QUANDO NASCE L’USO DELL’ELASTICO SULLE CANNE DA PESCA

Visto quanto è usato, discusso, e in continua evoluzione anche nella pesca moderna principalmente sulla Roubaisienne, ma anche nell’uso sulle canne fisse da parte di alcuni agonisti di pesca in fiume, oltre che da pescatori per diletto, vi racconto quando è nato l’utilizzo dell’elastico sulle canne da pesca.

Si deve ad Angelo Bruni ( 1883-1933) l’invenzione dell’ammortizzatore ad elastico per impedire la rottura della lenza, nel caso di grosse catture. Scrive infatti lo stesso Bruni a questo proposito sul suo libro (Il Libro Pratico del pescatore all’amo) edito postumo pochi giorni dopo la sua morte avvenuta il 12-Ottobre del 1933.

«Fu in seguito a queste amare considerazioni – (il pesce di notevole mole spesso gli sfuggiva per l’inadeguatezza dell’attrezzatura usata) – confermate dopo parecchi insuccessi raggiunti, ora adoperando il mulinello ora no» (si parla dei primissimi mulinelli a bobina rotante, tipo «Supreme», ora usati quasi esclusivamente per la pesca a mosca) – «ma sempre determinato a non mai adoperare canne e lenze più adatte ad un muratore che ad uno sportsman, per quanto modesto io mi stimi, che nacque in me l’idea dell’ammortizzatore».

A quel tempo, l’elastico, parte sostanziale di questo marchingegno, era ricavato semplicemente da una striscia di camera d’aria di automobile, misura (precisa scrupolosamente il Bruni) 835/135, ancorata appena al di sopra dell’impugnatura e, ovviamente, al suo termine, alla lenza madre, cosi da costituire sotto tensione un freno inesorabile per il povero pesce finito all’amo

Ma non bisogna credere che una simile idea sia stata facilmente resa pratica, al Bruni, nonostante comprendesse bene ciò che aveva intuito, ci vollero diversi anni, di prove prima di trovare un giusto equilibrio fra “ammortizzatore” , lenza e terminale, amo compreso, tanto che si raccomanda di procedere per tentativi una volta posizionato l’elastico, nello scegliere il diametro di lenza e l’amo giusto per dar modo al medesimo di svolgere correttamente la sua funzione…un elastico di cucciù troppo morbido finiva per urtare precocemente contro l’anello anteriore e far saltare tutto, un0altro invece troppo duro a distendersi faceva saltare la lenza o deformare l’amo“.
Ma vediamone le foto dal libro:

La soluzione da allora, con tutte le varianti immaginabili e possibili, non è stata più abbandonata, la si ritrova spesso nelle successive riviste o giornali di pesca.

Una delle prime volte è questa del 1947 riapparsa sulla Gazzetta della Pesca

E questa successiva del 1952 ripresa dalla rivista “Tempo di Pesca”

Ora ( per chi lo usa) sapete chi ringraziare.

A.Z.

Un pensiero riguardo “QUANDO NASCE L’USO DELL’ELASTICO SULLE CANNE DA PESCA

  • 15 Febbraio 2022 in 20:09
    Permalink

    Questi pescatori, di tanti anni fa, con i mezzi di allora, avevano capito tutto. Elastico fine per cavedani e fili fini, spessore preciso a quello che si adopera/adoperava ai nostri giorni…spessore grande per le carpe come ora usano i garisti in gare con il pesce grosso(carpodromo o channel grossi, vedi Calcinaia). Diamogliene atto. Zaccaria come solito complimenti.

    Risposta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *