C.I.S. COLPO: LENZA EMILIANA CAMPIONE D’ITALIA….LA PAROLA A GLAUCO TUBERTINI
A Bazzano, presso la sede della ditta Tubertini, abbiamo incontrato Glauco all’indomani del successo ottenuto sul campo di gara di Ostellato che ha regalato alla squadra della Lenza Emiliana l’ottavo scudetto della sua storia.
In sede, ancora molto euforico, era presente anche Gabriele Tubertini fondatore della lenza Emiliana e artefice nel 1977 del primo scudetto tricolore.
Con Glauco abbiamo scambiato una piacevole conversazione che vi proponiamo e dalle pagine di questo portale rinnoviamo ancora i complimenti per il successo ottenuto.
Finalmente è arrivato questo ottavo successo, questo scudetto che va a coronare un anno di impegno, di grande professionalità, un anno di grande agonismo visto che avete dominato il campionato dalla prima all’ultima gara ma soprattutto un anno molto difficile sul piano umano ed emotivo per la prematura scomparsa di Simone che ha coinvolto tutti..
Si Alessandro l’annata è stata fantastica sotto il profilo programmatico e dei risultati ma molto triste e dolorosa per l’improvvisa scomparsa di Simone e di Buzzoni. Non è stato facile affrontare fatti tragici come quelli ma i ragazzi hanno dato tutto con stimoli maggiori in ogni settore agonistico, mare, colpo e feeder.
Le squadre delle acque interne hanno ottenuto dei grandi risultati interprentando il campionato in maniera perfetta, tutta l’organizzazione è andata bene e sicuramente Simone ha dato il resto.
Sembra fin troppo scontato dire questo ma poi bisogna calarsi nella testa e nel cuore degli agonisti che all’improviso, alla vigilia del campionato, sono stati privati di un amico, di una colonna della squadra perché questo di fatto rappresentava Simone. Come si riesce a competere con la tristezza nell’anima di quei momenti? adesso a distanza di alcuni mesi, senza condizionamenti emotivi, forse si riesce a raccontarlo…
Noi abbiamo perso un fratello, non era solo un pescatore, poi la pesca è andata di conseguenza con questa emotività, tutti i componenti a partire dai pescatori fino agli accompagnatori, hanno dato tutti quel qualcosa in più, questo è stato secondo me un valore determinante, ma in quei momenti sapevamo di dover dare quel qualcosa in più per Simone..
La famiglia di Simone è sempre stata presente con noi dalla prima all’ultima gara e noi volevamo fare questo regalo sia a Simone sia alla famiglia, lo sentivamo dentro senza nemmeno dircelo, lo volevamo tutti. Non è una cosa che purtroppo si riesce a spiegare con le parole. Sono senzazioni ed emozioni che hanno contribuito a portarci a questo risultato.
Probabilmente avremmo vinto anche con Simone, questo non possiamo mai saperlo, però i ragazzi hanno dato tutti il 101 per cento. Lo davano anche prima però quest’anno c’era quella carica in più che altre volte non avevo visto.
SCHEDA LENZA EMILIANA TUBERTINI
Un grande attaccamento alla maglia, uno spirito famigliare, una grande famiglia, come difficilmente si riesce a vedere in altri sodalizi, in altri team; secondo me, proprio perché hai citato la famiglia di Simone che ha vissuto con voi tutta l’annata agonistica sui campi gara, li abbiamo visti meritatamente sul podio a rappresentare simbolicamente la presenza di Simone stesso. Onore perché le vittorie arrivano quando ci sono delle forti radici di squadra ed è il gruppo che vince sempre e non i singoli, giusto?
Certo anche se devo dire che pure le altre squadre danno sempre il 101 per cento, ho visto squadre ben organizzate, squadre molto agguerrite, è stato un campionato bellissimo, la formula è perfetta, perché alla fine delle otto gare, quella che pesca meglio vince. Ho visto agonisti in squadre lottare per non retrocedere, ho visto gente felice perché si era salvata, ho visto squadre meno felici perché erano retrocesse. Penso comunque che la competizione a squadre rimane la più bella che c’è in Italia.
Sicuramente è come dici te però al raduno tra i concorrenti si sono sentite anche diverse opinioni su questo format. Hanno detto di un campionato farsa perché l’epilogo è sempre scritto prima cioè riservato a quelle poche squadre potenti un pò come nel calcio dove ad ogni campionato sono sempre le solite tre o quattro squadre a spartirsi la torta e poi tutte le altre a lottare tra loro da comprimarie. Ma penso che un CIS da 50 squadre, anche in ragione di quelli che sono i campi di gara, è troppo largo, non trovi?
Ritengo che 50 squadre siano giuste, ho visto squadre salvarsi essere quasi più contente di noi che lo abbiamo vinto. Vedi ci sono obiettivi, bisogna dare degli obiettivi al campionato, però penso che una compoetizione a livello nazionale non possa essere meno di 50 squadre perché non avrebbe senso un CIS a 30 o 20 squadre. Il format precedente dove le ultime gare avevano il doppio punteggio riduceva tutta l’annata agonistica alle sole due prove di finale, dove contavano anche fattori come la fortuna data dai picchetti terminali. Al massimo si può arrivare a 40 squadre, come si è deciso per il 2015, con 25 salvezze e 15 retrocessioni. Quest’anno 19 squadre che si salvano sono poche ma si doveva portare il format a 40 squadre. La permanenza in questo campionato permette alle squadre di crescere e di coalizzarsi per raggiungere un po’ di continuità. Spero che questo format duri per diversi anni perché non è una bella cosa vedere che ogni due anni si cambia.
Sicuramente il format dovrebbe essere condiviso da tutti, ma voglio ritornare alla vostra cavalcata trionfale, in testa dall’inizio alla fine, ci sono stati dei momenti durante l’anno dove avete avuto paura di non riuscire a farcela visto gli attacchi degli avversari che comunque sono sempre stati addosso senza mai mollare come la Colmic con l’Oltrarno e l’Amo Santarcangiolese, la Ravanelli Trabucco, insomma squadre attrezzate per vincere..
Quelle sono squadre che ci saranno sempre e comunque e infatti fino alle ultime due gare hanno viaggiato con una media altissima. Ma quando sei in testa sicuramente si pesca meglio e noi siamo arrivati alle ultime due prove di Ostellato con un risultato su due utile per vincere. Abbiamo avuto tutto un insieme di cose che sono andate veramente bene ma a questi avversari non bisogna mai regalare niente perché ti castigano subito.
Ma secondo te quante sono le squadre attualmente in Italia che possono vincere il campionato italiano?
Guardando il valore in campo non meno di 7-8 squadre ma alla fine a vincere è sempre quella che mantiene la sua regolarità durante tutto il campionato. Vedi questo format distribuito su 8 prove ti permette di incappare anche in una gara mediocre ma alla lunga puoi recuperare senza compromettere il campionato. Poi va detto che questo format ti permette di scegliere i campi di gara migliori nel periodo più adatto.
Questa è una bella sottolineatura perché abbiamo visto quest’anno dei campi gara che ci hanno stupito nel bene e nel male.
Vedi, abbiamo visto alcuni campi gara che stanno cambiando rispetto a come li abbiamo conosciuti, ad esempio la Lama non è più quella di prima, la pesca del carassio pura è calata, però quest’anno c’è stata l’alternativa di queste gobbette che ha dato dei risultati. C’è stato anche chi ha fatto 300-350 pesci in un’ora e mezzo insomma niente male. I campi di gara secondo me sono stati tutti ottimi, con l’eccezione di Umbertide perché il Tevere come conformazione porta a queste problematiche. Diciamo che se avessero fatto i laghi di Faldo conformati diversamente non avremmo avuto questo problema. Faldo certamente lo si sarebbe potuto utilizzare come campo di riserva e non solo. Io ci sono andato a pescare e mi sono reso conto che è stato fatto male infatti è molto profondo, ha sponde molto ripide, non ha la capienza che deve avere e questa è la problematica maggiore. Peccato perché Faldo poteva essere la palestra per l’agonismo del centro Italia e invece così è diventato è un lago privato, un carpodromo. Non è in discussione tutto l’impegno, la dedizione che ci mettono tutte le persone che lavorano per il campo gara di Umbertide. Il fatto di dover pescare per forza ritengo non sia una cosa giusta. Il campo gara deve avere le caratteristiche di regolarità e accessibilità adeguate.
