I PESCI DI ANITA A TUTTO “FIDER”
La primavera sta tardando il suo ingresso sul palcoscenico e anche la pesca ne risente.
Ne sanno qualcosa i tanti fiumi in piena tant’è che anche i canali ne sono influenzati come nel caso del canalbianco e il Po di Volano dove in questo lungo fine settimana pasquale la pesca è stata vietata a causa di corrente e livello molto alto.
Il pesce non è insensibile a questi sbalzi delle temperature e le breme quasi tutte in frega potrebbero risentirne, ma nella vita di problemi ne abbiamo ben altri.
La pesca sportiva porterà, tempo permettendo, da aprile tanti appassionati lungo le sponde di fiumi, laghi o canali per pescate rilassanti oppure, come altri hanno già iniziato a fare, per una sfida agonistica all’ultimo pesce.
E’ capitato lunedì scorso che alcuni amici, dopo una gara ad Anita svoltasi al mattino, abbiano sfruttato la clemenza del Dio Pluvio per effettuare una pescata con la tecnica del feeder che vi voglio raccontare.
Lo scenario lo ricordiamo è stato il Circondariale sud est di Anita, uno dei posti più belli d’Italia, ma a volte difficile da interpretare, un canale che sa farti soffrire e poi all’improvviso sa regalarti tanto pesce e di tutte le specie.
“pronto Alberto sono Alessandro ma dove sei? non dovevamo fare una sfida a feeder?”
“sono ancora al ristorante, è tardi lo so, ma lo sai che io se non mangio non riesco a pescare…”
Presto fatto Alessandro e l’Alberto, già compagni di squadra fino a pochi anni fa e insieme campioni regionali del gir. est in Emilia Romagna, un agonista Colmic oggi in forza con la società Amo Santarcangiolese di Santarcangelo di Romagna (Rn), si ritrovano dopo la gara del mattino, per la verità un pò avara di catture per entrambi, per riprovare a pescare a feeder e vedere l’effetto che fa (come cantava un grande della musica di nome Enzo Jannacci).
Una canna a testa, esche e pastura rimasta dal mattino e via, i primi lanci non sono subito perfetti e i primi commenti sulla scarsa precisione si sprecano.
Infatti il feeder, per sperare di vedere qualche mangiata, doveva cadere ad un metro dalla cannella sulla sponda opposta ovvero a 50 metri.
Io sbaglio il primo lancio ma poi dal secondo lo metto sempre dove voglio io e tutte le volte come fosse telecomandato finisce nello stesso punto.
“ma che canna usi oggi Alessandro?”
“Guarda sto usando una canna della Shimano della quale i miei amici di Roma Fernando Carnevale e Francesco Di Veronica mi hanno parlato solo bene e così visto che la pesca a feeder sta crescendo molto anche dalle nostre parti ho pensato, per i canali che abbiamo noi, di provare questa che mi hanno descritto come un gioiellino per questa tecnica, trattasi della SUPER ULTEGRA FEEDER da 12 piedi che io preferisco dire da 3,60 mt.. Poi ho voluto provare anche un mulinello Shimano specifico per questa tecnica trattasi del modello AERO MATCH FEEDER 4000”.
NON DITE CHE AD ANITA NON CI SONO I PESCI, QUESTI DUE CARASSI “MILANISTI” SONO STATI CATTURATI NELLA GARA DEL MATTINO DALLO STESSO CONCORRENTE
E’ pomeriggio Alessandro Scarponi ha appena preso in mano la nuova Shimano Super Ultegra Feeder e sta verificando con i lanci quale tipo di pasturatore possa dare la migliore resa di lancio.
Un trenta grammi per pescare a 50 metri di distanza è la soluzione migliore e senza lanciare con sforzo, e dosando la stessa potenza nel caricare il lancio, il feeder cadrà sempre nello stesso posto.
Il mulinello è contraddisitnto dalla nota affidabilità di casa Shimano e questo modello studiato specificatamente per la tecnica del feeder è sicuramente un accessorio che completa con qualità e stile l’abbinamento canna mulinello.
La bobina larga permette senza il minimo sforzo, anche in presenza di recupero di pesci importanti, di recuperare metri al pesce senza che lo stesso vada in sofferenza o che si blocchi quando effettua le fughe.
Anche i colori, blu metalizzata la canna e nero il mulinello sono un elemento distintivo che aggrada anche l’occhio.
La pescata ha inizio, Alessandro decide di pescare con un amo del 20 e terminale del 12,8 e come innesco due bigattini bianchi ma il pesce tarda a mangiare.
Nel feeder carica pastura specifica della Dynamite Baits che pare funzionare bene con la giusta umidità trattasi della Silver X Canal & lake tagliata con la Swim Stim Carp Groundbait alla betaina verde ma forse i troppi bigattini incollati che inseriva all’interno del feeder oltre alla pastura che doveva fare da tappo non pareva funzionare troppo bene.
Alberto invece optava per un innesco deciso e su un amo serie 501 della Colmic del numero 14 innesca cinque bigattini e nel feeder mette la nuova pastura da breme della Colmic linea Snack la F1 black.
