ARNO PISANO: A SAN LORENZO ALLE CORTI CON MILO

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A San Lorenzo alle Corti con Milo

L’Arno pisano ha fatto da cornice a questa uscita a channel e muggini in compagnia di Emilio Colombo, in arte Milo, campione pluridecorato della Longobardi e titolare della famosa azienda milanese.
Testo di Stefano Falciani – Foto di Alfonso Vastano

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L’occasione di incontro è stata una delle tante gare di prova effettuate antecedenti a due appuntamenti stagionali di rilievo ai quali Milo parteciperà: la quarta prova dell’Eccellenza nord e la seconda prova di finale del Campionato Italiano Individuale. Il campo gara scelto è quello di San Lorenzo alle Corti in provincia di Pisa, recentemente riportato a lustro per ospitare degnamente le due importanti manifestazioni. Il canneto alle spalle dei pescatori è stato un po’ sfoltito ed i lavori di risistemazione del fondo stradale lungo il fiume, che si sono protratti fino alla scorsa settimana, garantiscono ora “lo scambio” fra le automobili in transito. L’Arno in questo tratto è molto largo e la profondità, a tiro di roubaisienne, si aggira sul metro e mezzo. Le specie presenti sono essenzialmente due: i channel catfish ed i muggini, con sporadiche apparizioni di carpe di media pezzatura e di amur di gigantesche dimensioni. E’ nostra intenzione posizionarci nelle immediate vicinanze del campione non tanto per fargli da “sponda” o per sbirciare o rubacchiare qualche segreto, ma per farci un’idea di come un agonista di così alto livello si approcci a due eventi di tale importanza.

MILO PREPARA I BIGATTINI INCOLLATI
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La disposizione dell’attrezzatura Milo, con la supervisione dei suoi amici di sempre Fumagalli e Martignon, comincia posizionando il paniere. Preventivamente una veloce operazione di sondaggio non aveva evidenziato significativi dislivelli nel fondale a tiro della roubaisienne ed Emilio ha deciso di collocarsi proprio al centro del picchetto assegnato dal sorteggio. La comoda spiaggetta su cui si è posizionato facilita le operazioni di sistemazione dell’attrezzatura ed in pochi minuti le pedane, le appendici ed i vari supporti per le bacinelle sono al proprio posto. La cura quasi maniacale con la quale Milo dispone gli accessori ci sorprende non poco. Rifletto molto su questa cosa e, rispondendo al mio sguardo stupito, mi viene spiegato che, approssimandosi ad una competizione come questa, la nostra attenzione dovrà necessariamente essere posta verso questi, solo all’apparenza, marginali dettagli. Avere tutto l’occorrente nella giusta posizione ed a portata di mano faciliterà la nostra azione specialmente in gare dove ci sarà da macinare chili e chili di pesci. Quest’aspetto, dai più ritenuto poco importante, nelle concitate fasi di pesca ci farà guadagnare minuti preziosi. Dal fodero del campione ora spunta il fiammante calcio della nuova roubaisienne di casa Milo. Si tratta della Redheart di 13 mt. Le punte vengono sfilate dai tubi ed adagiate sui sostegni.

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Tecniche differenti Mentre Emilio attacca le lenze, mi accorgo che quelle da channel, oltre ad essere molto pesanti e con una piombatura molto raccolta, hanno la banda molto corta. La pesca ai gattoni pisani, infatti, viene effettuata con una trattenuta esasperata e la piombatura che, oltre ad entrare velocemente in pesca, aiuta a tenere ben fermo l’innesco in corrispondenza del fondo. Questo tipo di tecnica, in origine messa a punto dai pescatori locali, si basa essenzialmente sulla quantità e sul ritmo di pasturazione. I channel catfish in continua frenesia alimentare sono richiamati sotto la punta della roubaisienne con continui e cadenzati lanci di pastura e bigattini incollati con la quarzite. Il materiale inerte viene aggiunto in cospicue dosi non tanto per raggiungere velocemente il fondale ma per due non meno importanti motivi: non far carpire ai pesci l’intero agglomerato di esche e causare un forte rumore nell’acqua. Questa specie di “tam-tam” induce alla frenesia alimentare i channel che si radunano e si trattengono famelici sotto la fonte del rumore. Oltre alle montature per pescare sotto alla punta ne vengono allestite altre due di grammatura media e con la banda molto più lunga. Serviranno nella seconda parte di gara quando il pesce, ormai abulico, tenderà ad allontanarsi un poco dalla zona pasturata. La minor pesantezza e la maggiore distribuzione della lenza serviranno per abbozzare una leggera passata nella ricerca dei pesci ormai sbrancati. Milo allestisce anche due punte da muggine. Si tratta di montature molto differenti da quelle sopra descritte. Le grammature necessarie a questo tipo di pesca vanno dal grammo ai tre e la piombatura, sempre abbastanza raggruppata, è costituita da una semplice catenella di pallini molto piccoli distribuiti in 30 cm di lenza o da una scalatura di pallini disposti leggermente ad aprire.

