CAMP. ITALIANO DI PESCA PRATICA FIUME 2006: PAGANELLI CAMPIONE D’ITALIA
Nei giorni 22 e 23 Giugno si è svolto a Forlì il 1° Campionato italiano di pesca in Fiume.
La gara si è svolta in due prove e rispettivamente nel fiume Savio nella giornata del sabato e nel fiume Bidente nella giornata della domenica.
I concorrenti si sono trovati alla mattina al raduno organizzato dalla società Amo Forlivese e hanno appreso la composizione dei settori e l’ordine di partenza.
Infatti in questo tipo di competizione non viene sorteggiato il posto di pesca ma l’ordine di partenza dal punto di raduno nel settore sul fiume.
I concorrenti quindi si radunano al centro del settore e agli ordini del commissario di settore partono a distanza di un minuto uno dall’altro.
conoscenza del fiume è quindi determinante per raggiungere le postazioni più pescose.
Raggiunto il posto prescelto ogni concorrente inizierà a pescare all’ora di inizio fissata dal regolamento.
Finita la competizione ogni concorrente dovrà poi raggiungere il punto di partenza con tutto il pescato opportunamente mantenuto vivo nelle apposite nasse.
Qui avverranno le operazioni di pesatura e di immediato rilascio del pescato.
Un tipo di gara quindi un po’ diverso e molto orientato alle radici della pesca a bolognese tipica della nostra cultura alieutica italiana.
Soprattutto un tipo di pesca che ancora permette di pescare in ambienti naturali e fortunatamente ancora lontani dagli inquinamenti dei fiumi di fondovalle o dei canali di bonifica.
Questo tipo di pesca in Romagna è molto diffuso e annovera un elevatissimo numero di agonisti che nel tempo hanno lasciato le gare di pesca al colpo per dedicarsi a questo affascinante nuovo modo di intendere le gare di pesca.
Ma anche tanti nuovi giovani agonisti.
Anche in queste gare il pescato è stato abbondante: barbi, cavedani e carpe hanno riempito con generosità le nasse dei pescatori.
Al primo posto si è classificato Paganelli Stefano della P.S. Gambettolese che ha chiuso con due primi le due giornate di pesca e soprattutto ha chiuso con un peso di Kg 16620.
Il peso si è poi rilevato determinante proprio perché altri tre concorrenti avevano chiuso con due primi.
Una lotta serrata quindi fra romagnoli veraci e soprattutto fra profondi conoscitori della pesca e del fiume.
Il fiume Savio ha regalato nelle due giornate la maggior pescosità e i pesi più elevati sono stati fatti grazie alla pesca delle combattive carpe e dei grossi barbi romagnoli.
Sono stati infatti portati alla pesa barbi ben oltre i due kg di peso che hanno messo a dura prova i sottili finali dei concorrenti.
La stagione e la poca corrente ha imposto ai concorrenti l’utilizzo di lenze leggerissime da 0,10 a 0,30 grammi e ami che andavano dal 18 al 25.
La pesca con i bigattini ha avuto la meglio su ogni altra tecnica e chi ha saputo dosare i giusti finali rispetto ai grossi pesci presenti nei due fiumi romagnoli ha avuto alla fine la meglio.
La pesca della domenica nel fiume Bidente si è rivelata più difficile perché la trasparente acqua del fiume romagnolo che scende dalla diga di Ridracoli ha imposto finali esili e ami piccolissimi.
Chi ha saputo adeguarsi ha comunque portato alla pesa belle nasse di pescato.
Alla fine della gara alla presenza di Antonio Fusconi – componete del Comitato di Settore e di Marzio Ciani presidente Fipsas di Forlì si sono svolte le premiazioni che hanno visto un folto pubblico applaudire i meritati vincitori di questa manifestazione.
La prima edizione si è svolta quindi nel migliore dei modi e rappresenta un buon viatico per le edizioni future.
Sicuramente è un tipo di agonismo da guardare con interesse perché riesce a coniugare alcuni elementi fondamentali: costi contenuti, campi di gara vicino a casa e soprattutto un divertimento assicurato.
In giorni in cui le polemiche sulla poca pescosità di tanti campi di gara si sprecano guardare a questa nuova espressione dell’agonismo non guasta sopratutto perché in Romagna , dove è tanto diffusa, si vedono pescare assieme vecchie glorie dell’agonismo nazionale assieme a tanti giovani.
E anche questo non è un elemento da sottovalutare.
Un arrivederci al prossimo anno.
Luca Piscaglia