AI GABBIANI COLMIC LA VITTORIA DEL CAMPIONATO DI SERIE A6

Quando una squadra vince 3 prove su cinque, abbiamo solo un dovere: fare i complimenti a questi 4 ragazzi, davvero imbattibili. Complimenti, quindi, a Lucio Coluccino, Antonio Tammaro, Giacomo Ferraioli e Mario Moschella. Bravissimi.

Vincere su un Volturno avaro di catture non era per nulla semplice (la media pro capite della prima prova non ha superato i 500 grammi!), ma i Gabbiani ci sono riusciti nella prova del sabato, totalizzando appena 12 penalità che gli hanno consentito di svolgere la quinta ed ultima prova, la domenica, in totale scioltezza, sicuri, ormai, della vittoria finale.

Il Volturno ha regalato anche ottime rimonte a chi era un po’ attardato in classifica, come i Cannisti Smalls, vincitori della gara della domenica e classificatisi secondi nella classifica finale e la Lenza Napoletana, classificatasi terza.

Complimenti, quindi, a queste compagini che non hanno mollato fino alla fine!

Quanto alla pesca, c’erano più possibilità, specialmente nei settori più a monte, dove l’acqua correva un po’ meno, con le vele a farla da padrone. Quest’anno la corrente era fortissima ed ha costretto molti agonisti a far uso di vele anche di 30 grammi per cercare di star fermi sulla pastura. Tuttavia si poteva usare anche qualche galleggiante piatto, come le piastre e similari, più piccolo, per la pesca a passata che, sul Volturno, hanno regalato sempre ottime catture o, infine, con il galleggiante classico, “a volare”, come si usa dire, per tentare il cavedano o qualche altro pesciotto.

Chi ne aveva la possibilità, poteva affidarsi alla bolognese, sulla sponda opposta, cercando di stare il più fermo possibile, in attesa di una bella mangiata.

Facendo un passo indietro, c’era sicuramente curiosità, ma anche un po’ di apprensione nei 48 agonisti che si sono presentati sabato 2 e domenica 3 settembre sulle sponde del fiume Volturno, a Capua, perché le pescate precedenti, in primis la gara di prova della domenica precedente, non avevano offerto molte catture, se non qualche carpa di buona taglia (a volte anche troppo di taglia), risultando impossibili da portare a guadino. Ed infatti la gara del sabato ha fatto registrare un numero elevato di “cappotti” con la presenza di qualche carpa a far vincere il settore. Il giorno successivo il Volturno è migliorato un po’, regalando qualche cattura in più (con una media pro capite di circa 1.200,00 grammi)  e facendo registrare un numero di cappotti inferiore.

A questo punto, absit iniuria verbis, vorrei fare alcune considerazioni, lasciando le risposte al lettore, partendo dalle cose liete.

Prima di tutto è doveroso fare i complimenti a tutti i volontari che hanno reso praticabili le sponde del Volturno. Questi ragazzi hanno svolto un lavoro faticosissimo, sotto il cielo di agosto e temperature non certo primaverili per consentire lo svolgimento della gara, regalandoci sponde pulite ed agevoli. Anche la creazione degli scivoli, con ottimi gradini fatti con la zappa e postazioni impeccabili, sono stati apprezzatissimi dagli agonisti. Complimenti, quindi, ma soprattutto, grazie!

Passo all’organizzazione. Anche qui solo complimenti, organizzazione impeccabile del Fishing Club Capua. D’altronde non ci sono dubbi quando si impegnano persone come Gianni Breda e soci. Complimenti anche al Giudice di Gara, Giuseppe Bosco, che ha saputo dirigere, anche con fermezza e severità, entrambe le gare.

Adesso però, qualche considerazione meno felice.

In primis, le prove ufficiali del venerdì.

Arrivare sul fiume e trovare solo 6 agonisti, oltre al sottoscritto e la propria squadra, ha fatto veramente male. 10 pescatori su 48 sono davvero pochi e non hanno consentito una prova reale della gara.

Forse, ipotizzo, il Volturno avrebbe risposto meglio il sabato. Chissà!

A proposito del campo gara, è stata la scelta giusta far disputare una gara su un fiume, sempre bellissimo, ma, di fatto, abbandonato per circa un anno? Non ho la risposta e penso che non ce l’abbia nessuno, ma, purtroppo queste situazioni hanno il solo effetto di recare danno ad un campo gara che, come San Giorgio, non sta vivendo un bel periodo. Credo, ma parere personale, che abbandonare un campo gara sia la scelta peggiore perché non calpestare più le sue sponde significa lasciarlo a sé stesso.

Il Volturno è l’unico campo gara con acque correnti e non credo si possa fare a meno di frequentarlo, ma occorrono certe condizioni che, forse, non sono state prese in considerazione.

E’ vero, è stato un anno anomalo, con una piovosità importante, anche eccessiva, che ha innalzato troppo le acque di tanti laghi e fiumi, ma questo, forse, avrebbe dovuto far riflettere le competenti sedi della Capitale sull’opportunità di una doppia prova su un fiume.

Come dicevo, non possiamo avere riscontro contrario, né essere sicuri di un epilogo diverso da quello avuto, ma è altrettanto vero che le nasse vuote fanno male alla pesca ed all’agonismo, specialmente quando in palio c’è la vittoria del campionato più importante del Sud Italia, ovviamente di settore.

Spero, vivamente, in una rinascita del fiume Volturno, ma anche in una migliore gestione da parte degli Organi competenti.

Non mi resta da fare un grosso in bocca al lupo alle compagini che si recheranno a Corbara.

Per Match Fishing Italia

Michele Lozupone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *