MARCEL VAN DEN EYNDE: CONOSCIAMO DA VICINO QUESTO MITO…

CHI ERA MARCEL VAN DEN EYNDE?

di Angelo Borgatti

Il 27 maggio 2008 il mondo della Pesca Sportiva e dell’agonismo ha perso uno dei suoi massimi rappresentanti di tutti i tempi: Marcel van den Eynde.

Dal 22 marzo 2009 la ditta Tubertini, legata al campione belga e alla sua famiglia da un antico e solido rapporto di amicizia oltre che da un consolidato rapporto di collaborazione commerciale, ha voluto ricordare Marcel van den Eynde con un Memorial appositamente dedicato a lui.

Palcoscenico della prestigiosa manifestazione i campi gara di Ostellato Covato e del Po di Volano a Medelana, in provincia di Ferrara.

Per far conoscere o semplicemente ricordare chi sia stato van den Eynde nel mondo della Pesca Sportiva ed Agonistica occorrerebbe almeno un libro, un grosso libro.

Moltissimi di noi, probabilmente, almeno una volta hanno avuto tra le mani un sacchetto di pastura con il famosissimo logo circolare con la bandiera belga e le 3x, ed i più giovani spesso senza sapere chi e cosa ci fosse dietro.

Chi lo ha conosciuto, anche solo di fama, non ha certo bisogno di queste note per ricordarlo; per i molti che, oggi, calcano i campi di gara e, per motivi anagrafici, non hanno vissuto gli anni epici dell’agonismo internazionale e della grande ascesa e diffusione del nostro sport, ho tentato di rendere questo piccolo omaggio al grande belga con le parole di tre grandi campioni, tra i tantissimi, che lo hanno conosciuto, apprezzato e stimato, come uomo ancor prima che come sportivo.

Jan van Schendel, olandese, più volte componente della Nazionale del suo paese, da anni opera nella azienda del grande campione.

Van Schendel, la figlia di Van den Eynde e Gabriele Tubertini

Dopo aver passato molti anni coinvolto nelle competizioni internazionali di Pesca Sportiva a livello mondiale, mi sento fortunato per aver avuto l’occasione di incontrare e conoscere alcuni dei più grandi campioni di questo Sport.

In questo modo ho potuto toccare con mano i differenti metodi e abilità che hanno permesso a queste persone di raggiungere i loro traguardi.

Inutile dire da quanti di loro sono rimasto colpito, ma non c’è mai stato un pescatore che mi abbia impressionato più di Marcel van den Eynde.

Ci incontrammo per la prima volta al “Tournoi de l’Amitie” del 1983, e questo incontro fu per lui molto particolare. Si può dire che in quegli anni fosse al culmine della sua fama, mentre per me era una delle prime presenze nella Squadra nazionale Olandese. Pareggiammo nella stessa categoria.

Si notò facilmente che Marcel era un fenomeno in quei giorni. Quasi la metà degli spettatori stava dietro di lui.

Per me quel giorno è rimasto indimenticabile: dopo un inizio nervoso, le cose andarono meglio per me, vinsi il settore ed infine la gara.

Ma la cosa indimenticabile fu la reazione di Marcel: venne da me, iniziò a parlare e mi impressionò tantissimo il modo in cui “prese la sconfitta”.

Non parlammo molto dopo quel giorno, fino ad un paio di mesi più tardi, ai Campionati del Mondo in Olanda, al quale partecipò come concorrente. Io ero uno dei 125 Commissari di Sponda di questo Mondiale; scelsi un picchetto a caso per svolgere il mio compito e mi recai sul posto.

Indovinate chi pescava in quella postazione? Marcel!!!

Fu o non fu, questa, un’incredibile coincidenza?

Quel giorno iniziò una lunga amicizia.

In seguito iniziammo a partecipare alcune volte assieme a delle competizioni di pesca e alcune volte gli chiedevo consiglio quando non sapevo risolvere certi problemi relativi alla pesca.

