CLUB AZZURRO 2012: CARRARO COME MERCKX… IL CANNIBALE

Purtroppo, o per fortuna, sono nato nel 1978, proprio l’anno in cui il più forte ciclista di tutti i tempi si ritirò dalle gare. Edouard Louis Joseph Merckx, detto Eddy. Venne soprannominato “il cannibale”, accezione che non era assolutamente negativa, anzi, voleva solo sottolineare la sua estrema propensione all’agonismo, la sua immensa voglia di vincere, qualsiasi fosse la competizione.

Mi affascinavano molto i racconti di mio padre che sottolineava la forza di questo campione, capace solo di correre alla massima velocità, nel campionato del mondo come nella passeggiata domenicale lungo il fiume.

In questa edizione 2012 del Club Azzurro ho visto qualcosa di simile.

Simone Carraro, agonista in forza alla Lenza Emiliana Tubertini, ha matematicamente vinto la competizione già dal sabato, con una prova di anticipo sulla fine del torneo, cosa che nella pesca è decisamente rara.

Domenica sono andato a vedere l’ultima prova del Club Azzurro sulle sponde del Circondariale ad Ostellato-Covato e, passando dal suo picchetto, immaginavo di trovare un agonista svogliato e demotivato vista la classifica.

Nel calcio siamo stati abbondantemente abituati a “polpettoni” vari e partite giocate da calciatori svogliati quando non hanno più nessuna ambizione di classifica.

Invece vedo un ragazzo concentrato, la sua Evola 9000 dal vivace contrasto di colori giallo/nero sfreccia avanti e indietro ad una velocità impressionante, tale da far pensare ad un nuovo look cosmetico dei treni ad alta velocità.

Già, come direbbe Massimo Marianella “è proprio lui“, il ragazzo che conosco ormai da 20 anni e che non è cambiato di una virgola.

Le citazioni sportive mi piacciono moltissimo e credo che spesso si possano accostare a personaggi che praticano discipline differenti.

E visto che con Simone si può dire che siamo amici di vecchia data mi viene in mente un’altra citazione sportiva, stavolta del mitico Adriano De Zan: ”

Eddy Merckx non ha maturazioni, né lente, né veloci, è subito Merckx, in tutta la sua devastante forza”.

Sta parlando di Simone, anche lui non ha maturazioni, è sempre stato lo stesso in tutta la sua devastante forza.

Fin dai primi tempi in cui lo conobbi, parlo degli inizi degli anni 80.

Io ero solo un ragazzino e ogni tanto mi divertivo a fare qualche garetta nei carpodromi della Brianza.

Simone ogni tanto si presentava al raduno, si iscriveva, vinceva la gara e tornava a casa.

Di lui mi ha sempre impressionato la velocità di esecuzione e la trance agonistica.

Anche ad una manciata di minuti dalla fine, dopo aver ormai triplicato il secondo, viaggiava come se fosse il primo minuto.

Col tempo ho imparato a conoscerlo ed ho capito che la sua non era voglia di strafare, è solo che quando l’hanno assemblato si sono dimenticati il regolatore della velocità.

In lui esiste solo una semplice levetta on/off che, una volta sollevata verso l’alto, libera tutta la sua potenza.

Anche domenica, pur non avendo più ambizioni di classifica, si è seduto sul panchetto ed ha sollevato la levetta verso la scritta On.

Il risultato? Vittoria del settore, dimostrando che se c’è da macinare pesce lui ha la forza di venti braccia, come la Pastamatic.

A fine gara mi sono avvicinato, ci siamo scambiati i saluti e gli ho fatto qualche domanda, chissà che magari per sbaglio finisca col rivelarmi il suo segreto.

Simone, avevi già il primo posto in tasca, matematicamente. Come hai fatto a trovare gli stimoli per fare bene anche oggi?

Non è stato difficile, avevo solo una gran voglia di pescare.

Come hai impostato la gara?

Avevo deciso di impostare la gara a 13 metri cercando dei pesci di taglia che però non sono arrivati, così ho ripiegato a pescare questi pesciolini con la differenza che ieri li ho fatti con la punta da sei pezzi mentre oggi li ho presi ” a tutta canna”.

