CAMPIONATO PROVINCIALE SIENA: VINCE CORADESCHI

CAMPIONATO PROVINCIALE SIENA

Marco Coradeschi dei Cannisti Senesi vince il Campionato Provinciale Di Siena.

Al termine delle tre prove previste per l’assegnazione del titolo di Campione Provinciale di Siena, la conferma di colui che viene ritenuto uno dei più forti agonisti senesi è puntualmente  arrivata, un sigillo da cinque penalità su tre gare sono un’ottima prestazione, sia per la nutrita presenza di elementi di alto livello, sia per le avversità meteorologiche che hanno caratterizzato le prove durante il loro svolgimento, richiedendo per questo un bagaglio tecnico non comune.

Giusto per dovere di cronaca, il Campionato inizia il 21 giugno  nell’Arno aretino e, anche se la cronaca  di quella gara è già negli archivi di  Match Fishing, mi pare giusto ricordare che il campo aretino, molto pescoso e tecnico, nel corso della gara venne spazzato da un vento terribile che mise a dura prova le capacità e la resistenza di tutti i partecipanti e, purtroppo,  anche di molte canne.

La seconda e la terza prova si sono svolte nell’Arno pisano, a Castelfranco di Sotto, nei giorni del 18 e del 25 ottobre, periodo eccellente per la pesca dei “gattoni pisani”……almeno sulla carta.

Il giorno 18, la domenica di una settimana caratterizzata da temperature siberiane molto al di sotto della media stagionale, un vento freddo che alza le onde nel fiume, ci accompagna per tutta la durata della gara fermando la normale attività del pesce. Quello che ne esce è una pessima giornata, che poco ha a che vedere con la consueta pesca di Pisa. A metà gara sono più le nasse vuote o quasi, di quelle con qualche pesce, tanto che alcuni temerari (ma non scemi) tirano fuori improvvisate lenze da alborella, attaccate alla punta di una roubasienne montata con elastici da oltre due millimetri, molti tentano il jolly, pescando  impalati, con lombrichi più somiglianti a serpenti che non ad altro, nella disperazione anche chi cerca il cavedano, purtroppo con scarsi risultati, forzando con i bigattini, sia a fionda che incollati. Alla fine ciò che si rileva è una netta divisione del campo gara: la parte a monte porta alla pesa una media pari alla metà, rispetto ai settori a valle, a fronte dei 9/10 chili pesati dai vincitori dei settori a valle, i settori a monte portano punte di 5/6 chili, ma con un’alta percentuale di nasse contenenti meno di due chili di pesce.

Comunque alla fine, come sempre, hanno vinto i migliori, pescando di norma con lenze mediamente pesanti, 10/15 grammi, innescando mais, anche colorato, il fiocco di lombrichi o le famigerate “mamme”, per scansare le fameliche alborelle che impedivano materialmente l’innesco del bigattino  cercando così degli svogliati clarios o qualche cavedano di passaggio, ma lo strano è che, di quest’ultimi, ne sono stati catturati alcuni con lenze da 15 grammi, finali dello 0,25, ami dell’uno e vermi da quindici centimetri…….Quando si dice pescare di fino.

Domenica 25 ottobre, terza ed ultima prova. Alle sette raduno sul campo gara, ognuno al suo posto per montare la propria attrezzatura. Quello che a Pisa non era mai stato visto fare almeno negli ultimi vent’anni, lo possiamo vedere oggi: tutti, e dico tutti, tirano fuori dalle sacche almeno due o tre canne da alborella; memori delle nuvole di alborelle da 6/8 grammi a tiro delle tre metri, viene facile calcolare che nelle tre ore di gara, anche un’alborellista mediocre può portare agevolmente sulla bilancia circa 4 chili di pesce e sono tanti, sopratutto se i gattoni non rispondono come si deve.

Il fischio d’inizio toglie gli indugi, a quanto pare qualche pesce mangia e non sembra conveniente impostare la gara sull’alborella ed in effetti, perlomeno per la maggior parte dei picchetti, il “pesce” c’è e chi pastura bene, preciso e metodico, riesce a prenderlo, anche se siamo molto lontani dai pesi tipici di queste acque.

La pesca è con la roubasienne e sono molti quelli che optano  per il galleggiante  piatto da 15/20 grammi, le prove di giorni precedenti la gara hanno chiaramente indicato che la pesca più redditizia è con lenze pesanti, ma non “impiccate” sul fondo, che devono essere guidate in una trattenuta lenta, fatta di frequenti richiami, innescando prevalentemente  grosse “mamme”,  penzolanti da un amo del n° 2, appoggiando a terra metà di un finale dello 0,20/0,25.

Castelfranco non è un campo facile, il picchetto è troppo spesso determinante, il pesce non è distribuito in maniera uniforme, ma soprattutto risente di mille variabili che lo rendono estremamente tecnico e, anche se parlare di tecnica a Pisa può sembrare fuori  luogo, in realtà è così, tanto che non è un caso se a vincere è uno come Marco Coradeschi, se poi sul podio salgono anche Stefano Pacciani,  giunto secondo e Mauro Lucarelli, terzo, entrambi appartenenti alla Società Lenza Senese, abbiamo la conferma che a vincere sono davvero i migliori.

Ulteriore conferma la si trae dalla classifica a squadre, che vede i Cannisti Senesi e la Lenza Senese, due Società storiche della Provincia, sui tre gradini del podio: Vince il titolo a squadre la Società Cannisti Senesi, mentre al secondo ed al terzo posto si classificano rispettivamente la squadra A e la squadra B della Società Lenza Senese, Società alla quale mi onoro di appartenere.

Concludo dicendo che la stagione agonistica toscana è praticamente finita, ma la stagione di Matchfishing non finisce, anzi, spero che ci leggeremo di nuovo, magari con articoli più rivolti verso il confronto e lo scambio di opinioni, così tanto per non farci trovare impreparati per le gare del 2010, del resto, siamo o non siamo dei match-man.

A questo punto vi porgo un caloroso saluto toscano, parcheggio provvisoriamente le canne da pesca per imbracciare quelle del fucile e mi addentro nell’impervia macchia maremmana, alla ricerca dei miei amati cinghiali.

A presto.

Marcello Corbelli.

Il campione Marco Coradeschi, detto il Gatto, in un simpatico momento del dopo-gara;

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un clarios visto di punta. ce la farà ad inghiottire il bigattino?

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il secondo classificato, Stefano Pacciani, l’espressione dice tutto sul piazzamento, è contento??

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il terzo classificato, Mauro Lucarelli, lui è quello a sinistra che riceve i compimenti del “Tubo”, meno fortunato.

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ecco quanta pastura serve per una garetta a Castelfranco: 6 kg. di pastura, 5 kg. di breccia e 2 kg. di bigattini;

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Mirko mostra con le dita il suo piazzamento, ma non pare abbattuto, un bel modo di prendere la gara.

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