TUTELA AMBIENTALE ed ECOSISTEMA FLUVIALE: PROSCIUGAMENTO ESTIVO DEL TORRENTE LAVAGNA

LA DENUNCIA ARRIVERA’ IN COMMISSIONE EUROPEA

S. Colombano Certenoli – Prosciugamento estivo del Torrente Lavagna che interessa il tratto tra Coreglia Ligure e Carasco, a causa del prelievo idrico esagerato ad uso civico-potabile, mette in secca il torrente per una estensione di oltre 7 km, uccidendo ogni anno la fauna ittica autoctona oggi talmente importante per il Ministero della Transizione Ecologica, da imporre restrizioni a livello nazionale ed oggetto di progetti finalizzati ad una gestione più attenta e conservatrice dell’ecosistema fluviale in osservanza della Direttiva Habitat emanata dalla UE, e conseguenti leggi del Ministero da applicarsi in forma immediata in tutte le Regioni Italiane.

Il primo passo è stato la richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio Comunale di S. Colombano Certenoli, che subisce maggiormente questa situazione di totale prosciugamento estivo del Torrente Lavagna, avviata dal gruppo politico locale “Territorio e Sviluppo” insieme a tante realtà e associazioni del territorio (vedi Fipsas Ge, FIMA Chiavari, Cicagnese, Italia Nostra Tigullio, Coldiretti Ge, CIA Ge) con la disponibilità dei comuni di Coreglia Ligure, Leivi e Carasco.

La stesura di un documento congiunto di denuncia che sarà portato all’attenzione della Commissione Europea, con l’esposizione della situazione e dei danni che tali prosciugamenti estivi procurano non solo all’intero ecosistema fluviale, ma pure all’economia ad esso collegato come l’agricoltura e floricoltura, e alle attività commerciali ad esse consorziate, impossibilitate di completare la produzione e smercio dei prodotti coltivati, per carenza idrica dei pozzi anch’essi prosciugati da uno spropositato abbassamento di falda.

Qualcuno si chiederà “Sono anni che accade, perché non si è fatto prima?”
In passato non si è mai avuto un simile “lavoro di squadra”, e ci tengo a ringraziare i componenti del Gruppo Politico “Territorio e Sviluppo”, che hanno saputo cogliere le segnalazioni dei pescasportivi, supportate da video, foto e sopralluoghi, poi ascoltando le “voci” del territorio, le motivazioni e i problemi degli agricoltori e floricoltori della valle, ancor di più penalizzati dalla crisi del mercato obbligandoli ad acquistare prodotti coltivati altrove per mantenersi clienti e vendita, con costi aggiuntivi onerosi.

Sino ad oggi, l’Ente pubblico (Provincia poi Regione) gestore delle acque e del patrimonio ittico-ambientale, operava o demandava gli interventi alle Guardie Volontarie abilitate all’elettropesca, per il recupero del pesce agonizzante imprigionato nelle poche pozze fonde maleodoranti, tra miasmi di ogni genere fognari e putrescenti.

Ben poco da salvare visto in buona parte era già morto da giorni, una pratica “il recupero della fauna ittica” a cui non si dovrebbe arrivare, perché occorre fermarsi prima garantendo una alimentazione delle pozze con lo scorrimento superficiale.

Ma ciò non accade nel torrente Lavagna, le foto dimostrano pure quanto sia immensa la differenza del livello di scorrimento e il totale prosciugamento…..

Vi sono leggi che IMPONGONO il DMV (deflusso minimo vitale), vanno semplicemente applicate!!!!!!

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