TROFEO SERIE A6: VOLANO I GABBIANI COLMIC

Con 13 penalità, frutto del primo di Mario Moschella, del secondo di Antonio Tammaro, del quarto di Peppe Cicalese e del sesto di Lucio Coluccino, i Gabbiani Colmic, detentori del titolo, si riconfermano al primo posto della classifica provvisoria del Trofeo di Serie A6, seguiti a brevissima distanza (14 penalità), dai Pescatori Irpini Trabucco, il cui leader, Ruggiero Gargiulo ha fatto registrare l’assoluto di giornata con 16.640,00, e da Pietrelcina Hydra che, con 20 penalità si piazza sul gradino più basso del podio.

Complimenti doverosi anche alla Cannisti Smal’s Tubertini e alla Passione Pesca Milo di Avellino che con 21 penalità ciascuno si attestano alla quarta e quinta posizione.

La novità di quest’anno è stata l’uso del fouilles, del ver de vase e del lombrico in pastura, con tutte le conseguenze tecniche che ne derivano, per cui c’era ansia e curiosità nel verificare quello che sarebbe successo e, soprattutto, come avrebbero risposto i pesci del Mignatta.

Nelle prove precedenti, infatti, si era notata la presenza di breme di grossa taglia, decisamente superiori al chilo, oltre ai famosi carassi, ormai di dimensioni notevolissime e delle carpe di nuova immissione che hanno garantito un po’ di pescosità in più. Che fine abbiano fatto i carassi di piccole e medie dimensioni rimane un mistero!

Ebbene, non sono in grado di rispondere alla domanda se il fouilles sia servito o meno ad aumentare la pescosità, vera ratio della innovazione, anche perché alcuni agonisti hanno deciso di non farne uso, puntando sul lombrico in pastura. Fatto sta che l’uso del fouilles ha sicuramente garantito la pesca di placchettine di piccola taglia, evitando di fatto la possibilità di cappotto, e garantendo una continuità di pescato, anche se senza alcuna utilità ai fini della classifica, considerato il peso delle bremette. Fatto sta che chi ha avuto ragione del picchetto, almeno a sentire dai commenti post gara, ha preso i pesci più grossi con il bigattino o con il lombrico.

Ritengo, tuttavia, che l’uso di queste esche, soprattutto se unito ai lombrichi ed alle altre esche tritate, possa essere di sicuro giovamento per il rendimento globale della gara.

E’ arrivato, anche per gli agonisti del Sud, il momento di prendere dimestichezza di queste esche, anche in vista delle finali del Campionato Italiano e di avere la possibilità di tritare le esche, a cominciare dal mais e per finire con bigattini e lombrichi. Non è semplice utilizzare con perizia queste esche, quindi ben venga la loro introduzione, per potersi impratichire in vista di competizioni superiori.

Quanto alla pesca, difficilissima e che ha messo a dura prova gli agonisti, non è stata a senso unico, tanto che molti hanno dovuto ripiegare sull’inglese, anche con ottimi risultati, proprio come i Gabbiani. In definitiva, per aver ragione del difficile ed a tratti avaro Mignatta, bisognava essere poliedrici e con la mente aperta a tutte le soluzioni. Forse troppe per chi non aveva tanta familiarità con questa moltitudine di esche e variabili. Ma la pesca, si sa, è sempre in continua evoluzione e bisogna adeguarsi per rimanere competitivi.

Appuntamento all’Alento, il 9 giugno, per la seconda prova del Trofeo di Serie A6.

Per Match Fishing Italia

Michele Lozupone

A6 zona A

A6 zona B

A6 zona C

A6 zona D

classifica di giornata A6

 

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