MONDIALE CANNA DA NATANTE: La parola ai protagonisti VOLPI e GIACOMINI

Come promesso dopo il Mondiale Canna da Natante svoltosi in Portogallo abbiamo intervistato due protagonisti del trionfio Azzurro, che hanno conquistato la medaglia d’oro nell’individuale Categoria Seniores e Under21, stiamo parlando di una e vera propria leggenda nel panorama agonismo mare Marco Volpi, ecco infatti il suo invidiabile e forse irrangiungibile palmares:

18 Campionati del Mondo vinti tra Nazioni e Club
6 Campionati del Mondo Individuali Canna da Natante
8 Campionati Italiani Individuali Canna da Natante
9 Campionati Italiani a Squadre Canna da Natante
2 Campionati Italiani a Squadre Canna da Riva
2 Campionati Italiani Individuali Canna da Riva
1  Campionato Italiano a Coppie Canna da Natante
25 club azzurri vinti in 28 edizioni
5 Medaglie d’argento al Campionato Mondiale Individuale

e della nuova giovane speranza Anthony Giacomini con un palmares al suo attivo di tutto rispetto, considerando la sua giovane età:

5 Campionati Italiani di Canna da Natante Under21.
2 Campionati Italiani di Canna da riva under16
1 Campionati Italiani di Canna da riva under 18
1 Campionato Italiano di canna da natante coppie miste (over 50 e under21)
2 Campionati del Mondo Canna da Natante under21
1 Campionato del Mondo Canna da Natante a squadre under 21.
2 Europei di canna da natante under21 di un altra Federazione (EFSA)

MARCO VOLPI

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D- Ciao Marco, innanzitutto complimenti per l’ennesima vittoria in campo Internazionale, prima di raccontarci questo tuo Mondiale in Portogallo, ti vorrei chiedere quanti titoli mondiali hai vinto, se non erro sei uno dei pochi agonisti nel panorama della pesca sportiva internazionale ad averne vinti cosi tanti?

R- Ti ringrazio per i complimenti che fanno sempre piacere, con questo sono a 6 i titoli mondiali individuali che ho vinto ma purtroppo seguiti da 5 secondi posti due terzi ed almeno altri 4 persi all’ultima delle tre prove per varie sfortune e strategie a volte poco corrette di alcuni garisti. Diciamo che 6 titoli individuali sono tantissimi ma il mio rammarico è quello di averne lasciati per strada un pò troppi, perché avrei potuto già superare la quota dei 10 titoli vinti. Comunque ai sei titoli individuali bisogna aggiungerne altri 18 a squadre tra Nazionale e Club per un totale di 24 titoli mondiali, record non solo nella pesca ma in tutti gli sport del mondo.

D- Come hai trovato questo campo gara portoghese e se ci puoi raccontare la strategia di gara o scelta vincente che ti ha portato al successo?

R- Il campo gara di Setubal già lo conoscevo avendoci fatto altri due campionati del Mondo ma non si ha mai la certezza in che zona viene fatta la gara, tre i campi delineati,  il campo due dai 15 ai 50 metri di fondo,  il campo tre dai 50 agli 80 metri ed il campo uno dai 60 ai 100 metri, chiaramente abbiamo provato benissimo tutti e tre i campi gara che si differenziano sia per specie di pesci che di tecnica. I portoghesi hanno deciso di effettuare le prime due gare sul campo uno, quello con maggiore profondità e la terza gara sul campo tre tralasciando il campo due che era quello più ricco di pesce e con meno profondità proprio per non concederci un tipo di pesca a noi ideale. Quello che comunque tengo a precisare che nella canna da natante a seconda di dove si posiziona l’imbarcazione si deve effettuare un tipo di pesca diverso dalle altre barche, inoltre vi è la possibilità che la maggioranza a bordo chieda il riposizionamento della barca durante la gara e così facendo ci troviamo in un’altra situazione di pesca diversa da quella precedente. Ricordo poi che ogni agonista pesca per un ora e quindici minuti in un posto dell’imbarcazione per un totale di 4 cambi e 5 ore di gara totale. I cambi sono già fissati dal regolamento in modo che ogni concorrente peschi un turno di poppa, uno di prua e due sulle fiancate della barca. Chiaramente ad ogni postazione la pesca cambia, per intenderci a prua si deve pescare in maniera diversa rispetto alla poppa e spesso cambia anche il tipo di pesca e di pesci.. Per questi e per tantissimi altri motivi ritengo che la specialità canna da natante sia una tra le discipline più complete e difficili di tutto il mondo agonistico della pesca. Per ultimo non dimentichiamoci che stiamo dalle 8 alle 10 ore su di una barca, spesso con mare agitato e come in questo caso si pesca dai 70 ai 95 metri di fondo con piombi dai 300 ai 600 grammi. Generalmente il piombo utilizzato era intorno ai 300 grammi ma dal momento che vi erano spesso dei grossi branchi di sgombri (PREDE NON VALIDE) che attaccavano le lenze in calata dalla superficie fino a 15-20 metri dal fondo si rendevano necessari pesi considerevoli per bucare questi pesci. L’azione di pesca con queste zavorre diventa faticosissima , oltretutto quando salpavamo la lenza dal fondo gli ami a cui non era agganciato un pesce venivano assaliti dagli sgombri anche di taglia superiore al chilo così che la fatica aumentava ulteriormente. Nella canna da natante dobbiamo avere anche una preparazione fisica adeguata altrimenti non si possono vincere le gare. Se un agonista è stanco la testa non ragiona e nella pesca oltre al manico, l’esperienza e le attrezzature quello che è importante è la lucidità mentale per effettuare la migliore azione di pesca in ogni momento.

