DALLA FIPSAS DI FERRARA: ISTRUZIONI PER L’USO

Il Sig. Giuliano Boldini, Presidente della FIPSAS di Ferrara, ci ha inviato una nota di sensibilizzazione che pubblichiamo con piacere.

Ferrara 15/10/2014

“Le ultime prove dei campionati hanno evidenziato una scarsa se non assente pescosità, nel circondariale di Ostellato e non solo, per questo ritengo opportuno riportare di seguito alcune mie riflessioni in merito. Questa situazione, valutando tutte le supposizioni che sono state fatte, pesca di frodo, schiusa della larva del chironomo, inquinamento proveniente dai campi per le piogge, ecc. ha portato ad una carenza nelle catture che negli ultimi tempi ha caratterizzato un po’ tutte le manifestazioni di pesca sportiva.

Chiaramente di fronte ad eventi naturali, non si può intervenire, però c’è una questione molto importante che voglio segnalare e per la quale sono convinto che qualcosa possiamo fare, mi riferisco al trattamento del pesce dalla slamatura alla pesatura e al rilascio.
Come si evince dalla relazione allegata, per la quale ringrazio l’Università di Ferrara, la Breme che attualmente occupa la maggior parte delle catture, è un pesce molto delicato, non ha le caratteristiche del carassio o della carpa, quindi sarebbe opportuno evitare tempi lunghi nella pesatura, e rilasciarlo adagiandolo in acqua con la nassa.

Per quanto sopra invito tutti gli agonisti ad un comportamento più corretto nei confronti di questo pesce, evitando stress inutili per foto o ritardi nel rilascio con il risultato di vedere poi pesci in difficoltà o magari morti il giorno dopo sotto riva.

Ritengo che il buon senso, e il modo di operare dei pescatori, possa almeno in parte preservare quel patrimonio ittico che ci consente ancora di esercitare il nostro sport preferito, poi ci saranno anche altri fattori che incidono sulla scarsa pescosità, ma intanto cominciamo noi durante le gare di pesca ad usare più rispetto nel trattamento di questi pesci.

Ringrazio per l’attenzione

PS: Ricevo da Coop Atlantide, Società che gestisce le Vallette di Ostellato che sia nella giornata di sabato 11/10 che in quella di domenica 12/10 hanno provveduto alla raccolta di un abbondante quantità di rifiuti lasciati sul campo di gara. I rifiuti vanno portati nei cassonetti all’ingresso dell’Oasi Valliva, il farlo sarebbe una grande dimostrazione di civiltà. Grazie”

Giuliano Boldini

FIPSAS Ferrara

BOLDINI

 

SCOPRIAMO LA BREME

Abramide, Abramis brama, Linnaeus, 1758

abramide_primo_piano

Ampiamente distribuita in Europa centrale e settentrionale, in Asia fino al lago di Aral. Presente in Italia a partire dalla fine degli anni 80’.
Animale di taglia medio-grande, può raggiungere eccezionalmente 80 cm di lunghezza e superare i 9 kg di peso. Corpo romboidale, compresso lateralmente, con bocca piccola e protusibile, colorazione argentea con pinne scure tendenti al grigio. Dimorfismo sessuale presente solo in fase riproduttiva i maschi presentano tubercoli sul capo e sulle pinne. Caratteri meristici: LL=51-60, PA= 24-31, 1 sola fila di denti faringei

Habitat
Predilige la zona di medio fondo, acque a lento corso dei grandi fiumi e canali di bonifica, soprattutto nei tratti inferiori, con profondità non eccessive, “zona dell’abramide”.
Di abitudini gregarie, vive in piccoli gruppi, tranne nel periodo di frega in cui si riuniscono in grandi sciami. In inverno le abramidi si riuniscono in branchi, costituiti anche da migliaia di individui, che rimangono quasi esclusivamente nei settori ove l’acqua è più profonda.
Stagionalità: in autunno e primavera acque mediamente profonde a ridosso delle differenze batimetriche presenti sul fondale “scalini”; inverno zone più profonde del corso d’acqua ma difficilmente in buche; estate in zone a basse profondità.

