FEEDER A OSTELLATO: PESCIONI ALLA RISCOSSA!
Feeder in tanti modi, feeder in tanti canali, fiumi e laghi, feeder la panacea di tutti mali dell’agonismo? a vedere cosa sta succedendo ad inizio stagione sembra di si.
Se guardiamo indietro, anche solo di 12 mesi, scopriamo che la pesca al colpo, in questo periodo, partiva con gare a tecnica roubaisienne ma le catture iniziavano ad essere interessanti solo da metà aprile in avanti.
Quest’anno le cose sono letteralmente cambiate, da diverse settimane sul Circondariale di Ostellato si pesca e si fanno pesi importanti ma…..con l’ausilio della canna da ledgering con il pasturatore.
Le facce che vi abbiamo trovato sono poi alla fine le stesse che tra qualche settimana vedremo con il palo in mano ma adesso li vediamo sfidarsi con queste canne ad innesti dai vettini colorati sensibilissimi e nello stesso tempo capaci di un nerbo sufficiente per lanciare il pasturatore carco di sfarinati sulla tre quarti del canale.
La sorpresa è stata vedere con quale facilità si riescono a catturare pesci su pesci e tutti di taglia extra large, le breme mangiano si ma occorre andarci per il suo verso altrimenti la giornata può finire con pochi pesci nella nassa.
Tra pochi giorni proprio qui ad Ostellato ci sarà la prima edizione della Coppa Italia Feeder con concorrenti che arriveranno da tutta Italia con scuole di pesca diverse, pasture varie, attacchi e geometrie di lenze mai uguali.
Questo è e sarà sempre il bello della pesca, una ricerca continua della soluzione migliore, dell’amo perfetto, del pasturatore infallibile, insomma ognuno dopo ogni pescata avrà la sua verità in tasca.
Il feeder ha tutte le caratteristiche per crescere e per attirare a se nuovi avventurieri, ma per fare questo servono regole chiare e campionati fissi con l’attività di promozione in ogni sezione provinciale.
Dobbiamo recuperare anni luce nei confronti delle nazioni più avanti di noi come l’Inghilterra dove questa tecnica la si pratica da diversi anni e ancora oggi rimane la specialità più praticata e diffusa.
Si dice che nel Regno di Queen Elizabeth si peschi volentieri a feeder più per necessità che per fascino e può essere anche vero perchè da loro tira sempre vento, ma invece credo che la vera ragione stia nel fatto che gli inglesi pescano sempre per prendere pesci e se il ledgering è l’arma migliore usano quello e lasciano la roubaisienne nel fodero.
Noi invece amiamo complicarci la vita tant’è che nelle gare a tecnica libera è consentito il solo utilizzo della roubaisienne, della bolognese e dell’inglese ma è esclusa quella del feeder.
Ne trarrebbe giovamento tutto il sistema pesca e il divertimento.
Abbiamo potuto osservare che questa tecnica permette la cattura di pesci con maggiore facilità ma attenzione non bisogna mai dare nulla per scontato.
Anche in questo mondo, come abbiamo già detto e scritto, ci sono infiniti particolarismi che se non rispettati maniacalmente si arriva poco lontano.
Un insieme di perfezionismi che se gestiti bene portano catture e il successo.
Può sembrare banale ma la sola direzione della punta del feeder in azione di pesca in relazione alla corrente è determinante per vedere qualche mangiata in più, la giusta umidità della pastura in relazione alla velocità e profondità dell’acqua è altrettanto fondamentale, poi occorre trovare la giusta lunghezza del terminale, del bracciolino, la grammatura del pasturatore e così via..
Ma non sempre il Circondariale è generoso con la pesca, oggi è così domani chissà, però a marzo iniziare le gare con decine di chili di breme è ben augurante per una stagione che si preannuncia all’insegna dell’esplosione del feeder, una specialità che si caratterizza anche per la sua economicità data da un parco attrezzi limitato che consente di viaggiare in coppia mentre quando si pesca al colpo a volte non basta un’auto per un concorrente tant’è che in diversi sono già passati al furgoncino.
La coppa Italia è alla sua prima edizione e anche se sulla carta il pronostico sembra già scritto con gli squadroni formati dagli specialisti del feeder, dall’altra può succedere che anche i pronostici potrebbero essere sovvertiti da squadre outsider che possono dire la loro.
Tutti arriveranno ad Ostellato con il feeder “avvelenato” per provare, fin dalla prima edizione, ad iscrivere il proprio nome sull’albo d’oro.
Noi di match fishing ci saremo per raccontare ciò che uscirà da questa competizione che è la prima della stagione agonistica 2013.
Se la coppa Italia sarà l’overtoure il mondiale feeder in Sud Africa, visto che si svolgerà a fine novembre, sarà il gran finale dell’annata agonistica.
Quindi il feeder quest’anno prova a vestirsi a festa per dire a tutto il mondo della pesca al colpo che intende giocare oggi e in futuro un ruolo da protagonista nel panorama della pesca sportiva.
Quando si parla di nazionale si parla di atleti ma anche di commissari tecnici e specialisti di questa tecnica.
Fa parte del team azzurro anche Fulvio Forni, capace di portare alla pesa oltre 40kg di peso in una gara a coppie svoltasi domenica ad Ostellato.
Si avete capito bene, 40 chili di pesce, in due, una pescata che ha dell’incredibile a dimostrazione che il canale se lo si prende per il verso giusto può regalare molte emozioni che da quelle parti si chiamano breme, e che breme!
Ecco la classifica dei vari settori:
SETTORE 1
1) Forni – Saltarin kg. 40630
2) Capoccia – Scartabellati kg. 5600
3) Mazzetti – Trevisani gg. 16500
4) Savini – Pezzuto kg. 8390
5) Manelli – Reggiannini kg. 19200
SETTORE 2
1) Barzacola – Di Benedetto kg. 4590
2) Costantini – Lodergnani kg. 6030
3) Milo – Guicciardi kg. 10480
4) Obici – Ferri kg. 4480
5) Cadau – Foscardi kg. 9690
SETTORE C
1) Setti – Manni kg 14880
2) Favalini – Farnè kg. 12740
3) Trani – Nonni kg. 6360
4) De Guidi – Cavicchi kg. 6730
5) Marchese – Bergonzoni kg. 16010
Di seguito alcune foto della giornata di Ostellato
Fulvio Forni, ci mostra la sua pescata spettacolo, da solo realizza 28 chili di super breme
…Anche Scarponi e Caslini si regalano qualche cattura a feeder…