CAMPIONATO ITALIANO PROMOZIONALE 2011: AI LAGHI DI FALDO VINCE ERMINIO MACCAGNOLA
Finale campionato italiano promozionale laghi di faldo 30-31/07/2011
Maccagnola Erminio Pilastroni (Trabucco) vince con 2 penalità.
CLASSIFICA SETTORI
CLASSIFICA FINALE INDIVIDUALE
LETTERE ALLA REDAZIONE DI MATCH FISHING
riceviamo e pubblichiamo
Egregio Direttore buongiorno
Mi chiamo Vincenzo G., sono affiliato alla Società di pesca Rogoredo 84 – il Gabbiano di Milano e Le scrivo per denunciare quanto accaduto a me e ai miei compagni nei giorni 29-30-31 Luglio ad Umbertide.
Premetto che sia io che i miei soci, Giuseppe B. e Antonio M. , abbiamo partecipato, assieme ad altri 137 concorrenti, al Campionato Italiano pesca al colpo categoria Promozionale tenutasi il 30 e 31 Luglio presso i laghi di Faldo ad Umbertide.
Fatte le dovute premesse passo ad enunciarLe i fatti che hanno fatto sì che la gara si spostasse da uno stupendo Tevere ad un modestissimo laghetto.
La nostra avventura inizia con la partenza alle ore 3.00 di mattina di giovedì 28 Luglio.
Dopo aver percorso 410 chilometri giungiamo, carichi e motivati, in quel di Umbertide alle 6.30 e subito ci fiondiamo sulle sponde del Tevere pregustando una giornata straripante di cavedani ma, purtroppo, constatiamo che l’acqua del fiume, nonostante la strada sterrata che lo fiancheggia sia praticabilissima, era color caffelatte.
Tristi, sconsolati e rassegnati passiamo la prima giornata bighellonando per Gubbio rincuorandoci a vicenda sul fatto che il giorno dopo avremmo pescato in un fiume con acque più che accettabili.
La mattina del venerdì sveglia alle 5.00, abbondante colazione, salto velocissimo nel negozio di pesca per comprare le esche e, dopo aver sborsato 5 euro per poter accedere con l’ auto alla sponda del Tevere, ci siamo spostati sul campo gara.
Alle 6.30 siamo prontissimi per pescare.
Sulla sponda del fiume altri pescatori si stanno cimentando nell’ arte pescatoria e, con stupore, notiamo che, nonostante l’ acqua sia ancora scura, i pesci cominciano ad abboccare.
Nel giro di un paio d’ ore escono parecchi cavedani, qualche barbo e qualche carpa ( una da kg 1.5 portata a guadino dal sottoscritto )
Felici e rasserenati dal pescato ci illudiamo che le gare di sabato e domenica si sarebbero svolte sul Tevere.
Alle 10.30 ci cade in testa la tegola che avrebbe rovinato le giornate a venire a noi e ad altri 140 concorrenti.
Stavamo provando le lenze in tutta tranquillità quando si affianca un’ auto e un omino ci dice che il campo gara è stato spostato ai laghi di Faldo.
Increduli, mugugnanti e rassegnati smontiamo baracca e burattini e andiamo al laghetto, dove per potervi accedere ci viene nuovamente richiesto il pagamento di altri 2,50 euro, e lì finalmente cominciamo a preparare e provare qualche lenza.
Sabato mattina prima del sorteggio per l’ assegnazione del picchetto parecchi pescatori si lamentano con il giudice di gara dichiarando di non riuscire a capire le motivazioni dello spostamento della gara da un Tevere agibilissimo e molto pescoso ad un laghetto non proprio all’ altezza di un campionato italiano e, in tutta risposta, ci veniva confermata l’ inagibilità del campo gara sul Tevere.
A gara conclusa veniamo a sapere che 60 concorrenti di società non ben definite avevano svolto una loro pool sul tratto di Tevere precedentemente assegnato alla nostra competizione.
Domenica mattina stesse lamentele da parte nostra, stesse risposte da parte loro, l’ unica differenza dal giorno prima era che i concorrenti sul Tevere che avevano svolto una pool questa volta non erano solo 60 ma erano passati addirittura a 100 con un pescato che ha raggiunto i 6 kg.
Oltretutto ci siamo chiesti come gli organizzatori di queste garette siano riusciti a trovare così tanti concorrenti in così poco tempo, sembrava quasi che il tutto fosse stato organizzato giorni addietro sicuri che il Tevere sarebbe stato a loro disposizione.
Altro episodio da segnalare, e non certo marginale, è il fatto che un nostro amico della Lenza Tevere di Spicciano la domenica mattina non sia stato nemmeno sorteggiato dopo che il sabato aveva gareggiato regolarmente. Alla sua richiesta di spiegazioni gli era stato risposto che per loro era assente ma visto che c’ erano state rinunce avrebbero potuto inserirlo in un posto vuoto.
