INTERVISTA A CHECCO CASINI

Alessandro Scarponi e Luca Caslini dopo una riunione a Firenze presso la sede di Pesca In hanno deciso di raggiungere a poca distanza presso il suo negozio Francesco Casini, star indiscussa dell’agonismo italiano ed internazionale, ottimo pescatore, grande allenatore, nonché produttore di materiale da pesca per una chiacchierata a tutto campo.

Checco gestisce assieme al suo socio ed inseparabile amico Franco Matucci, il sempre fornitissimo negozio di articoli da pesca “La Peche”.

Li troviamo anche l’amico Stefano Falciani amico di Match Fishing e di Pesca In nonchè valido agonista della società A.P.O. Firenze il quale ci ha aiutato nella realizzazione dell’intervista.

Trascorrere un pomeriggio con lui nel suo punto vendita di Via del Pollaiolo ne è valsa veramente la pena perché, oltre ad aver avuto la possibilità di conoscerlo meglio, ci ha permesso di avere una panoramica sulle nuove canne roubaisienne, bolognesi e inglesi prodotte dall’Italica per il mercato 2012 e il nuovo paniere Rivè distribuito in Italia proprio da Checco.

Anche se non ha vinto tanti campionati del mondo, come qualche pescatore d’Oltremanica, Francesco è comunque da sempre considerato uno tra i migliori agonisti del mondo nella pesca all’inglese ed in quella a roubaisienne e quindi chi meglio di lui può realizzare attrezzi tra i migliori in commercio.

In ogni caso il suo palmares sportivo è di tutto rispetto avendo messo il suo timbro in diverse competizioni italiane e internazionali.

É stato due volte campione del mondo, campione europeo, campione del mondo per club con diverse società.

Il Casini, mentre all’estero è considerato un guru, in Italia per tutti, ed in particolare per gli amici, è rimasto e rimane quello di sempre ossia semplicemente “Checco”.

Nell’uomo sempre modesto ed amichevole, che riesce ad affascinare mentre racconta la sua vita da agonista in quel suo tipico accento toscano, spiccano doti umane rare come la franchezza ed il modo di fare puro condito da un carisma fuori dal comune.

Ecco quindi una sintesi della chiacchierata effettuata con Checco da Stefano Falciani, Alessandro Scarponi e Luca Caslini:

Come è iniziata la tua avventura con l’agonismo?
Posso dire che è capitata accidentalmente. Una volta, se ricordo bene all’età di 12 anni, sono andato con degli amici sull’Arno a pescare.

Tanto mi trovavo a mio agio in quell’ambiente, che riuscì subito catturare una bella carpa.

Quell’esperienza mi rimase dentro e mi affascinò.

Quella fu la scintilla che fece scoppiare dentro di me un incendio che mi ha portato poi nel corso della vita a confrontarmi ogni fine settimana in sfide sempre più impegnative ed in competizioni sempre più importanti, prima a livello nazionale e poi internazionale.

E fu così che da pescatore amatoriale all’età di 14 anni sono approdato al mio primo club: l’Aurora di Firenze dove feci i primi passi della mia, poi lunga, carriera agonistica.

Successivamente passai al team I Gabbiani e appena un anno dopo vestii la divisa del club I Cormorani, società per me importante nella quale restai per ben 17 anni.

Come è stata caratterizzata la tua formazione di agonista?
In quel tempo in Italia, tutte le manifestazioni si svolgevano sulla pesca all’alborella, una tecnica che aveva fra le sue principali caratteristiche la velocità di esecuzione.

Le altre tecniche erano praticamente inesistenti e dal 1968 al 1973 tutto l’agonismo italico ruotava attorno alla cattura del piccolo pesce.

Francesco parliamo dell’inizio della tua carriera di agonista.
Come ho già detto ho iniziato a raggiungere i primi risultati solo dopo il passaggio al Club dei Cormorani.

Tuttavia il primo successo veramente importante l’ho ottenuto con la Lenza Emiliana Tubertini.

Una grande società che mi ha permesso di raggiungere traguardi prestigiosi e alla quale devo davvero tanto.

Dal 1983 al 1985 siamo stati due volte vice-campione d’Italia.

Poi nel 1987 sono passato, insieme a Giampietro Barbetta, all’APO di Firenze.

E’ di quell’anno il titolo Italiano Individuale e dell’anno successivo quello di Campione d’Italia a squadre sempre con i colori dell’Apo Fly.

E’ del 1989 la medaglia d’Argento nel Mondiale per Nazioni a Plodviv in Bulgaria dove nell’individuale arrivai in vetta a pari penalità con Tom Pickering e persi il titolo solamente per una differenza di peso.

Nel 1990 passai alla Daiwa e fino al 1996 il connubio andò avanti, prima vestendo i colori della Garisti Piacentini e dopo tre stagioni quelli della Castelmaggiore.

Nel 1997 ritornai nuovamente con Tubertini alla Lenza Emiliana.

Ero nel periodo migliore della mia carriera di agonista e sentivo il bisogno di competere con una squadra forte ed ambiziosa capace di prospettarmi grandi traguardi sia di squadra che individualmente.

Con la Lenza Emiliana ho vinto tanto che nemmeno riesco a ricordare i titoli e le date.

Solo del periodo 1997/2000 due Campionati del Mondo a squadre, un Europeo Individuale nella mia Firenze e due Campionato del Mondo per Club e due Campionati Italiani a squadre.

