IL FEEDER FISHING, UNA TECNICA DINAMICA – ANGELO DE PASCALIS DA TOP CARP DI ROSETO DEGLI ABRUZZI
Il feeder-fishing è entrato nella mia vita qualche anno fa, così per caso. Ho avuto le mie prime esperienze con carpe e carassi in carpodromo con i method-feeder della Guru.
Ho capito subito che questa tecnica faceva al caso mio. Con poche ore si catturano decine di kilogrammi di carpe con l’attrezzatura ai minimi termini, se paragonata a quella da carpfishing.
Il mio primo pensiero è stato di condividere questa tecnica con tutti i carpisti, che per motivi di lavoro o famiglia, hanno poco tempo per pescare e riducono le loro uscite a qualche ora in carpodromo. Ho centrato il segno! Da 5 pionieri che eravamo, il gruppo si è ingrandito, ed oggi conta circa 30 feederisti nel club Topcarp che praticano questa tecnica tutto l’anno e molti altri che si dilettano solo nel periodo estivo.
Quando si vuol pescare bene, bisogna utilizzare i prodotti migliori che il mercato propone. Perciò abbiamo introdotto nel nostro Store la linea Preston Innovation e Sonubaits per offrire esche e attrezzatura di comprovata efficacia. Lo step successivo è stato quello di organizzare insieme alla Betti Sport, una dimostrazione tecnico-pratica incentrata sul feeder fishing con la partecipazione di Angelo De Pascalis, campione italiano individuale 2013 e consulente per la ditta Preston.
Sono state due giornate interessanti, nelle quali Angelo non si è risparmiato! Oltre a rispondere alle innumerevoli domande, ha dispensato consigli pratici e delucidazioni tecniche sui prodotti Preston Innovation e Sonubaits. I ragazzi del club hanno apprezzato molto l’Angelo campione, ma soprattutto la persona. Un ragazzo a modo, simpatico e competente.
Ho seguito con molto interesse tutta la manifestazione e sono rimasto piacevolmente colpito, quando l’ho sentito parlare di “etica” della cura del pesce. Questi discorsi sono noti dell’ambiente carpista, che conosco molto bene, ma mai mi era capitato di discuterne con “professionisti” del settore acque interne. Angelo sostiene, a ragione, che andrebbero utilizzati sempre ami senza ardiglione, teste di guadino non in nylon, pasturatori scorrevoli e soprattutto l’utilizzo di due nasse distinte. La nassa doppia, una per il pesce bianco e l’altra per le carpe, salvaguarda il pescato ed evita, quando questa viene alzata, lo schiacciamento dei piccoli pesci sotto il peso delle robuste carpe.
Se si sta al fianco di Angelo mentre pesca, ci si rende subito conto che il feeder non è una pesca statica, anzi. La tecnica prevede continui cambi, pasturatori, terminali, inneschi, groundbait, pellet, sono tutti elementi che vengono continuamente modificati. La tecnica feeder non va considerata semplicemente come “pesca a fondo”, è una tecnica DINAMICA che regala molte soddisfazioni, se praticata nel giusto modo. Per chiunque abbia ancora dei dubbi o molta curiosità il personale di Topcarp è a disposizione.
Un caloroso ringraziamento ad Angelo e alla Betti Sport da parte del negozio Topcarp e dal Club Topcarp.
Valentino D’Intino
al top carp di Roseto il pubblico è attento
liquidi segreti per migliorare l’appeal del pellet
Fin Perfect per la pesca in laghetto
e dopo la parte dedicata alla spiegazione di come si affronta una sessione di pesca con il feeder fishing o il method fishing il nostro protagonista si è trasferito in riva al lago dove ha messo in pratica quanto spiegato nella teoria.
Angelo assiste un suo fans con i giusti consigli