COMUNICATO STAMPA FIPSAS: CONSEGNATE LE FIRME DELLA PETIZIONE POPOLARE PER LA PESCA AL TONNO ROSSO AL MIPAAF – I PESCATORI SPORTIVI VOGLIONO RISPOSTE CONCRETE PER IL 2014!
Ampiamente raggiunto l’obiettivo iniziale delle circa 10mila firme raccolte con la petizione popolare che chiede lo stop ai puntuali e consistenti tagli inflitti ogni anno al Settore ricreativo in sede di concertazione ministeriale e che penalizzano drasticamente l’attività di pesca d’altura sportivo-ricreativa che coinvolge migliaia di cittadini in Italia.
La raccolta delle firme promossa dalla FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) è stata effettuata nelle Regioni d’Italia più attive nella pesca d’altura ai grandi pelagici e interessate, ogni stagione, dall’ennesimo decreto ministeriale “taglia/quote” che, di fatto, preclude il regolare svolgimento dell’attività di pesca sportivo-ricreativa al tonno rosso.
“La consegna delle firme al Ministero, avvenuta lo scorso 19 febbraio, è un obiettivo importante – afferma il Presidente della FIPSAS, Prof. Ugo Claudio Matteoli – che indica con chiarezza l’impegno profuso dalla nostra Federazione in difesa dei propri diritti e, quindi, il tentativo di scongiurare, in vista della stagione 2014, questi tagli assolutamente irrazionali. Restiamo fiduciosi rispetto al fatto che le firme raccolte tra i pescatori autorizzati a questa pesca, possano avere un loro peso da ora in avanti e dare quel mandato di rappresentanza e di credibilità alla Federazione per contrastare i soliti giochi di potere e di interessi oligarchici da parte di altre componenti che impattano sulla risorsa ittica del mare”.
“E’ una petizione che stiamo portando avanti “tesserato per tesserato” – ha proseguito il Presidente Matteoli – e che sta impegnando gli organi territoriali e le società della Federazione, con una risposta entusiasta da parte della popolazione dei pescatori sportivo-ricreativi di tutta Italia, oramai stanchi di essere presi in giro ogni qualvolta si tratta di tonno rosso.
L’obiettivo prefissato è stato ampiamente raggiunto, e se non sarà sufficiente, la petizione è solo la punta dell’iceberg di quello che un movimento come il nostro può concretizzare, che se vedrà nuovamente disattese le proprie legittime aspettative, ricorrerà a diverse forme di protesta attraverso i media, le manifestazioni di piazza, i bombing sui social, ecc…”.
Ufficio Comunicazione Istituzionale FIPSAS
Roma, 27 febbraio 2014