UN SORRISO DA CAMPIONE D’ITALIA
La prima cosa che mi colpì, diversi anni or sono, quando vidi per la prima volta Natale Bagarello in occasione di un servizio per Noi Pescatori, fu il suo sorriso aperto e sincero accompagnato dalla cadenza cantilenante e distensiva del dialetto padovano.
Per me Natale è innanzitutto quello: una persona semplice e schietta.
A quei tempi Bagarello militava per i colori della Minerva RossoBlù Team Bazza e con alcuni suoi compagni di quella fortissima squadra (Luciano Bazza, Gino Bacci…) eravamo a testare un campo gara padovano purtroppo dimenticato dal palcoscenico nazionale ma sempre molto accattivante: il canale Bisatto.
Natale giocava in casa, naturalmente, e mentre rispondeva alle mie domande e scherzava con i compagni di squadra, “raccoglieva” triotti con un attrezzo che oggi sembrerebbe risalire al Paleolitico come una canna fissa da 6 metri. Mi rimasero impressi la naturalezza con cui, ad ogni giro e quasi senza guardare, lanciava in acqua una pallina di pastura con la mano sinistra mentre con la destra guidava il suo Tesse annegato da 1 grammo e mezzo e, appunto, “raccoglieva” i triotti…
Già allora, nei canali emiliani che io frequentavo, quei pesci erano pressochè estinti e tanto più quella tecnica un semplice racconto che i garisti più vecchi ci raccontavano nelle riunioni in società, il martedì sera…
Vederla fare con quella padronanza e quella naturalezza furono uno spettacolo che si impresse nella mia memoria!
Ho avuto poi altre occasioni di vedere all’opera Natale Bagarello oltre che averlo in settore, e tutte le volte mi si sono confermate le impressioni di grande umanità e semplicità di quella volta, oltre naturalmente la terribile efficacia della sua azione di pesca. Sono cambiate le tecniche in questi anni, ma la costanza di Bagarello nelle zone alte delle classifiche è rimasta pressoché inalterata, segno di una grande passione per il nostro Sport abbinata ad una classe cristallina.
Con l’istituzione della categoria Master, Natale Bagarello sembra rivivere in questi anni una seconda, o terza, giovinezza e con la Nazionale di categoria ha ripreso a raccogliere successi anche in Azzurro, lo stesso colore che aveva già vestito, negli anni ’80, con la Squadra seniores.
Da anni Bagarello è un punto fermo della Rappresentativa Master, con la quale ha collezionato medaglie a squadre ed individuali. Mamorabili quelle di Firenze, dove, a suon di alborelle, salì sul secondo gradino del podio individuale dopo aver indossato anche l’oro per nazioni.
Alcune settimane or sono Natale Bagarello, da Padova, ha centrato l’ennesimo successo di una carriera luminosa: il Titolo di Campione Italiano individuale Master, vinto sulle acque del Canale Navigabile di Spinadesco.
Con alcune domande ho cercato di tratteggiare il profilo di un campione di sport ma, innanzitutto, di modestia e semplicità.
Vogliamo ricordare, innanzitutto, chi è Natale Bagarello nella vita di tutti i giorni?
“Sono un settantenne in pensione, ex dipendente bancario. Sono sposato con Giuditta, che sopporta con grande pazienza la mia passione totalizzante per la pesca, ho due figli e due nipoti meravigliosi.”
Ricordami il tuo palmares, Natale…
“Sono orgoglioso di avere indossato la maglia Azzurra in parecchie occasioni. In particolare posso contare cinque presenze in Nazionale Senior, in occasione dei Mondiali del 1981, in Inghilterra, come riserva, nel 1982 in Irlanda, nel 1983 in Olanda, nel 1984 in Svizzera; poi ancora negli Europei del 1997 a Firenze dove arrivammo terzi a squadre. Cinque sono anche le mie presenze in Nazionale Master ai mondiali 2009 (Inghilterra), 2010 (Belgio), 2011 (Italia) dove abbiamo vinto l’oro a squadre e l’argento individuale, 2012 (Portogallo) con l’argento a squadre e il bronzo individuale, e il recente oro a squadre in Bosnia.