A

Es: distribuzione Abramide nel Mar Caspio

Le concentrazioni ottimali di ossigeno per la specie variano tra 10 a17.6 mg O2/l.
Se cala sotto 3-5 mg/l insorgono problemi metabolici e fisiologici che possono portare alla mortalità, (Zhukinsky, 1981).
Specie rustica abituata agli sbalzi termici, 0,5-28 °C, l’abramide diminuisce la sua alimentazione e le attività biologiche intorno a 8°C. La sua Capacità natatoria e pari a: per un esemplari di 24cm,velocità di 0,982 m/s Sambilay, VC Jr. 1990
La maturità sessuale è raggiunta intorno ai 3-5 anni; la riproduzione avviene tra maggio a giugno, in acque basse e vicino alle rive.
Produzione di uova da 90 mila a 400 mila per femmina, vengono deposte nell’arco di 3-4 notti, aderiscono alla vegetazione e schiudono in 3-12 giorni a seconda della temperatura (che deve essere però sempre superiore ai 10-12 °C).
Specie piuttosto longeva, può arrivare ai 20’anni d’età; crescita lenta: 3 anni – 12 cm-18/22 g;
5 anni – 22 cm-150-170 g; 7anni – 30 cm-300/350 g. taglia massima tra i 9 e 10 kg

Abitudini alimentari
Di norma ricerca il cibo sul fondo, prediligendo alimentarsi su quelli fangosi e/o argillosi.
Utilizza la bocca protrattile per la cattura (vedi Figura 1) ed è solita “soffiare” sul fondo per esporre le proprie prede all’assunzione (tutto quello che trova), composta principalmente da: larve d’insetti, anellidi, crostacei e piccoli molluschi (Vedi Grafico 1)

B
Grafico 1 Composizione in % del contenuto stomacale di A.brama

ABRAMIDE

C
Visione schematica dell’apparato boccale di A. brama

Alcune note in merito alla pesca dell’abramide.
Tenendo sempre in considerazione le condizioni ambientali e idrologiche presenti al momento nel mio corso d’acqua, è buona prassi:
· utilizzo di alimenti attrattanti, consumabili nel minor tempo possibile e facilmente biodegradabili al fine di mantenere la zona di pesca il più possibile invariata per ciò che concerne il chimismo delle acque;
· l’impiego di alimenti/esche che presentino caratteristiche, in questo caso per l’abramide, di poter essere “soffiate” dall’animale, e contenenti le prede abituali più comuni sul luogo di cattura;
· limitazione della persistenza di pastura sul fondale, soprattutto in acque con velocità di corrente limitata, al fine di limitare il disturbo apportato da possibili predatori/competitori,richiamati dalla pastura (es. siluro, carpa, pescegatto) che altrimenti stazionerebbero sul posto di pastura.

Nonostante l’abramide presenti una buona rusticità ambientale, al momento della cattura la specie si dimostra estremamente delicata a dispetto di altri ciprinidi quali carpa e carassio. In particolare la manipolazione durante la cattura e la slamatura Ovviamente la riemissione in acqua deve avvenire con estrema delicatezza e nel minor tempo possibile. Si devono limitare il più possibile gli sbalzi

termici, l’esposizione all’aria prolungata, gli impatti in acqua la momento del rilascio e l’asportazione del muco presente sulla pelle.
Inoltre risulta fondamentale, nel caso ci sia la necessità di mantenere in viva gli esemplari, aver a disposizione una rete sufficientemente ampia con un buon diametro, che permetta agli esemplari presenti all’interno un minimo di capacita di movimento, in quanto è specie che ha necessita di nuoto maggiore rispetto ad altri ciprinidi comunemente presenti nelle stese acque quali carpa carassio e scardola.

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