IL CAMPO DI GARA PO DI VOLANO A MEDELANA
IL CAMPO DI GARA PO DI VOLANO A MEDELANA
CONOSCIAMO MEGLIO QUESTO CORSO D’ACQUA E LE SUE BREME
Ci troviamo in provincia di Ferrara, stiamo percorrendo la super strada Ferarra direzione Lidi e in prossimità di Rovereto usciamo per dirigerci verso il canale che scorre nei pressi dell’abitato di Medelana; li troviamo un braccio morto del fiume Po che si chiama Po di Volano.
IL PO DI VOLANO E’ NAVIGABILE MA DURANTE LE GARE LE IMBARCAZIONI NON TRANSITANO MAI
Questo corso d’acqua è stato scelto dalla federazione FIPSAS per farvi svolgere nel 2009 alcune tra le più importanti manifestazioni agonistiche nazionali.
Allungheranno le canne tra poche settimane tutti i più forti agonisti italiani impegnati a competere nel Club Azzurro, nel campionato di Eccellenza Nord e in quello di serie A2.
Logicamente è un canale dove trovano spazio anche diverse gare di carattere provinciale.
Questo corso d’acqua è navigabile e la profondità è sui tre metri circa. Per come si presenta ad un agonista dal punto di vista tecnico lo potremmo paragonare ad uno dei tanti canali inglesi utilizzati per le gare di pesca.
L’acqua è difficile che si presenti stabile e ferma; in alcuni momenti la pesca può essere effettuata con lenze leggere da 1 grammo e in altri, come in questo periodo invernale, servono lenze da 8 / 10 grammi se non addirittura montate con galleggianti a vela.
I garisti inglesi in un corso d’acqua come questo si troverebbero a loro agio anche perché i pesci che abitano i fondali del Po di Volano sono in prevalenza quelli tipici del nord Europa presenti soprattutto nei grandi fiumi navigabili inglesi, ovvero le Breme.
Le lenze devono essere montate su punte da cinque pezzi utilizzando un filo del 12 fino a tre grammi di galleggiante e filo del 14 quando si va su grammature più pesanti.
La piombatura personalmente la costruisco a scalare in 45 cm di filo: parto con pallini del n° 10 sull’asola, se la lenza sarà leggera (es. 1 grammo), per chiudere con un bulk a tarare il galleggiante. Se la grammatura sarà più pesante di solito utilizzo sull’asola pallini più grossi fermo restando che la geometria della spallinata rimane la stessa di prima.
Il terminale non lo faccio mai più lungo di 20 cm, quando pesco a radere, mentre se mi trovo costretto a pescare leggero allora monto un finale da 30 cm che appoggio tutto sul fondo.
Attenzione le lenze sono sicuramente determinanti per prendere il pesce ma altrettanto importanti sono la pastura e il suo utilizzo.
ZANI MAURIZIO (CITTA’ DEL RUBICONE); NEL PO DI VOLANO TRA TANTE BREME ANCHE QUALCHE CARPA
E in questo campo ognuno potrebbe scrivere una propria tesi: la mia è questa; considerando che la profondità è notevole e che l’acqua è sempre in movimento utilizzo quasi sempre un composto formato da 50% pastura specifica per breme e l’atro 50% da terre selezionate.
La terra è fondamentale in questo canale perché aiuta la pastura a scendere sul fondo, nel posto di pesca prescelto, senza rischiare che la palla si sposti a valle di qualche metro. Per evitare questo utilizzo in prevalenza la TERRE DE RIVIERE.
Molti pescatori utilizzano la TERRE DE SOMME che io considero valida ma per altri campi di gara. Questa terra francese infatti se utilizzata in quantità produce come tutti ben sanno, nella sua discesa verso il fondale, un effetto nuvola il quale non solo alza il pesce dal fondo ma soprattutto attira il pesce piccolo.
Ma attenzione la preparazione della pastura non la si può improvvisare la mattina sul posto di gara perché la terra di solito deve essere inumidita la sera prima quel tanto che basta e aggiunta alla pastura solo dopo che questa è stata preparata in modo definitivo.
L’inizio della gara è riservato alla pasturazione pesante per effettuare la quale di solito lancio a mano non più di 8/10 palle grosse come un’arancia.
La pasturazione in questo campo di gara è fondamentale e chi riesce a farla con costanza e precisione può tenere il pesce in zona pesca più a lungo.