Ho partecipato anche a svariate edizioni del Campionato Italiano individuale Seniores e i piazzamenti migliori sono stati un argento nel’81 ed un bronzo nel ’94. Negli anni ’80 ho partecipato molte volte al Club Azzurro che ho vinto una volta, risultato che dava diritto ad entrare in Nazionale. A livello di squadra posso vantare un bronzo a squadre nel Campionato Italiano per Società del ’99 con i colori del Team Bazza; ho vinto anche un edizione dell’A2 e mi sono classificato al secondo posto individuale sempre in quel Trofeo. E ora ci aggiungo anche questo oro nell’Italiano Master!”
Una lunga carriera corrisponde spesso ad una serie più o meno lunga di Società. Vogliamo ricordare in quali hai militato e in che periodi…
“Per ragioni anagrafiche, la mia storia agonistica è piuttosto lunga e ha interessato parecchie società : MAPI (1954-1982), PATAVIUM (1983-1984), LONGOBARDI (1985-1994), TEAM BAZZA (1994-2003); dal 2003 ad oggi milito nella LENZA CLUB PADOVA.”
Hai appena vinto un prestigioso Titolo Italiano Master al termine di un campionato tirato fino alla fine. Vuoi farmi un commento sulla manifestazione
“L’organizzazione è stata ottima, così come i campi di gara, che sono stati molto selettivi sia per la pescosità che la varietà del pescato: ad Adria abbiamo trovato prevalentemente breme, pescate in acqua corrente; la gara di Arezzo è stata, al contrario, impostata prevalentemente ad alborelle e carassi; carassi e breme sono stati i pesci che abbiamo trovato anche a Spinadesco, che si è dimostrato un campo di gara che ha richiesto un tipo di pesca particolarmente difficile a causa delle prede molto diffidenti.”
Parlami allora di come hai trovato il campo di gara di Spinadesco, che dopo il Mondiale disputatovi nel 2008 ha visto molte ombre e… poche luci
“La prima prova è stata molto fortunata per me: nelle prove di venerdì avevo catturato prede di vario tipo, ma in gara ho deciso di puntare sulle breme, che per fortuna hanno risposto alla pastura a quaranta minuti dalla fine e mi hanno consentito quattro catture decisive per la classifica.
Nella seconda prova, nonostante la cattura di alcuni carassi e di una piccola carpa nella fase iniziale, non mi sentivo abbastanza tranquillo dal momento che occupavo il posto n. 9 e quindi avevo in settore i primi numeri del campo di gara. Grazie però a un carassio di 900 grammi catturato a metà gara e ad alcune breme di taglia discreta pescate verso la conclusione, sono riuscito a classificarmi al secondo posto di settore e a vincere il campionato.”
La vittoria che ricordi con maggior piacere?
“Sempre l’ultima!”
L’avversario, se c’è, che Natale Bagarello teme più di tutti…
“L’esperienza mi ha insegnato ad avere rispetto per tutti gli avversari, specialmente per i meno conosciuti.”
Nella tua carriera hai pescato in tutti i campi di gara e insidiato tutte le specie di pesci. Qual’è il tuo campo gara preferito e la tecnica preferita?
“Sono cresciuto nella pesca agonistica pescando prevalentemente triotti e cavedani. Mi spiace che i triotti siano scomparsi dai nostri campi di gara.”
Con la tua esperienza, ti senti di dare un consiglio ai dirigenti federali per rilanciare la pesca agonistica?
“La pesca agonistica, a mio parere, comporta attualmente costi eccessivi. Il mio suggerimento è di ridurre le prove di campionato da sei a quattro: un numero di gare che garantirebbe comunque una stagione interessante dal punto di vista agonistico.”
Vogliamo terminare con un ringraziamento a qualcuno?
“Abbiamo costruito un bel gruppo nella Nazionale Master e ringrazio sinceramente, per gli splendidi momenti di sport e di vita vissuti insieme in questi anni, tutti i componenti, a partire dal capitano Massimo Ardenti e dal suo aiutante Adriano Fumagalli; tengo però a dedicare un saluto particolare al più anziano del gruppo, l’intramontabile “Bazzone” (che sicuramente mi manderà a quel paese per questo riferimento all’età!).”
Angelo Borgatti
(Ringrazio il Direttore Riccardo Galligani per le foto di Natale Bagarello )