2° prova Campionato Italiano Feeder Centro-Sud: Michele Zamperini della P.F.P. Colmic guida la classifica
“Chi ama la pesca, ama Umbertide” e questo possiamo dirlo senza timore di smentita, poiché sono sicuro che non esiste pescatore, soprattutto se “garista”, che non sia rimasto affascinato da quello che è uno dei campi di gara più belli dell’intero circuito agonistico nazionale.
Tuttavia, essendo il Tevere in quel tratto ancora a livello torrentizio, questo comporta una serie di problematiche e di continui mutamenti, legati soprattutto alle bizzarrie meteorologiche che influiscono inevitabilmente anche sul comportamento del pesce.
Basta pensare che prima delle forti piogge della settimana scorsa, a Umbertide si riempivano le nasse di pesce, mentre in quest’ultimi giorni, anche con il fiume in condizioni assolutamente accettabili, per qualcuno è stato difficile anche solo riuscire a “scappottare”.
Già dai primi giorni delle prove libere il pesce rispondeva davvero pochissimo, tanto che anche i fortissimi pescatori locali manifestavano serie perplessità sull’esito di una gara che si stava presentando più come una “tombola” che non come un serrato confronto sportivo, per come Umbertide sa regalare.
Come se ciò non fosse abbastanza, le notizie nefaste che si rincorrevano sulle frequenze di Radio Lenza, raccontavano storie di giornate senza nemmeno un pesce, o con solo uno o due capi all’attivo.
Nelle zone basse del Trivillino e delle Schioppe, i quiver delle canne si muovevano solo se mosse dal vento; nelle parte alta del campo gara invece, da Carpina Bassa a scendere fino ai Disabili, qualche pesce in più veniva preso, ma anche in queste zone, tre o quattro pezzi potevano già essere l’interessante bottino di un’intera sessione di prova.
A incrementare le incertezze e per la verità anche un po’ la rabbia degli 83 concorrenti del girone Centro-Sud giungeva inoltre la notizia, decisamente poco comprensibile, di uno strano picchettaggio del campo gara il quale, pur essendo in grado di contenere in fila tutti i settori del Campionato Italiano Feeder, da Carpina Bassa fino alla zona dei Muri, questo sarebbe stato comunque spezzato in due tronconi, con in mezzo ben due gare: un “sociale” al Casotto della FIPSAS e una prova del “Femminile” ai Disabili; come se non bastasse, un altro “sociale” sarebbe stato inserito alle Schioppe dove poi, in gara, Michele Batignani, l’ultimo di zona, si è trovato a pescare con accanto (a meno di venti metri) un’altra decina di, per così dire, stopper.
Semmai questo non fosse già abbastanza, tutte le tre gare organizzate in concomitanza e in mezzo al Campionato Italiano Feeder, sono iniziate mezz’ora prima di quest’ultimo, con tanto di pasturazione preventiva, e sono finite due ore e mezza prima, con il consueto rilascio del pesce, delle pasture e delle esce inutilizzate, tutto ciò mentre gli 83 concorrenti del C.I. Feeder e soprattutto quelli estratti al Trivillino e alle Schioppe, stavano “succhiellando” le pochissime mangiate di una gara veramente difficoltosa.
Prima di lasciare l’argomento, a scanso di equivoci, vorrei precisare che questo mio appunto non è dettato da uno spirito disfattista, bensì da un atteggiamento costruttivo per il futuro, perché siamo tutti pescatori e tutti sappiamo bene che Umbertide è per noi come furono le Sirene per Ulisse, tuttavia credo che ci debba essere un limite ragionevole a tutto e questa volta, questo limite è stato decisamente superato.
Ogni gara di pesca costa tanto, sia a livello economico, che a livello agonistico e in un Campionato Italiano tutto si moltiplica. Spero quindi che simili episodi non si ripetano, poiché questi possono alterare seriamente l’esito di una gara, compromettendo un’intera stagione agonistica e questo è inaccettabile e profondamente ingiusto.