Il campionato d’Italia presuppone che ci debba essere una normale distribuzione anche al sud di qualche prova per poter fare della promozione alla pesca, abbiamo visto che ci sono delle iniziative per valorizzare il fiume Volturno, insomma alcune soluzioni di campi gara ci sono, non riteni importante prevedere una data in un campo gara del sud?
Assolutamente si sono d’accordo con te, al sud ci si potrebbe andare anche più di una volta ma bisogna valutare i campi di gara, ci vanno fatte delle competizioni e nel caso in cui risponda alle caratteristiche minime di pescosità e regolarità ci si possono anche fare delle competizioni nazionali.
Il centro Italia avrebbe bisogno di un campo di gara che aiutasse l’agonismo a crescere ma è inutile se non ci sono i campi di gara. Basterebbe un lago artificiale, un bacino di canottaggio, un qualsiasi corso d’acqua che possa fungere da palestra. L’agonismo al sud non crescerà mai se non ci sono i campi gara. Non risolvi niente a portare la carovana del CIS al sud una volta perché finita la gara tutto rimane come prima.
Basterebbe metterci impegno e un po’ di finanze come è stato fatto da altre parti e tutto si potrebbe realizzare, non dimentichiamoci che al sud ci sono città importanti come Roma e Napoli che hanno un bacino di abitanti notevole e la gente a pescare ci andrebbe eccome.
Servono dei progetti da presentare alle Istituzioni e trovare i finanziamenti per realizzare gli impianti di pesca anche artificiali.
Torniamo ad Ostellato dove la lenza Emiliana ha sfoderato una prestazione da marziani nella gara del sabato, ci sveli qual è stato il segreto di questo successo?
Il sorteggio ci ha aiutato perché al sabato, escluso il settore di Ferruccio, abbiamo avuto dei picchetti pescosi e regolari, mentre per altri team magari c’è stato l’handicap di essere capitati in settori poco pescosi vedi quello di Falsini ad esempio.
Quindi vuoi dire che alla domenica siccome avete fatto 24 penalità avete avuto in dote dei picchetti poco favorevoli oppure non avevate più la concentrazione giusta visto che ormai i giochi erano fatti?
Guarda, quando fai agonismo e vai sul picchetto senza concentrazione il risultato difficilmente arriva e così è stato anche per noi perché credo che la nostra concentrazione l’avevamo persa il sabato sera.
Siamo andati in gara pescando come al sabato ma abbiamo trovato un canale cambiato e non ci siamo impegnati ad adattarci al cambiamento e il risultato è stato quello che abbiamo ottenuto. La concentrazione te la danno solo gli obiettivi e se questi non ci sono più si pesca con il freno a mano tirato.
Noi abbiamo pescato all’inglese sui 45 metri facendo un fondo con pastura e terra con dentro del fouille, caster e qualche verme tagliato e poi abbiamo alimentato con terra e pastura a spaccare. Quella è un tipo di pesca che più preciso sei e meglio è, devi stare molto concentrato perché la mangiata arriva senza preavviso e in quel momento devi essere li pronto a ferrare.
Pescando così abbiamo portato a casa tre primi di settore, un quarto e abbiamo vinto.
Otto titoli sono in bella mostra nella vostra sede di Bazzano, una bella soddisfazione perché siete la società più titolata d’Italia e tu che sei nell’ambiente da sempre li hai visti crescere tutti fin dal primo, che se non ricordo male risale al 1977.
Ti ricordi lo scudetto più bello tra gli otto vinti?