La pesca di questi giorni ha visto latitare un pochino i pesci di taglia con una sovrabbondanza di queste plaquette. Visto che ne hai catturate un numero impressionante, esiste una lenza o qualcosa in particolare da fare?

Personalmente ho utilizzato un galleggiante da due grammi della serie PRO107, galleggiante con atenna in plastica, tarato quasi a bolla. Ho preparato una lenza molto bassa ed un terminalino da 15 cm di Fluorine dello 0,09 con un amo del 18 della Serie 2 opaca. Ieri invece, nella pesca a sei pezzi, ho utilizzato una lenza simile ma con un galleggiante da 0,75 grammi della serie PRO100, con antenna in fibra di vetro. Il motivo della differenza dei galleggianti è che pescando fuori la taglia dei pesci era mediamente di 10/15 grammi superiore rispetto alla pesca corta, le mangiate erano quindi più franche e non necessitavano di un antenna in fibra di vetro.

Che pastura hai usato?

Ho utilizzato la classica ricetta che uso sempre qui ad Ostellato, un pacco da due Kg di Turbo Black di Van den Eynde, uno di Gold Medal Brown e un pacchetto di brasem al caramello, il tutto tagliato con un pacco di terra di fondo, quella di Van den Eynde nel saccheto verde. Per il pongo invece ho utilizzato della terra di somma nera. Ho fatto un fondo a sei pezzi di pastura molto molle in modo che facesse la macchia, farcita con pochissimo fouilles. A 13 metri invece ho fatto il classico fondo da breme, sette/otto palle di pastura ed alcune palle di pongo.

Hai pescato appoggiato o a sfiorare?

Ho pescato per un po’ appoggiando poco, giusto il bulbo del galleggiante, mentre a volte pescavo a sfiorare. Ho perso circa un quarto d’ora cercando il pesce di taglia un pochino più appoggiato ma questi pesciolini oggi la facevano da padroni.

Ripercorriamo un pochino la tua cavalcata trionfale. Vinci scartando un secondo e rischiando di fare un percorso netto con sei primi…

Sì, siamo partiti a Medelana dove ho fatto due secondi, il primo giorno perdendo per 10 grammi ed il secondo perdendo per tre etti contro una carpa di oltre 4 kg di peso. Poi al Fissero all’inglese ho fatto due primi, il primo giorno in una pescata difficile dove vinsi il settore con un paio di chili ed il secondo giorno facendo l’assoluto di giornata con oltre 10 kg. Ieri ho fatto circa 10,5 kg di pesce pescando oltre 300 pesciolini a sei pezzi e facendo il secondo dietro una carpa di quasi 10 kg, oggi invece ho pescato queste bremettine a 13 metri facendone poco più di 8 kg e vincendo il settore.

Ma dicci la verità, oggi era naturale perdere concentrazione non avendo ambizioni di classifica, e invece… Cosa succede nella tua testa?

Niente di particolare, io mi siedo sul paniere ed intorno a me scompare tutto, ci siamo solo io, la mia canna ed i pesci da catturare. Oggi forse ero più tranquillo essendo già matematicamente primo, ma intorno a me non c’era nulla lo stesso, solo io, la mia canna ed i pesci da catturare…

Beh, che dire… complimenti…

Grazie mille.

 

Chissa il buon Eddy Merckx cosa avrebbe risposto ad una domanda simile… già me lo immagino…. “allora Eddy, cosa succede nella tua testa”… “niente di particolare, salgo in sella e siamo solo io, la mia bici e la strada da percorrere”…. non mi meraviglierei di una risposta simile, come vedete le affinità ci sono tutte…

 

Ecco la ricetta di Simone per Ostellato

Ed ecco il risultato finale…

Questo è il pongo, preparato con terra di somma nera di Van den Eynde

Ami della Serie 2 opaca e fili Fluorine e PiùPiù

Le scatole con gli ami già legati


Ad una prima impressione potrebbe sembrare che utilizza ami della Serie 2 opaca…

 

Davvero un bel bottino, taglia non eccezionale ma gran numero di pesci che gli vale il primo di settore

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