FRANCIA, LA NAZIONE GUIDA DELLA PESCA AL COLPO

La pesca con la canna per diletto e consumo ha una storia Europea le cui radici si affondano fino ad anticipare l’epoca cristiana.

Lo si può dedurre dal fatto che il generale Marco Antonio ( 83 a.C. 30 a.C.) non disdegnava pescare con la canna sul Nilo insieme a Cleopatra unendo così in quest’arte le sponde mediterranee di due continenti Europa e Africa.

Poco dopo fu l’antico poeta romano Valerio Marziale a lasciarci per primo uno scritto nel 100 d.C. in uno dei suoi famosi epigrammi del suo primo libro: Epigrammaton liber dove ci scrive:

“ imitantur hamos dona: namque quis nescit Avidum vorata decipi scarum musca?”

“ i doni son come ami: chi non sa che l’avido labro è vittima della mosca che ha divorato? “

Durante ìl medioevo come vi ho già riportato nel precedente articolo sulla pesca con la canna, l’uso di questo attrezzo con amo e galleggiante è diffuso in tutta l’Europa sia ad Ovest che ad Est.

Ne fanno fede i manoscritti che, anche se rari, sono stati ritrovati in Germania, Svizzera, Italia, Olanda, Belgio, Inghilterra, Spagna e Francia

L’ultima nazione citata la Francia rappresenterà nel successivo rinascimento e ancora di più durante l’età moderna la nazione guida, cioè quella dove la pesca per diletto ha il maggior sviluppo e impatto a livello sociale.

Non è un caso che la nostra principale regione di confine con la Francia , il Piemonte, sia poi quella che per prima ha lo sviluppo storico più antico di questa pratica.

I CUGINI

Sulla pesca in Francia ho ritrovato principalmente scritti dal 1700 alla prima metà del 1900

Diderot e D’Alembert fra il 1751 e il 1772 Inseriscono la Pesca con la canna nella loro “Encyclopedie” delle arti e dei mestieri.
Vi metto la foto dell’immagine della lenza

Jean Cussac nel suo “ Pisciceptologie” ne da molti dettami già nel 1816

Vi metto la foto della coprtina del libro.

Addirittura mi sfata il mito di “Sampei”…ricordate il cartoons di quando il ragazzo pescatore cattura un grande pesce mettendo l’esca legata alla zampa di una papera?
Bene Cussac nel 1816 già ci insegna questa tecnica!

“Attaccate degli ami innescati alle zampe di un’Anatra o di un’Oca che nuota nello stagno; questa li presenta ai pesci; se questa incontra un grande Luccio o anche una grande Carpa che morde l’innesco, si vedrà un divertente combattimento fra uccello e pesce.

Ma al fine di non perdere entrambi sarà bene passare sotto le ali dell’anatra una cordicella lunga di cui un capo rimane a terra per recuperarla.”

Insomma sia “Sampei”che, chi magari nei secoli successivi ha pensato di aver inventato ad esempio quello starno aggeggio fatto a zattera galleggiante con più capi liberi armati di amo, assicurato a molte decine di metri di filo, costruito apposta per essere liberamente abbandonato negli specchi d’acqua in attesa di Lucci o altri pesci, desiderosi di penzolarci attaccati, orbene quel qualcuno che ha avuto questa ispirazione, sappia che lo facevano già con le anatre.

Nel 1858 Alphonse Karr ( capo redattore del quotidiano Le Figaro dal 1830 al 1848) nel suo libro “la Pechè “ ( pesca in acqua dolce e acqua salata)

Ci lascia questo poetico scritto:

“La Pechè est un plaisir, meme quand on ne prend pas de poisson” ( la pesca è un piacere anche quando non si pescano pesci)

E’ probabile che Guy de Maupassant ( 1850 -1893) famoso scrittore della sua epoca, lo avesse letto quando nel 1880 scrisse il suo“ Le Domeniche di un Borghese Parigino” che uscivano settimanalmente a puntate sul giornale Le Gaulois, di cui vi riporto un ironico ma realistico brano dedicato alla pesca:

Patissot ( personaggio di fantasia dello scrittore francese Maupassant ), alla vigilia del giorno, in cui avrebbe dovuto lanciare per la prima volta un amo nel fiume, comprò per ottanta centesimi( di franco) il libro “The Compleat Angler ”( Il perfetto pescatore) (1654) dell’Inglese Isaak Walton e ne lesse estasiato questo passo:

“ Se volete prendere del pesce sicuro con la canna , senza insegnamenti, bene, pescate davanti o dopo un temporale, quando il cielo si apre e si screzia di lingue di fuoco, quando la terra tace sotto il rotolare del tuono; allora, sia avidità o terrore , tutti i pesci sono in movimento e caccia, e confondono le loro abitudini in un galoppo universale, in questa confusione, sia che seguiate che non seguiate i precetti per una favorevole riuscita, marciate alla vittoria!”

