CAMPIONATO EUROPEO: LA PAROLA AI PROTAGONISTI

Dpo il magro bottino raccolto nel mondiale del 2012 in Repubblica Ceca la nostra nazionale seniores aveva bisogno di un pronto riscatto in terra serba nell’ambito del Campionato europeo.

Per la cronaca quella disputata a Novi Sad è stata la 19° edizione e l’Italia quando partecipa non intende giocare un semplice ruolo da comparsa ma da protagonista.

D’altra parte non sarebbe possibile stare ai margini con campioni internazionali del calibro di Ferruccio Gabba, Jacopo Falsini, Andrea Fini, Stefano Premoli, e giovani ringhiosi come Francesco Reverberi e Andrea Gelli i quali, da come stanno crescendo, fanno ben sperare per un futuro altamente competitivo dei nostri colori.

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Il Team Italia ha giocato le sue carte e alla fine, nonostante qualche apprensione legata alla classifica della prima manche, ha saputo sfoderare una grande prestazione che ci ha regalato un podio d’argento che fa morale in previsione del prossimo mondiale settembrino che verrà disputato in Polonia.

Bene, credo che un successo che rimarrà scritto per sempre nell’albo d’oro del campionato europeo di pesca al colpo meriti di essere raccontato dai diretti protagonisti.

Diamo quindi la parola ai nostri beniamini, ai ragazzi che lottando pesce su pesce soffrendo e alla fine gioendo hanno messo un altra perla nella loro lunga escalation di successi internazionali.

A tutto il gruppo Italia rivolgiamo i nostri più fragorosi applausi per avere tenuta alta la bandiera tricolore nella pesca al colpo internazionale.

BRAVI!!!!

Le interviste sono state curate da Alessandro Scarponi e Natascia Baroni

ANTONIO FUSCONI

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Ciao Antonio, ben tornati dalla Serbia ancora una volta felici e vincenti. Questa volta è arrivato una medaglia d’argento che ci ha fatto soffrire un po’… ce ne vuoi parlare?
Sicuramente è stato un campionato veramente difficile, lo dimostra il fatto che nazionali importanti che al sabato avevano fatto meglio di noi, domenica hanno clamorosamente floppato. Dalla nostra il fatto di avere uno staff e soprattutto un gruppo di ragazzi veramente uniti ed all’altezza di rappresentare l’Italia.

parlaci della location come eravate sistemati come albergo, lontano dal campo gara?
L’hotel era a circa quattro/cinque chilometri dal campo gara, vicino al centro della città di Novi Sad, una città di circa trecentomila abitanti 80 km a nord di Belgrado e bagnata dal bel Danubio blu (anche se in questo periodo dopo le piene è di tutt’altro colore).

il campo gara ce lo vuoi descrivere?
Il campo di gara è lungo circa tre chilometri è molto comodo ed ha una buona resa di pesca; essendo un canale che nasce un chilometro prima dal Danubio, dopo le piene dicono si riempia di pesce bianco, altrimenti ci sono dei pesci gatti, scazzoni persici oltre che a carassi, breme e carpe.

lo hai trovato adeguato per un campionato europeo?
Mi è sembrato molto bello, difficile ma bello e sicuramente adeguato per ospitare campionati internazionali.

so che avete avuto dei grossi problemi all’andata con la Dogana, e poi con i telefoni a causa dei quali non riuscivamo a metterci in contatto, ce ne vuoi parlare e come avete risolto la questione?
Quando vai in questi paesi ti trovi sempre un po’ a disagio perché non sai mai cosa ti può accadere ed io ancora oggi non ho capito perché ci hanno fermato in dogana il furgone federale per quattro giorni e poi così come l’hanno fermato lo hanno liberato.
Ma non solo qui tutti i ragazzi si sono svenati per telefonare a casa per un breve saluto alle famiglie.

