STAGE AGONISTICO FEEDER: INTERVISTA AL C.T. MARIO MOLINARI

Con Mario Molinari siamo al 4° anno di conduzione tecnica della squadra nazionale di feeder fishing.. Il movimento è cresciuto in questi anni e con esso anche il tasso tecnico degli atleti.

MARIO

Un tuo commento Mario su questo feeder italiano che piace sempre di più e sulla crescita del tasso tecnico dell’agonismo….  

R: Con la creazione del Club Azzurro e la testimonianza di felicità espressami da parte di chi è riuscito a stare nei dieci alla sua prima esperienza, credo che ci siano tutti i presupposti perchè l’atteggiamento di voler continuare ad imparare sia predominante, e segno di crescente maturità. Aver ottenuto dalla Federazione il premio della partecipazione al Mondiale per i primi tre classificati del Club Azzurro è un’altra testimonianza della sensibilità con cui si vuol dare crescita a questa disciplina sportiva, lasciando aperto il sogno a chi decide di praticarla. Ora si tratta di digerire il secondo passo…quello di gare selettive sempre più tecniche nell’ambito del Club Azzurro, lasciando comunque invariate le regole degli Italiani individuali, senza però eccedere in populismi che contrastano con le norme internazionali di acclarato buon senso (divieto di pellet e boilies sia come esche che come pastura).
Vedere ai laghi di Mantova, regno di bigattini e mais, eccellere le prestazioni con l’uso di fouillis e ver de vase, deve far riflettere chi, a priori, ha fomentato ritorsioni contro il regolamento che avevo stilato. In primis per il rispetto dei ruoli (partecipare a un club azzurro è un diritto, non un obbligo); secondariamente perchè quando si va al Mondiale nove volte su dieci le esche predominanti sono queste, e se non si impara ad usarle, si fa la fine delle nazionali del colpo degli anni 60 e 70 che aspettavano l’occasione delle alborelle per mettersi in evidenza

A Mantova è stata varata la nuova nazionale con un nuovo criterio che è sembrato accontentare tutti, classifica, scelta tecnica e campione italiano, ovvero il meglio per costruire una squadra forte. Un tuo commento su questo format.

R: Come ho detto prima, l’ho fortemente desiderato, e sono stato accontentato. Ora si tratta di essere realisti, e se sarà il caso di andare a pesca, lasciando a casa i bigattini, concentrandosi tutti su pasture, caster, fouillis, vermi e ver de vase da innesco.
Mi auguro che tutti quelli che dopo gli italiani ambiscono alla maglia Azzurra, capiscano questa esigenza, e che la Federazione ne prenda atto.

NAZIONALE FEEDER

Le selettive in via straordinaria sono durate tre giorni, si spera che il prossimo anno, per andare incontro alle esigenze personali, familiari, e professionali dei concorrenti, possano essere disputate in quattro prove su due week end….

R: Ho fatto questa scelta perchè il maggior costo nelle competizioni è relativo al viaggio, e per chi viene da molto lontano, ho creduto che fosse meglio una notte in albergo in più che due trasferte…se ho fatto i conti male, e non ho rappresentato i desideri della maggioranza, vi prego di scusarmi. Tecnicamente, il settore unico con l’inversione dei posti al secondo giorno, più la mia proposta, non ancora approvata dalla Federazione, di assegnare al terzo giorno all’ultimo in classifica il miglior picchetto delle prime due prove, e via a seguire, penso sia quanto più equo si possa offrire a tutti i partecipanti, così come il settore unico che mette tutti contro tutti, senza favoritismi di sorteggio in un settore apparentemente facile.

A Mantova la sessione di pesca è stata molto impegnativa, fisicamente e psicologicamente, e alla lunga ha fatto emergere gli atleti migliori. Come vedi la nazionale uscita da queste selezioni?

R: Ritengo ingeneroso nei confronti di chi non è entrato nei primi cinque, esprimere giudizi sulla qualità della squadra selezionata. Nella pesca, da sempre penso che sia giusto che contino i risultati, poi tireremo le somme a Mondiale disputato, e cercheremo con onestà intelletuale di capire se siamo sulla strada giusta per ambire a continuare il percorso di crescita, così come è stato impostato.

Ed ora passiamo al lago inferiore, una location meravigliosa, una degna cornice per queste selettive colorate di azzurro…un tuo commento sul lago e sulla pescosità…

R: Non potevo aspettarmi di meglio per un settore da venti lungo 300 metri…ed una pressione di pesca iniziata fin dal martedì con buona presenza di atleti a provare. L’unico grosso pesce che ha fatto la differenza per la conquista della maglia azzurra è stato quello di Vezzalini, ma poichè ho assitito in diretta alla sua cattura, dalla ferrata alla guadinata con un filo dello 0.12, posso affermare che è stato ampiamente meritato per la freddezza con cui è stato gestito il suo recupero.
Un solo colpo della buona sorte in tre giorni di gare,  in grado di influenzare la classifica in modo determinante, l’avrei firmato a priori

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Irlanda a luglio che mondiale sarà?

R: Senza mettere i piedi avanti…il peggiore che ci potesse capitare…gardon e ibridi della breme/gardon che nessuno dei nostri ha mai pescato….e in tanti metri d’acqua… e nel clima irlandese.

Mario in Irlanda avrai addosso gli occhi di tutta Italia per le giuste aspettative che manifestano i tanti pescatori tifosi; tutti si aspettano un’Italia vogliosa di riscattare le ultime prestazioni mondiali non certo brillanti.

R. Garantisco più del massimo impegno da parte di tutti, ma preghiamo in un meteo favorevole e nello stellone italiano che ci assistì in Belgio, quando la domenica misi le mani nella busta dei sorteggi  …sarà il Mondiale Feeder più numeroso della storia recente…già 25 Paesi hanno aderito!

Ti senti di ringraziare qualcuno dopo le selettive di Mantova?

R: Tutti gli stopper per la loro disponibilità, e la sezione di Mantova che ci ha ospitato, facendoci sentire a casa. Speriamo possa accadere anche a Verona quando disputeremo nel Mincio la finale del CIS a ottobre.

Allora noi di M.F. ti auguriamo un grande in bocca al lupo e come sempre un solo grido…Forza Italia!

R: Crepi il lupo!

MOLINARI

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