Marcel aveva il dono di possedere un fantastico “talento per la pesca”; ogni consiglio che mi dava era tanto semplice quanto intelligente!!!

Ricordo quando viaggiammo insieme per l’Inghilterra per partecipare ad una competizione in un piccolo canale fuori Londra. Marcel non aveva mai visto quell’acqua prima d’allora. In questa gara fu sorteggiato accanto a Bob Nudd, che in quel periodo si stava facendo un nome vincendo molto spesso!

Comunque non in quel giorno.

Marcel triplicò il suo peso e vinse la competizione.

Quante volte succede di vincere una gara vedendo per la prima volta il campo gara??

I pescatori inglesi erano increduli e nemmeno io ci credevo!

Marcel ha sempre detto che il 1962 è stato l’inizio della sua carriera di pescatore professionista, mentre prima pescava solo a livello locale.

Iniziò a vincere molto presto. Gli altri pescatori cominciarono a chiedergli per scherzo il segreto delle sue vittorie e la pastura che usava in gara.

Pian piano tutto questo maturò in Marcel il desiderio di trasformare questo suo hobby in una professione. Prima di tutto, nel 1968, aprì un negozio di attrezzature da pesca. Aveva già vinto i Campionati Nazionali del Belgio.

In particolar modo la sua pastura ebbe sempre più estimatori e consumatori, pertanto vendette il negozio ed iniziò a lavorare a tempo pieno alla produzione delle sue miscele. Questo accadde poco dopo aver vinto i Campionati Mondiali Individuali del 1970.

A quel tempo iniziò con 3 tipi differenti di pastura, che portarono via via allo sviluppo di un business multimilionario, con un’importante presenza in quasi tutta Europa!!

Attualmente sono circa 85 le tipologie di pasture differenti vendute con il marchio van den Eynde.

Si potrebbe pensare che, mentre lo sviluppo dell’Azienda aumentava, l’interesse di Marcel per la pesca potesse diminuire.

Questo poteva essere vero per altri pescatori ma non per Marcel.

Fino a quando è stato in salute ha mantenuto la sua competitività ai massimi livelli. Ciò lo ha portato a non meno di 24 (!) presenze ai Campionati Mondiali con la Nazionale Belga, oltre a numerose apparizioni in altre competizioni internazionali.

Un’altra caratteristica di Marcel era che amava entrare in contatto con i pescatori di tutta Europa.

Le amicizie che scaturirono da questi contatti sfociarono successivamente in relazioni commerciali.

Posso affermare con certezza che il rapporto commerciale tra la Tubertini e la Van den Eynde è iniziato in questo modo.

Proprio nel momento in cui Marcel aveva deciso che era giunto il momento di rallentare un po’ i ritmi dopo tutti questi anni di intenso lavoro, si ammalò. Questo lo costrinse dapprima a limitare le gare di pesca e, poco più tardi, a sospenderle completamente.

Nel maggio 2008 Marcel ci ha lasciato.

Il 27 maggio 2008 possiamo ricordarlo come un giorno molto triste nel calendario delle competizioni internazionali di Pesca Sportiva.

Bobby Smithers, un altro precedente Campione del Mondo Individuale, e Marcel van den Eynde sono venuti a mancare lo stesso giorno.

Due grandi campioni e due grandi personaggi.

Ci mancheranno per sempre!!”

Lele Tubertini, titolare dell’omonima Azienda, più volte Azzurro, si presta volentieri a ricordare il grande campione al microfono.

Tubertini, lei e la sua Azienda siete distributori storici del marchio Van den Eynde in Italia. La sua amicizia con Van den Eynde a quando risale e come nacque?

“Ho conosciuto Marcel nel 1972, durante il Mondiale in Cecoslovacchia. Eravamo nello stesso albergo, ci siamo conosciuti, frequentati e diventammo amici. Nel ‘76\’77 iniziammo a distribuire uno i prodotti dell’altro, nei rispettivi paesi. Allora collaboravamo entrambi con una importante Azienda che produceva canne da pesca; per il mercato del Nord Europa il referente era Marcel, per i paesi latini ero io. In seguito io ho cominciato ad importare su vasta scala la sua pastura in Italia e lui a commercializzare i prodotti Tubertini nel Benelux ed il nostro rapporto si è consolidato anche a livello familiare.”