Antonio adesso parliamo della parte agonistica sportiva due gare diverse l’una dall’altra visto i risultati ma al sabato era così difficile leggere il campo gara o è stata solo sfortuna nei picchetti?
Ci sono delle cose che se non le vedi difficilmente le puoi capire perché, al di là del fatto che durante tutta la settimana eravamo una delle poche nazionali in pesca, la gara del sabato abbiamo tenuto un profilo più basso per cercare di capire questo canale e domenica abbiamo attaccato per recuperare il gap dalle prime senza strafare perché volevamo tutti fortemente andare su podio.
Con il senno di poi, sarebbe facile dire che se i settori anziché da 25 concorrenti fossero stati divisi in due settori da 13 persone, probabilmente avremmo vinto, ma noi per primi eravamo contrari alla divisione e a parte il settore E di Reverberi gli altri si sono mostrati regolari ed all’altezza.

nella seconda manche serviva una prova maiuscola per agguantare il podio e puntualmente è arrivata, sicuramente il merito è del gruppo ma come nasce una risalita, dal capitano o dagli agonisti che hanno pescato che hanno la percezione maggiore della situazione del cosa fare e cosa no?
I ragazzi sono stati fortissimi ma vorrei dire e penso di non fare un torto a nessuno che questa è stata la vittoria del gruppo a partire da Andrea Gelli che senza polemiche si è messo intelligentemente a disposizione dei suoi compagni, comunque pronto in caso di evenienza, da Marco Manni grande persona e grande vice capitano, da Gino Govi, lavoratore instancabile e fido scudiero del C.T. che garantisce ormai da anni un importante apporto, da Umberto Ballabeni che alla prima uscita da componente dello staff tecnico ha avuto l’onere di guidare il campione del mondo 2011 Andrea Fini nei settori più difficoltosi del campo gara.
E poi prima di parlare di Rudy Frigieri, voglio ricordare il grande lavoro dietro le quinte svolto da funzionaria dell’ufficio acque interne Concetta Moccia che con la sua ottima organizzazione ci ha permesso di trovare tutto quello di cui avevamo bisogno.
Ed ora Rudy. Un grande capitano, nel bene e nel male; mi spiego meglio è in grado di assumersi le proprie responsabilità quando le cose non vanno bene ma è altresì uno dei pochi a livello mondiale in grado di trasformare l’esito di una gara e di leggerne la pesca. Così è avvenuto in Serbia, ha mantenuto calmi i ragazzi senza far perdere loro la speranza di vincere e senza far calare quella tensione e cattiveria agonistica che da tempo contraddistingue le nostre nazionali seniores e giovanili e che ci ha postato sul podio d’Europa.

 

alla vigilia tutti i pronostici erano favorevoli per un podio tutto per le squadre dell’Est alla luce del mondiale dell’anno scorso in Rep. Ceca e il mondiale pe clubs in Brian e invece è venuta fuori la vecchia scuola europea con Belgio e Italia ma anche Francia e la solita Inghilterra che però non sa più vincere, ci dai il tuo parere?
Il campionato europeo è l’anteprima dei mondiali e comporta le stesse difficoltà, ripeto questo è stato il campionato di più difficile lettura che ho visto nei miei 9 anni di Federazione; le squadre dell’est sono molto brave a fare la pesca delle alborelle sul fondo (pesca che da noi non c’è) o dei pesciolini, l’Ungheria e la Polonia sono un discorso a parte hanno avuto picchetti molto favorevoli al sabato e molto negativi la domenica; l’Inghilterra non ha trovato un campo di gara per lei idoneo come probabilmente non l’abbiamo trovato noi, dopo le piogge della settimana, in Repubblica Ceca, la Francia sta tornando quella di una volta grazie alla nuova coppia di Ct Misseri e Fougeat.

L’Italia ha iniziato a fare dei cambiamenti nell’organico, vedi Prandi al posto di Ballabeni e Defendi ma ci sono tanti giovani che dal club azzurro bussano alla porta. Siamo sulla strada giusta per la crescita degli agonisti in funzione della nazionale salvaguardando il giusto mix tra scelta tecnica e classifica oppure ritieni che si debba guardare anche alla esclusività della classifica come in molto sostengono?
L’anno scorso abbiamo vinto il campionato d’Europa con 5 pescatori su 6 che arrivavano dal club azzurro e fra questi tanti giovani; oggi ci siamo presentati con Gelli ed il giovane Reverberi, ma anche Premoli che sono usciti dal club azzurro, club che fino al 2011 faceva anche Andrea Fini.
Questo Comitato di settore ha intrapreso una politica di promozione nei campionati dove è necessaria ma quando si parla di mondiali in tutti gli sport c’è un CT che decide chi va e noi vogliamo mandare nelle gare internazionali quella che secondo il CT è la squadra migliore per vincere.
Mi sembra chiaro però che c’è attenzione ai giovani ed al club azzurro in particolare, basta guardare le novità di allargamento della composizione della nazionale seniores ai partecipanti al club azzurro.
E comunque una scelta bisogna farla giusta o sbagliata che sia questa è la nostra e siamo comunque pronti ad adeguarla ai cambiamenti del mondo dell’agonismo.