Sicuramente l’ultimo si ricorda meglio perché è legato a fatti e persone che non si scorderanno mai più finchè si campa, ma devo dire che ricordo bene anche il primo. Era il 1977 la lenza Emiliana era appena stata fondata e vinse subito lo scudetto. Poi il secondo lo ricordo bene perché avevo circa 20 anni era il 1986 e la squadra era formata da Tubertini, Galaverni, Alfieri, Franchini e Bosi che poi si alternavano, il campo di gara era a Trezzo D’Adda.
Mi ricordo molto bene il penultimo vinto a Peschiera nel 2008 con Ballabeni, Gabba, Carraro e Prandi e i tre consecutivi del 1997, 1998, 1999 vinti a Capua, però l’ultimo è il più bello quello che mi rimarrà sempre nel cuore.
la squadra Campione d’Italia nel 1997
Sarà ancora mondiale per club, il prossimo anno si andrà in Slovacchia, all’estero avete tanti ammiratori come marchio Tubertini un po’ come hanno certi squadroni nel calcio, tifosi che vi osserveranno da vicino perché la squadra della lenza Emiliana è piena di campioni insomma vi aspetta una bella sfida non solo per onorare la maglia della Tubertini ma anche la bandiera dell’Italia..
Si sono d’accordo anche perché in Slovacchia abbiamo un conto aperto perché l’ultimo mondiale per club l’abbiamo fatto proprio in quel paese e non siamo andati proprio bene. Quindi abbiamo un motivo in più per fare bene anche se un mondiale effettuato su due prove non è la stessa cosa come uno da 8 prove.
Con due gare può succedere un po’ di tutto naturalmente noi andremo la per dare il massimo, andremo certamente a fare qualche prova in anticipo per capire bene come prepararci.
C’è da dire però che negli ultimi anni i campionati del mondo sono cambiati. Negli anni 80 e 90 le tecnologie erano riservate a poche nazioni mentre oggi tutte le nazioni del mondo sono attrezzate e sono preparate in ogni dettaglio, e su certi pesci hanno anche più esperienza di noi.
Alla luce di questo anno vincente avrete avuto modo di fare anche delle comparazioni con le annate precedenti dove eravate sempre tra le prime ma sempre fuori dal podio, pensi che ci sia qualche correttivo da apportare come organizzazione di un team, come approccio ad un campionato? ritieni che ci sia qualcosa da migliorare per lo sviluppo futuro della vostra attività?
No, noi siamo convinti di avere sempre dato tutto e anche per il futuro serve mettere la massima concentrazione in ogni gara perché è la cosa più importante di tutto.
Negli ultimi due anni abbiamo avuto questo campionato CIS con le otto prove e alla fine delle otto prove ha vinto sempre la squadra che ha messo in campo quel qualcosa in più delle altre. L’anno scorso è arrivata prima Colmic, seconda Trabucco e terza Tubertini perchè Colmic ha fatto meglio delle altre e quest’anno ha vinto l’Emiliana perché ha fatto meglio della Ravanelli che è arrivata seconda e terza la Colmic. Ti ripeto per me sono 7-8 squadre in lizza per vincere perché i valori in campo sono quelli. L’importante è che il calendario delle otto prove tenga conto dei campi gara in ragione delle date migliori per garantire il massimo della regolarità.
Un successo nasce anche in virtù di quelli che sono i campi di gara amici per voi c’è un campo di gara ostico che buttereste giù dalla torre e uno in particolare che vorreste vedere il prossimo anno nel calendario?
Guarda non me lo sono mai chiesto, secondo me i campi gara sono tutti belli, ognuno con le sue caratteristiche, ma vanno presi nei periodi giusti.
Ad esempio, se vai ad Umbertide ad ottobre qualche rischio c’è, meglio andarci a luglio, la Lama la vedo bene ad inizio primavera come le prime due ad Adria, ad Ostellato ci vorrebbe una prova sola perché due di seguito fatica a reggerle, io sono rimasto molto impressionato da Spinadesco, mai avrei pensato di trovare una sorpresa come quella, sono venute fuori due gare veramente belle, penso che i pescatori si siano anche divertiti.
E un po’ di nostalgia per Peschiera non ce l’hai?
