SELETTIVE NORD CAMP. ITALIANO FEEDER: MORENO PANDINI A PUNTEGGIO PIENO
E’ Moreno Pandini della Castelmaggiore il “top player” delle selettive nord del campionato italiano individuale di feeder fishing.
Dopo due prove, Adria e Ostellato, il bolognese viaggia a punteggio pieno con due penalità inseguito in seconda posizione da Davide Rallo ASD Fishing Club L. Mella (Trabucco) e al terzo posto Stefano Zamboni A.S.D. Futura 2000 (Colmic).
Mario Traversoni, Pierluigi Cascianini e Fabrizio Dobori, invece, sono stati i più bravi nella seconda prova andando a vincere il rispettivo settore con il peso più alto di tutti.
In particolare si segnala la performances di Mario Traversoni, ASD S.P.S. F.lli Campana (Tubertini), capace di fermare l’ago della bilancia oltre 12000 punti.
La gara di oggi è stata difficile perché il pesce non ha risposto come invece aveva fatto durante le prove anche se va detto che ad Ostellato vecchio sono stati catturati oggi ben 402.252 kg di pesce per mano di 173 concorrenti.
Assenti 22 persone che hanno lasciato buchi vuoti nel settore a favorire, almeno sulla carta, chi gli era capitato accanto.
I cappotti alla fine sono stati solo due a dimostrazione che i segnali di miglioramento della pescosità, almeno con il feeder, sono confermati.
Il pesce nel canale è poco, d’accordo, ma quello che c’è va pescato bene, con le scelte giuste.
Le distanze dove cercare le breme sono fondamentali, anche cinque metri più corti o più lunghi possono far cambiare il volto della pescata.
Tutto qui? no di certo, una volta trovata la distanza inizia la gara vera e propria con il pesce.
Meglio alimentare a vermi tritati o meglio i cagnotti vivi, incollati o morti? meglio una pastura chiara o una scura, meglio il terminale lungo o di 50 cm? meglio l’amo piccolo o grande? e poi quando pensi di aver trovato la medicina giusta ecco che sbagli le mangiate, vedi le tocche ma la vetta non parte e ti ritrovi ogni volta con il cagnotto in camicia spolpato e giù dei moccoli a non finire.
E allora ti viene il dubbio di avere un vettino troppo duro, di usare un pasturatore non adeguato, di cambiare qualcosa ma poi non vedere più le tocche del pesce.
Insomma tutto questo per dire che cosa? che la pesca a feeder, come la pesca al colpo, è un insieme di particolari che se non applicati tutti nel modo corretto rischi di fare magre figure.
Mettere insieme tutti i particolari giusti, che tra l’altro possono cambiare di giorno in giorno, non è facile e solo dopo innumerevoli ore di pesca si possono avere elementi sufficienti per venirne sempre a capo.
Moreno Pandini ha vinto il settore, come altri concorrenti, facendo le cose giuste ma se andiamo a intervistare il vincitore di un settore scopriremmo che ha preso pesce in modo diverso da un altro vincitore di settore.
E questo sta a confermare che la pesca non è mai una scienza esatta.
2A Prova feeder Giornata
progressiva feeder
E allora andiamo a sentire come ha pescato il “pando” della Castelmaggiore Maver:
“dunque, premetto con il dire che Ostellato non è più quel campo gara di due e più anni fa quando la pesca era decisamente più facile perché c’era tanto pesce che ti permetteva di affrontare una gara anche con un approccio approssimativo o standardizzato.
Avere avuto in squadra bravi pescatori come Marco Mazzetti e oggi Nizzoli e Scarponi, che non hanno certo bisogno di presentazioni nel mondo del feeder agonistico, aiuta molto e i consigli giusti aiutano sempre a far bene.
Ad esempio devo ringraziare Alessandro perché su questo canale pare abbia trovato le giuste soluzioni visto i successi che ha ottenuto nelle ultime gare, e anche ieri nelle prove ci ha dato quei consigli necessari per far bene poi durante la gara di oggi.
Io personalmente ho pescato sempre lungo, sulla linea dell’ombra delle canne quindi a circa 15 metri dalle canne della riva opposta, ho usato un pasturatore leggero per non fare rumore perchè avevo visto durante le prove che il “ciocco” in testa dava fastidio al pesce. Ho usato poca pastura ma su quella non posso dire nulla perché il mix per Ostellato lo prepara segretamente Alessandro.
In ogni caso penso che la scelta di dare bigattini vivi, in questo caso ho incollato dei raparini rossi, abbia dato i suoi frutti.
Sull’amo ho alternato i vermi con i cagnotti vivi e verso la fine ho affinato amo e filo per vincere i sospetti del pesce.
Dopo il primo di Adria, ottenuto su un canale veramente tecnico e difficile, faccio il bis qui sul grande Circondariale, grande perché dopo gli anni passati a gareggiare nel colpo ora ci ha saputo reinventare nuove emozioni.
Pescare ad Ostellato con il feeder è sempre un bel pescare anche quando si prende poco. Ora ci aspetta Spinadesco e poi le finali dove le gare saranno davvero in salita per tutti”.
CARRELLATA DI FOTO DI ALCUNI PROTAGONISTI
DELLA GARA DI OSTELLATO
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