tu hai svolto il ruolo di rappresentante delegato ma per farci capire meglio di cosa si deve occupare questa figura al seguito della nazionale?
Il compito è quello di organizzare con i nostri collaboratori dell’ufficio federale la trasferta di una nazionale nei dettagli e cioè dalla logistica, alla trasferta, all’iscrizione e agli ordini di esche e pasture.
Durante la trasferta mi sono occupato con Concetta dell’aspetto culinario (con vero piacere e si vede) di quello organizzativo cercando di mettere a proprio agio gli atleti e di far mancare loro il meno possibile.

se potessi tornare indietro cosa cambieresti nella gestione organizzativa e tecnica sportiva di questo europeo?
Niente, anche quello che è successo con la dogana era legato all’interpretazione personale di un accordo commerciale tra Italia e Serbia.

una domanda che abbiamo fatto anche ad altri: un giudizio sulla formazione dei settori, meglio un “settorone” unico da 25 o due settori da 12 e 13 concorrenti, la regolarità è salvaguardata rispetto ai valori in campo? non è meglio un settore unico dove tutte le squadre si affrontano alla pari ma con l’inserimento di stopper esterni?
Vedi oggi c’è l’abitudine di guardare se era giusto o non se era meglio o non, io credo che prima del campionato europeo fosse chiaro a tutti i partecipanti che il regolamento prevedeva che fino a 25 squadre si facesse un settore unico ora non vedo perché cambiare o lamentarsi in coso d’opera.
Sicuramente con un settore unico in campi regolari ci sono tutti gli scontri diretti, cosa che la divisione in due settori non sarebbe garantita.

bene Antonio noi ti ringraziamo e ti rinnoviamo i complimenti per questa medaglia d’argento che segue la medaglia d’oro vinta nell’europeo dell’anno scorso in Spagna.

Ti salutiamo e ti formuliamo un grande in bocca al lupo per i prossimi impegni con le nostre squadre nazionali.
Ti ringrazio per la visibilità che dai al nostro mondo e per far sì che tanti aspetti che non tutti conoscono siano di comune conoscenza.

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FERRUCCIO GABBA

GABBA FERRUCCIO

Ciao Ferruccio, complimenti per la tua prestazione individuale e per la medaglia d’argento a squadre, ci avete fatto soffrire in Italia dopo il risultato della prima manche..

Parlaci del campo gara, lo hai trovato adeguato per un campionato europeo e nello stesso tempo ha assicurato la regolarità?
Il campo gara mi è sembrato adeguato per questa manifestazione anzi forse uno dei più regolari e tecnici degli ultimi anni

Adesso Ferruccio parliamo delle due gare; come detto al sabato avete sofferto , cos’è che non ha funzionato? avete letto il campo gara in modo sbagliato?
Come al solito dopo una gara hai sempre qualcosa su cui recriminare certo col senno di poi una partenza meno aggressiva sarebbe stata migliore ma dalle prove fatte in settimana ed in base ai pesci catturati non si poteva fare diversamente e comunque è stata una decisione presa di comune accordo

E poi è arrivata una formidabile seconda manche dove avete messo a posto ogni cosa e ci avete fatto tirare un sospiro di sollievo, che strategia avete cambiato?
Alla domenica anche in base all’esperienza del giorno precedente in alcuni settori abbiamo deciso di partire all’alborella ma solo per una migliore conoscenza dei vari settori

Facciamo un focus sulle tecniche utilizzate e gli attrezzi usati in questo europeo…
Le tecniche più redditizie sono state la pesca con le fisse da 2 a 2.50 mt e la roubasienne sui 13 metri

Quali difficoltà hai dovuto affrontare nelle otto ore di competizione?
La difficoltà principale è stata la conformazione del fondale sulla roubasienne che era fatto di pietre con dislivelli anche di 40 cm ed infatti prima di posizionare il panchetto avevamo deciso di sondare per trovare il punto più piatto possibile e poi le condizioni climatiche con molto vento tutta la settimana in particolare la domenica quando era quasi impossibile reggere la roubasienne