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Attrezzatura specifica I galleggianti ideali per questa pesca devono necessariamente avere delle caratteristiche particolari. L’antenna e la parte superiore del galleggiante rinforzata e il filo passante. Capita, infatti, che parecchi muggini vengano allamati fuori dall’apparato boccale e la conseguente prima fuga dei pesci sarà un vero banco di prova per tutta l’attrezzatura, galleggiante in primis. Solitamente in due o tre secondi la lotta è già decisa con la rottura del terminale o con il dietrofront del muggine. Nel primo caso l’elastico, tornando indietro dalla massima estensione, fionda la piombatura verso il pescatore e lo stretto angolo formato dalla lenza che trova il punto critico nel galleggiante che, nel migliore dei casi, perde l’antenna. Certi agonisti quando pescano i cefali, per non rischiare troppo, calano il diametro del terminale, non tanto per vincere la diffidenza dei pinnuti, ma solo per non rischiare di danneggiare i materiali.

Pastura e bigattini

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Chiedo lumi al campione sul tipo di pastura che vorrà utilizzare e, disponibile come sempre, Milo mi mostra diversi sacchetti di Special carpa che lui ritiene ottimi per questo tipo di campo. Ne bagna circa 6 kg e, con l’ausilio del trapano, mescola il tutto alla ricerca della consistenza ideale. L’operazione viene svolta in due fasi. Dopo una prima veloce bagnatura, il composto viene fatto riposare per alcuni minuti. Successivamente, in base al grado di umidificazione, viene aggiunta altra acqua fino a quando l’impasto permetterà agevolmente la formazione di una pallina compatta e che dovrà essere obbligatoriamente stretta con l’ausilio di una mano sola. Successivamente Milo si accinge all’incollaggio dei bigattini. Viene aggiunta una cospicua dose di quarzite ed un’abbondante spolverata di collante. Dopo un’energica mescolata viene irrorata sul composto l’acqua e, dopo meno di due minuti, l’incollaggio è terminato. La preparazione finisce con il preciso sondaggio del punto di pesca e con il posizionamento, nei pochi centimetri d’acqua del sottoriva, di un picchetto di metallo graduato. Quest’operazione ci consentirà di accorgerci degli eventuali abbassamenti o innalzamenti di livello dell’acqua dovuti ad un flusso maggiore di corrente o di un ristagno della stessa. Tutte le punte vengono provate e regolate il base al tipo di pesca che è stato deciso. Le prime fasi di pesca saranno indirizzate alla cattura dei channel pescando leggermente più corto a tiro della 12 mt, per “allungarsi” dopo il probabile calo delle mangiate. Negli attimi precedenti al via viene ricontrollata la disposizione di tutta l’attrezzatura. Vengono posizionate le esche sulla pedana, saggiata la consistenza della pastura e ricontrollato l’incollaggio dei bigattini. Avvicinate le scatole dei finali, tirate fuori le pinze e gli slamatori. Viene aperta la bacinella con il talco che servirà ad impolverarsi le mani prima del lancio dei bigattini incollati. Accostato al paniere il frigo contenente i generi di conforto e le bevande. Aperto l’ombrello per tenere al riparo dal sole gli inneschi, i vermi ed i bigattini.