D- Sicuramente era un campo gara di difficile interpretazione, quali sono le specie ittiche che sono state catturate in prevalenza durante questa competizione?

R- In questo mondiale non valevano ne boghe ne sugarelli, la pesca era prevalente ai pesci di fondo come saraghi, tanute, pagelli, prai, rovelli, castagnole enormi, tordi, sciarrani, takò, nicchi grossissimi ed altri. La classifica non prevedeva il peso ma bensì un punteggio per ogni specie a seconda delle difficoltà di cattura, chiaramente ogni preda era valida se superava al termine della competizione la misura minima fissata per ogni pesce dal regolamento mondiale. Per fare un esempio tordi, sciarrani, nicchi, castagnole valevano 1 punto, takò 2 punti saraghi, rovelli 3 punti, tanute 4 punti, pagelli 5 punti praio 6 punti quindi da 1 a 6 punti per specie. Nell’ultima gara ho realizzato 154 punti pescando dagli 80 ai 90 metri di profondità ho scartato a fine gara 35 pesci sotto misura pensate quante cale su e giù ho fatto e spesso sbilanciando i 300-400 grammi di piombo a 30-40 metri dalla mia postazione. Sulla barca sono ospitati in questo caso 8 garisti e come a farlo apposta il sorteggio mi ha dato le nazioni più forti ma che nulla hanno potuto fare se non quello di prendere dei distacchi come dico io da psicologo, 43 punti al croato secondo, 61 punti all’inglese terzo, il francese accanto 4 turni doppiato etc, ho tirato tutta la gara al massimo perchè volevo vincere il mio sesto titolo individuale e così è stato.

D- Tra i tanti successi c’è ne qualcuno che ricordi ed al quale sei legato in modo particolare?

R- Ogni successo ha un sapore particolare, ogni successo è frutto di enormi sacrifici, ognuno ha un risvolto diverso ma l’importante è ottenere il successo pieno correttamente, sportivamente in modo che gli altri agonisti ti vedano come un esempio da imitare. Ho 44 anni ed ho ancora tantissima voglia di vincere, in gara non solo voglio vincere ma quello che per me più conta è il distacco che riesco a mettere tra me e gli avversari, durante la gara voglio essere perfetto in tutto e anche quando vinco o stravinco analizzo la mia gara vedendo dove posso aver fatto degli errori che non devo chiaramente rifare. Generalmente la mia preparazione maniacale e ormai la enorme esperienza (anche se tutti abbiamo da imparare) in gara mi permettono di essere perfetto e di capire la pesca velocemente e di tenere dei ritmi altissimi, la mia azione di pesca è sempre lineare senza intoppi e veloce in quanto esercito ogni movimento necessario ben calcolato e non gesti superflui che possono far sembrare un agonista velocissimo ma che in realtà è solo più scoordinato.

D- Archiviata la pratica Portogallo, quale sarà il tuo prossimo impegno agonistico?