Hai qualche recriminazione per il podio individuale mancato?
Non ho molte recriminazioni per il podio mancato anche perché se anche avessi vinto la prima manche avrei perso il titolo al peso. Sono molto più dispiaciuto l’aver perso il titolo a squadre per poco perché comunque sarebbe stata la soddisfazione più grossa anche per le persone che ci hanno assistito tutta la settimana ed hanno lavorato per un obiettivo comune

Se potessi tornare indietro cosa cambieresti alla tua pescata nelle due prove?
Personalmente non cambierei nulla, penso di avere fatto due buone gare anche la gara del sabato la rifarei uguale alla luce del fatto che ero esterno ed in teoria era un posto favorito

Un giudizio sulla formazione dei settori : meglio un “settorone” unico da 25 o due settori da 12 e 13 concorrenti, la regolarità è salvaguardata rispetto ai valori in campo? non è meglio un settore unico dove tutte le squadre si affrontano alla pari ma con l’inserimento di stopper esterni?
Personalmente preferisco un settore unico dove tutti si possono scontrare anche perché a livello di squadra alla fine la migliore vince sempre

Parliamo delle altre squadre, il podio rispecchia le reali forze in campo? Il Belgio ha vinto dopo anni di penombra, la Francia sta pian piano riemergendo e al contempo l’Inghilterra sta stendando, le squadre dell’est stanno crescendo ma tu come vedi l’evoluzione dell’agonismo a livello mondiale nella pesca al colpo?
A livello europeo i valori si stanno livellando per cui è sempre più difficile arrivare nelle prime posizioni lo dimostra il fatto che anche nazionali come l’Inghilterra notoriamente una delle più forti ultimamente sta facendo un po’ più fatica e lo dimostra anche la vittoria nell’ultimo mondiale della Polonia nazione emergente

Tu Ferruccio fai parte della nazionale ormai da diversi anni, e da quest’anno c’è stato un avvicendamento tra Prandi e Ballabeni. Ritieni questa mossa funzionale al futuro della nazionale ?
Il cambio Prandi – Ballabeni e stato anche dettato dalla rinuncia personale di Ballabeni alla nazionale penso comunque che se si vuole continuare ad avere una squadra competitiva è necessario inserire volti nuovi come è stato fatto negli ultimi due anni con il campionato europeo senza comunque snaturare la squadra

Il team Italia si è dimostrato come sempre tra i più forti ed organizzati e va detto che la federazione è sempre molto attenta a non farvi mancare nulla, ti senti di ringraziare qualcuno in particolare dopo questo europeo?
La federazione sono già diversi anni che ci mette nelle migliori condizioni per poter rendere al meglio e comunque i ringraziamenti vanno a tutto lo staff tecnico che ci ha supportato durante tutta la settimana nonostante le condizioni ambientali e logistiche veramente difficili compreso il fatto di aver dovuto fare a meno di un furgone che i serbi avevano bloccato alla frontiera per i primi 3 giorni

Bene Ferruccio noi ti ringraziamo e ti facciamo tanti complimenti per i tuoi risultati e un grande in bocca al lupo per i prossimi impegni con la maglia della nazionale

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STEFANO PREMOLI

PREMOLI STEFANO

Complimenti Stefano, una medaglia d’argento sofferta?

“Ciao Natascia, grazie per questa intervista, e grazie per i complimenti! Si,è stata una medaglia d’argento sofferta, ma meritata! Visto e considerato che ogni giorno le condizioni del campo gara, cambiavano.”
Come ti è sembrato questo campo gara?

“Il campo gara, mi è sembrato estremamente bello ma molto difficile da interpretare. Come ti dicevo ogni giorno l’acqua continuava ad abbassarsi e quindi continuavano a cambiare le condizioni. Comunque una pescata diversa da tante, molto bella dove si spaziava dalla pesca dell’alborella,, con una due metri a una bella pescata a 13 mt., prendendo dei carassi ,delle bremes e qualche naso. “

In gara 1,nonostante il tuo terzo posto, l’Italia ha avuto dei problemi, colpa di picchetti sfavorevoli o di una strategia di gara errata?

” Guarda Natascia, sicuramente siamo stati sfortunati nel perdere alcuni posizioni per tre grammi o per 50 grammi, però tutto sommato la strategia di sabato e di domenica è stata studiata nei minimi particolari. “

Ci racconti come hai pescato sia il sabato che la domenica?