Un racconto davvero da film e sapendo quanti sacrifici implica gareggiare a certi livelli, non posso che complimentarmi con te. Ora Checco parliamo di attrezzatura: come e quanto è cambiata nel corso degli anni?
Posso dire che le attrezzature da pesca nel corso degli ultimi 30 anni sono cambiate in modo rivoluzionario.

Nella mia pluridecennale carriera sono partito pescando con canne di bambù e oggi sto usando attrezzi costruiti con materiali utilizzati in applicazioni aerospaziali.

Mi ricordo la prima canna roubasienne, che era così pesante, che per adattarmi ho dovuto ricorrere anche alla palestra.

Il loro prezzo era esorbitante.

Oggi, per fare i miei prodotti usiamo materiali rivoluzionari come il carbonio modulare.

Una strategia che è diventata regola per la ditta Italica che già 10 anni fa utilizzava per prima prodotti che nessuno conosceva.

E’ stata una vera rivoluzione tecnologica creata dalla continua ricerca.

Quest’anno ho deciso di informare più dettagliatamente il pubblico dei pescatori offrendo loro l’opportunità di godere dei frutti del mio lavoro e per il mercato 2012 presento sul mercato la nuova canna denominata ITALICA R9021 in carbonio modulare.

Nel corso degli anni, ho cercato sempre la perfezione nella realizzazione della roubaisienne raggiungendo standard di qualità straordinari.

La nuova roubaisienne ITALICA R9021, si caratterizza per una rigidità unica e dopo un anno di progetti, misurazioni, analisi e test ho dovuto completamente rivisitare la strada che porta alla realizzazione delle roubaisienne.

La nuova canna è molto resistente al vento come lo era la versione passata: ossia la Exxxcellence 9020 del 2010.

Usando gli stessi materiali sono riuscito nell’impresa di migliorare ancora di più un già ottimo attrezzo, mantenendo gli stessi diametri e le stesse pesantezze e riuscendo a conferirgli una bilanciatura sorprendente ed una rigidità unica.

Tutto questo grazie ai nostri tecnici che hanno potuto mettere in pratica i miei consigli.

Insieme abbiamo riversato sul progetto della nuova R9021 tutta l’esperienza accumulata da un pescatore con ore ed ore di pesca sulle spalle.

Naturalmente, questo prodotto rispetta completamente le regolamentazioni riguardanti la lunghezza obbligatoria dei 13 metri ed è un vanto per me aver ricevuto dagli specialisti giudizi molto positivi tanto da considerarla una tra le più equilibrate sul mercato.

Naturalmente, la R9021 non è l’unico prodotto targato Italica…

No, mi preparo sempre una varietà di roubasienne per soddisfare le esigenze di tutti i pescatori; da quelli cosiddetti amatoriali a quelli più esperti ed esigenti.

Come ad esempio l’8021 che è la roubaisienne di seconda fascia per il 2012.

Come caratteristiche tecniche l’attrezzo è paragonabile all’Exxxcellence 9020 di due anni fa.

La 7021 invece è una canna da pesca molto resistente ma utilizzabile in molteplici situazioni.

Insomma una allround a tutti gli effetti.

La 5021 di contro, è una roubaisienne molto adatta al pescatore debuttante ma non per questo da considerarsi di fascia inferiore.

Ecco amici di Match Fishing questo è Francesco Casini per tutti detto Checco.

Ma cosa vuol fare Checco da grande?
Guarda dopo avere conosciuto i campi di gara di mezzo mondo come agonista prima e come allenatore della nazionale femminile di pesca al colpo poi, sono tornato alle radici.

Con gli amici dell’A.P.O. di Firenze sto ricreando la mia società di pesca ideale.

Una società che alla base del progetto metta aspetti come l’amicizia, la crescita tecnica e la voglia di stare bene insieme divertendosi.

Personalmente dopo aver girovagato per mezzo mondo oggi penso un po’ di più alla qualità della vita, gestisco insieme a Franco il nostro negozio di Via del Pollaiolo a Firenze e, tanto per non perdere il contatto con il mondo dell’agonismo, partecipo a competizioni di carattere zonale e regionale.

Ovviamente non perdo mai di vista i giovani ed i pescatori meno esperti con i quali non sono mai avaro di consigli.

Allora Checco oltre che ringraziarti per questa bella intervista ti faccio tanti auguri per la tua attività.

 

LE NUOVE ROUBAISIENNE

LE NUOVE BOLOGNESI

LE NUOVE CANNE INGLESI

LEVECCHIE INSEPARABILI CANNE IN LEGNO DOLCE PER LA PESCA DELL’ALBORELLA

IL NUOVO PANIERE RIVE’

CASINI COMMERCIALIZZA CASSETTE PER AMI LEGATI DI OGNI MISURA

ADATTE PER I PANIERI RIVE’

uno scorcio del negozio

LA LINEA DI PASTURE FIRMATE CASINI

l’amico Stefano Falciani

Un pensiero riguardo “INTERVISTA A CHECCO CASINI

  • 6 Ottobre 2022 in 16:34
    Permalink

    Bonjour, je vais acheter en 9cvasion une casini 14,5m 75 rs, mais la personne n’en c’est pas plus sur cette canne. Pouvez vous m’en dire un peu plus? Année, poid, ect… Y a t’il encore un sav pour cette canne?. Merci, Christophe. France.

    Risposta

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