R- Il prossimo impegno agonistico sarà con la mia società la Lenza Emiliana Tubertini e si tratta della finale del Campionato Italiano a Squadre che si svolgerà a Porto Garibaldi a fine ottobre, colgo l’occasione per salutare tutta la Lenza Emiliana e Lele Tubertini per tutto quello che ci mettono a disposizione di noi garisti non ultimo delle attrezzature “FANTASTICHE”, sempre un gradino anche due sopra agli altri.

D- Pratichi tantissime tecniche di pesca in mare, c’è ne qualcuna che ti piace in modo particolare e che preferisci rispetto a tutte le altre?

R- Come quasi tutti sanno per me la pesca regina è quella delle orate sia da riva che dalla barca, è un pesca che mi affascina tantissimo e il mio sogno sarebbe un giorno di effettuare un campionato del mondo proprio a orate.

D- Negli ultimi video ti abbiamo visto insieme a tuo figlio, buon sangue non mente, una domanda a cui vorremo che tu rispondessi da agonista e non da padre, sarà il Marco Volpi del futuro? e se consigli ai giovani questo sport?

R- Mio figlio Nicola ha 10 anni ed ha la mia stessa passione per la pesca, io sin dall’età di 5 anni volevo diventare il pescatore più forte al mondo, Nicola non ci pensa, può fare le gare solo quando avrà 14 anni, ma per adesso non ha il mio obbiettivo di quando ero anche più piccolo di lui. Vi posso assicurare che pesca veramente bene anche meglio dei video che avete visto e sicuramente sarà in futuro anche un ottimo garista da natante ma non è detto che divenga un fuoriclasse, per essere al di sopra di tutti ci vogliono delle particolarità prima tra tutte la testa ed il ragionamento, il fuoriclasse ti parte primo in gara e ti massacra e sa tirare fuori il coniglio bianco dal cilindro anche in quelle situazioni a lui sfavorevoli sia per postazione di pesca od altro. Infine un vero campione non deve aver punti deboli in nessun tipo di pesca che si verifichi in gara e in nessun tipo di pesce da catturare. Lo sport della pesca e l’agonismo ti creano personalità e carattere e per un bambino credo che sia positivo così come il fatto di creare accessori nuovi e manovrare spesso attrezzature di pochi millimetri aumentano le capacità manuali. Due delle cose importanti sono sicuramente l’organizzazione e la precisione.

D- Bene, ti ringrazio Marco per la tua disponibilità e per averci fatto conoscere il mondo della pesca Canna da Natante, dedichi a qualcuno in particolare questa vittoria?

R- Dedico questo ennesimo successo alla mia famiglia Irene mia moglie a Nicola e Sara, a mia madre, a tutto lo staff Tubertini, a Lele mio grande tifoso in primis, ai miei compagni di Nazionale che sono fantastici, a tutti i miei fans che mi seguono sia per le gare che per i video che faccio e a quegli amici che non ci sono più compreso mio padre.
Cercherò in futuro di dedicarvi tanti altri titoli state tranquilli che non mi adagerò sugli allori già ottenuti, non basta chiamarsi Marco Volpi per vincere ci vuole quella dote che non si compra: LA VOGLIA DI VINCERE, un saluto a tutti gli amici di Match Fishing

ANTHONY GIACOMINI

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D- Ciao Anthony, innanzitutto complimenti per l’ennesima vittoria in campo Internazionale, ci racconti questo tuo Mondiale in Portogallo?

R- ciao Giuseppe, quest’anno sapendo che avevamo il mondiale in Portogallo ci siamo subito informati dagli ex azzurri, che sono già stati in quella zona, per farci un piccolo carniere di idee e di tipi di lenze. Siamo arrivati in Portogallo tre giorni prima della manifestazione per andare a provare i campi gara e per fare il punto sulle lenze da preparare per la gara. Subito dopo la prima prova avevamo capito che c’erano molti pesci azzurri che non valevano come boghe, sugarelli e sgombri che dovevamo evitare, abbiamo preparato quindi grossi piombi da 300-500 gr, preparando lenze con filo madre dello 0,28 e finali del 0, 23 con una lunghezza di 30-50 cm, ami del nr.8. Pescavamo su un fondale profondo tra i 60 ai 90 metri circa, su delle secche molto piane senza molti rilievi del fondo. Come esche usavamo calamari gamberi e vongole fornite dall’organizzazione. I pesci da prendere in prevalenza erano saraghi castagnole rosse e tordi, ma sbilanciando a 30-40 metri dalla barca anche tanute, pagelli bastardi, pagelli rosa e prai anche di discrete dimensioni dai 300 gr. al chilogrammo di peso.