” Sabato sono capitato nel settore C nr.16. Sono partito pescando a sei pezzi ,con un galleggiante da 0.75 sul fondo, innescando un bigattino morto e catturando un pò di pesciolame misto: tra bremes, gardons e qualche persichino. Questo, nei primi 40 minuti!
Abbiamo poi deciso, di uscire a 13 metri con un galleggiante di 1.5 gr., staccato dal fondo circa 20-30 cm., questo ci ha permesso di catturare diversi pesci: carassi, bremes e una carpetta di circa 300 gr. e quindi di guadagnare una terza posizione.
La domenica, capito nel settore B nr.24. Sono partito nel pescare le alborelle con una canna di 2 mt., con un galleggiante del 4 x 12, catturando circa 100 pesci nei primi 35 minuti. Poi, siamo usciti per pescare a 13 mt., utilizzando un galleggiante da 3 gr., visto le condizioni di forte vento, e dopo pochi minuti ho catturato una carpa di circa 500 grammi, poi ho proseguito nel catturare qualche bremes e qualche piccolo carasso. Ho fatto un peso di circa 2.600 kg. ed ho conquistato il 6°posto.”

Quali difficolta’ avete incontrato nell’interpretare questo campo gara?

“Sicuramente come ti accennavo prima è stato il continuo abbassarsi del livello dell’acqua.”

La fortissima nazionale inglese, è un po’ di tempo che non riesce ad esprimersi al meglio, che sia finito un ciclo,visto che i suoi grandi campioni: Gardener e Scotthorne, cominciano ad avere una certa eta’?

“Sicuramente Natascia, la Nazionale inglese è una tra le più blasonate e mai da sottovalutare, non credo che sia finito un ciclo vedendo questi personaggi pescare, come in tutti gli sport capitano momenti alti e bassi.”

Grazie mille Stefano,a presto.

” Volevo ringraziare i miei compagni, tutto lo staff, Antonio Fusconi, per questa bellissima trasferta e per tutte le emozioni che può dare la maglia azzurra. Ringrazio anche te Natascia per questa intervista, a presto e grazie ancora.

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JACOPO FALSINI

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Jacopo, per prima cosa complimenti, ma  avresti mai immaginato dopo la gara del sabato, non andata benissimo, di sfiorare addirittura la vittoria?
“Ciao Natascia,  grazie per i complimenti mi fanno molto piacere. Dopo la prima prova il  podio  era ancora un obiettivo alla portata.  Eravamo sicuri di poter essere ancora in gioco.  Nel settore  A ,  avevamo commesso degli errori di impostazione e si poteva far meglio, pescando almeno per due ore l’alborella e dovevamo prendere un posto buono nel settore E.  Mi  spiego meglio:  dopo una settimana di prove, era  emersa  una  disomogeneità tra i primi 13 numeri del settore E, posizionati all’interno di una rientranza  e gli ultimi 12 numeri posizionati in linea con il resto del campo di gara.  Nei primi numeri del settore  E , durante le prove , non si è pescato mai più di tre chili di pesce,  negli ultimi numeri invece  la pescosità è sempre  stata sopra dei sei sette chili .  Per equilibrare la sorte ed  il risultato  e non far capitare le stesse squadre tutti e due i giorni, dalla parte buona o dalla parte  meno pescosa,  i responsabili della CIPS hanno deciso di sorteggiare le nazioni  che avevano  preso i numeri bassi (dal numero uno al tredici)  del settore E il sabato, nei  numeri alti del settore E la domenica. Sono stati questi fattori a  farci credere che ancora tutto era possibile e che non dovevamo mollare. “

Siete sempre  la formazione da battere, la vittoria del Belgio,vi ha  sorpreso?
“ Non so se per le altre nazionali siamo la squadra da battere. Siamo un bel gruppo solido e forte da chi pesca a chi è di supporto,   nessuno ci fa mai mancare niente. Il nostro  modo di stare insieme, di  lavorare e  preparare  le competizioni è notato da tutti. E’  questo che fa impressione ai nostri avversari. Cerchiamo di metterci tutti a disposizione l’uno dell’altro e le vittorie, i podi  e le sconfitte sono frutto di questo gioco di squadra. Il Belgio? No, non mi ha assolutamente sorpreso,  è  una nazionale molto forte organizzata e guidata molto bene da Franz Schubben e Roland Marq.  Se negli ultimi  20 anni non hanno mai vinto un campionato del mondo, spesso ci sono arrivati molto vicini  ed  hanno vinto sei volte il campionato d’Europa !!”