Sicuramente, ti ripeto, io darei una prova solo ad Ostellato a settembre e darei Peschiera ad Ottobre dopo che lo rallentano, secondo me quello è un campo gara molto bello.
Lo dico anche se l0 scorso anno abbiamo perso mentre vinse la Colmic e se ricordi il campo gara rispose in maniera perfetta.
Tubertini è sinonimo di successi, recentemente siete diventati campioni d’Italia anche nel mare con la pesca da natante, ora nella pesca al colpo e vi manca solo il feeder per fare il triplete…ma non diciamo niente per scaramanzia..tutto questo per dire che come azienda credete nell’agonismo e siete impegnati su tutti fronti per valorizzare il vostro marchio in Italia. Vi seguono anche all’estero, dove vi trovo ben radicati in Spagna, in Germania.. come stanno andando le cose oltre confine?
Diciamo che il mercato dell’agonismo è maggiormente rappresentativo in Italia e questo ci permette di mantenere una media di agonisti e di atrezzature tra le più alte di tutta Europa. Purtroppo all’estero ci sono molto problemi come in Germania dove l’agonismo lo vogliono far smettere, in Spagna è sviluppato solo in una regione per un fattore di presenza di acque, poi siamo in Inghilterra, nel Benelux. L’agonismo si sta sviluppando molto nelle regioni dell’ex Unione Sovietica e nell’est in genere perché hanno tanta acqua, ecco tutto alla fine è legato alla presenza di campi di gara e di acque.
Sull’onda di questi successi vi ritroverete a fine anno a festeggiare nei vari Tubertini Day dove i vostri campioni incontreranno i vari fans in giro per l’Italia, i pescatori, le società sponsorizzate Tubertini, perché quando si diventa Campioni d’Italia ovunque si vada si riscuotono gli appalusi di tutti gli sportivi. Insomma l’agonismo nelle sue varie forme non smette mai…
Si l’agonismo non smette mai, adesso ci aspetta l’Italian master e il giorno dopo il Tubertini day ad Ostellato che sono eventi di carattere Nazionale ma poi si continua nei laghetti privati, per fare gare private, l’incontro con gli amici, insomma c’è sempre agonismo.
Le gare si fanno sempre anche quando si va nel fiume tra due amici e ci si gioca la pizza.
E tutte le iniziative dei vari Tubertini day saranno occasioni per presentare al pubblico le varie novità in fatto di attrezzature e visto che siamo in conclusione ci vuoi presentare in anteprima alcune tra le novità per il mercato 2015?
Su tutte le nuove roubaisienne con la nuova finitura esterna chiamata ICE, che consente alla roubaisienne di scorrere molto bene e l’abbiamo anche alleggerita. Poi ci sono i nuovi kit che commercializziamo a parte in modo che il pescatore possa farsi la canna su misura. Poi presentiamo due panieri nuovi e tante altre attrezzature compreso il settore feeder sia per l’agonismo che per il pescatore amatoriale.
Bene Glauco si sta chiudendo l’annata agonista che coincide con l’apertura del pesca mercato, so che avete fatto un colpo di mercato importantissimo di recente come Lenza Emiliana, vi portate in casa un grande campione, insomma un investimento importante per il futuro..
Guarda penso che sia il più grosso trasferimento mai avvenuto nella pesca sportiva negli ultimi 15 anni, abbiamo la fortuna di avere avuto il si, dopo averglielo chiesto in ginocchio, ha preso un po’ di tempo e poi ha accettato, insomma Luca Caslini farà parte della lenza Emiliana Tubertini dal 2015 e si aggregherà ai ragazzi della squadra C. Lo avevamo già con noi nel GPO e siamo contenti di averlo finalmente in Lenza Emiliana.
Bene sono contento anch’io perché questa opportunità ci consente di vivere più da vicino l’attività agonistica della lenza Emiliana.
In chiusura volevo ancora complimentarmi con tutte le squadre che hanno partecipato al CIS e che con la loro presenza hanno reso difficile e competitivo questo bel campionato. Il campionato non ha mai avuto polemiche tra le squadre e i concorrenti e questo è un bel segnale di clima sano. In bocca al lupo a tutti.