Quello che segue è il suo dialogo del giorno dopo sulla Senna con un pescatore vicino:

Patissot: “ Ma qualche volta ne prendete molti”?
Pescatore: “Mai!”
Patissot: “Come mai?”
Pescatore: “Mi contrarierebbe molto che mangiassero, io vengo qui per rilassarmi, si sta benissimo, porto la canna solo per fare come gli altri”
…..
Patissot a fine serata senza aver visto un pesce chiese:

“ allora c’è ne andiamo?
Ritirò su la lenza, gettò un grido, e, per la meraviglia, cadde all’indietro: in fondo al filo guizzava un pesciolino, piccolo, piccolo.
Quando lo videro da vicino, si accorsero che era stato agganciato per la pancia, l’amo lo aveva trafitto per caso durante il recupero.
Fu un trionfo, una gioia smisurata; Patissot volle che lo friggessero solo per lui.”

Quando in trattoria alla fine del pasto gli portarono “ la frittura” , nel bel mezzo del piatto c’era un fiammifero storto e giallastro, che mangiò con orgoglio, e la sera sull’omnibus, raccontò ai vicini di aver preso quel giorno, quattordici libbre di frittura!”

Su quello che abbiamo appena letto di Patissot e la sua “cattura fortunata” ci calza bene lo scritto “ del ghiozzo disgraziato” di un’altro scrittore francese: Jules Renard (1864 -1910) che racconta di un ghiozzo che, dopo essersi cacciato dentro una bottiglia piena d’acqua, si era andato ad impigliare volontariamente in una rete, e rigettato in acqua ogni volta, si ostinò a mordere una, due, tre volte lo stesso verme infilzato all’amo , ingaggiando una lotta disperata con il pescatore che si ostinava a rigettarlo in acqua; chi dei due cedette per primo?

Il Renard non lo dice.

Successivamente la grande “ Manufacture francaise d’arms et Cycles “ edita dal 1885, pubblica dal 1893 il catalogo “ Le Peches Sportives” dove espone l’attrezzatura da pesca.

Vi metto due pagine tolte da quel catalogo che già ne contava ben più di 35:

La pagina che rappresenta le prime canne anellate, che badate bene non sono quelle per la pesca a mosca, ma canne per la pesca per diletto al “pesce bianco” si legge Gardon, Carpe etc. insomma senza voler far storcere il naso a nessuno potremmo dire che anche le “ nostre “ bolognesi hanno delle antenate…

Poi la pagina che riguarda le lenze già montate sia con Crine di Cavallo che con Crin de Florence e Racine Anglaise

G.Albert Petit nel suo libro “La Truite” (1897) da un consiglio dedicato ai pescatori a mosca:

“In giornate terse od oltremodo luminose, leggete,dormite,lavorate, fate la corte alle signore, fatevi tagliare i capelli, cacciate, bevete, scrivete un trattato di filosofia, insomma fate tutto quello che vi frullerà per il capo,ma non pescate in giornate di tal fatta con la mosca artificiale.”

Se quella che abbiamo visto è l’editoria francese dobbiamo riflettere sul fatto che i vari Maupassant, Renard, Karr, Petit e tanti altri, non scrivono per l’aristrocrazia di quella nazione, come era accaduto nel medioevo inglese, ma bensì per il popolo, è questo che fa della Francia una nazione speciale per quest’arte e ne fa fede anche quello di cui vi ho già scritto, quando la pesca partecipò all’esposizione Internazionale francese ed alI’Olimpiade nell’ Agosto del 1900 sulla Senna a Parigi.

Però già da prima in Francia si svolgevano manifestazioni sportive incentrate sulla pesca con la canna per diletto, seguiranno alcune fotografie e cartoline postali che vanno dal 1898 fino al 1922

La prima foto che ho ritrovato di pesca è comunque del 1882 anche se non è una competizione vi metto anche quella.

Sulla rivista “ La Vie Au Grand Air “ ( La vita all’aria aperta ) del Luglio del 1898 c’è un’articolo sul di una gara di pesca: “ Un concours de Pechè a ligne “ in cui si vedono in azione anche molte donne, e di contorno un numerossissimo pubblico!

Era intuibile che se alla finale della gara olimpica del 1900 era arrivata una donna di Amiens un motivo ci doveva pur essere, e questo risiedeva nella numerosa base delle praticanti.

Ma quello che impressiona è la partecipazione a queste “prime” ( almeno ritrovate da me ) partecipazioni popolari alle gare di pesca, vi metto qualche foto di una pagina in cui appare in Agosto del 1898 un’articolo di Pesca a mosca, a seguire nel Settembre 1899 in La Vie Au Grand Air la pesca appare anche in copertina.
Le cartoline che vi presento, una per anno, vanno dal 1904 al 1907 e sono uno spaccato chiaro di quello che vi sto raccontando.
Salta prepotente agli occhi la partecipazione di massa a queste manifestazioni.