Ora però torniamo al nocciolo della questione e cioè alla seconda prova del C.I. Feeder.
Come spesso accade in occasione delle gare di feeder fishing che si svolgono a Umbertide, anche se il cavedano è ancora il nobile signore del feudo acquatico, la differenza la fanno quasi sempre le carpe e i grossi barbi europei, i quali (a parer mio in modo preoccupante) hanno colonizzato questo splendido impianto sportivo naturale.
Così è stato anche in occasione di questa gara, visto che i risultati migliori, perlomeno quelli ottenuti nei settori alti, sono arrivati quasi tutti grazie a qualche “pezzo da novanta”.
Per dovuto rispetto sottolineo “quasi tutti”, visto che c’è stato anche chi, come Stefano Pacciani della Lenza Senese (Colmic), seppur da primo di zona, ha fatto una gara strepitosa, giostrando la sua pescata fra cavedani e barbi non grossi (quelli belli sono andati per la loro strada), cercati sul filo della corrente centrale del fiume, proprio dove queste due specie amano intrattenersi, portando così alla bilancia quei 16660 punti che gli hanno consentito di fare l’assoluto di giornata.
Per chi non lo conosce, c’è da dire che il Pacciani è uno di quei talenti naturali che ha la pesca nel sangue e credo proprio che se l’avventura del feeder fishing continuerà a piacergli, avremo presto un altro uomo da battere; uno che farà da paio con Michele Zamperini (non Zomparini) della P.F.P. (Colmic) il quale, da coriaceo mastino qual’è , dopo un inizio in sordina, si è accorto che il pesce di taglia era entrato in movimento e in un picchetto apparentemente sterile, uno di quei “liscioni” che fanno venir voglia di tornare a casa ancor prima di iniziare, ha cambiato le sorti di una gara, sbaragliando il suo settore con quasi 13 kg. di barbi e carpe, guadagnandosi così la testa della classifica provvisoria, seguito a ruota da Andrea Balduini e Patrizio Longo, entrambi alfieri dell’A.P.O. (la Peche Preston), vera Società rivelazione di quest’annata agonistica.
Come già detto, dai giorni di prove libere, era chiaramente emerso che nei settori alti la pesca era più abbondante, scemando gradualmente via, via che ci spostavamo verso valle e così è stato anche in gara.
Nella Carpina Bassa e nella Strettoia, i settori sono stati vinti con pesi a due cifre; ai Fili e al Campo Sportivo si sono registrate punte sopra ai 6 e 8 kg, mentre i settori del Trivillino e delle Schioppe sono stati vinti con appena 2 kg.
Dove non sono state prese carpe o grossi barbi, la pesca è stata quella tipica di Umbertide e cioè la ricerca del cavedano sul centro fiume, da fare con fili piuttosto sottili e ami molto piccoli, al contrario di quanto pareva fosse solo qualche giorno prima dell’ultima, forte, perturbazione che ha interessato le nostre Regioni, quando il pesce mangiava senza tanti complimenti.
Comunque sia stato, certo è che le condizioni più o meno favorevoli sono state le stesse per tutti e come sempre, chi ha saputo meglio decodificare i messaggi dell’acqua ha prevalso sugli altri, quindi non resta che complimentarsi con i vincitori, lasciando agli altri quella sete di rivincita che sarà possibile placare solo in occasione dell’ultima gara di selezione, in quel di Ponzano Romano, domenica 27 luglio.
Un saluto a tutti gli amici di Match Fishing da
Marcello Corbelli
CLASSIFICA DI GIORNATA
CLASSIFICA DEI SETTORI
CLASSIFICA PROGRESSIVA
Il film fotografico a cura di Natascia Baroni…..
Qui sotto STEFANO PACCIANI, primo assoluto con oltre 16,6 Kg !!