Inizio gara

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Siamo al segnale della pasturazione pesante e Milo confeziona diverse bocce di pastura ed alcune di bigattini e sassi che vengono lanciate in rapida successione. La facilità e la millimetrica precisione nel lancio delle palline di sfarinato da parte di Milo è sconcertante e mi fa capire l’importanza dell’assiduo allenamento e dell’abitudine a confrontarsi ad alti livelli. La gara ha inizio e dopo un discreto numero di catture di channel di media pezzatura ci si rende conto che le mangiate, con l’andare del tempo, tendono a rarefarsi. In aggiunta le tocche non sono più “franche” come all’inizio, segno evidente che qualche muggine ha cominciato ad intrufolarsi nella zona pasturata. Questa particolare evoluzione del comportamento dei pinnuti è una consuetudine nei campi gara di San Lorenzo e Fornacette dove la presenza dei mugilidi è più massiccia. Sembra quasi che l’entrata in pastura di questi ultimi allontani i channel e non rimanga altro da fare che dirottare la gara verso una tecnica più specifica e raffinata.

Strategie differenti
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Prima che le numerose persone al seguito facciano notare al campione il necessario cambio di strategia mi rendo conto che Milo ha già in mano una punta più “leggera” e si sta preparando ad aggiungere un po’ di acqua alla pastura per renderla più friabile. A conferma dell’avvenuta “modifica” il primo lancio della pastura lascia un discreto alone sotto la superficie dell’acqua. La speranza è quella di far entrare ancor più decisamente in pastura i famelici muggini a dispetto dei channel che ormai sembrano già sbrancati. La lenza, leggermente trattenuta, esegue ora una leggera e controllata passata ed un impercettibile rallentamento della corsa del galleggiante costringe Milo a una repentina ferrata. La partenza del pesce è fulminea e in un attimo 3 mt di elastico sono già fuori. L’ammortizzatore di colpo si allenta e il pesce, che sembra si sia slamato, ci viene invece incontro. Milo manda indietro la roubaisienne e sfila la punta di quattro pezzi. Ma quando tutto sembra finito ricomincia il tira e molla. Le continue fughe, contornate da salti e capriole, vengono però assecondate con maestria e, dopo nemmeno un minuto, un grosso muggine da 1 kg è già nel guadino. Nelle successive passate è tutto un susseguirsi di veloci affondate, leggere appannate, rallentamenti e tremolii del galleggiante alle quali Milo risponde con altrettante ferrate. Il modo di mangiare del muggine, infatti, è sempre delicato e sospettoso e, se uno si aspettasse di dover ferrare solamente in seguito a mangiate decise, rischierebbe di finire la competizione con pochissimi pesci. Tanti pesci vengono allamati fuori dalla bocca e il più delle volte riescono a riguadagnare la libertà slamandosi o strappando il finale. La gara di prova ormai volge alla fine e, a detta di tutti i presenti, il campione dovrebbe attestarsi a ridosso dei primi.

Il pesce decisivo
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Ormai mancano pochi minuti e l’ennesima partenza dell’elastico preannuncia il solito spettacolo di fughe, capitomboli e capriole. Manca pochissimo al termine della competizione e il grosso muggine è ormai esausto. Il bordo del guadino sfiora il bianco ventre del pesce ma, quando tutto sembra concluso, l’ennesimo colpo di coda permette al cefalo di slamarsi e di lasciare tutti con un palmo di naso. A gara conclusa le operazioni di pesatura rilegano Milo al 2° posto a 400 gr dal primo che vince con più di 14 kg di pescato. Mentre mi avvicino al gruppo di persone per congratularmi e scattare qualche foto mi rendo conto che lui e tutto lo “staff” stanno già analizzando la gara appena conclusa. Lo stanno facendo in maniera quasi “asettica” e come se il risultato della stessa fosse poco importante e, riflettendo un po’, riesco finalmente a capirne il perché. Considerano la competizione appena conclusa non come tale, ma come un passo di avvicinamento alla gara vera e propria che si terrà fra un paio di giorni. Ho capito anche che l’impostazione delle gare “ufficiali” sarà indirizzata alla cattura dei channel e il campione mi spiega il perchè: “E’ una tecnica più facile e si corrono rischi minori. Con i muggini ci si diverte tanto ma non sai mai cosa ti aspetta”. “Si rischia di perdere il pesce decisivo proprio sul guadino” si lascia scappare Milo con un laconico sorriso sulle labbra. E c’è da crederci, visto che le due gare importanti di cui parlavamo prima lo hanno visto protagonista. Primo di settore nell’Eccellenza Nord e primo di settore nella seconda prova di finale degli Italiani Seniores. Tecnica vincente…….ai channel catfish naturalmente.

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