IL FISSERO A CA’ VECCHIA

IL FISSERO A CA’ VECCHIA:
UN BEL CAMPO DI GARA PERO’ POCO PESCOSO

Il Fissero a Ca’ Vecchia ha ospitato domenica 31 maggio 2009 una prova del campionato regionale Lombardia.
E’ stata questa l’occasione per osservare da vicino le gesta e le tecniche oltre all’impostazione di gara di diversi agonisti che conoscono queste acquee lombarde meglio di chiunque altro.
La necessità di osservare con attenzione questa gara di pesca era dettata dal fatto che tra pochi giorni su questo canale sarà disputata una prova ufficiale del campionato nazionale di serie A2 dove 50 squadre saranno equamente suddivise tra le due zone riservate a campo di gara: Garolda e Ca Vecchia.

La giornata di domenica non si presentava molto accogliente; infatti un vento forte e un’aria gelida rendeva faticosa l’azione di pesca e poco gradevole la permanenza per gli spettatori.
D’altra parte le notizie che arrivavano da altri campi di gara in giro per l’Italia segnalavano anche piogge copiose come nel caso di Pisa dove sull’Arno si stava svolgendo la gara dell’Eccellenza Nord.
La gara del Fissero, situato in provincia di Mantova, ha avuto inizio alle ore 9,30 e i concorrenti avevano la possibilità di utilizzare tutte le esche compreso il fouillis e il ver de vase.
La pesca è stata impostata da tutti a roubaisienne anche se la tecnica era libera e poteva essere utilizzata quindi anche la canna con il mulinello.
Dopo la pasturazione pesante eseguita con lancio a mano di 10/12 palle di pastura, effettuata nei cinque minuti che precedono l’inizio della gara, la gara ha avuto inizio.
Il pesce per la verità non ha mangiato immediatamente, forse impaurito dal “bombardamento” della pasturazione pesante. Però con il passare del tempo le prime breme si sono presentate in zona pesca e così qualche mangiata si è potuta vedere.
Breme molto piccole da 30 a 50 grammi, lontane parenti di quelle presenti sul canale di Ostellato, insieme a piccoli Goujon di 3/4 grammi l’uno hanno vivacizzato l’azione di pesca.
Ogni tanto, qua e là, qualche pesce di taglia veniva portato a guadino trattandosi di carassi che possono superare anche il chilogrammo di peso.
Ho avuto modo di osservare anche le lenze con cui pescavano i concorrenti lombardi.
Le grammature dei galleggianti che si sono utilizzate maggiormente andavano da un grammo a due grammi. Le breme per come mangiano l’esca tendono a far alzare il galleggiante in starata anzichè vedere la classica affondata e così si sono utilizzati, proprio per favorire questa caratteristica, galleggianti con un leggero collettino per vedere meglio il segnale della starata.
Oltre al vento i pescatori hanno dovuto fare i conti anche con il passaggio di un battello per il trasporto di turisti, il quale ha spostato una massa d’acqua enorme che attraverso le onde è arrivata fino all’argine disturbando non poco l’azione di pesca dei cannisti.
In questo caso la ripasturazione del fondo è d’obbligo perchè lo spostamento dell’acqua distrugge il fondo di pastura fatto inizialmente.
Tornando alla lenza ho notato che i galleggianti utilizzati per la maggiore dai concorrenti erano del tipo Team Italy 1 di Trabucco e la lenza era costruita con una piombatura che vedeva un pallino sull’asola un’altro a 10 cm sopra, un altro a 8 cm sopra e a tarare il tutto il bulk a 6 cm sopra.
Il finale dello 0,10 è stato visto lungo non oltre i 25/30 cm sul quale in molti hanno legato un amino del n° 16/18.
La gara dei “lombardi” è terminata alle 12,30 con il clima che nel frattempo volgeva al meglio. Le pesature non facevano registrare pesi significativi infatti molti settori si sono vinti vicino ai tre chili di peso.

Insomma un bel campo di gara quello di Ca Vecchia, comodo perchè si arriva con l’auto proprio sul posto di pesca, sicuro e tranquillo con una bella sponda di cemento sulla quale può essere riposta tutta l’attrezzatura senza problemi. Ma se per i pescatori la sponda a scivolo di cemento è una benedizione di comodità così non può dire il pesce che come sappiamo ama fondali di terra dove cibarsi e fare bene ciò che la natura gli ha imposto: deporre le uova per la sua procreazione.
Mancano le zone di frega dove deporre le uova e forse l’unica opportunità è data dalla vegetazione che cresce tra la fessura della congiunzione delle lastre di cemento che formano appunto il fondale del canale.
Su questa vegetazione ogni tanto i pescatori impigliavano la lenza e a ciò occorre fare attenzione.
In ogni caso il canale per come è conformato assicura il massimo della regolarità. Qui nessuno può dire di avere vinto grazie al picchetto migliore.
Ecco questo è il Fissero Trataro un gran bel campo di gara per la pesca al colpo.
IDROVIA FISSERO TARTARO CANALBIANCO PO DI LEVANTE
DATI E CONSIDERAZIONI SULLA NAVIGAZIONE INTERNA E SUL SISTEMA IDROVIARIO PADANO VENETO

