnica roubaisienne e’ quella piu’ avvincente; quella all’inglese piu’ di precisione; e quella con la bolognese molto divertente.
Quanto è stato difficile, per un pescatore del centro Italia, adeguarsi alla pesca delle breme che sono le catture piu’ frequenti sui campi di gara del nord? All’inizio e’ stata veramente molto dura, poiche’ la pesca delle breme e’ completamente diversa da quella che noi normalmente praticavamo, ma con tentativi, prove e qualche buon consiglio da parte di tanti amici che ho su al nord, possiamo dire che ne sono venuto fuori.
Che ne pensi della tecnica del feeder fishing, che ormai sta spopolando anche in Italia? E’ una tecnica che pratico solo a livello amatoriale e non agonista, per quanto mi riguarda pur essendo una pesca molto catturante non so’ se un domani lascero’ quella al colpo per passare al feeder, perche’ il galleggiante e’ sempre il galleggiante!!
Ti piace di piu’ attendere le abboccate fermo sulla roba, oppure fiondare bigattini e mais? Sicuramente fiondare.
Cosa sogni di vincere? Ti posso garantire che mi sono tolto molte piu’ soddisfazioni di quelle che sognavo, quindi va bene cosi’ e tutto quello che verra’ sara’ in piu’.
Tra i tuoi tanti successi, ci sono anche due vittorie nell’International Fishing Show ad Umbertide, solo tu e Francesco Vaselli, siete riusciti fino ad oggi a vincere questa bella gara due volte? Questi risultati all’International sono venuti grazie alla conoscenza ed alla vicinanza del campo di gara.
Che consigli daresti a chi vuol farsi una bella pescata sul Tevere di Umbertide, a seconda delle varie zone? Onestamente non mi sento di dar consigli, perche’ ormai fortunatamente ad Umbertide la pesca e’ pressoche’ a senso unico, cioe’ a cavedani che vengono pescati e pasturati in tanti modi diversi a seconda di come uno e’ abituato; sicuramente nella carpina alta la presenza di cavedani sia come numero che come taglia è nettamente superiore.
In Umbria siete molto fortunati avete anche come impiati per la pesca sportiva i Laghi di Faldo a Montone, dove hai partecipato diverse volte al Memorial Pasinetti, di solito come peschi in questo lago? Normalmente pesco a bigatti, sul fondo a 13 metri o a 6/7 metri nei periodi piu’ caldi. Da non dimenticare che la pesca a galla se fatta bene e con convinzione paga sempre.
Inoltre potrei anche aggiungere il Tevere a Montemolino o il lago di Corbara, come vedi questi due campi di gara? Montemolino e’ spettacolare, poiche’ e’ pieno sia di pesci di taglia che di alborelle e gardon. Purtroppo non riesce a tenere la pressione della gara, abbassando notevolmente le catture . Corbara e’ un campo di gara che non frequento quasi mai, pero’ a sentire ci si diverte molto poiche’ si e’ riempito di bellissime breme e gardon.
Bisogna dire che la Fipsas di Perugia è sempre molto attenta ai suoi fiumi/laghi, rispetto magari ad altre realta’ del centro Italia, ma c’è un suggerimento che vorresti dare loro per migliorare ancora di piu’? Non sono in grado di dare consigli in merito, sicuramente i risultati ottenuti sono veramente notevoli. Una cosa pero’ la voglio dire: non capisco come fa’ la Fipsas a non utilizzare un campo di gara come Faldo per gare piu’ importanti, come zonali, la vecchia eccellenza o per gli italiani, ecc. visto che e’ considerato un vero e proprio stadio della pesca progettato e realizzato apposta per questo.
Come ti sei trovato nel 2013 a partecipare al Campionato Italiano per societa’, con il nuovo format? Abbastanza bene, molto impegnativo ed avvincente.
Le societa’ del sud Italia, fanno molti sacrifici per poter partecipare a questo campionato, la gara piu’ vicino per loro rimane Umbertide, tu al loro posto avresti fatto gli stessi sacrifici? L’ho fatto per molti anni, poiche’ per fare le gare ad alti livelli, partire da Perugia e’ tanta strada; onestamente non so se ne vale la pena, poiche’ per noi come per tutte le squadre del centro-sud possiamo solo che partecipare, perche’ vincere con questo format è sicuramente un miraggio.
Sei d’accordo con chi vorrebbe limitare i giorni di prova dei campi di gara, dando così più equità? Si. Così come sono d’accordo di non far piu’ scegliere le zone.
Convinci i giovani a praticare questo sport, cosa diresti loro? Per quanto riguarda la pesca in generale loro la devono provare: e’ divertente, rilassante ed a contatto con la natura; per quanto riguarda l’agonismo viene di conseguenza, ma solo se di pesca sei ‘drogato’.
Di solito quali siti internet o giornali segui, per tenerti informato su questo sport? Tutti i giorni vado su Matchfishing a leggere le news.
C’è qualcuno che vuoi ringraziare? Sicuramente Cristina, mia moglie che mi sopporta visto tutto il tempo che dedico a questo sport (mi sono sposato di lunedi, perche’ ogni domenica avevo una gara!!!).
Grazie mille e buona fortuna per le prossime gare!!! Grazie a te.
PALMARES:
Dal 1997 in club azzurro ed immediato ingresso alle super selezioni.
2003 Campionato Italiano per societa’ 1° class. PC BASTIA (Solfanelli,Bernabei, Mercanti,Rossetti)
2000 e 2009 1° class. International Fishing Umbertide
Nel 2010 veste la maglia azzurra della nazionale senior di pesca al colpo e partecipa al Campionato del mondo ad Ostellato nel 2011