LA MITICA BREME DEL PO DI VOLANO
Ma per pescare la breme occorre conoscerla bene ed io vi presento le sue caratteristiche principali:
Descrizione – Corpo fortemente gibboso, lateralmente molto compresso, la cui forma e dimensione variano leggermente a seconda delle regioni. Le squame sono di medie dimensioni. Il capo è piccolo con il diametro dell’occhio compreso da 1 volta e 1/2 ad 1 volta ed 1/4 nella lunghezza dei muso. La bocca è piccola e protrattile, situata in posizione subterminale, lievemente rivolta verso l’alto, priva di barbigli, con labbra grosse e mascella superiore sporgente. L’Abramide comune possiede una sola serie di denti faringei disposti su ciascun lato. Linea laterale leggermente incurvata verso l’alto nella porzione anteriore. La pinna dorsale ha origine di poco posteriore all’inserzione delle pinne ventrali. La pinna caudale è forcuta, con il lobo inferiore più sviluppato del superiore. La pinna è corta, a margine concavo e con la porzione anteriore più sviluppata della posteriore, la base è lunga più del doppio della base della pinna dorsale. Il colore del dorso è grigio-piombo variabile fino a nerastro con toni verdastri. I fianchi sono più chiari del dorso, con riflessi dorati (negli esemplari vecchi) o argentati (nei giovani). Il ventre è sempre più chiaro e talvolta bianco-argentato. Le pinne possono essere grigiastre o nerastre (in alcuni casi con riflessi azzurri). Durante il periodo della frega la base delle pinne ventrali e di quella anale assume tonalità rossastre. L’Abramide è molto simile alla Blicca dalla quale si distingue per la taglia maggiore, per le pinne omocrome (mai rossastre), per l’occhio più piccolo (inferiore alla fenditura boccale) e per la posizione dell’occhio rispetto alla fenditura boccale. La lunghezza massima giunge a 70 cm circa, corrispondente ad un peso approssimativo di 6 kg.
PANORAMICA DEL TRATTO ADIBITO A CAMPO DI GARA
Habitat e abitudini – L’Abramide predilige la zona di fondo dei laghi e le acque a lento corso dei grandi fiumi, soprattutto nel corso inferiore, con profondità non eccessive, meglio se con fondo argilloso o fangoso. Preferisce vegetazione abbondante. La specie caratterizza con la sua presenza il tratto inferiore dei fiumi, perciò è stata appunto coniata l’espressione “zona dell’abramide”. Gli esemplari vecchi si trattengono, durante il giorno, soprattutto sui fondali più puliti mentre di notte si spostano verso la zona del litorale, dove abitualmente vivono i giovani. Nel periodo di frega si riuniscono in grandi sciami; negli altri periodi dell’anno vivono in piccoli gruppi. In inverno le abramidi si riuniscono in branchi, costituiti anche da migliaia di individui, che rimangono quasi esclusivamente nei settori ove l’acqua è più profonda.
Alimentazione – Si ciba principalmente di larve di insetti (soprattutto chironomidi), anellidi, crostacei e piccoli molluschi.
Riproduzione – La maturità sessuale è raggiunta a 3-5 anni d’età. La riproduzione avviene da maggio a giugno, in acque basse e tra la vegetazione: i maschi sono territoriali e accompagnano la deposizione delle uova con una frenetica attività. Le uova, da 91 mila a 338 mila per femmina, vengono deposte nell’arco di 3-4 notti, aderiscono alla vegetazione e schiudono in 3-12 giorni a seconda della temperatura (che deve essere però sempre superiore ai 12 °C). Gli avannotti, lunghi 4 mm, rimangono fissati alle piante sino all’assorbimento del sacco vitellino, poi si radunano presso le rive ove si nutrono di plancton. Sono conosciuti ibridi con la blicca e con il rutilo.
IL PO DI VOLANO A MEDELANA: QUEST’ANNO OSPITA CLUB AZZURRO, ECCELLENZA NORD E SERIE A2
Valore economico – L’importanza economica della specie è rilevante soprattutto nell’Europa settentrionale e centrale. Le sue carni variamente giudicate; in particolare quelle di esemplari superiori a 1 kg sono considerate buone e saporite in alcune regioni dell’Europa, ove le si paragona alla carpa, mentre le uova sono da scartare. Nelle regioni tedesche e svedesi del Baltico, nel 1931 ne furono catturate quasi 900 tnt, nell’ex U.R.S.S., nel 1939, 100.000 tnt. Viene commercializzata fresca refrigerata; giunge talvolta anche sui mercati italiani. in numerosi mercati dell’Europa la specie viene venduta viva, avendo una vitalità eccezionale, esso è uno dei pesci europei che si possono più facilmente trasportare vivi dopo la cattura.
Allora tutto chiaro? Il Po di Volano e le Breme vi aspettano.
Arrivederci a tutti da Alessandro Scarponi di MATCH FISHING ITALY