Nel 1909 appare poi la rivista La Peche Illustrè che sarà la rivista della federazione di pesca francese, vi metto la copertina del Gennaio del 1910

Metto anche una curiosa foto del 1922 con “rifornimento” in corsa da parte di una assistente alla competizione

L’ultima nota riguarda le gare “ moderne” sulla rivista italiana Tempo di Pesca del 1954 si legge un’articolo riferito ad una manifestazione francese chiamata “Campionato del Mondo o Coppa Internazionale Violet -Byrrh che a quanto ho ritrovato si effettuava sulla Senna almeno per I francesi dal 1937, probabilmente diventata internazionale e conosciuta come “Coppa del Mondo” dal 1950

Foto dello sponsor VINI BYRRH

L’Italia vi partecipava dal 1952

Sulla rivista “Au bord de l’Eau” ( Ai bordi dell’Acqua ) edita dal 1935 al 1972 si ritrova l’annucio della prima gara, vedi foto

Io per terminare e per la curiosità di chi le gare di pesca al colpo le fa o le ha fatte vi lascio con la cronaca di M. Pollett della rivista “ La pechè et les poissons”( edita dal 1939) del Settembre del 1954 :

“Il tempo è incerto, ma il successo è sicuro.

Sono le 6,35 ; la giuria I commissari, le squadre e I camions Byrrh sono fedeli al rendez- vous.

Già arrivano I primi concorrenti.

E’ lo scompiglio annuale della grande competizione.

Chiamate, numerazioni, estrazioni a sorte, iscrizioni; tutto avviene in ordine perfetto e con rapidità.

Questi istanti prima della gara sono preziosi e mi permettono di fare conoscenza e prendere contatto con i vecchi amici pescatori, finalisti, che faciliteleranno il mio reportage.

Prima constatazione: c’è quella che si chiama crudele incertezza dello sport per eliminatoria.

Lo osservo consultando le mie schede, su 157 concorrenti soltanto 25 erano finalisti lo scorso anno.

Dalla finale di questo anno sono rimasti fuori dei veri campioni del 1953, come : Laborde – Cesselin – Negrinat ( non posso nominarli tutti) ciò non toglie nulla al loro valore e li vedremo riprendere il posto al quale hanno diritto.

La sorte è crudele ma ha un vantaggio; permette a dei giovani sconosciuti di salire ad un rango che non avrebbero potuto raggiungere per mezzo della designazione ufficiosa del loro dirigente di società.

E…Ecco la prima bomba ( in realtà erano dei mortaretti)
Innescamento a volontà.

In 5 minuti 157 concorrenti stanno per tentare la sorte.

Seconda bomba: partenza e lenza in acqua.

Il tempo si è schiarito, il vento è molto forte, la temperatura favorevole all’azione.

Benediciamo il cielo di averci roisparmiato il diluvio della vigilia; il bel tempo si manterrà fino alla fine della gara …

… quì bisogna usare sempre le medesime cose.
Pertanto, sono sorpreso nel vedere qualche finalista che tenta la sorte con del materiale diverso, che sarà efficace in cento altri luoghi ma che non è adatto per le rive della Senna.

CANNE METALLICHE O ROUBASIENNES

A queste canne è ancora fedele almeno il 20% dei concorrenti

LENZE

Grandi progressi in generale.
Nailon da 4 a 8, ( 0,04-0,08 presumo)
Ami dal 22 al 25

GALLEGGIANTI

Piume extrasensibili; Roubasiennes molto fini e di genere Ideal con lunga antenna immersa; piombi in genere raggruppati a 30 cm dall’amo con due o tre scorie di piombo intermedie

ESCHE DI PASTURA

Che si diluiscono al contatto con l’acqua
la loro composizione è il segreto di ognuno : farinacei con ammasso di vermi di terra e carne cotta grattugiata.

ESCHE

Vermi di terra al 90%
Bacherozzi 7%
Varie 3%

Ecco la terza bomba che annuncia la fine della gara
Ci dirigiamo verso le bilance per attendere i concorrenti accompagnati dai loro commissari, e assistere alla pesatura.
Records non sono stati battuti a causa della cattiva annata e della contaminazione delle acque della Senna per tutta la stagione.

Risultano 3257 catture per 48,734 Kg
Il peso medio di ciascun pesce è di 15 grammi cresciuto rispetto ai 10,5 del 1953.
L’Unione pescatori Parigini piazza 2 uomini fra i primi 5

1° HUBERT

4° DUBUC

La lotta fra i due è stata molto interessante e indecisa

Segnalo al 42° posto la signora Mathevet che fa 610 punti

Migliora l’Italiano FUGAZZA che l’anno scoso fu 49° e quest’anno 29°

Foto della premiazione.

Etc. etc.

A.Z.

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