Caro Riccardo questi sono i fatti.
Le scrivo per chiederLe cortesemente di far da tramite fra noi e la Società organizzatrice affinché ci vengano date delle spiegazioni chiare e veritiere e non quelle blande e fittizie che ci siamo sentiti dire sabato e domenica mattina.
Gradirei non sentirmi rispondere che le previsioni meteo davano brutto tempo perché allora lo spostamento del campo gara avrebbero potuto farlo sabato mattina e non 24 ore prima.
Gradirei non sentirmi rispondere che il tutto è stato fatto per inagibilità del campo perché allora non mi spiego come abbiano fatto 160 persone a pescare sul Tevere fra sabato e domenica.
E soprattutto non vorrei sentirmi rispondere che lo hanno fatto per l’ incolumità dei partecipanti al campionato italiano perché la salute e la vita di un garista è tanto importante quanto quella di un qualsiasi altro pescatore.
Siamo amareggiati da quanto è successo perché ci rendiamo conto di essere stati presi in giro da un’ organizzazione che pensavamo fosse seria e che invece ai nostri occhi si è dimostrata deludente e Le assicuro che questo è stato anche il convincimento di tutti gli altri partecipanti.
Il comportamento di chi ha organizzato la competizione è stato superficiale e di poco rispetto nei confronti di chi in 4 giorni si è fatto 900 chilometri , ha speso centinaia di euro ed ha dormito pochissino solo per andare a pescare in un laghetto.
Penso che quanto scritto sia sufficiente a sottolineare il fatto che chi paga regolarmente le licenze e le iscrizioni alle gare abbia tutti i diritti di essere rispettato e trattato con riguardo.
Vogliamo sperare che questa lettera sia un punto di riflessione per chi è preposto all’organizzazione delle gare e vogliamo sperare che alla prossima ci sia più serietà e trasparenza.
Distinti saluti Rogoredo 84-Il gabbiano
Caro Presidente buongiorno.
Con la presente Le scrivo per farLe notare i disagi e le anomalie accadute durante le gare del Campionato Italiano Promozionale svoltosi i giorni 20 e 31 luglio 2011 ad Umbertide.
Come prima cosa vorrei farLe notare che il campionato doveva tenersi su fiume Tevere ma venerdì 29 luglio 2011 alle ore 12:00 ci è stato comunicato da un omino non ben definito che le due prove si sarebbero svolte sul campo gara di riserva, e cioè nei laghi di Faldo.
Il tutto è stato dettato dal giudice di gara che, giunto sul posto solo venerdì, dopo aver visitando solo il settore disabili avrebbe dichiarato impraticabile il campo gara adducendo come scusa il fiume in piena; scusa peraltro non confermata dagli agonisti presenti sul posto che, unanimemente, dichiaravano che il fiume si stava pulendo e che le catture si stavano susseguendo in maniera costante
Nonostante tutto le 2 prove degli italiani di sabato e domenica si sono svolte nel laghetto il campo gara sul Tevere è stato usato da 90-100 agonisti che il 7 agosto 2011 avrebbero partecipato all’International.
La seconda anomalia è stata l’assenza di un giudice di sponda infatti né sabato né domenica è stato fatto l’appello dei concorrenti, ciò ha portato un agonista a sbagliare il settore venendo poi squalificato. Il ragazzo avrebbe vinto il campionato italiano avendo guadagnato due primi posti assoluti.
Inoltre il sorteggio della domenica non si è svolto di fronte agli agonisti, tutti infatti abbiamo ritirato il cartellino con già il numero del picchetto e del settore.
Oltretutto un agonista della Lenza Tevere non ha potuto partecipare alla seconda prova di domenica mattina perché non era stato inserito frà i garisti partecipanti , ad una richiesta di spiegazioni gli è stato risposto che il giorno prima non aveva gareggiato mentre il suddetto era presente e aveva pescato nel settore A, picchetto 9, il tutto può essere confermato dal presidente della società “Il Gabbiano” che sabato gareggiava nel picchetto affianco.
Ritengo che quanto scritto abbia creato un notevole disagio non supportato da spiegazioni idonee e adeguate.
Chiedo cortesemente che i 140 garisti del sabato e i 120 della domenica debbano avere chiarimenti coerenti e dettagliate per quanto successo.
Augurandoci che prenda dei provvedimenti per far sì che in un prossimo futuro non vengano più svolte gare con un organizzazione così approssimativa cogliamo l’occasione per porgerle i nostri più cordiali saluti.
In fede
Presidente Lenza Tevere Presidente Il Gabbiano