D- Come hai trovato questo campo gara portoghese e se ci puoi raccontare la strategia di gara o scelta vincente che ti ha portato al successo?

R- Veramente un bel campo gara con fondali importanti oltre i 50 metri, noi dell’ under 21 siamo partiti con una squadra di ragazzi esordienti in Nazionale quindi inesperti per i campi gara internazionali come quello portoghese e già consapevoli di lottare per il bronzo con Croazia e Francia. Il primo giorno di gara siamo partiti bene facendo un secondo di giornata a squadre ed il mio primo assoluto con ben 85 punti. Il secondo giorno siamo ritornati sempre nello stesso campo gara del giorno prima, consapevoli che di pesce ce n’era di meno, infatti, sono arrivato in porto con un primo di barca con meno pesce rispetto alle altre imbarcazioni, con soli 49 punti, riuscendo a mantenere la terza posizione nella classifica per Nazioni. Nell’ultimo giorno di gara, consapevoli che dovevamo dare il massimo, ho portato alla squadra un bel primo assoluto con ben 113 punti, e grazie al buon risultato degli altri miei compagni di squadra siamo riusciti a salire sul terzo gradino del podio. In questo mondiale, a differenza dei precedenti il punteggio veniva calcolato aggiungendo per il sarago 3 punti, la castagnola e i tordi valevano un punto, mentre i pagelli 5, i prai 6 e le tanute 4 punti.

D- Nonostante la tua giovane età hai al tuo attivo un palmares di tutto rispetto, e possiamo sicuramente eleggerti l’erede del più grande agonista della specialità canna da natante Marco Volpi, tra l’altro tuo compagno di squadra nella Lenza Emiliana Tubertini, quando è nata questa tua passione per la pesca da natante?

R- Questa passione è nata quando ero ancora piccolo andando a pesca con mio babbo e Domenico Salvatori, ero sempre in giro con loro in tutti i campi d’Italia della canna da riva, poi a 14 anni Domenico mi ha voluto portare a fare i Campionati Italiani under21 di canna da natante e con un po’ d’aiuto sono riuscito a vincerlo dopo di che sono entrato subito in Nazionale.

D- Tra i tanti successi c’è né qualcuno che ricordi ed al quale sei legato in modo particolare?

R- La gara che più mi ha colpito è stato sicuramente il Mondiale che ho vinto in Italia perché c’erano tutti i ragazzi di Livorno, che conosco benissimo ad incitarmi e fare il tifo per me, ed essendo il tipo di pesca, che mi piace di più, sono riuscito a dare il massimo con 3 primi assoluti vincendo il mondiale nell’individuale ed a squadre

D- Archiviata la pratica Portogallo, quale sarà il tuo prossimo impegno agonistico?

R- La mia prossima gara sarà il Campionato Italiano per Società che si svolgerà il 27/28 ottobre in Emilia Romagna, a cui parteciperò con la Lenza Emiliana Tubertini, insieme a Marco Volpi e Paolo Volpini, sperando di riuscire a vincere.

D- Bene Anthony noi ti facciamo un in bocca al lupo di cuore per le tue prossime gare, e ti rinnoviamo i complimenti per il tuo già ricco palmares, che ci fa ben sperare perché la tradizione vincente della nostra Nazionale nella Canna da Natante abbia una continuità vista la tua giovane età.

R- Grazie a te Giuseppe, prima di salutare tutti gli amici di Match Fishing, vorrei ringraziare la mia squadra la Lenza Emiliana Tubertini ed in particolare Marco Volpi per i suoi grandi consigli, lo sponsor Tubertini che mi da la possibilità di provare nuove attrezzature ed essere sempre all’ avanguardia, e il mio coach di sempre che è anche il mio secondo babbo Domenico Salvatori che insieme a suo figlio Mauro mi sopportano ancora 🙂  e quando posso sono sempre con loro a pesca.

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Per Match Fishing Giuseppe Trani

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