Purtroppo il sabato hai fatto meno bene rispetto alla domenica, credi di aver sbagliato qualcosa, oppure è stata colpa anche di un picchetto sfortunato?
“Sabato ho sofferto per più di due ore. Nel  settore A ,quasi tutti avevano impostato la gara alle alborelle. Noi ,in base alla nostra settimana  di  prove, avevamo deciso di impostare la gara fin dall’inizio alla ricerca del pesce di taglia, tranne nel settore D, che lo avevamo valutato  come quello più difficile e meno pescoso. Dopo due ore e mezzo avevo circa 200 grammi di pesce ed ero in ultima posizione. Per fortuna l’ultima ora e mezzo, sono riuscito a prendere delle placchette ed un paio di brem sui 300 grammi, che mi hanno fatto fare un discreto recupero.  Il mio picchetto non era brutto anche se il fondo si presentava molto irregolare. Avrei dovuto impostare  la  gara  in un modo diverso. Però è sempre facile trovare la giusta interpretazione dopo aver visto la gara !!!!!!!  La domenica  invece sono partito alle alborelle. Dopo averne prese un centinaio in 35 minuti, sono uscito a 13 metri ed ho iniziato subito a prendere dei carassi introno a 100  grammi di media e qualche placchetta. E’ stata una gara completamente diversa, molto più semplice “

Ci racconti come hai pescato in questi due giorni?
“Ho pescato  a tredici metri, con un galleggiante da 1,50 gr e 2,00 gr ., a filo fondo con una piombatura molto  bassa, il bulk a 25 cm. dall’asola ed un finale  da 20 cm. Molto importante è stato il ritmo molto alto  di pasturazione, per rendere i pesci attivi anche su un fondo, costituito da pietre, non piatto dove il pesce non poteva pascolare in piano. Ci siamo resi conto che la nostra pastura a base di terra fouill,  bigatti  morti e qualche casters,  doveva essere poco bagnata in modo che le palline mentre scendevano sul fondo ,dovevano già iniziare ad aprirsi.  Io scodellavo ogni tre, quattro minuti, un paio d palline piccole di terra o terra e pastura.”

Alla fine vi è rimasto un po’ d’amaro in bocca?
“Quando ho saputo che avevamo perso il titolo per un punto e mezzo sinceramente ero abbastanza arrabbiato!!!!! Il sabato ho perso una posizione per  3 grammi  e la domenica perdo da Dewimille,  ultimo di gara per circa 70 grammi. In entrambe le due gare avrei potuto fare almeno un punto in meno ed ora non sarei qui a dover rispondere a questa domanda.  Però  se guardo il bicchiere mezzo pieno, per mezzo punto si poteva perdere l’argento e per un punto e mezzo il podio. Il valore dei nostri avversari è molto alto. Oggi ci sono cinque, sei nazionali veramente agguerrite, concedono pochissimo e se tutto non va come previsto è facile restare fuori dal podio  e tornare  a casa con il  muso lungo. Questa volta non è toccato a noi.”

Dopo questo Europeo, vi aspetta il mondiale in Polonia. Questo argento ha mitigato la delusione del mondiale in Repubblica Ceca?
“La nazionale italiana  oltre al mondiale in Rep. Ceca, l’anno scorso  ha  conquistato il titolo europeo a Merida. E’ vero che io non ho pescato e che alla fine  sul podio non ho messo la medaglia al collo, mi sono sentito comunque molto  orgoglioso di aver fatto parte di quel bel gruppo.  Io valuto l’annata in base al doppio impegno internazionale e non di un singolo campionato.  L’unico rammarico che ho del campionato mondiale, è che  non  siamo riusciti a fare delle prove come si sarebbero dovute  fare, a causa di quel terribile nubifragio che ci ha fatto saltare gli ultimi due giorni di prove. Spero che  in Polonia riusciremo a dire la nostra, non sarà  facile ma vi prometto che  venderemo cara la pelle.”

Grazie Jacopo,in bocca al lupo per le prossime gare. 
“Grazie a te,  un caro saluto a te e Massimiliano.”

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