DONNE: LA 3° PROVA DEL CAMPIONATO ITALIANO 2010 A PISA

Mercoledì 2 giugno si è svolta a Pisa sul fiume Arno la 3° prova del campionato italiano donne. Le 31 agoniste partecipanti si sono sfidate con lenze adeguate al tipo di pesci da insidiare che per l’occasione sono stati i soliti gattoni, carassi e carpe.

Una pesca non certo facile per il gentil sesso fatta di ami e fili che potrebbero sostenere anche un prosciutto intero alla trave della cantina. Di conseguenza anche le canne da carpe utilizzate per l’occasione sono state armate, è il caso di dirlo, con elastici da tiro alla fune.

L’Arno pisano, è il caso di dirlo, dopo una gara lascia il segno sul fisico, logica conseguenza del traino che occore fare per recuperare i grossi pesci sia per portare tutto il materiale sulla sponda.

Il fiume toscano non ha smentito la sua fama regalando catture continue alle nostre canne rosa portando la media del pescato a diversi chili procapite.

La terza prova di Pisa, che arriva dopo le prime due di Ostellato, ha visto vincere il proprio settore le seguenti agoniste:

settore A: Zanobini Veruska (kg. 13,540) S.p.S. Il Vairone

settore B: Pollastri Simona (kg. 18,620) Lenza Emiliana Tubertini

settore C: Ricotti Sheila (kg. 17,600) A.A.P.S. Lenza Aglianese Maver

Nella classifica progressiva con sole 3 penalità detta legge la campionessa azzurra Simona Pollastri della lenza Emiliana Tubertini.

La inseguono a ruota  Elvira Cevenini con 6 penalità (Cannisti Castelmaggiore Hydra) e la forlivese Milena Camporesi con 7 penalità (Polisportiva Oltrarno Colmic).

La terza e la quarta prova del campionato italiano femminile sono in programma il 3 e 4 luglio sul canale Fissero a Cà Vecchia a Mantova.

La campionessa Simona Pollastri, intervistata da Match Fishing, ci racconta la sua gara:

“la terza prova del campionato italiano donne ci ha portato in Toscana sull’Arno pisano a Castelfranco. Avevamo tutte valide preoccupazioni sul campo di gara perchè come tutti sanno è reduce da una piena avvenuta nei mesi passati che ne aveva deturpato la sua conformazione. Inoltre sono mesi che non vengono svolte gare di pesca in questo tratto per cui anche il pesce non sapevamo come avrebbe reagito. La prima gara infatti si è svolta solo domenica scorsa, il trofeo Masini, portando i garisti ad affrontarla con impostazioni tecnico tattiche differenti.

Io sono andata tre giorni in Toscana per cercare di perparami al meglio e devo dire che fin dall’inizio ho avuto qualche difficoltà ad inquadrare la soluzione migliore. Il lunedì è andata così così, poi al martedì, giorno prima della gara, ho eliminato le cose che non andavano e valorizzato solo quelle buone. Sono così riuscita ad inquadrare la pesca e l’impostazione che poi ho deciso di applicare in gara nel giorno del mercoledì. Mentre all’inizio della settimana dovevo combattere con tanto pesciolame piccolo via via sono riuscita a capire come agganciare quelli grossi. Ho impostato la mia gara preparando 15 litri di pastura (Yellow Gold Tubertini) con colorante rosso e l’aggiunta di terra, un chilo e mezzo di bigattini incollati con 3 litri di ghiaia e per esche avevo preparato due tipi di vermi (veronesi e mamme) orsetti e mais oltre ai bigattini. La mia lenza è stata davvero robusta con filo del 30 come lenza madre e finale del 23,5. Noi donne per regolamento dobbiamo pescare alla distanza di 11,5 metri e così l’impostazione della mia gara è stata facendo un buon fondo alla distanza di 11 metri mentre la pesca l’ho fatta sulla linea degli 11,5 metri. Ho pescato con lene molto pesanti da 15 e 20 grammi e la maggior parte del pesce l’ho preso pescando a passare con leggere trattenute della lenza e rilascio. Una bella pescata che mi ha visto catturare pesci importanti tra questi anche un bel clarius di oltre 4 chili che ho evitato di slamarlo con le mani perchè faceva paura e così ho preferito tagliare il finale. Mi sono davvero divertita, anzi sono alcuni anni che non mi diverto così tanto in una gara. Poi la fortuna quest’anno mi sta aiutando; per esempio il sorteggio mi ha assegnato un posto gara, il n° 1 del settore centrale privo di esterni, che aveva una condizione del fondale davvero unica; alla distanza di 11,5 metri ho trovato un fondo piatto senza attaccatoie e quindi il massimo per quando si pesca in un fiume che può sempre presentare incognite e irregolarità. Invece tutto è andato bene anche se nella prima parte della gara ho sofferto un pò perchè non riuscivo ad entrare in pesca mentre le mie avversarie nel settore, come la Elvira Cevenini, catturavano con regolarità e anche pesci grossi. Nella seconda parte della gara tutto ha girato al meglio, forse anche perchè ho deciso di dare più fiducia la chicco di mais sull’amo e all’innesco di tre orsetti al posto dei vermi, ed ho iniziato a macinare pesce su pesce. Anzi devo dire che tutto il peso, quasi 18 chili li ho fatti nell’ultima ora e mezzo di gara. Una faticaccia che non vi dico ma comunque tutto è anadato per il verso giusto come del resto la mia annata che mi porta a conservare la vetta della classifca del campionato italiano con tre vittorie in rispettive tre gare. Titolo italiano che ho già vinto 7/8 volte. Chissà forse questo è l’anno buono per ritornare sul podio  che mi manca da due anni consecutivi.

La mia lenza potrà sembrare strana ma qui ci sono pesci davvero enormi che se non si pescano con certe montature li lasci tutti nell’acqua; anche una bella carpa mi ha disintegrato la lenza costringendomiad ingrossare l’armatura. Amo del n° 1 serie 933 Tubertini ed elastici da tiro alla fune. Insomma mi sono davvero divertita e con me penso anche le mie avversarie che stimo moltissimo e che sono molto brave. Nel gruppo ci sono tante giovani che stanno crescendo e che stanno maturando una buona esperienza utile per il loro impegno agonistico futuro. La Elvira, che avevo due numeri sopra di me, la conosco da una vita ed è molto brava una che non mola mai e poi la Milena Camporesi che stimo molto con la quale da 17 anni ci scambiamo sembre tanti consigli anche quando andiamo a provare insieme i campi di gara. Insomma in questo mondo che tutti vorrebbero riservato ai maschi credo che ci sia spazio anche per noi donne. Anzi credo che la pesca sia uno sport molto adatto per una donna perchè qui non conta la forza fisica ma la testa. Occorre sempre ragionare e capire come pensa il pesce anzi se posso vorrei lanciare un messaggio a tante donne che hanno uomini pescatori in famiglia e che non seguono mai; provate a pescare una volta e certamente capirete quanto bella sia la pesca, uno sport o un hobby che si pratica all’aria aperta e che aiuta a rilassarsi. Consiglio a tutte le donne questo sport perchè la vita è fatta di emozioni e se non ci sono non si vive”.

Pollastri Simona Lenza Emiliana

Ricotti Sheila A.A.P.S. Lenza Aglianese

Zanobini Veruska S.p.S. Il Vairone

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