Descrizione generale

L’idrovia Fissero Tartaro Canal Bianco Po di Levante collega Mantova al mare con un percorso di circa 135 km, sostanzialmente parallelo al Po ad una distanza media di 30-40 km, attraversando il territorio delle province di Mantova, Verona e Rovigo.

Essa nasce dalla botte sifone di Formigosa, a monte del porto di Mantova e con un percorso di km 22,686 attraverso la Bassa Mantovana raggiunge la conca di Trevenzuolo, primo manufatto di sostegno lungo la via navigabile. Da qui con un percorso di km 16,673 attraverso la Bassa Veronese perviene alla conca sostegno di Torretta Veneta, nel comune di Legnago. Quindi attraverso il Polesine di Rovigo arriva dopo altri 18,402 km alla conca sostegno di Canda, dopo altri 20,106 km alla conca sostegno di Bussari (Arquà Polesine) e successivamente dopo ulteriori 24,437 alla conca sostegno di Baricetta, ultimo manufatto prima dello sbocco a mare. Da Baricetta l’idrovia raggiunge l’incile della Po-Brondolo in prossimità di Volta Grimana dopo 19,384 km e dopo 33,154 km porto Levante alla foce del Po omonimo.

Il primo progetto dell’idrovia risale al 1938, quando alla finalità di sistemazione idraulica vennero aggiunte quelle irrigue e quelle di navigazione interna.

E’stata oggetto di ulteriori interventi progettuali, gli ultimi dei quali l’hanno adeguata per le navi della IV classe CEMT nel tratto intermedio e V classe nei tratti iniziale e terminale.

Ha le seguenti caratteristiche minime:

· cunetta di fondo 28 m (in molti tratti la cunetta è molto più ampia)

· tirante d’acqua 2,50 m ÷ 3,50 m

· tirante d’aria minimo 5,38 m (ponte ferroviario di Arquà)

· raggio di curvatura 1000 m

· conche di navigazione (in corrispondenza dei manufatti di sostegno): 110 m x 12,50 utili.

Sull’idrovia sono stati costruiti i seguenti porti/banchine:

· Mantova

· Ostiglia

· Canda

· Rovigo


AMICI …IL FISSERO!


LE CAMPAGNE CIRCOSTANTI


IL BATTELLO: I PESCATORI LO ODIANO!


FISSERO E’ CAMPO GARA


IL CAMPO GARA


VEDUTA DEL CAMPO DI GARA


UN CONCORRENTE DEI PILASTRONI TRABUCCO SI PREPARA ALLA GARA


LA TERRA DI SOMMA QUI E’ ESSENZIALE


LA PASTURA CON FOUILLIS E’ PRONTA


GLI ULTIMI SFORZI E POI SARA’ GUADINO


UN CARASSIO AIUTA ALLA PESATA FINALE


…E UN GOUJON MICROSCOPICO


IL PESCE GROSSO NON E’ RARO


QUESTO PESCE SPOSTA L’AGO DELLA BILANCIA


TRA TANTE PLAQUETTE ANCHE UN BEL PESCE


L’ARGINE DI CA’ VECCHIA E’ PROPRIO COMODO


QUESTI GALLEGGIANTI VANNO PROPRIO BENE


PANORAMICA DEL FISSERO A CA’ VECCHIA


ALCUNI GALLEGGIANTI PER IL FISSERO


SUL FISSERO E’ SOLO ROUBAISIENNE


ALESSANDRO SCARPONI IN PESCA


ALESSANDRO SCARPONI CON TANTE PLAQUETTE


ERCOLE BOLOGNA (SERIE A2) AMO SANTARCANGIOLESE


LUCA PISCAGLIA (ECC. NORD) C.D. RUBICONE


CLAUDIO MASINARI (SERIE A2) C.D. RUBICONE


MORENO BONDI (SERIE A2) AMO SANTARCANGIOLESE


MASSIMO SELVA (SERIE A2) AMO SANTARCANGIOLESE


DANIELE MARCHI (ECC. NORD)C.D. RUBICONE

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