Com’erano l’uomo van den Eynde ed il pescatore?

“Umanamente era una persona squisita, gentile e disponibile. Una persona di parola, con lui non occorrevano contratti scritti, una sua parola era una garanzia; e la sua famiglia segue le sue orme. Come pescatore era una vera leggenda. Pensa che ha partecipato a decine di mondiali con la Nazionale del Belgio, affrontando ogni anno una selezione per entrarvi, quindi una continuità di rendimento elevatissima. Tutti gli altri sono venuti dopo.”

Per molti pescatori giovani e anche meno giovani il nome Van den Eynde rappresenta solo una marca di pasture o poco più. Ma come nasce il mito VdE alla fine degli anni ’60?

“A quel tempo le comunicazioni erano molto più difficoltose di adesso, gli incontri con i pescatori d’oltralpe c’erano quasi esclusivamente solo in occasione dei Campionati del Mondo. In Italia lasciò il suo primo segno agonistico in occasione del Mondiale del ’71, a Pozzolo, quando la nostra Nazionale, su quattro settori, fece tre primi ed un secondo; l’unico settore che non vincemmo fu perché vinse lui, alla grande, davanti all’italiano. Oltre che agonista Marcel era un pescatore/pescatore, pescava ovunque, in acque interne ed in mare, a spinning. Era instancabile e micidiale.”

Secondo Lei, la ditta Van den Eynde come si colloca, in una ipotetica classifica europea?

“Non per i miei rapporti commerciali, ma secondo me loro sono al primo posto nel campo delle pasture, tanto per la qualità che per la quantità.”

L’argomento pasture riveste sempre un alone un po’ magico, affascinante. Su questo argomento un uomo con la sua esperienza può dirci cosa ha scoperto o inventato van den Eynde?

“Innanzi tutto Marcel era un profondo conoscitore degli ingredienti, delle farine, avendole provate e testate tutte sui pesci. Ma il suo studio fondamentale è stato sul modo di far lavorare la pastura, di capire come si amalgamano le farine e come il composto si disgrega in acqua. Trucchi o ingredienti segreti, naturalmente, non ne esistono: esistono pasture più serie o meno serie a seconda della qualità degli ingredienti impiegati. Certo, bisogna capire quali sono gli ingredienti più graditi ai pesci in quel certo posto, poi è il pescatore che deve imparare a conoscerle e a farle lavorare bene.”

Lei, oltre alla linea VdE, produce anche una sua linea di pasture, studiate e calibrate sui pesci e sulle acque italiane. Le differenze tra le nostre pasture e quelle d’oltralpe…

“Innanzi tutto sono diversi i pesci, le specie nostre e le loro. O meglio, erano diverse; ora, con il grande avvento delle breme anche nelle nostre acque, ecco che le loro pasture trovano ragion d’essere anche da noi. Una delle forze della sua struttura produttiva è anche la grande varietà di ingredienti disponibili; pensa che da due\tre basi uniche ed eccezionali, combinando vari elementi, attrattori, aminoacidi ecc. riesce a soddisfare tutte le esigenze dei pescatori d’Europa. Poi hanno un tipo di pane unico nel suo genere, il famoso pane belga, che da noi non ha eguali. Da noi, qualsiasi tipo di pane si impieghi nelle pasture, tende sempre a legare gli ingredienti, mentre il loro slega, fa lavorare la pastura. Ecco, questo forse è un loro segreto.”

Vuole ricordare qualche anedotto della sua amicizia con van den Eynde?

“Ce ne sarebbero tanti. Siamo stati avversari nei Mondiali che ho disputato, una volta, in Lussemburgo, anche a spalla. Andammo male entrambi, capitando fuori dai pesci: io presi tre alborelle, lui un piccolo gardon. E poi tante pescate assieme, anche in mare, quando lui mi veniva a trovare, in vacanza, a Creta.”