Alberto prende pesci, tra i quali qualche carassio, e alcune breme, poi cattura anche una carpa ma quando gli arriva a tiro di guadino, nel sotto sponda, gli riparte diritta verso un paletto sommerso e strappa la lenza e …forza pesce!.
La battaglia diventa incandescente e Alberto fiero delle sue cinque catture a zero assaggia già il sapore della vittoria e del caffè pagato che per l’occasione era in palio.
Ma lo Scarponi non ci sta a pagare caffè ne tanto meno a subire l’onta della sconfitta addirittura da uno che il feeder sta ad Alberto Laghi come Ilona Staller sta al Parlamento italiano, e così ricordandosi che solo una settimana prima aveva dominato ad Ostellato nella Coppa Italia Feeder, ragiona, apporta due modifiche che risulteranno determinanti e la rimonta è servita.
Alessandro ha sostituito il terminale del 12,8 e amo del 20 con terminale del 16,5 e amo del 12 serie 501 della Colmic, inoltre ha messo da parte i bigattini incollati e dentro al “bigodino” ha messo solo pastura Dynamite Baits.
La prima mangiata è decisa e la vetta della canna, che per l’occasione l’ha attrezzata con un cimino da 1 oncia, parte decisa come decisa è stata la ferrata e dopo una bella lotta, con la canna che si inarcava con armonia, il pesce arriva a guadino.
“Niente male questa Super Ultegra Shimano – riferisce Scarponi a Laghi – un attrezzo che porta direttamente nelle braccia la tensione del pesce che sott’acqua lotta per liberarsi”.
Con questa canna si sentono perfino le scodate e la leggerezza è tale che non ti affatica la mano nemmeno in caso di lunghe performance.
Anche nei lanci la canna appare pronta e sensibile nello stesso tempo, una canna dal fusto deciso per lanci medio lunghi e una parte terminale sensibile e armoniosa che permette di affaticare il pesce senza il rischio di fargli sentire la durezza di una cima decisa.
Le mangiate del pesce poi sono la parte più divertente da vedere, il cimino parte deciso ed è come se il pesce sott’acqua non sentisse nessuna resistenza.
Ah dimenticavo…. ho provatpo il filo specifico da pesca a feeder che la Shimano ha studiato il Technium che ha dato grande affidabilità di tenuta, affondabilità, e resistenza all’abrasione in quanto un filo da feeder dovendo stare adagiato su fondali sporchi di detriti, melma o sassi deve resistere a sollecitazioni e stress davvero superiori a quelli patiti da lenze usate per la pesca al colpo.
L’unico neo se proprio gli si vuole trovare un difetto è il colore violaceo che potrebbe non aggradare i gusti di tutti ma questa è una valutazione soggettiva e personale.
La Dynamite Baits è una pastura da diversi anni sulla cresta dell’onda tra i pescatori di tutto il mondo e soprattutto in Inghilterra dove la pesca è uno sport popolare, rimane un prodotto tra i più utilizzati.
Alberto Laghi sente il fiato sul collo e si impegna per cercare qualche altra cattura per mantenere saldo il vantaggio e infatti qui lo vediamo con la cattura della carpa ma che poi perderà rompendo la lenza in un paletto sommerso.
Dopo una carpa persa arriva una bremetta discreta e questo per Alberto sarà l’ultimo pesce della sua giornata comunque divertente.
Nel frattempo la pastura della Dynamite Baits ha fatto effetto e le carpe pare vogliano gradire il nuovo mix, una carpa di un paio di chili insieme a qualche carassio riporta il pareggio tra i due contendenti.
Alberto è avvilito e visto che manca ormai poco alla chiusura del pomeriggio di pesca inizia con qualche furbata di Casliniana memoria e prova a far cadere per errore, ne siamo certi, il suo feeder ad un palmo di mano da quello di Alessandro.
“Uei…. sei nel mio posto mannaggia a te così mi impigli la lenza…”
“scusa scusa mi è venuto il lancio storto, la prossima volta non accadrà più…”
ancora una bella carpetta catturata da Alessandro
….anche breme e carassi, ma solo quelli over size, quelli più piccoli sono stati il pasto prelibato dei cormorani per tre mesi di fila
“Vabbè speriamo di non impigliare le lenze – commenta Alessandro”
Ma il vettino ancora una volta parte deciso e la vetta della canna si sposta di 10 centimetri per la mangiata e ovviamente con una reazione fulminea parte la ferrata e la SUPER ULTEGRA si esalta con una incurvatura unica che fa leggere la forza del pesce.
Alberto recupera la sua lenza perchè sportivamente mi vuole lasciare la possibilità di testare la nuova canna con un pesce di grosse dimensioni…..
la mia lotta continua, il pesce ha puntato diritto verso la sua tana situata nel canneto sulla riva opposta ma la canna Shimano non si lascia impressionare e gli tocca inarcarsi non poco per contenere le sfuriate della grossa carpa
ed eccola qua, la regina di Anita, una bella carpa di alcuni chili di peso guadinata per l’occasione da Alberto che così è costretto a decretare la vittoria a favore di Alessandro.