Angelo “Pippo” Rinaldi, agonista di punta dell’Ortofrutticolo di Bologna negli anni ’70 ed ’80, Nazionale nel 1974 a Gent, in Belgio, ha conosciuto il campione belga ai tempi dei suoi massimi successi.

ANGELO RINALDI

Angelo, quando hai conosciuto Marcel?

Ho incontrato Van den Eynde del 1970. Allora ero montatore di macchine automatiche e per lavoro andavo spesso in Belgio. Allora, con l’Ortofrutticolo di Bologna, ero ai vertici dell’agonismo italiano e conoscevo Van den Eynde di fama. Durante una delle mie trasferte di lavoro mi trovai vicino al paese dove lui aveva il negozio e lo andai a trovare. Nacque subito una certa simpatia che si trasformò in amicizia nel tempo. Mi spiegò tante cose sulle pasture e sul loro modo di lavorare in acqua. Feci rifornimento di suoi prodotti e li portai in Società. Fui uno dei primi, a quei tempi, a portare in Italia non solo le sue famose pasture, ma anche i suoi galleggianti.

In seguito e per diverso tempo, tutte le volte che mi recavo in Belgio portavo in Italia un po’ delle sue pasture. In seguito sono entrato in Nazionale e ho disputato il Mondiale proprio in Belgio, a Gent. Durante le prove prima del Mondiale la nostra pastura non si dimostrava adatta al campo di gara e così, in accordo con il C.T. Chines, mi recai da Marcel per avere la sua pastura. Lui accettò di sponsorizzare la Squadra con la sua pastura, ci insegnò ad usarla e la usammo anche in gara. Arrivammo secondi dietro la Francia. In questo modo cementammo la nostra amicizia.”

Vuoi dirmi qualcosa sul personaggio Van den Eynde? Com’era il pescatore?

“Negli anni settanta era un vero mito tra gli agonisti di alto livello. Io ebbi la fortuna, allora, di poter entrare nel magazzino dove teneva gli ingredienti e produceva le pasture. C’erano decine di farine diverse e, partendo da una base comune, personalizzava poi la miscela in base al posto dove avrebbe dovuto usarla. Dopo una gara, se non vinceva, non diceva di aver pescato male ma di aver sbagliato la pastura. Lui continuamente cercava qualcosa di diverso; a suo modo, faceva ricerca.

Aveva un vero e proprio intuito ed istinto in questo campo. Un esempio che mi piace ricordare è quello di quando vidi, nella sua Azienda, dei sacchi con uno strano ingrediente, scuro. Alla mia domanda si mise a ridere e mi rispose che quello era sterco di piccione e in alcuni campi gara era il vero asso nella manica da aggiungere alla pastura.

Come pescatore era unico: con un pezzo di filo, due pallini ed un amo lui prendeva i pesci; era un grande istintivo, con delle intuizioni uniche in questo campo.”

IL PALMARES DI VAN DEN EYNDE

  • 24 selezioni per la Squadra nazionale belga
  • Campione dei Campioni nel 1961
  • Campione del Belgio 1966
  • 4 volte 2°
  • 3 volte 3°
  • Campione del Mondo individuale nel 1970
  • 5° individuale nel 1971,
  • 2° individuale nel 1973
  • 7° individuale nel 1974,
  • 10° individuale nel 1975
  • Campione del Mondo a squadre nel 1970, 1973 e 1983
  • Vincitore della sfida Belgio oLANDA nel 1970, 1975 e 1978
  • Vincitore della sfida Belgio – Olanda
  • Vincitore del torneo del Benelux
  • Vincitore del Golden Voorn criterium di regolarità nel 1967 e 1968
  • Vincitore del Golden Polo nel 1981
  • Campione dei Giochi del Belgio nel 1985
  • Vincitore della Maratona Browning nel 1987
  • Vincitore della Coppa del Mondo Browning

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